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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 29/6/2012 - 7/7/2012

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  1. Da HT a Real Stereo
  2. Impianto per Klipsch
  3. Confronto con l'originale
  4. Upgrade con 2000 €
  5. Re: Diffusori con 400 €
  6. Capra e cavoli
  7. SACD e valvole
  8. Diffusori da pavimento con 1500 €
  9. Potenza inespressa
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Da HT a Real Stereo
In questi ultimi due giorni, dopo seria riflessione, ho concluso che gettare i miei risparmi per un sistema che di soli diffusori surround + stand dedicati che mi costano 450 Euro, un canale centrale da circa 300 Euro, un subwoofer da circa 500 Euro non ne vale veramente la pena. Suddividere il segnale audio in questo modo non ha nulla a che fare con l'alta fedeltà...ed è piuttosto un effetto cinematografico al di là del fatto che alcuni supporti ad allta definizione quali sacd e dvd-audio siano registrati a 5.1 canali.
In sintesi, la mia predilezione per l'ascolto della musica, mi porta ad orientarmi per l'audio a due canali. L'alta fedeltà per l'appunto. Ora Direttore, parlando seriamente di un impianto a due canali con un budget di 2000 Euro che includa diffusori, amplificatore integrato stereo, lettore universale (cd, sacd, dvd-audio, dvd, bd ecc. ecc.), tavolino audio, cavi di segnale e di potenza, io vorrei partire dai diffusori che ho scelto. Questi Focal Chorus 714.
La stanza dove verrà installato l'impianto, va dai 25 ai 30 mq, di forma rettangolare. Tavolino audio Solidsteel 5.3. Partendo dai diffusori: per una maggiore estensione in gamma bassa, può essere conveniente l'integrazione con un subwoofer amplificato stessa serie Focal Chorus SW700V? I generi che ascolto sono rock progressivo, pop, new wave, new romantic, syntho-pop, musica anni '70, '80, Jarre, Vangelis...anche Miles Davis.
Quale amplificazione potrei abbinare ai miei diffusori? Qualcuno mi ha suggerito Marantz serie range (Pm6400, Pm7400), oppure Nad, Onkyo. Mi hanno sconsigliato Denon. Al di là del fatto che dovrò provarli in abbinamento ai miei diffusori, chiedo il suo autorevole consiglio: quale abbinamento potrebbe essere il più indicato per ottenere dei buoni risultati acustici chiaramente riuscendo a pilotarli come si deve? Come lettore universale ero orientato su Marantz, Denon. Limitatamente a questo piccolo impianto, quali cavi di segnale e di potenza potrei abbinare?
La ringrazio anticipatamente.
Loriano - E-mail: thegoldbug (at) alice.it

LC
Caro Loriano,
mi compiaccio della tua decisione di abbandonare l'insano proposito di riempire casa con casse di ogni forma e dimensione (l'impianto HT, appunto) e di destinare tutto il budget a un sistema semplice a due canali. I diffusori li possiedi già, quindi si tratta di creare tutto il contorno. Ora, pensare già da subito a un subwoofer prima ancora di aver messo in piedi l'impianto mi pare francamente eccessivo. Semmai, quella sarà un decisione da prendere, a ragion veduta, dopo che tutto l'impianto sarà ben installato e avrà suonato un bel po' di tempo. A mio parere il subwoofer non è e non sarà necessario. Abbinare un sub a dei diffusori da pavimento, poi, è una scelta bizzarra: meglio acquistare dei diffusori da pavimento con una risposta più estesa già da subito, semmai.
Tenendo conto dell'impostazione timbrica dei tuoi Focal e della loro impedenza non esattamente amichevole, io vedrei molto bene un abbinamento con NAD o Arcam. Visto il budget a disposizione anche i modelli di ingresso di questi due marchi andranno benissimo.
Per quanto riguarda il lettore universale, se proprio necssario, io mi orienterei su Oppo. Per i cavi, come ben evidenziato nelle
regole di questa Rubrica della Posta mi duole ricordarti che non forniamo più consulenza da un bel po'. Affidati ai consigli del rivenditore dove acquisterai l'amplificatore e/o la sorgente. Anziché preoccuparti dei cavi, pensa bene all'acustica dell'ambiente e a curare l'installazione dei diffusori...il 50% del risultato finale dipende da questi due aspetti FONDAMENTALI.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto per Klipsch
Buongiorno Sig. Cadeddu.
Seguo spesso la sua rivista on-line TNT-Audio, ed anche se virtualmente è comunque uno strumento di aggregazione e di interesse per tanti appassionati hi-fi.
Le scrivo per chiederle suggerimento riguardo al corretto abbinamento dei componenti al fine di bilanciare o controbilanciare il carattere dei componenti per il miglior risultato di riproduzione musicale due canali. Partendo dal fatto che in base ai generi che prediligo (rock, pop, live 70-80-90, e attuali) sarei orientato ad acquistare una coppia di Klipsch RF82 MKII, anche per il fatto che dopo molte prove di ascolto di diffusori a parità di condizioni di ascolto (stesso negozio, stessa sala, stessa distanza dalle pareti, stesso equipaggiamento - 1 metro circa dalla parete di fondo) il carattere di apertura delle Klipsch sovrasta ed è vincente (almeno per i miei gusti) con molti diffusori che suonano ovattati e compressi (forse poco rodati). Anche la gamma estesa e completa da molta soddisfazione, con due woofer di ben 20 cm.
Direttore, vorrei abbinare dei componenti che addolciscano il sound delle Klipsch: provo ad azzardare qualche ipotesi in attesa dei suoi preziosi consigli.
L'abbinamento di componenti come Marantz serie base e cavi Monster Cable serie base sia di potenza che di segnale (o serie M) potrebbe essere una buona idea? O potrebbe convenirmi un valvolare? Prima che mi dimentichi: la stanza di ascolto è di circa 30 mq, mediamente assorbente.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
Marco - E-mail: stevencop (at) tiscali.it

