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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 17/12/2011 - 21/1/2012

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  1. Ancora liquida
  2. La musica non è più quella di una volta...
  3. DAC pro o DAC audiophile?
  4. Selettori di ingressi
  5. Consigli per un upgrade
  6. DAC Aqua La Voce
  7. La pace dei sensi
  8. Problema con l'analogico (scomparsa di un canale)
  9. Naim NAP 250 chrome
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ancora liquida
Caro Direttore, a febbraio ho acquistato, dopo una tua risposta, un V-DAC per sperimentare la musica liquida e un cavo digitale Supra (non è fra i più cari, ma costa un terzo del convertitore!).
Il resto dell'impianto: lettore Rega Planet 2000, ampli Trends e diffusori Parva fm4.
Usando il lettore come meccanica il suono del convertitore è a mio giudizio diverso da quello del Planet ma di qualità simile: preferisco l'uno o l'altro a seconda del disco ascoltato. Usando l'ingresso USB si sente peggio, non al punto da rendere la musica inascoltabile, ma in maniera sempre avvertibile. Questo nonostante le serate passate a leggere guide e settare al meglio EAC e Foobar. Mi dicono che ci vorrebbe la pennetta o dispositivo analogo per rendere asincrona la USB, però in questi mesi un'idea me la sono fatta e cioè che è scomodo spostare e collegare tutte le volte il portatile e il disco fisso per poter ascoltare musica.
Del resto, pur non essendo rimasto particolarmente colpito dalla liquida, il ridimensionamento (scomparsa diresti forse tu) del lettore cd mi pare inevitabile nel giro dei prossimi anni. Sono molto più attirato da apparecchi dedicati pronti all'uso che siano fissi nell'impianto, con collegamento alla rete domestica e alle radio sul tipo Squeezebox, Cambridge NP 30, Marantz NA7004, Nad C446, Project, ecc.
Ho visto anche che il Naim Unitiqute usato è quotato 1200-1300 euro. Io vorrei spendere la metà, ma se ne valesse la pena in termini di qualità potrei anche pensarci, col vantaggio ulteriore di avere tutto in una unica scatola. Non ho fretta e credo che di prodotti analoghi ne usciranno a breve diversi. Mi puoi dare un suggerimento e avete in programma nuove recensioni oltre a quelle sullo Squeezebox?
Grazie molte e cordiali saluti.
Beppe - E-mail: bepi2 (at) libero.it

LC
Caro Beppe,
questa tua conferma quanto vado ripetendo da tempo e cioè che le differenze tra apparecchi digitali (CD player o DAC) di livelli di prezzo non troppo dissimili siano poco più che sfumature, niente che faccia gridare al miracolo. Quel che mi sorprende è il fatto che dalla USB del PC il suono sia peggiore, c'è qualcosa che non mi convince. O stai usando una USB molto affollata oppure qualcosa nei settaggi è errata.
Comunque sia, concordo con te sul fatto che un apparecchio all-in-one risolva gran parte dei problemi e sia, di fatto, molto comodo. A parte componenti di fascia alta come gli ottimi Naim, esistono tante alternative economiche, ma non le abbiamo ancora testate. Stiamo programmando la realizzazione di una vera e propria column precisamente dedicata a questo tipo di apparecchi, che possono essere appetibili per una larghissima fascia di consumatori. Non aspettarti tempi brevi, comunque!
Siamo sempre più convinti che il mercato dell'HiFi possa risollevarsi dalle sabbie mobili che lo trascinano a fondo proprio grazie a tutta una serie di apparecchi facili da utilizzare, universali e che siano in grado di leggere e rippare qualunque formato audio, magari integrando al loro interno anche uno stadio di amplificazione e, perché no, un tuner. Diversi audiofili di mia conoscenza si sono decisamente stufati dell'eccessiva complicazione introdotta dai tantissimi componenti separati. Occorre dare una risposta intelligente a queste esigenze.
Stai sintonizzato!
Lucio Cadeddu

La musica non è più quella di una volta...
Buongiorno,
le riscrivo dopo parecchi anni in cui ho ascoltato la musica dalle mie Sonus Faber Parva, acquistate grazie ai suoi consigli e a quelli dei tanti lettori di TNT. Adesso abito all'estero, come tanti giovani, per motivi di studio e di lavoro. Come può ben immaginare, le Parva sono rimaste a casa dei miei senza che io possa ascoltarle. Purtroppo è tramite il pc che fruisco della musica, sapendo bene cosa mi perdo ma non posso fare altrimenti.
Le volevo chiedere se conosce dei diffusori pre-amplificati che mi consiglierebbe, se non altro perché "meno cattivi" anche se non proprio eccellenti. In caso contrario, quali (tra i non pre-amplificati) a buon prezzo posso abbinare al buon "vecchio" T-Amp (se tra gli amplificatori è rimasto un riferimento dal costo umano). Infine, mi piacerebbe ricevere un consiglio su una cuffia di buona qualità che non mi faccia svenare.
Grazie mille.
Cordiali Saluti,
Ignazio - E-mail riservato

