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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 14/12/2012 - 19/01/2013

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  1. Nuovi diffusori per la classica con 2000€
  2. Re: Attenzione al vintage!
  3. Valvolari cinesi
  4. Nuovi diffusori con 4000€
  5. Suono confuso e rimbombante
  6. Upgrade con 500€
  7. Nuova testina e nuovo lettore CD
  8. La sordità dei tecnici del suono - tre lettere
  9. Re: Alimentazione Elettroniche con UPS
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Nuovi diffusori per la classica con 2000€
Caro Direttore, Ti scrivo nuovamente dopo davvero molto tempo: le mie precedenti richieste hanno ricevuto cortesi e competenti risposte nei numeri 92 e 144.
Anche grazie a TNT ho potuto godere della Musica (classica nel mio caso) per molti anni con un impianto così composto:

Il tutto in un locale di m 7x4 adeguatamente arredato. Come vedi, non sono un maniaco degli upgrade. Ora però un intervento è opportuno. Il suono mi sembra progressivamente impoverito e un tweeter ha qualche problema. Penserei dunque di pensionare le RS2. Nella sostituzione avrei due obiettivi: uno pratico: tra le casse, poste sul lato lungo del locale, vi è un'apertura di circa 1.30. Vorrei tenerle addossate alla parete (massimo 20-30 cm) per evitare continui spostamenti e inciampi al passaggio. Uno musicale: oggi vorrei una resa più "realistica". Mi spiego. Il suono di un'orchestra sinfonica o di un pianoforte dal vivo è diverso da un ascolto domestico. C'è ben poca profondità, il palcoscenico è molto condizionato dalla sala e dalla posizione dell'ascoltatore, la stereofonia è relativa, la fusione (talvolta la con-fusione) più accentuata. Però questa è la realtà. La sala di incisione è un'altra cosa, è vero, e chi ci è passato sa quanto l'ambiente sia acusticamente artificiale. Ma occorre sapere che certe rese sonore sono il risultato di una trasformazione tecnologica (qualche volta piuttosto spinta) del messaggio musicale lungo la catena registrazione - supporto - impianto.
Budget: fino a 2.000 euro o qualcosa di più se vale la pena, nuovo o usato recente. Prima di fare qualche buona ora di macchina per gli ascolti del caso (la Rete ha decimato i punti vendita) ti chiedo nuovamente qualche indicazione, anche con riguardo alla combinazione con gli altri componenti, che mi sembrerebbero ancora validi.
Avrei pensato a Rega (RS5 o RS7), Klipsch Heresy III nuove, o magari Cornwall usate, qualche Naim usata (non facilissima da trovare), ma ogni diverso suggerimento è benvenuto.
Qualche parola ancora per rinnovare i ringraziamenti a te e a tutto lo staff di TNT per la passione, l'impegno (di certo non lieve) e il disinteresse con cui nel difendere la corretta riproduzione della Musica difendete anche la Musica stessa, che è storia (antica o recente) e cultura.
La longevità e l'autorevolezza di TNT, in un mondo in cui l'improvvisazione è spesso la regola, sono la prova della validità della tua grande intuizione iniziale.
Marco - E-mail: casonmar (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
i 20-30 cm di spazio utile richiedono quasi obbligatoriamente dei diffusori pensati per stare vicini alla parete posteriore, come Rega e Naim, cui aggiungerei anche Linn. Eviterei le Klipsch Heresy e pure le Cornwall, troppo distanti dai suoni cui sei abituato e, a mio parere, più adatte a generi musicali meno classici. Prova a cercare nell'usato, in primo luogo, per dei modelli di Naim e Linn di qualche anno fa, i secondi sono certamente più semplici da reperire dei primi. Anche delle vecchie Linn Kaber possono essere una buona idea e sicuramente le trovi per cifre inferiori a quella stanziata.
Per quanto riguarda Rega, bene sia le RS5 che le RS7, vedi se ti riesce di ascoltarle in condizioni le più simili alle tue. Per questo motivo prova a portarti appresso almeno il tuo amplificatore e chiedi, ove possibile, che i diffusori siano messi vicini alla parete posteriore.