LC
Caro Marco,
fai attenzione a non cadere nella vecchia trappola delle prove a confronto diretto: un diffusore vivace e brillante farà suonare tutti gli altri contendenti come chiusi e ovattati! L'aspetto importante non è quanto si metta in evidenza un diffusore rispetto agli altri ma se il suo suono sia di nostro gradimento anche e soprattutto sulla distanza ovvero dopo sessioni d'ascolto prolungate e dopo qualche tempo. Non dimenticare poi che un diffusore vivace può suonare piacevole e coinvolgente in sala d'ascolto del negozio e stridulo e insopportabile nella nostra stanza, che magari non ha i trattamenti acustici del rivenditore HiFi. Non è un caso che molti progettisti di diffusori optino per un bilanciamento timbrico più caldo e tranquillo, sanno bene che la maggior parte delle stanze dove saranno poi ascoltati i loro prodotti sono riflettenti e inadatte.
Ti consiglierei, se possibile, di farti prestare i diffusori a casa per un weekend, magari dietro deposito di una congrua cauzione.
Il fatto che tu parta già col presupposto di voler addolcire i Klipsch mi convince ancora meno...evidentemente li senti già troppo vivaci. Pensaci bene, perché il caratterino di quei diffusori non si lascia addomesticare tanto facilmente.
Comunque sia, le elettroniche che ci vedrei bene sono le stesse che ho consigliato nella lettera precedente: NAD, Arcam, magari anche Audio Analogue, a seconda di quale sia il budget stanziato (che, ovviamente, ti dimentichi di indicare!). Eviterei, per il momento, di complicarmi la vita con le valvole, meglio un'accoppiata a stato solido, monomarca, che un ibrido di difficile gestione. Per quanto riguarda i cavi, ti rimando nuovamente alla risposta precedente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Confronto con l'originale
Caro direttore,
le vorrei fare due domande abbastanza tecniche. Leggendo una sua risposta alla domanda della scorsa Rubrica
Esperimenti in classe D e udito, da profano dell'analogico mi sono chiesto se i tanti ascolti ripetuti durante le prove di un recensore non possano recare seri danni agli LP. Tracce su CD o ancora meglio liquide, sono molto più stabili e resistenti all'usura, non le è mai capitato di aver usurato troppo un disco da riferimento?
Sempre sul versante confronto apparecchi, pochi giorni fa gironzolando sul web per cercare opinioni su delle elettroniche "pro audio" mi sono imbattuto su una discussione riguardante due famose schede. Il confronto era il seguente: registrazione simultanea di una esecuzione; il recensore metteva a disposizione due file audio per esecuzione (relativi a una delle due schede); i blogger, ascoltati i file esprimevano giudizi più o meno scontati.
Mi chiedo, alla luce del fatto che le due schede appartengono alla stessa fascia di prezzo e che non è possibile un confronto diretto con l'esecuzione reale, come si può dire dove finiscono i limiti di una o dell'altra scheda e dove iniziano le eventuali brutture del suono vero? Ovvero, ipotizziamo che si stesse registrando una chitarra leggermente esuberante in basso, allora la scheda con un basso troppo secco sarebbe risultata migliore (penso), mentre dell'altra si sarebbe detto che è troppo calda...
Lei cosa ne pensa? Io penso che in mancanza della possibilità di ascolto diretto dell'originale occorra sempre fare un confronto con un apparecchio di fascia superiore oppure pubblicare file senza riferimenti e rivelare solo al termine del confronto a quale dei due apparecchi appartenesse il file, insomma, fare un confronto alla cieca.
La ringrazio dell'attenzione e del servizio che gratuitamente e non senza difficoltà Lei e i suoi collaboratori offrite!
Matteo - E-mail: bolognesissimi (at) gmail.com

LC
Caro Matteo,
gli LP, se suonati con un sistema di lettura di buona qualità, ben tarato e se si osservano le elementari norme di pulizia di solchi e puntina, sono molto, molto più resistenti di quanto si pensi. Ho tanti LP che ho usato spesso per le prove d'ascolto, non mi pare si siano deteriorati particolarmente. Il disco in vinile non è un prodotto usa e getta come si potrebbe pensare: realisticamente è ben più longevo del suo stesso possessore ;-)
Per quanto riguarda la seconda domanda mi sono espresso più volte sulla spinosa questione del sapere valutare cosa sia più fedele all'originale, in assenza dell'originale da confrontare. Ci sono almeno due aspetti che aiutano a decidere: la quantità di distorsione e il numero di informazioni estratte dal supporto. Un componente audio di qualità superiore riuscirà a suonare con tassi di distorsione percepita più bassi ed estrarrà dal supporto un maggior numero di dettagli e di informazioni. Questo equivale a dire che è più fedele all'originale anche se questo non è disponibile per un confronto diretto.
Poi esiste un terzo fattore più generale, più elusivo, se vogliamo: il realismo della riproduzione. Il componente migliore è quello che inganna meglio l'orecchio e il cervello: più ci sembrerà di sentire il suono come riprodotto e meno buono sarà il componente che sta suonando. I buoni apparecchi riescono quasi ad abbattere la barriera tra il realismo di un'esecuzione vera e l'illusione della sua riproduzione all'interno delle pareti domestiche.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade con 2000 €
Buongiorno direttore, sono da sempre un appassionato di musica in possesso di un impianto raggiunto per stadi anche grazie al mercato dell'usato e a prove comparative d'ascolto. Ormai è un po' datato e soprattutto sento la mancanza di una cuffia, per godere anche in orari notturni della musica senza disturbare.
Avendo sentito dell'esistenza di amplificatori per cuffie ho cercato su internet e scoperto la vostra rivista ma non sono riuscito a capire alcune cose, pur avendo letto con attenzione numerose lettere di risposta da voi fornite ad altri lettori. L'ambiente in cui è posizionato l'impianto è di ca. 45 mq. complessivi con le casse su stand dedicati GM a ca. 120 cm. dalla parete di fondo, l'impianto è il seguente:

A Cagliari, dove abito, c'è ormai solo un negozio che tratta alta fedeltà, privo di sala d'ascolto, dove ho trovato un amplificatore per cuffia MUSICAL FIDELITY V CANII, che penso possa soddisfare la mia prima necessità. Entrare in un negozio di alta fedeltà è stato però come ricordare il primo flirt e ho iniziato a frugare per capire se fosse opportuno sostituire qualche elemento che mi sembra "debole" ovvero il preamplificatore e semmai dotare il cd player di un DAC di concezione moderna (potrebbe essere il V DACII) o addiritura sostituirlo. In una delle lettere di risposta tuttavia ho letto che un upgrade di un impianto "vintage" non sia ottimale con l'inserimento di pezzi moderni (ho capito male?).
Nel negozio in questione trattano, tra gli altri marchi, CAMBRIDGE, MUSICAL FIDELITY, AUDIO ANALOGUE e NAIM, il mio budget di spesa è intorno ai 700/800 euro max per il preampli ed il cd player e 1.500 se fosse consigliato sostituire completamente l'amplificazione, per quanto concerne il DAC il M.F. costa intorno ai 270 euro e resterei su quella fascia a meno di una piccola spesa in più per un sensibile incremento qualitativo. Ascolto prevalentemente musica rock ma vorrei un impianto in grado di gestire tutti i generi musicali.
La saluto cordialmente.
Antonello - E-mail: antonelloap (at) libero.it

LC
Caro Antonello,
pollice su per l'ampli per cuffia Musical Fidelity, certamente un passo avanti rispetto a un'uscita cuffia di un lettore CD o di un preamplificatore. Per il resto dell'upgrade io farei delle scelte radicalmente diverse. Posto che sia il pre che il lettore CD Pioneer in tuo possesso sono delle ottime macchine, io prenderei il coraggio a due mani e venderei tutto: lettore, pre e finale, da sostituire con un nuovo lettore integrato e un amplificatore, pure esso integrato. Lo so, è un cambio di prospettiva importante, ma aggiungere scatole ad apparecchi datati mi pare un controsenso e, in più, semplificare e accorciare ulteriormente il percorso del segnale è sempre una buona cosa. Le tue elettroniche Pioneer hanno un buon mercato (specie il lettore CD), non farai fatica alcuna a venderli a prezzi impensabili. Anche il finale Nakamichi gode di una buona reputazione. Questo purtroppo non è un buon periodo per le compravendite HiFi, nei mercatini i prodotti ristagnano a lungo, per colpa della crisi o della percezione che di questa si ha. Tuttavia, prodotti particolari e ricercati come i tuoi Pioneer d'alta gamma hanno sempre un loro mercato, magari anche all'estero (restando in Europa, naturalmente).
Il budget a tua disposizione, peraltro, non ti permette upgrade significativi senza questa operazione di riduzione del numero di componenti, per cui andrebbe rivalutato in seguito all'avvenuta vendita degli apparecchi attuali. Il ricavato, incrementato dei 2200-2300 € che hai stanziato già, ci porterebbe su livelli di budget più ragionevoli e consoni a farti compiere un passo avanti davvero significativo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Diffusori con 400 €
Ciao Lucio,
volevo inanzitutto ringraziarti per tutte le risposte ed i consigli... Veniamo al dunque, ho finalmente acquistato i diffusori da abbinare al Rotel ra04 !!!
Premetto, mi son permesso di andare oltre i tuoi
preziosi suggerimenti, seppur sempre tentando di seguire una linea con ciò che mi avevi detto per mitigare ed equilibrare la "brillantezza" del Rotel. Ebbene ho preso delle piccole torri della Castle, creando così un'accoppiata "inglese" (ormai tutti i due prodotti sono prodotti in Cina seppur ideati e disegnati in England)...
Insomma ho trovato nell'usato un paio di stupende Castle Knight 3, che anche per le piccole dimensioni ho reputato adeguate al mio ambiente... Il venditore le ha portate in audizione a casa mia e li ho trovati ottimi diffusori per essere giudicati degli entry level (con rifiniture stilose !!!). Stavolta spero proprio di aver fatto acquisto con cognizione, considerando che hanno poco più di 7 mesi (data fattura) e le ho pagate 250 euro (di listino 650), praticamente son quasi immacolate...
Che dire Lucio, dopo questo acquisto il suono "magicamente" si è fatto caldo e al contempo ricco di dettagli. Per essere torri dalle dimensioni contenute ti posso assicurare che, grazie al carico Twin- Pipe Technology, spingono la gamma bassa che è un piacere.
Purtroppo ad onor del vero, ho ancora da lavorare molto per migliorare l'acustica del mio ambiente, con le torri son comparsi anche rimbombi/ risonanze/riverberi, un parquet che inevitabilmente vibra ed i primi giorni gli ascolti lo ammetto sono stati un po' spiazzanti, forse faticosi...Ma tranquillo, ho iniziato i soliti escamotages tra tappeti, drappi, tende, quadri ed altre "diavolerie", e a breve credo che prenderò delle basi (pietra serena o marmo)...
Oggi, dopo qualche settimana dall'acquisto e dopo aver attuato le migliorie ambientali già citate, posso ascoltare, come mia consuetudine, per ore. Il suono trovo si sia ammorbidito e sia divenuto un po' più avvolgente, ma sempre chiaro e ben definito, a volte emozionante (anche se per via dell'acustica ambientale da sistemare non posso alzare oltre un tot i volumi)... Credo cmq che avrò ancora dei buoni margini di miglioramento, ed intanto posso iniziare a godermi questo connubio Rotel-Castle che, seppur entry level, promette un accoppiata decisamente interessante...
Concludendo questa lunga email (perdona l'entusiasmo del nuovo acquisto), ti chiederei un parere. Ho intenzione di rinnovare la sorgente e mi chiedo se sia meglio usare il Cdp in mio possesso [un Pioneer pd207] come meccanica ed affiancarlo ad un dac esterno [ma quale???], oppure se ritenere il pd207 obsoleto anche come meccanica e quindi acquistare un nuovo Cdp, considerando che ascolto molti CD ma anche musica "liquida" [nonchè qualche radio in streaming]... Attualmente dal Mac esco tramite un aggeggio chiamato Imic (http:// store.griffintechnology.com/imic)...
Grazie di tutto,
Roby - E-mail: robyphc (at) tiscali.it