LC
Caro Ignazio,
ho vissuto anch'io una condizione simile alla tua quando, da giovane laureato, ho cambiato città per fare il dottorato di ricerca. Allora mi organizzai con un lettore CD portatile (che conservo ancora gelosamente!) e con una coppia di bookshelf amplificati della Goodmans, cloni molto ben suonanti delle Wharfedale Active Diamond. Questi ultimi sono ancora presenti nel catalogo Wharfedale (ora si chiamano Pro Active 8.1 e 8.2) e potrebbero rappresentare esattamente ciò che stai cercando: ottimo suono, portatilità, comodità d'uso. Non saranno le Sonus Faber Parva, ma non te le faranno rimpiangere troppo.
L'idea di usare un T-Amp non è malvagia, ma ti servirebbe anche un alimentatore (ingombrante e pesante), avresti altri cavi volanti e ti servirebbe una coppia di diffusori passivi abbastanza sensibili (tipo Klipsch). Gli ingombri inizierebbero a diventare importanti, mentre con la soluzione che ti ho indicato basterebbe una piccola borsa sportiva per sistemare tutto.
Certamente l'uscita audio di una normale scheda integrata di un notebook non è il massimo come sorgente...nel caso volessi migliorare potresti inserire un piccolo DAC USB, da interporre tra PC e diffusori attivi.
Per quanto riguarda le cuffie mi spiace non poterti aiutare, non ho alcuna competenza in merito. L'unico consiglio che ti posso dare è quello di leggerti qualche prova che abbiamo pubblicato qui su TNT-Audio o chiedere lumi sul nostro
forum di discussione.
Spero di esserti stato utile, tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

DAC pro o DAC audiophile?
Egregio Direttore,
innanzitutto mi complimento per la vostra rivista, completa e professionale, ed al contempo umana ed amichevole capace di trattare il mondo dell'hi-fi come pane per terrestri e non come materia esoterica per alieni.
Comincerò dicendo che non sono un super esperto di hi-fi, ma uno tra quelli che provvedono a fornirvi il materiale principe di quest'hobby: la musica! Ci accomuna però un aspetto tecnico in quanto non sono musicista, ma fonico.
Il mondo in cui sguazzo è quindi in un certo senso molto vicino al vostro, pur presentando diverse differenze. I miei ascolti di riferimento sono ovviamente monitor da studio, ma accanto ad esse compaiono una coppia di Linn Tukan pilotate da un Rotel RA970BX, mi sento quindi di appartenere un po' anche al vostro mondo...
Veniamo dopo questa lunga presentazione al mio dubbio. Sto aiutando un parente a risistemare la propria situazione di ascolto; non lo definirei un esperto audiofilo, ma sicuramente è amante della qualità. Il suo sistema è composto da preamplificatore Rotel RC1070 ed un finale Rotel RB1070 che pilotano una coppia di Sonus Faber Concertino. Al di là di ottimo sintonizzatore e lettore CD (anch'essi Rotel) ha ora necessità di collegare un televisore Sony acquistato in prevalenza per godere di dvd e canali musicali. Lettore blue ray e masterizzatore dvd sono collegati in hdmi al televisore che dispone di uscita analogica su minijack (di dubbia qualità) e di uscita s/pdif ottica. Il mio consiglio è stato ovviamente di acquistare un convertitore D/A per mandare all'ampli tutte le fonti "video" in un sol colpo utilizzando il tv come selettore.
Veniamo quindi al fulcro del problema: da fonico con una certa esperienza nel settore ho parecchia familiarità con macchine pro-audio e sono uno che, pur aperto ai consigli, fatica ad accettare suggerimenti in termini assoluti del tipo: questo convertitore è ottimo, questo suonicchia, questo ha un buon rapporto qualità/prezzo. Nel mio campo c'è chi potrebbe dire che un convertitore rme è ottimo se paragonato ad un behringer o che nemmeno suonicchia se paragonato ad un prism.
Quello che mi piacerebbe, oltre ovviamente a paragonarli con le mio orecchie, è ottenere un primo indirizzo da persone che possano offrirmi un paragone con macchine che conosco, quelle ovvero del mondo pro-audio. Immagino che non sia facile trovare un esperto di entrambi i settori, ma se mai aveste sentito parlare o valutato convertitori di marche come Motu, RME, Antelope, Apogee, Prism, Lavry, Sonifex, Mytec, Benchmark o simili potreste probabilmente aiutarmi parecchio a valutare quantomeno dove indirizzarmi nella scelta.
Diciamo che il budget non è altissimo, ma che si cerca comunque una certa qualità (diciamo intorno ai 5-600€) e che il riferimento nel campo audio-pro, a mio avviso potrebbe essere l'ADI2 di RME (590€).
Vi chiedo soccorso perché non saprei dove sbattere la testa, e se anche son disposto a perdere qualche ora per ascoltarne qualcuno, non posso certo passare giornate a farmi una cultura sui convertitori audiophile per collegare il suo tv all'hi-fi... potrei finire per prendere una macchina del mio settore, dove so bene come muovermi, ma che al di là dell'estetica (che ovviamente non è pensata per un salotto) forse presenta necessità diverse da quelle di un hi-fi.
Sperando in un vostro aiuto mi complimento ancora per il vostro lavoro che in questo weekend ho esplorato ed analizzato.
A presto e buon ascolto a tutti quelli in ascolto!
Tommaso - E-mail: tgi (at) fastwebnet.it