Per quanto riguarda invece le Acoustical RS2 concedi loro una seconda vita, magari contattando l'Ing. Prato della Aliante che credo sarà ben lieto di darti una mano a farle rivivere. Sono sicuro che potrebbero fare ancora la felicità di qualche audiofilo, alle prime armi e non. Se ti riesce, valuta anche le Nova, proprio di Aliante, potrebbero essere una bella sorpresa.
Più in generale tieni conto che la parete posteriore vicina non è un problema SOLO per l'immagine sonora che, come giustamente dici tu, spesso è un'invenzione tutta audiofila che nella realtà della sala da concerto non esiste. Il problema è l'effetto rinforzo alle frequenze medio-basse e la coloritura in gamma media che è causata da una prima riflessione così vicina. Ecco perché si cerca di evitare quel tipo di collocazione! I diffusori citati aggirano il problema con una risposta in frequenza tale da prevedere questo tipo di rinforzo...ma sempre di compromesso si tratta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Attenzione al vintage!
Caro Lucio,
ti ringrazio per risposta che hai voluto darmi e che conferma i miei timori sull'amplificazione/ambiente.
Come ti dicevo l'ambiente non presenta gravi problemi, ma su alcuni range di frequenze (medio-alto) c'è da lavorare, ma ancora non so come. Ci penserò con calma e se arriverò ad un dunque ti dirò come ho fatto. Del resto il mio è più che altro un problema accademico e la musica me la gusto benissimo.
Approfitto del fatto di avere la penna in mano per dare un mio piccolo contributo all'argomento in oggetto.
Credo ci siano sostanzialmente tre gruppi di persone che si dedicano al vintage: quelli che lo vendono :-) , quelli che ci credono e lo comperano :-( e il terzo su cui vorrei dire due parole.
Ritengo che una componente molto forte di questo amore per il vintage sia la nostalgia per i tempi passati. Molti di coloro che amano il vintage sono innamorati di suoni ed impressioni ricevute anni (tanti) addietro e non si rendono conto che il ricordo è quasi sempre falso. Quantunque fosse veritiero non sarebbe probabilmente replicabile perché, ahinoi, il nostro udito con il tempo peggiora e certi suoni ed impasti sonori non li sentiamo più. Ricordo un suono meraviglioso, ascoltato a cavallo degli anni ottanta in una saletta di un negozio di HiFi a Milano. Suonavano delle Kef, quelle con il woofer allungato, e suonavano il settimino di Beethoven. Il suono era caldo, corposo, morbido, definito, profondo. Io, che il settimino dal vero non lo avevo mai ascoltato, di quel suono sono rimasto innamorato e non l'ho più ritrovato, ma mi domando quanto fosse corretto.
Forse se lo riascoltassi oggi, dopo anni di ascolti dal vivo, non mi piacerebbe più. Ecco, se io cercassi di ritrovare e riprodurre quel suono rimarrei quasi sicuramente deluso e sempre alla ricerca di qualche cosa che non c'è, e che, forse, é anche scorretto. Questo penso sia l'errore che fanno molti amanti del vintage, che talvolta giungono a comprare oggetti di antiquariato, nella speranza di ritrovare qualche cosa che non esiste e che forse non è mai esistito.
Complimentandomi e ringraziandoti per la bellissima TNT ti saluto cordialmente.
Roberto - E-mail: roberto.dellacqua (at) gmail.com

LC
Caro Roberto,
secondo me solo una minima parte dei potenziali acquirenti di vintage sono tali perché innamorati dei ricordi sonori di tanto tempo fa. La maggior parte non ha neppure idea di come possa suonare un impianto anni '60 o '70, ma il desiderio di possedere qualcosa di insolito ed esclusivo - con una spesa tutto sommato contenuta - li attira moltissimo. Il suono caldo dei tempi andati vive nel loro immaginario. Ma siamo sicuri che fosse sempre caldo quel suono? Spesso era freddo, acido e armonicamente poverissimo! Distorsioni elevate, anche a volumi contenuti, immagine sonora inesistente, risposta in frequenza fortemente limitata...questa era la norma, purtroppo! Mi sto riferendo, ovviamente, alle cianfrusaglie giapponesi di basso costo di quegli anni, non mi riferisco certo ai (POCHI, POCHISSIMI!) mostri sacri.