LC
Caro Roby,
sono felice che il tuo impianto stia prendendo forma in maniera così soddisfacente e senza spese folli, bene!
Castle realizza ancora ottimi prodotti, anche se non so quanto sia rimasto del carattere del marchio originale.
Certamente ora dovrai impegnarti molto sul versante dell'ambiente d'ascolto perché se non puoi alzare il volume pena un eccesso di risonanze o rimbombi la situazione deve essere davvero critica! Se così è, probabilmente non stai ascoltando che una piccolissima percentuale del suono del quale il tuo impianto sarebbe capace.
Non credo basteranno tende, drappi o tappeti se i problemi fossero quelli descritti in gamma bassa. Probabilmente ti dovrai autocostruire delle trappole acustiche e dovrai sperimentare diversi posizionamenti dei diffusori in ambiente.
Ora resta da migliorare la sorgente e in effetti l'onesto Pioneer PD207 fa da grosso (anzi, stretto!) collo di bottiglia per le potenzialità del tuo impianto. Non so quanto riusciresti a sentire da un upgrade della sorgente digitale, però, temo che l'ambiente possa mascherare molto gli eventuali effetti benefici.
Visto che intendi usare il PC come sorgente, vedrei bene un DAC che possa gestire sia il segnale (ottico, se non ricordo male) in uscita dal tuo attuale lettore CD sia dalla USB del computer. Senza una indicazione chiara del budget che intenderesti dedicare a questo componente è difficile dare indicazioni ma immagino ti voglia tenere su cifre basse, considerato il resto dell'impianto. Abbiamo recensito molti DAC multingresso dal costo inferiore ai 200 €, magari dai un'occhiata alle nostre recensioni e a ciò che offre il mercato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Capra e cavoli
Salve Lucio. Aperta parentesi: riguardo alla scorsa risposta che mi avevi dato (sulla musica liquida), nelle lettere alla redazione mi hai consigliato di usare EAC per rippare, beh il programma lo trovo di semplice utilizzo e mi soddisfa, grazie della dritta! Chiusa parentesi.
Eccomi qua ad affrontare una nova questione.
Innanzitutto ti descrivo la mia stanza d'ascolto: è al piano terra ampia, dato che è 48 m2, la base è rettangolare 8x6, l'altezza è 3 m. (si sono quelle case vecchie con soffitti alti), normale intonaco alle pareti (niente pannelli in legno ed altre stranezze) i muri sono per 3 lati abbastanza spessi, da 40 cm (sono infatti perimetrali di struttura) + il 4° è un tramezzo in foratoni non portante da 15-18 cm.
Pavimento in piastrelloni di gres porcellanato e arredamento minimale solo per l'ascolto: un tappeto in cocco 4x4 di fronte al lato più lungo del rettangolo (lato muro tramezzo), un divano in tessuto in mezzo, davanti appunto lungo tutta la parete, metterei il tavolino con l'impianto e le casse ai lati, tutto estremamente così semplice senza altro, un rettangolo un tappeto, un divano un tavolino e via.
Non ho assolutamente nessun impianto: lo vorrei fare appunto anche aiutato dai tuoi preziosi consigli, in base alla stanza che ti ho detto ed i miei gusti musicali. Dunque, lasciamo da parte la fonte, che ho sia un lettore cd, sia il portatile con scheda sonora (apogee duet). Da questi potrei uscire in analogico (RCA) al resto della catena. Per il resto, io prenderei la suddetta roba:

Questione: il micro ti a batteria (non toroidale) ce la farà a tirare le RF3 nel mio ambiente? Premetto che gli ampli alla morte non mi piacciono, ho già provato il micro ti (versione toroidale) sebbene oltre gli 0 db il circuito tagli il suono è bene non fidarsi, visto che dopo poco la metà della manopola verso il max, il suono già comincia a degradarsi leggermente. Pensavo anche al 2022 che con 60 w potrebbe risolvere il problema, ma sono troppo innamorato del 2024, adoro la sua precisione e dettaglio, e ciò non mi disturba affatto, li ho sentiti entrambi comunque, sono un animale da 2024. Solo se ci fosse appunto qualche altra cosa completamente diversa, ma analoga al 2024...
Oppure alternativamente potrei prendere in considerazione delle Klipsch o altre casse con sensibilità tipo 100, ma non so se basterebbe, come ti ho detto non ascolto a volume basso :) (abito in campagna in una casa a solo), ho provato il 2024 di ezio aldoni con delle klipsch rf-10 da 95 db in un ambiente da 35 m2 e il volume non mi soddisfaceva... (ed era quasi al massimo, quindi suono degradato), quindi...
Mi rendo conto che forse era meglio se lasciavo dire a te cosa cerco dalla musica e dai componenti... :)
quindi: che musica ascolto e come mi piace venga riprodotta: Ascolto principalmente radiohead e musica elettronica - psichedelica, Madonna, post punk, hai mai sentito climbing up the wall dei radiohead? pensa ad un ampli + casse che possa valorizzarla al meglio e avrai quello che cerco io. :)
Cosa vorrei dall'ampli: che avesse l'immagine stratosferica ed il dettaglio del micro ti di Ezio Aldoni (ta2024) ma con più fiato, perchè mi rendo conto che in 48 m2 ed a manopola non oltre metà, non ce la farebbe neppure con casse da 98 dB. (forse!)
Cosa vorrei dalle casse: praticamente tutto quello che hanno le RF3, ma con un'immagine degna! (contrariamente a quello che dice il marketing della klipsch, il punto di forza non è certo l'immagine, ma il dettaglio ed altre cose).
Ti ringrazio dell'aiuto e ti saluto,
Filippo - E-mail riservato

LC
Caro Filippo,
sono felice di sapere che il mio consiglio su EAC si sia rivelato efficace! Un po' meno felice nel leggere le tue intenzioni, a dire il vero un tantino confuse :-)
Cerchiamo di mettere ordine: hai una sala di 48 mq, con soffitti di 3 metri...si tratta dunque di una cubatura ragguardevole, che non sarà facile far suonare bene. Con questo termine intendo in maniera qualitativamente e quantitativamente adeguata. Ora, se pensi che i 5-6 watt di un TA2024 possano bastare, anche con diffusori da 98/100 dB, sei un po' fuori strada, a meno che non voglia ascoltare con pressioni sonore mai eccessive (e non mi pare il tuo caso). Considerati i generi musicali che ascolti, la pressione sonora _deve_ essere elevata.
Un altro aspetto da mettere bene in chiaro da subito è la questione dell'immagine tridimensionale: mi dici che te ne fai (parole testuali) di un'immagine 3D stratosferica se poi tale immagine nei dischi che ascolti non c'è? L'impianto non se la può mica inventare!
Ancora, vorresti un suono just like live! ma in più un'eccellente immagine e che non sia stancante. Serve anche la ricetta per far alzare il PIL italiano di 10 punti in sei mesi? No, sai, perché più o meno la tua è una richiesta altrettanto surreale :-)
Secondo me dovresti iniziare ad ascoltare...e smettere di leggere recensioni. Non c'è altro modo per capire cosa cerchi. Vuoi il suono Klipsch ma che non sia stancante, vuoi il dettaglio ma anche l'immagine 3D...da dischi che ne sono privi...insomma, direi che le idee sono poche ma in compenso ben confuse.
Comincio subito col dirti, così ci leviamo il dente, che il suono che cerchi tu, con quel budget (immagino quello di una coppia di RF3 o analoga) non esiste. Punto e a capo. E adesso ridiscendiamo sul Pianeta Terra, per favore.
Un suono bello vivace, dettagliato, con una buona immagine (ma non un suono alla Klipsch, però) lo puoi trovare nei diffusori francesi Cabasse, Focal e Triangle. In genere si tratta anche di diffusori discretamente sensibili, per cui la potenza necessaria per la cubatura del tuo ambiente potrebbe non essere elevatissima. Per controbilanciare eventuali esuberanze in gamma medio-alta (poi, certo, dipende dai gusti e dall'ambiente!) potresti pensare a delle elettroniche più tranquille, tipo NAD e Arcam. Per risparmiare un po', potrebbero bastarti i 25 watt del
Dayton DTA 100A, ora finalmente disponibile anche nei negozi della catena italiana GBC. È un Tripath con molte delle caratteristiche del TA2024, ma con un bel po' di muscoli in più. Tu preferisci il 2024 ma...io ci rifletterei un po' su.
Un'altra possibilità potrebbe essere rappresentata dall'integrato NuForce (magari da cercare usato), che ha potenza da vendere, insieme a precisione, pulizia, trasparenza e ottima immagine. A questo punto i diffusori ad alta sensibilità potrebbero non servirti più.
Infine, consentimi un'osservazione a margine: mettere capra e cavoli in un ambiente grande e vuoto come il tuo è andare a caccia di guai seri. Io un pensierino a un arredo funzionale all'acustica lo farei...c'è il rischio concreto che la capra si mangi i cavoli. Magari a merenda ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