LC
Caro Tommaso,
purtroppo non abbiamo sufficiente esperienza per orientarti nel settore dei convertitori pro e, anzi, chi meglio di te che li usi potrebbe fornire un parere competente? Ti dico questo perché non è affatto detto che un DAC pro debba suonare per forza peggio di uno audiophile di pari prezzo! Quindi in primis non abbandonerei il prodotto pro da subito, ma ci farei un serio pensierino. Qualora volessi valutare l'opzione strettamente audiophile, per quella cifra a disposizione il mercato abbonda ormai di offerte. Oggi si trovano tanti convertitori multistandard, nati pensando alla musica liquida da PC (DAC USB, cioè) ma poi espansi per accettare una qualunque uscita digitale.
A te pare sia sufficiente un ingresso SP/DIF e a questo punto perché non cercare anche nell'usato, visto che si allargherebbe di molto il campo d'azione? Per una cifra come quella stanziata potrebbe non essere impossibile reperire DAC di una volta, di livello assoluto come il Linn Numerik o i vari Wadia X32 o X64, tanto per citare qualche prodotto famoso.
Nell'usato più recente potete valutare qualche DAC di Northstar, Musical Fidelity, Cambridge Audio. Nel nuovo, per quella cifra, i soliti Arcam Rdac, Cambridge DacMagic, StyleAudio, Promitheus, KingRex, Harmony Design e altri che abbiamo recensito qui su TNT-Audio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Selettori di ingressi
Caro Lucio,
ti ho scritto nel
numero 598, circa un mese fa, chiedendoti un parere su come sostituire il mio ampli Yamaha AX440 per un Kingrex T20 risolvendo i problemi di connettività che derivavano dalle molte sorgenti che volevo mantenere. Il tuo consiglio è stato pragmatico e razionale nell'esortazione ad orientarmi verso un integrato "normale", di buona qualità, che offrisse già "out of the box" tutti gli ingressi di cui necessitavo. Mi parlavi di un Rotel RA05SE. Conti alla mano come darti torto. Tuttavia ero troppo innamorato delle leggende audiofile sui "classe T" e non ho saputo resistere.
Ho preso il Kingrex che, messo a pilotare delle Klipsch RB81, ha superato qualunque mia aspettativa di ascolto (una partita facile probabilmente, considerando la mia dotazione precedente). Ho quindi dovuto affrontare il problema della gestione degli ingressi multipli documentandomi e cercando molto in giro.
Volevo riportare a beneficio di tutti la mia esperienza di trovarobe portata avanti sia attraverso visite, inutili, a vari negozi, sia, più utilmente, via internet.
Ciò che volevo era un selettore di ingressi che non sporcasse troppo il segnale al passaggio tra la sorgente e l'amplificatore, che desse anche una sensazione di solidità e che non fosse esteticamente troppo al di sopra del WAF vigente a casa mia.
Nei negozi, ne ho visitati ben 4 tra i maggiori di Roma, ho perso solo tempo. Sono pieni di selettori per gli ingressi HDMI ad uso del mondo HT, ma sull'audio non hanno nulla o quasi. Fa una certa rabbia.
Ho scoperto che il mondo dei selettori di ingresso audio si divide in cose dozzinali che costano un po' (sempre troppo a parer mio rispetto a quello che sono) e cose buone che costano veramente troppo. Non c'è l'aurea medietas che io cercavo.
Se si vuole qualcosa di economico (40€) - si va da scatole in plastica con tasti in plastica che solo a toccarle ti chiedi quanti cambi di sorgente dureranno, a piccole scatole metalliche scure con viti in risalto e bordature dorate, dotate di pirulicchio da girare per la selezione della sorgente che sembrano uscite dai kit della scuola Radioelettra. Magari saranno anche elettricamente impeccabili, ma all'aspetto restano articoli per la Fiera del Kitch.
Poi si sale di prezzo. E qui si procede a colpi di centinaia di euro.
Il top, è il Manley Skipjack (prezzo consigliato 900$), che si può trovare al seguente link: http://www.manleylabs.com/containerpages/skipjack.html.
Il prezzo si giustifica per il fatto che è funzionalmente ben di più di un selettore di ingressi a relay. Per le esigenze medie di un possessore di ampli classe T è sicuramente sovradimensionato. Se c'è qualcuno che può permetterselo, beato lui. E' veramente un oggetto del desiderio.
Poi si possono considerare i preamplificatori passivi che accettano molti ingressi e promettono di non fare trovare ostacoli sul percorso del segnale. Un paio che ho visto sfogliando su internet sono i seguenti:

A seguire troviamo i selettori di ingresso puri, nel senso che fanno solo quello, senza altre ambizioni. Tra questi, in ordine di prezzo eccessivo, troviamo: Ho preso l'ultimo, il meno caro, e ne sono molto soddisfatto. Costruzione solida, senza sbavature, con un selettore dal movimento preciso e sicuro, ben 4 ingressi ottimamente realizzati e spaziati sul retro, più un'uscita cuffia sul frontale che con il Kingrex può far comodo. Il servizio del venditore olandese è stato assolutamente impeccabile. Da consigliare.
Spero di essere stato utile a tutti quelli che come me hanno acquistato l'amato ordignetto in classe T e poi hanno concluso che un solo ingresso era troppo poco.
Ciao,
Paolo - E-mail: paolo.bottiglione (at) aragonpartners.it

LC
Caro Paolo,
ti ringrazio per l'ampia e dettagliata panoramica di prodotti che ci hai presentato. In effetti un buon selettore ingressi è ciò che servirebbe per ampliare la flessibilità d'utilizzo dei tanti amplificatori in classe D che spesso sono dotati di uno o al massimo due ingressi linea.
Comincio subito col dirti che spendere tanti soldi in un selettore, per far funzionare un amplificatorino economico è un nonsenso: meglio acquistare un ampli integrato classico. Anche la complicazione della scatola in più e relativi cavi di segnale mi lascia molto perplesso. Volendo, e restando ancora in Classe D, si potrebbe dar la caccia a qualche integrato NuForce IA7, i primi modelli ormai si trovano per cifre assolutamente ragionevoli. L'integrato IA7 disponeva e dispone ancora di tutta la flessibilità d'uso di un comunissimo e tradizionalissimo amplificatore integrato, a parte l'ingresso phono, dotazione ormai rarissima persino sugli apparecchi più tradizionali. Credo che con un po' di fortuna avresti potuto acquistarne uno al costo complessivo da te sostenuto per il KingRex e il selettore degli ingressi :-)
A proposito di quest'ultimo, non conosco la qualità del prodotto da te scelto ma mi pare ben costruito (selettore di ottima qualità) e ragionevolmente poco costoso, sicuramente in linea con la classe e la filosofia del tuo amplificatore KingRex.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Consigli per un upgrade
Salve direttore.
Ho scoperto da poco la rivista e mi rallegro del fatto che la passione per la stereofonia pura è ancora fortemente diffusa. Complimenti! Le volevo chiedere qualche consiglio, considerato che ho un impianto un po' datato e vorrei fare un upgrade migliorando la qualità compatibilmente alle mie finanze.
Ascolto Jazz- rock (progressive), ma anche un po' di classica soprattutto sinfonica. Il mio attuale impianto è così composto:

La stanza di ascolto è circa 20 mq (4 mt x 5 mt), i diffusori su piedistalli adatti, presenza di tende e divano. Sicuramente, per prima cosa, dovrò sostituire il cd player che è guasto (non legge più). Avevo pensato all'Audiolab 8200CD che ha anche gli ingressi digitali per cui è utilizzabile come DAC, o alternativamente alla versione 8200cdq, che fa anche da preampli analogico (3 ingressi) e che in un futuro potrei accoppiare ad un finale (?), ma pensavo anche al Marantz SA KI lite. I diffusori mi lasciano abbastanza soddisfatto, come anche il giradischi (forse potrei migliorare la testina con una mc, se la posso montare), per cui prioritariamente il secondo upgrade pensavo di farlo sull'ampli, comprando qualcosa di usato di qualità, non eccessivamente costoso (tipo accuphase E203-E205-E206 o qualche Luxman), o qualcosa di nuovo (ma che non superi i 1000€) su cui però non ho un'idea precisa.
Potrebbe darmi un suo parere e qualche consiglio in proposito? Il mio timore è quello di prendere un ampli che non si adatti bene ai miei diffusori.
Grazie,
Cordiali Saluti
Carmelo - E-mail: carmant (at) tiscali.it