Per quanto riguarda la minoranza cui fai riferimento tu, quella dei veri nostalgici, hai perfettamente ragione: ricordano un suono che nella realtà non è mai esistito e che, se anche fosse esistito, oggi non sarebbe più replicabile, perché quegli apparecchi hanno circuiti ormai compromessi da componentistica invecchiata e fuori specifiche.
Vedi, non è molto diverso dal mondo delle auto: tanti ricordano con nostalgia le auto del passato, quelle senza elettronica, piccole e leggere. Le ricordano veloci, scattanti, divertenti. Peccato che nella realtà la maggior parte di quelle auto oggi - come prestazioni pure (inclusa la tenuta di strada) - sarebbero surclassate da delle innocue auto di famiglia. Parlo con cognizione di causa, avendo posseduto per anni un'auto d'epoca considerata (con qualche ragione) un capolavoro motoristico e ingegneristico (Alfa Romeo GTV6 2.5). Bellissima, per carità, pure molto divertente, ma un coupé sportivo di oggi è altra cosa: frenata, tenuta di strada, facilità di guida, non c'è davvero partita. Resta il fascino, non c'è dubbio, ma siccome parliamo di HiFi e di fedeltà ai suoni incisi sui dischi...stiamo coi piedi per terra. Ricomprerei anche subito un'auto sportiva d'epoca, essendo ben conscio di cosa aspettarmi. Poi, ovviamente, ad ognuno il suo, non possiamo certo sindacare su come le persone spendano i propri soldi.
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

Valvolari cinesi
Egr. Direttore,
innanzitutto Buonasera e complimenti per l'iniziativa. Avrei dei dubbi relativi all'acquisto di un amplificatore valvolare; breve cronostoria: sono nato (audiofilo) con un amplificatore A/V della Pioneer VSA 701S abbinato ad una coppia di diffusori Syntar 5 della Chario: tutto questo quando ero giovane e devo dire che musicalmente ero abbastanza soddisfatto dell'impianto strizzando l'occhio anche alla simulazione del surround entusiasmante per la mia Play station 1.
In età adulta, per il matrimonio, mi ha regolato i diffusori Acoustimass 10 della Bose, dove, volendo o dolendo, ho abbinato con un amplificatore A/V Yamaha 1010 Aventage (acquisto fatto a causa che l'amplificatore Pioneer non aveva i nuovi effetti surround in quanto si fermava all'effetto Dolby pro logic. Purtroppo ho constatato che ascoltare musica dalle Bose, sistema Acoustimass, è tremendo, pertanto sono alla ricerca di diffusori frontali da utilizzare per l'ascolto musicale (non prendo le Chario sopra indicate per non rendere inutilizzabile l'altro impianto di età giovanile). Mi sarei orientato su diffusori Monitor Audio RX 8 ascoltati insieme ad un amplificatore valvolare Cayin A 100 T (il suono mi ha entusiasmato), il problema è che il mio Budget è max 2.500€ e quindi vengo alle domande, premettendo che l'ascolto è gestito da un lettore Blu ray Yamaha 1010:

P.S. Ho ascoltato in alcuni negozi di HI-Fi diffusori KEF R700 con amplificatore Copland CTA 405 e diffusori Pro AC 140 (I'm sorry non ricordo l'amplificatore), ed anche se i consulenti mi evidenziavano la maggiore qualità rispetto all'impianto da me prospettato, devo dire che l'ascolto al mio orecchio è risultato deludente.
La ringrazio anticipamente della risposte e per la squisita disponibilità,
Distinti saluti,
Andrea - E-mail: andreadesimone (at) katamail.com

LC
Caro Andrea,
per ora mi concentrerei sull'acquisto dei diffusori, per il prurito valvolare ci sarà tempo in seguito. Prima devi rieducare l'orecchio verso suoni corretti e naturali, non enfatizzati. Mi preoccupa infatti che abbia trovato deludenti gli ascolti con diffusori ProAc e KEF, probabilmente ti aspetti qualcosa che è lontana dall'impostazione corretta di un impianto HiFi. Comunque sia, ti sono piaciute le Monitor Audio RX8, abbinate all'amplificatore Cayin, quindi non vedo controindicazioni al loro acquisto. Certamente le Monitor Audio hanno un suono più accattivante e vivace sia delle KEF che delle ProAC, non mi sorprende che ti abbiano colpito di più. Per ora, dunque, prendile pure in seria considerazione.