SACD e valvole
Gentile Direttore,
Certo che mi hai fatto spaventare: avrei buttato un sacco di soldi acquistando un centinaio di sacds. Secondo quanto scritto da più lettori, che ti hanno trovato d'accordo, le differenze rispetto ai cds normali sarebbero solo nella mente di qualche fissato. Mi sono preso un'oretta (quelli che hanno migliaia di dischi come fanno ad ascoltarli tutti ?) e ho messo a confronto 4 sacd, due di jazz e due di classica, alternando strato cd con strato sacd La differenza c' è sempre, anche se effettivamente non è sempre la stessa.
L'ho trovata meno marcata ascoltando Cobb's Corner della Chesky e la Sinfonia italiana di Mendellsohn recentemente messa in vendita da EMI in una lussuosa edizione cartonata, notevole in Jazz at the Pawnshop (Proprius), impressionante nel sacd della Rca Living Stereo, I concerto di Chopin per pianoforte e orchestra (III movimento).
Trovo il suono del sacd più morbido e amalgamato tra i vari strumenti, tant'è che parrebbe meno brillante quando invece è solo la sua maggior omogeneità armonica che "mette a posto" gli alti. Non voglio soffermarmi sul perchè ciò accada (maggior cura prestata alla registrazione dei sacd o superiorità intrinseca del formato) ma, visto che succede, ne approfitto. Adesso c'è anche Amazon.it, articoli a prezzi accettabili con spedizioni rapide e tracciabili.
Ascolto peraltro con una sorgente non eccelsa, un Marantz 6001, orfano del ben più prestante Philips DVP 9000, che ho collegato ad un Model 192 della North Star, originariamente acquistato per sfruttare al meglio il mio vecchio Rotel 855 (defunto pure lui); adesso offre i suoi servizi anche ad un lettore multimediale WD comportandosi sempre egregiamente.
Passo alla seconda parte della lettera: possiedo un pre e finale NAD 160/270 che pilotano un paio di B&W 704. Un amico mi ha prestato un pre valvolare autocostruito e devo dire che l'abbinamento con il finale mi è piaciuto moltissimo per la naturalezza del suono che ne è derivata. Tu ci insegni che non va al transistor o alla valvola in sè il merito di un buon ascolto ma ad un mix di componentistica adeguata e di buona progettazione.
In pratica, non volendo dissanguarmi, max euri 700/800, usato ben accetto, e desiderando comunque provare l'abbinamento con un pre valvolare eccomi qui a chiederti un buon consiglio, anche per evitare problemi di compatibilità elettrica tra un finale a stato solido e un pre a valvole.
Con la stima di sempre,
Guido - E-mail: guido.ferrarese (at) libero.it

LC
Caro Guido,
che lo strato SACD possa suonare meglio di quello CD, incisi sullo stesso dischetto, è plausibile, chi ha realizzato il disco ha tutto l'interesse a far sì che ciò accada, naturalmente. Sarebbe più interessante confrontare, sulla stessa macchina, SACD e CD identici, ma su dischi diversi. In ogni caso, la questione è abbastanza oziosa, nel senso che il formato SACD non è mai veramente decollato, appesantito da una tecnologia ottica ormai vista come ampiamente obsoleta dal mercato, oberato da costi non esattamente bassi e da una copiabilità di fatto inesistente, che ne ha segato la crescita sin dalla sua prima commercializzazione. Se acquisto un disco vorrei essere libero di farmene una copia (digitale!) ad uso personale da ascoltare in auto, ad esempio.
Non mi è chiarissimo il discorso che fai sul DAC esterno...non credo che questo possa essere utilizzato nell'ascolto dei SACD, ma solo in quello dei CD tradizionali. Comunque sia, l'importante è che tu sia soddisfatto del tuo sistema di lettura digitale!
Per quanto riguarda l'acquisto di un pre vavolare da abbinare al tuo finale NAD a stato solido, se conosci appena la mia filosofia dovresti aver già capito quale potrebbe essere la mia risposta: vendi pre e finale e acquista un integrato di qualità superiore, magari - perché no? - proprio a valvole! Da Jolida a Antique Sound Lab, senza dimenticare l'ampio catalogo di Opera/Consonance, le alternative di certo non mancano! Tra l'altro, un'amplificazione a valvole di discreta potenza potrebbe aiutare a levigare e riscaldare un po' il suono vivace delle tue B&W, meglio di quanto possa fare l'attuale coppia NAD. Con questa soluzione accorci il percorso del segnale, semplifichi l'impianto, elimini due cavi di collegamento e ti levi il desiderio di valvola nell'impianto :-)
Il budget di 800 €, aumentato dalla cifra che riuscrai a recuperare dalla vendita della coppia pre+finale NAD (più facilmente vendibile rispetto al pre da solo!), potrà consentirti di acquistare qualche buon integrato di media potenza, volendo anche ibrido valvole/transistor (es. Audio Analogue).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori da pavimento con 1500 €
Egregio Direttore, La seguo da un po' di tempo e le scrivo per avere un consiglio su diffusori da acquistare al posto delle mie NHT 2.5i. Posseggo:

Vorrei cambiare le mie vecchie casse dopo aver sentito le Proac Studio 140 MK II; il problema è il costo impegnativo dei diffusori. Potrebbe consigliarmi una coppia di casse dal costo inferiore (il mio budget è di € 1500 massimo) ma egualmente valide?
Io ascolto Sara K, Patricia Barber, Diane Schurr, Sade, Simply Red, Dire Straits, Mario Biondi, Pino Daniele, Battiato e musica classica (per violino e piano, violino e orchestra).
Grazie per il Suo prezioso consiglio,
Antonio - E-mail: anzoino (at) cheapnet.it