LC
Caro Carmelo,
se il CD player non funziona più la sua sostituzione è d'obbligo. Se in futuro pensi di aver bisogno di un DAC allora un modello che disponesse anche di ingressi digitali sarebbe un'ottima soluzione. L'AudioLab che hai individuato svolgerebbe egregiamente questo compito, oltre a costituire un salto in avanti non indifferente in termini di qualità sonora rispetto alla situazione attuale.
Il fatto che possieda anche un ingresso USB lascia ben sperare in previsione di una prossima, eventuale liquefazione del tuo patrimonio digitale.
L'amplificatore, un mediocre anche se bellissimo apparecchio della fine degli anni '70, deve certamente trovare una nuova sistemazione in casa di qualche nostalgico ammalato di vintage purché sia. Sono sicuro che almeno 100 € riusciresti a prenderli. Un suo sostituto, restando nel budget dei 1000 € che hai stanziato, potrebbe essere un integrato ancora Audiolab, da preferire alle soluzioni che hai indicato tu per ragioni di compatibilità elettrica e timbrica con il nuovo CD player.
Sto pensando esattamente al modello 8200A, che sarebbe il naturale compagno e complemento ideale per il lettore 8200 CD e ti costerebbe un bel po' meno dei 1000 € preventivati. Con la cifra risparmiata potresti regalare al tuo giradischi una testina di qualità più elevata (MM però) oppure un pre fono da utilizzare in abbinata con l'Audiolab, che è sprovvisto di ingresso per giradischi. Potresti cercare nell'usato apparecchi come il Black Cube Statement, qualche Clearaudio, ProJect, Rega, Cambridge Audio o Musical Fidelity. A questo punto l'upgrade della testina potrebbe essere posticipato ancora un po', in attesa di budget più consistenti.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

DAC Aqua La Voce
Gentile Direttore,
vorrei raccontare un avvenimento accadutomi qualche settimana fa. Dopo aver letto la Vs recensione sul convertitore
La Voce di Aqua e una recensione simile a cura di Audio Review, considerando anche il fatto che potevo in qualche modo regolare il livello di uscita del convertitore stesso avendo problemi di guadagno troppo alto (ho provato gli attenuatori Rothwell, ma tagliavano i bassi), ho contattato Aqua chiedendo una prova del convertitore. Fin qui niente di speciale, dirà Lei, ma il bello viene adesso: uno dei proprietari di Aqua prima ha concordato che sì, la cosa migliore era provarlo nel mio impianto, e, il venerdì sera della stessa settimana, il progettista dello stesso si è presentato a casa mia alle 22.00 col convertitore e fino alle 2.00 di notte siamo stati ad ascoltarlo!
Indipendentemente dal fatto che l'abbia acquistato perchè è veramente un apparecchio di una musicalità straordinaria, credo sia giusto rendere merito ad Aqua per la passione, l'impegno e la dedizione che mettono in quel che fanno. E questo alla fine si sente. E poi, dove si trova qualcun altro con questa disponibilità! Su Marte?
Un grazie ancora ad Aqua.
Saluti,
Pietro - E-mail: pmantovani1 (at) alice.it

LC
Caro Pietro,
ti ringrazio per il feedback su questa giovane realtà italiana che mi pare abbia iniziato proprio con il piede giusto. Certo che per una realtà nuova e di piccole dimensioni è facile essere disponibili verso i potenziali clienti, ovviamente tutto diventa più complicato con il crescere del numero degli stessi e con le dimensioni dell'attività commerciale.
Però bisogna anche dire che comportamenti virtuosi come questo non sono comuni, neppure tra le aziende di dimensioni minime. Spesso anche queste sono colpite dalla sindrome del faccio tutto in grande, credendo di essere arrivate ancora prima di partire, soltanto perché magari hanno avuto qualche buona recensione. E quante ne abbiamo visto! Realizzano un prodotto, riescono ad avere una buona recensione e pensano di essere già nell'Olimpo dell'HiFi. Poi magari scompaiono nell'oblio nel giro di pochi anni. Tristezza? Sì, tanta, agli uomini piccoli basta pochissimo per farli sentire grandi.
Un plauso quindi doppio ai ragazzi di Aqua, per la professionalità e la serietà, augurando loro un sempre più ampio successo e di conservare questa sana capacità di mostrarsi disponibili verso i propri clienti. Questo è un piccolo segreto per avere successo.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

La pace dei sensi
Caro Lucio,
ti scrivo dopo anni di lettura di TNT-audio che mi hanno portato verso la passione dell'hifi.... e non so ancora se fartene una colpa o dartene merito!
Per raggiungere la pace dei sensi sto cercando un amplificatore da abbinare alle mie Claravox Euritmica, elette reginette e quindi poste nell'impianto principale.
Ascolto di tutto, soprattutto rock ed elettronica in una stanza ben arredata, anche se quasi cubica, di 18mq circa. La sorgente attuale è un Harman Kardon hd 970 di cui sfrutto anche il dac interno per la musica liquida. Ho provato col mio fido NAD c350 a cui ho preferito ultimamente un Jolida 1701 che dà un senso di aria e apertura con la giusta dolcezza che mi piace ma che purtroppo in basso sbrodola un po' e non ha grosso pilotaggio, a mio avviso.
Provato in ultimo un Naim Nait 5i ma, per il suo carattere, va a supplementare il già mite tweeter delle Euritmica e quello che ne deriva non mi piace.
In pratica il suono che cerco è quello del Jolida ma con maggiore corpo generale e un miglior controllo sulle basse: posso fare il salto di qualità con 600 euro nell'usato?
Ti ringrazio già da ora,
Un grosso abbraccio!
Fabio - E-mail: fabiololli73 (at) gmail.com