Per quanto riguarda l'amplificatore - premesso che mi chiedo sempre perché debba essere per forza a valvole - avrai tempo e modo per fare le tue valutazioni. In relazione alle domande che mi poni ti posso dire che le valvole, quando si esauriscono o defungono, possono essere sostituite, e sono di facile reperibilità, che l'amplificatore sia cinese o no. Diverso è il discorso per le altre parti, in special modo i trasformatori d'uscita, che sono specifici per un certo amplificatore e dunque devono essere sostituiti, in caso di guasto, con altri identici. Le possibilità che un trafo d'uscita si guasti, comunque, sono remote. Le altre parti del circuito sono, realisticamente, condensatori, resistenze e induttanze, niente che non possa essere sostituito da un qualunque tecnico riparatore.
Non ho informazioni né posso fare confronti tra il Music Angel e il Cayin, quindi mi astengo dal dare giudizi. Certo è che un amplificatore a transistor, di norma, ha una vita media più lunga - senza necessità di intervento - rispetto a uno a valvole. Queste ultime, di tanto in tanto vanno sostituite e il bias dell'amplificatore va regolato. Trattandosi - di fatto - di un primo vero impianto solo stereo...io mi sentirei più tranquillo nel consigliarti un'amplificazione a stato solido.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 4000€
Gentile direttore,
sono stato un esordiente audiofilo quasi trent'anni fa con il mio primo (e per molti anni unico) impianto. Questa mia genuina passione la ho dovuta accantonare per ben altre e più basilari esigenze. Fortunatamente in questa mia seconda stagione ho potuto rinnovare quasi completamente il mio impianto, che vedeva ancora alcuni dei componenti iniziali.
L'impianto attuale è composto da:

La domanda a cui le chiedo la gentilezza di rispondere riguarda i diffusori, che sono gli unici elementi rimasti dal mio passato impianto (non certo uno di quelli trentennali), e che, pur mostrando una resa impressionante rispetto a prima, denunciano - mi sembra – alcuni limiti particolarmente nei bassi e nei medio-bassi. Aggiungo che nella stanza, 4x4 metri, molto arredata, ho fatto tutte i cambiamenti di posizione che il mobilio permetteva.
Poiché non so orientarmi con la grande offerta di diffusori attuali Le chiederei di darmi un consiglio su quali marche e modelli di diffusori andare a sentire aggiungendo che ascolto musica prevalentemente vocale dal rinascimento alla classica contemporanea, alla musica etnica, a quella irlandese, al country e naturalmente al jazz. Il budget che posso dedicare a questo acquisto può arrivare ai 4000 euro; non ho prevenzione circa l'usato.
La saluto e mi aggiungo ai tantissimi che la ringraziano per la sua disponibilità e per la sua competenza,
Francesco - E-mail: francesco.censon (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
obbiettivamente l'anello debole della tua catena attuale sono proprio i diffusori. La carenza di bassi e medio-bassi però mi sorprende un po'. L'impostazione dei diffusori è vivace, certo, ma non vuota in basso, non vorrei che fosse l'ambiente a metterci troppo del suo. Il fatto che sia molto arredato non dovrebbe essere un problema, anzi, ma bisogna vedere se gli arredi siano o meno riflettenti. Le dimensioni 4x4 certo non aiutano, comunque questo abbiamo e con questo bisogna fare i conti.
Con la cifra a disposizione di sicuro andrai a compiere un upgrade non trascurabile, specie se orienti la tua scelta verso prodotti di impostazione timbrica un po' meno brillante e vivace. Sto pensando a diffusori come le Opera Quinta, le Chario Pegasus, le ProAC D18, le Tannoy Prestige Sandringham SE oppure Stirling SE o magari le Sonus Faber Liuto.