LC
Caro Antonio,
la prima risposta, ovvia e scontata, che mi viene in mente è: cerca le ProAC Studio 140 nel mercato dell'usato! Non è difficile trovarle e rientrerebbero perfettamente nel budget da te stanziato. Il costo dell'usato è sempre più o meno il 50% del nuovo. Potresti persino trovare qualche modello della più raffinata serie Response! In alternativa potresti cercare qualche rimanenza delle progenitrici, tipo le Studio 125, ad esempio. Ancora, potresti ripiegare sulle Studio 130, che si trovano nuove a circa 1600 euro la coppia e che condividono sostanzialmente la stessa impostazione sonora delle 140, che in pratica sono delle 130 con un woofer in più.
Le possibilità, come vedi, non mancano. Tuttavia, ho qualche dubbio su come tu abbia maturato questa convinzione e conseguente necessità. I tuoi attuali diffusori non sono così vecchi come tu li hai etichettati, sono sicuro che hanno ancora molto da offrire. Tutto questo per dire che sarei curioso di sapere se l'ascolto delle ProAC sia avvenuto a confronto diretto coi tuoi diffusori oppure all'interno di un altro impianto e un diverso ambiente. Questi fattori, da soli, potrebbero aver infuenzato il tuo giudizio molto più della qualità intrinseca, peraltro indiscutibile, delle ProAC Studio 140 mkII. Se così fosse ti consiglierei di provare a valutare, ove ciò fosse possibile, i tuoi diffusori nello stesso impianto dove suonavano le ProAC. Solo in questo modo potresti capire se il gioco valga davvero la candela oppure no. Secondo me il cambio potrebbe rappresentare soltanto un tiepido side-grade.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Potenza inespressa
[Sala d'ascolto]
Caro Lucio,
eccoci qui, dopo anni di silenziosa presenza, a rubarti un po' del tuo prezioso tempo per domandarti un altrettanto prezioso consiglio. Non mi dilungo con gli apprezzamenti che mi paiono impliciti nella dichiarazione di fedeltà iniziale. Piuttosto vorrei ringraziarti per la passione, la chiarezza e la professionalità con cui porti avanti da così tanto tempo questo progetto, riferimento indipendente, qualità quanto mai apprezzata, per molti appassionati o anche solo curiosi dell'HiFi.
Veniamo al punto. Da tempo volevo rinnovare in qualche modo il mio vecchio impianto costituito da un lettore SACD Denon DCD-1500AE un amplificatore integrato Sonus Faber Quid e casse Sonus Faber Electa biwiring. Ho quindi deciso di cogliere l'occasione per passare alla musica liquida in modo da poter anche "dematerializzare" le migliaia di CD che invadono casa, acquistando un DAC Wyred 4 Sound DAC-2.
L'impianto ne ha beneficiato enormemente sopratutto con la musica jazz, per la quale la resa attuale è molto buona. Purtroppo al miglioramento è corrisposta anche una maggiore percezione dei limiti dell'impianto che ora sembra avere una carica che non riesce ad esprimere appieno.
Non è facile descrivere la sensazione, è come se si percepisse compressa la potenza esplosiva di un cannone che ha appena sparato. Con il jazz tutto sommato l'ascolto è piacevole e soddisfacente, con la musica sinfonica si inizia a percepire la sensazione di scatola chiusa, con il rock, sopratutto l'heavy metal le chitarre sembrano schizzare fuori dalla scena, ma tutto il resto rimane dietro un po' nascosto.
So bene che è difficile conciliare tutto, ma tant'è che un compromesso vorrei trovarlo. Stavo pensando di cambiare amplificatore, magari guardando al mercato dell'usato, ma non so bene su cosa orientarmi. Poichè è piuttosto complesso descrivere l'ambiente di ascolto allego un piccolo file (schizzo non in scala) che vale più di mille parole.
Ringraziandoti per l'attenzione auguro a te ed al tuo progetto un futuro carico delle soddisfazioni che meriti.
Maurizio - E-mail: lmr_02 (at) tiscali.it