LC
Caro Fabio,
la cifra a disposizione non è elevata e non consente ampi margini di manovra. In tutta sincerità, non capisco come possa definire il Nait mite in gamma alta e invece lo Jolida giustamente dolce...c'è qualcosa che non mi torna.
A dire il vero, senza leggere l'ultima parte della tua lettera, dove riferivi della prova del Nait, la prima tentazione sarebbe stata esattamente quella di consigliarti un'amplificazione Naim!
Tra l'altro, non ricordo che le Euritmica avessero un tweeter mite, anzi, le ricordo piacevolmente definite e aperte. Sei sicurissimo di aver ben compreso che tipo di suono stai cercando?
Comunque, a me SEMBRA che tu abbia bisogno, probabilmente, di un amplificatore a stato solido che non sia tendenzialmente caldo o morbido. Prova a cercare qualche integrato recente di Audiolab o Cambridge, e magari anche Roksan e Primare. In alternativa potresti cercare qualche integrato ibrido di Opera, eventualmente anche Pathos, che però ti sarà diffiile reperire entro la cifra che hai stanziato.
Non so però se questo ti darà la...pace dei sensi, espressione infelice che trovo spesso utilizzata dagli audiofili. Un impianto audio che suona bene non ha NIENTE a che vedere con la pace dei sensi, anzi! È un uragano per i sensi, uno stimolo continuo, un vortice senza fine di emozioni. La pace dei sensi mi fa pensare a qualcosa di molto...definitivo :-|
Probabilmente con questa espressione maldestra intendevi riferirti a un completo appagamento nell'ascolto ma anche qui non ci siamo. Intanto perché il morbo dell'upgrade prima o poi si fa sentire e, inoltre, perché con la cifra stanziata non sarà facile entrare in possesso di un amplificatore che possa soddisfarti da TUTTI i punti di vista. Non voglio scoraggiarti, ma indurti a riflettere, per evitare aspettative troppo elevate che potrebbe essere facilmente disattese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Problema con l'analogico (scomparsa di un canale)
Gent.mo Direttore,
mi chiamo Marco, da sempre nutro passione per questo meraviglioso mondo che per me è più di un hobby tra gli altri, in quanto gli dedico largo spazio del mio seppur poco tempo libero, tanto che mi rimando in un secondo tempo per essere un pochino meno sintetico su questo argomento e mandarle magari una foto per mostrarle l'attenta e un po' maniacale disposizione dell'impianto della quale tuttavia molti sottovalutano l'importanza che ha per farlo esprimere al meglio. Tutt'oggi, approfitto tuttavia della sua cordiale e famigliare disponibilità per chiederle un consiglio tecnico.
L'impianto è così composto:

Da un po' di tempo durante ed unicamente l'ascolto del giradischi ad un certo punto il canale dx smette di suonare e parte un ronzio di discreta intensità. Cambiando ingresso tutto torna normale, per ricominciare qualora ripassassi su phono. Evidentemente dev'esserci un componente della scheda pre del phono che da segni di instabilità, magari raggiunta una certa temperatura d'esercizio per poi tornare normale (seppur per poco) alle successiva accensione dell'apparecchio.
In questi oramai non più pochi anni di dedizione a questi componenti, mi è ahimè gia capitato con altri apparecchi di avvertire irregolarità di funzionamento subdole, che solo con fatica, tempo e denaro abbiamo risolto, pur rivolgendomi sempre a laboratori di assistenza qualificati.
La mia domanda ora è questa: secondo Lei, nel caso anche questa riparazione si rivelasse complessa, potrebbe essere possibile e consigliabile escludere la scheda phono rendendo questo ingresso simile agli altri, e collegarvi esternamente un pre phono supplementare?
Questa soluzione mi stimolerebbe sia per evitare prolungati e costosi patemi con il tecnico e di conseguenza non scarterei l'ipotesi di poter migliorare qualitativamente l'ascolto dei miei dischi pur potendo penso, non a torto, ritenere il mio amplificatore onesto e soddisfacente alle mie non accontentabilissime orecchie.
Attento quindi cortesemente un suo parere in merito (anche sulla composizione dell'impianto, se può) ed eventualmente se può sottopormi alcuni modelli di pre adatti alla mia testina. Per essere precisi le dico ancora che ascolto soprattutto musica pop e rock di cui dispongo una certa collezione tra vinile e CD ma nel tempo mi sono ritrovato a restringere un po' la gamma dei miei supporti, dedicandomi a quelli che a mio avviso danno una migliore qualità del suono, caratteristica per me fondamentale per il piacere dell'ascolto pur non avendo un impianto con tanti zeri..............ma in questo lei ci insegna che non è così necessario........ed anche di questo la ringrazio.
Marco - E-mail: audio1964 (at) libero.it