LC
Caro Maurizio,
grazie per l'apprezzamento e l'incoraggiamento, sempre graditissimi! Il problema nel tuo impianto non è tanto quello del suono inespresso quanto del voler pretendere da esso prestazioni per le quali non è geneticamente predisposto. Sonus Faber ed heavy metal è un connubio di difficile realizzazione, in particolare se pensi che le Electa sono pure dei bookshelf di dimensioni tutto sommato contenute. L'ambiente, poi, sembrerebbe di dimensioni non piccole, pertanto immagino tutta la difficoltà dei diffusori a generare un impatto fisico notevole con quei generi musicali. Non a caso con il jazz vanno benissimo!
La mia sensazione è che per ottenere qualcosa di più tu non debba sostituire l'amplificazione, che ricordo bella dinamica e generosa (ho ancora un Quid a far bella mostra di sè in salone insieme a delle radio d'epoca) ma proprio i diffusori, optando per un generoso modello da pavimento. Se non vuoi allontanarti troppo dall'impostazione timbrica generale potresti valutare ancora Sonus Faber da pavimento (che nel frattempo ha leggermente modificato il family sound) ma anche e soprattutto Opera e ProAC. Tutto dipende, ovviamente, dal budget a tua disposizione (che non specifichi!). Il Quid riuscirà a pilotare senza troppi problemi anche diffusori impegnativi e la sua potenza dovrebbe essere ampiamente sufficiente.
C'è anche un altro aspetto che non hai valutato attentamente: confrontare un buon disco di jazz con un disco rock è un grosso errore, questi ultimi tipicamente sono incisi molto male, estremamente compressi e spesso distorti. Il risultato è che il suono non può che venir fuori strillato come lo senti tu. Credimi, alcuni dischi rock o heavy metal suonano così anche nel mio impianto...e me ne son fatto una ragione :-)
Ci sono, tuttavia, delle buone eccezioni: Rage against the Machine, ad esempio. Ecco, se riuscissi ad ascoltare il loro
disco d'esordio sul tuo impianto potresti avere la conferma o la smentita di ciò che stiamo dicendo: se anche quel disco suonasse strillato e compresso...allora davvero sarebbe ora di sostituire i diffusori!
Infine...l'ambiente: se è vuoto così come sembra (inviare una foto di piccole dimensioni avrebbe aiutato a capire meglio) non c'è speranza di poter ottenere un suono equilibrato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Soddisfattissimo impianto car audio con 8.300 Euro.
Che la musica in ambiente car si possa definire hi-fi è già un azzardo. Ma come ogni passione anche quella di chi spende (giustamente) come vuole il suo denaro alla ricerca di prodotti per l'audio car è una passione rispettabilissima. Però non mi compete. Anche grazie alle tante ponderate osservazioni lette sulla vostra rivista, ho capito che audiofilo non significa rinunciare alla musica in nome del mezzo che la riproduce.
Così, se ci penso bene, la maggior parte della musica la posso, per ragioni di lavoro, ascoltare solo in auto. Ben venga, allora, che una nota casa automobilistica nipponica distribuisca un'autoradio di serie con un modesto amplificatore in classe D con relativo diffusore a due vie che a me personalmente da un sacco di soddisfazione. Col dovuto rispetto per il mio impianto domestico e con l'improbabile ambiente dell'auto ogni tanto penso che, posto nelle giuste condizioni, il "T-sound" possa offrire cose impensabili fino pochi anni addietro e non solo per una questione di costi.
Per mia fortuna sono direttore di un liceo musicale collegato ad una accademia e di musica ne sento tanta nella sua forma più hi-end possibile (che è dal vivo), sempre per mia fortuna ho avuto modo di lavorare accanto a tanti concerti e quello che esce dalle casse e come esce mi ha permesso di dire che si, la classe D è una vera rivoluzione.
Ps: Se poi con 8.300 euro di autoradio ti regalano la macchina, posso dirmi un audiofilo motorizzato e felice.
Don Luciano Manenti - E-mail: donlucianomanenti (at) operasantalessandro.it

LC
Caro Don Luciano,
è un piacere ospitarti di nuovo su queste pagine! Che gli impianti di serie delle automobili abbiano fatto grossi passi avanti è un dato di fatto che ti può essere confermato da tanti installatori di car stereo, per i quali i tempi d'oro sono decisamente tramontati. Mentre prima per sentire decentemente almeno gli altoparlanti di serie andavano sostituiti ora si può godere di un suono ragionevole anche con impianti standard...prova ne sia il fatto che io stesso ho lasciato proprio questi nelle mie automobili. Dall'uno all'altro ci sono differenze, certo, ma uno standard qualitativo ragionevole lo garantiscono quasi tutti. Merito delle amplificazioni interne in classe D? Anche, ma merito anche dell'abbassamento dei costi degli altoparlanti, grazie alla produzione di massa di provenienza cinese.
Il vero senso del progresso tecnologico è questo: oggetti migliori a costi più bassi. In HiFi domestica l'idea stenta a farsi largo, dovendo combattere con l'ottusità del popolo audiofilo, che è stato ben spremuto in tempi di vacche grasse e che oggi, comunque, non disdegna di farsi mungere ancora un po', specie quando acquista amplificazioni in classe D da poche centinaia di euro spacciate per materiale high-end da 5000 euro (vedi caso Genesis) o diffusori smaccatamente made in China, commercializzati con marchio occidentale a 10 volte il loro costo.
Il fatto è che il giocattolo si sta rompendo, con buona pace di chi ancora crede di vivere negli anni '80, e gli audiofili, pian piano, cominciano a levarsi l'anello al naso. Con calma, ovviamente, ma lo stanno facendo.

Gli anni '80, però, si ricordano anche per altre cose, ad esempio per tutto il filone new dandy wave rappresentato da Spandau Ballet e Duran Duran. A 30 anni esatti di distanza (l'album fu pubblicato nel maggio 1982!) sarebbe forse opportuno riascoltare qualcosa che allora ci faceva ribrezzo. Ecco dunque che azzardo una provocazione...ossia Rio, dei Duran Duran eseguita live tanti anni dopo, nel 2004 a Wembley, in una versione di ben 7 minuti. Se posso permettermi un consiglio, visto che ormai il tempo è passato e siamo tutti abbastanza cresciuti da allora, è quello di riascoltare senza pregiudizi l'album Rio, appunto, in quanto trattasi di un disco pop di una raffinatezza irraggiungibile per gli standards della musica commerciale attuale. Dimenticate le orde di ragazzine urlanti ai loro concerti, dimenticate i vestiti dandy e i ciuffi cotonati e concentratevi solo sulla musica e sulla genialità tecnico-musicali di questa band di culto. Buon ascolto!

Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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