LC
Caro Marco,
il fenomeno che lamenti è abbastanza insolito e mi fa pensare a due possibilità: la prima è quella alla quale hai pensato tu, ovvero qualcosa di instabile (la saldatura di un componente, un contatto nella scheda pre fono) che con la dilatazione termica causata dal calore interrompe un collegamento sul canale destro. Magari si tratta veramente di una sciocchezza, io aprirei l'amplificatore e darei un'occhiata alla scheda pre fono, verificando che sia ben installata e che non ci siano evidenti dissaldature. Nel caso potresti rimediare anche da te con pochissima spesa e sforzo.
La seconda possibilità è che lo stesso tipo di problema (contatto che diventa instabile per dilatazione termica o vibrazioni) si presenti nella testina...magari c'è una microinterruzione negli avvolgimenti. Per verificare questa seconda ipotesi basta collegare un'altra testina, anche molto economica, oppure connettere il giradischi a un ingresso linea: si sentirà malissimo e pianissimo, ma potrai verificare se il canale destro sparisca oppure no. Dovesse sparire di nuovo la colpa sarebbe della testina, altrimenti il colpevole sarebbe l'ingresso phono dell'amplificatore.
Per non sbagliare, controllerei anche i cavi phono, provando a toccarli quando si verifica la scomparsa di un canale o invertendoli (destro con sinistro).
Una volta appurato il problema, penserei a un pre fono separato se il problema risiedesse nella scheda phono o proverei a far riparare la testina o i cavi di collegamento se il problema fosse altrove.
Come pre fono separato hai solo l'imbarazzo della scelta: basta fissare un budget e provare a leggere qualche recensione sul nostro sito, ne abbiamo provati veramente tanti in diverse fasce di prezzo.
Te ne consiglierei uno che avesse la possibilità di regolare sensibilità d'ingresso e impedenza per interfacciarlo al meglio con la tua testina (es. un Black Cube, per stare sul classico).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Naim NAP 250 chrome
Caro Lucio Cadeddu,
sono entrato in possesso da pochi giorni di un finale Naim Nap 250 chrome, "ricappato" con condensatori Kendeil nell'agosto di quest'anno. Dopo essermi procurato da Flashback un cavetto adatto RCA /XLR, l'ho collegato con un pre Exposure VII Dual con doppia alimentazione VI e - tramite una coppia di cavi NACA5 dai canonici 3.5 m. di lunghezza - con una coppia di diffusori Aliante Linea One pilotati in precedenza da un finale a valvole con quattro KT 88 (costruitomi da un tecnico amico).
Sono rimasto impressionato positivamente dal suono del Naim, non solo per le caratteristiche universalmente apprezzate (dinamica, grande scansione ritmica, vivacità) ma anche per la finezza del dettaglio e per la trasparenza. Forse l' immagine e la scansione in profondità dei piani sonori non sono il forte di questo finale, ma ce n'è d'avanzo per essere contenti.
Ho rinunciato ad acquistare il NAC 42.5 e l'Hi-Cap, che pure mi erano stati offerti, pensando che l'Exposure di cui già disponevo potesse essere un loro valido sostituto, ma mi resta il dubbio - avendo letto, anche nei libretti di istruzioni, che i Naim richiedono assolutamente di fare sistema tra loro - che con il pre NAC 32.5 e l'Hi-Cap il Naim 250 possa andare anche meglio.
Mi puoi dare il tuo parere in proposito?
Grazie,
Giuseppe - E-mail: giusmarini45 (at) libero.it

LC
Caro Giuseppe,
quanti bei ricordi ha riportato alla mia mente questa tua lettera! Ho posseduto e profondamente amato ben due NAP 250 chrome, avevano un suono così poco HiFi ma così dannatamente concreto e solido! L'immagine, puoi starne certo, non è mai stata una priorità per i prodotti della casa di Salisbury, così come per tutta la grande famiglia di prodotti inglesi accomunati dalla filosofia Flat Earth (terra piatta) secondo la quale il suono riprodotto deve prima di tutto comunicare emozioni, rispettando timbro e ritmo.
L'immagine è sempre stata vista come un artificio poco reale e non a caso molti diffusori appartenenti a questa filosofia sono pensati per funzionare addossati alla parete posteriore, precludendo di fatto all'immagine virtuale la dimensione della profondità, tanto cara a molti audiofili.
Il pre Exposure che utilizzi ora per il NAP250 è filosoficamente e filologicamente corretto, anche questa Azienda, di fatto, faceva parte della scuola Flat Earth anche se spesso era ingiustamente considerata la cugina povera di Naim. Un tentativo con un 32.5 + HiCap della serie chrome io lo farei, però. Le cifre necessarie per questo esperimento sono oggi modeste e la rivendita in caso di insoddisfazione sarebbe immediata e senza grandi perdite di denaro, compri e rivendi allo stesso prezzo. Con un po' di fortuna potresti trovare un'accoppiata simile non troppo distante da te, così da poterla vautare bene all'interno del tuo impianto. Inutile dire, però, che i migliori 32.5 e HiCap, al prezzo più basso, li trovi in UK.
Questo tuo messaggio mi ha ricordato che dovrei decidermi a recensire le prime elettroniche di casa Naim, il mio pre NAC 12 e il mio finale NAP120, pochi mesi fa rientrati a casa dopo un'assenza di quasi 10 anni (!!!) per subire un intervento di upgrade in UK. Magari ci faccio un pensierino durante questa pausa festiva...
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
intanto grazie, ti seguo da tanti anni, se ho affinato i gusti e le orecchie lo devo in buona parte a voi di TNT-audio. Scrivo per raccontare sommariamente la mia esperienza, se può essere di interesse per qualche gentile "collega" lettore.
La considerazione personale è che esiste un palese disamoramento del due canali (di qualità) a favore della riproduzione home-theatre e affini. Dico questo perchè vagando in rete alla ricerca di componenti usati (e non) per up- gradare ho trovato oggetti più che interessanti a prezzi veramente da "saldi di fine stagione". Sempre, a mio parere, non per migliorare il due canali ma per passare ad altro.
L'esempio è anche nei prezzi di CD (nuovi) a catalogo che ora si possono trovare a meno di 7€, spesso a 4, su Amazon, ebay etc. (se non è gradita pubblicità censurami pure :-) ). Ormai molti "scaricano" o acquistano film.
Il mio impianto attuale (difficilmente migliorabile per qualità e soprattutto per finanze) è così composto:

Posso dire che rispetto ai miei primi due impianti questo è di gran lunga il più bensuonante e calibrato per l'ambiente in cui si esprime (rettangolare di circa 12m quadri). Il tutto mi è costato poco più di 1000€ incluse spedizioni. Questo per dire che se si è un po' predisposti all' "avventura" si può comporre un insieme veramente sinergico.
Naturalmente ho poi provveduto ai collegamenti e alimentazioni con cavi rigorosamente made in TNT :-), tavolino FLEXY e Tube-traps artigianali.
Faccio presente che, erroneamente, non avevo preventivamente ascoltato i componenti. Diciamo che sono stato fortunato, anche se avevo le idee chiare sul "tipo" di suono che volevo raggiungere.
Per contro ho constatato che, almeno dalle mie parti, se vai sul nuovo non puoi comunque ascoltare (per lo meno a casa) e talvolta dovresti comprare a catalogo!!!
P.S. sono commerciante e artigiano, quindi conosco più che bene il valore aggiunto del servizio al cliente o potenziale tale.
Ti ringrazio nuovamente,
Con simpatia,
Gabriele - E-mail: GABTA1970 (at) libero.it

LC
Caro Gabriele,
ti ringrazio per il prezioso feedback e l'illuminante esperienza. Hai composto un ottimo impianto per una spesa veramente contenuta, complimenti! Personalmente avrei optato per un amplificatore integrato anziché una coppia pre + finale, ma la tua soddisfazione testimonia come i percorsi per arrivare al buon suono possano essere anche molto diversi da quelli puramente logici.
Ti contraddico solo su un punto: che ci sia disamoramento per il due canali, a favore dell'HT. A me sembra esattamente il contrario: la bolla speculativa dell'HT in ogni casa ha definitivamente esaurito la sua pressione interna ed è implosa miseramente. Vedo molti pentiti dell'HT a tutti i costi (ma a basso costo) ritornare a più miti consigli, verso un semplice impianto stereofonico che renda giustizia all'ascolto della Musica.
Il costo dei CD è basso perché nessuno li compra più, la maggior parte delle persone ascolta da Internet o scarica in formato MP3.
Per quanto riguarda infine la disponibilità alle prove dei negozi HiFi non c'è molto da aggiungere: talvolta i rivenditori, forse scottati da tanti perditempo, non hanno neppure più voglia di far sentire gli apparecchi o gli impianti. È triste ma è così. Oppure, più semplicemente, sono commercianti per caso e non sanno vendere.

Bene, anche quest'anno siamo arrivati alla nostra consueta pausa festiva tra Natale e Capodanno. Il sito resterà privo di nuovi aggiornamenti fino al 21 Gennaio e durante questo periodo noi stessi potremmo avere qualche problema a evadere la posta. Consiglierei pertanto di evitare di richiedere nuove consulenze durante questo periodo, non farete altro che aumentare la mole di posta arretrata da smaltire, con lo spiacevole risultato di essere liquidati in mezza riga di risposta. Ci auguriamo che la vostra delicatezza e la vostra sensibilità possano rispettare questa nostra piccola esigenza.

Come tradizione da qualche anno, porgiamo i nostri migliori auguri con l'usuale Merry Christmas, Mr. Lawrence di Ryuichi Sakamoto, eseguita acustica e live in maniera magistrale. A me regala sempre dei brividi incredibili. Buon ascolto!

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