È chiaro che con l'usato la rosa di candidati si ampli moltissimo e potresti includere, ad esempio, delle ProAC della serie D ma di classe superiore o anche delle vecchie Response...o altre Tannoy con il Dual Concentric.
È molto importante che valuti con attenzione anche ingombri e spazi di manovra, diffusori con bassi importanti non gradiscono certo le pareti vicine, né quelle laterali, né quella posteriore, tantomeno gli angoli! Altrettanto ovviamente, quando ascolterai alcuni di questi candidati, portati almeno i dischi che conosci meglio e che ritieni ben incisi.
Qualora poi trovassi delle alternative interessanti e desiderassi un parere per una scelta finale, sentiti libero di ricontattarmi di nuovo, ma non dimenticare che a certi livelli di costo è difficile trovare qualcosa che suoni sbagliato...per questo il tuo gusto personale dovrà farla da padrone!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Suono confuso e rimbombante
Caro Lucio,
per cominciare rinnovo i complimenti per il preziosissimo aiuto della tua rubrica. Mi ero già fatto vivo qualche volta mesi fa con degli interrogativi che in parte sono stati chiariti.
Non sono un esperto, tanto meno un audiofilo, ma solo una persona che ha più o meno capito qual'è il tipo di suono che gli piace e che predilige un certo tipo di musica (rock acustico americano principalmente ma anche molta musica italiana). Ti riassumo le caratteristiche del mio impianto in parte anche frutto dei tuoi consigli:

Ora vengo al punto: il suono del mio impianto risulta piuttosto confuso e rimbombante e temo che questo sia attribuibile alle caratteristiche dell'ambiente d'ascolto.
La sala in cui è posto in realtà era stata studiata cercando di rispettare i parametri consueti (triangolo acustico, spazio sufficiente dietro i diffusori bass reflex, etc..).
Ti allego alcune immagini che descrivono la stanza di ascolto; come vedi posteriormente al setto in cartongesso e ai diffusori c'è molto spazio libero.
Il punto d'ascolto sul divano è a circa 270 cm dal centro del cartongesso; i diffusori non sono ovviamente inseriti nel setto ma stanno a lato dello stesso distanziati di circa 2m. Attualmente l'arredamento non è ancora completo soprattutto per ciò che concerne i quadri alle pareti..(ci abitiamo da solo 1 anno).
Posto che non posso variare la posizione dei diffusori, né quella delle elettroniche (i cavi scorrono nella struttura del cartongesso), quali variazioni mi consigli di apportare nell'ambiente? O converrebbe forse pensare a un cambio diffusori? O forse il problema sta nel tanto spazio posteriormente al cartongesso?
Ti ringrazio in anticipo,
Umberto - E-mail: umbertoturci (at) hotmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Umberto,
lo spazio vuoto dietro i diffusori certamente non aiuta, così come non è benefica la presenza della scala a chiocciola. Senza spostare i diffusori non mi pare tu possa avere chissà quali margini di manovra...
Prima però di sostituirli proverei a limitarne la loro esuberanza tappando anche solo parzialmente lo sbocco del reflex. Qualcosa dovrebbe migliorare, magari riesci ad andare avanti ancora per un po'!
Qualora il miglioramento non dovesse rivelarsi sufficiente, forse dovresti optare per dei diffusori meno generosi in basso. Ci vedrei meglio delle piccole e snelle torri tipo Aliante Nova, per capirci, o altri di taglia e ingombri simili. Una buona alternativa, anche se molto lontana dall'impostazione sonora cui sei abituato ora con le Klipsch, potrebbe essere quella di valutare dei diffusori planari, tipo Magneplanar: l'emissione a dipolo ben si coniuga con gli spazi a disposizione e il basso certamente sarà meno esuberante. Dovresti guadagnare un bel po' anche in trasperenza e gentilezza all'ascolto. L'immagine tridimensionale dovrebbe subire un ampliamento notevole.
Certo, non avrai la grinta e l'esuberanza dei diffusori attuali, specie con il rock, ma potrebbe essere un cambio di rotta tutt'altro che spiacevole. Sia nel nuovo che nell'usato non dovresti far fatica a trovare un modello adatto alle tue esigenze.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade con 500€
Buongiorno Direttore,
ho 54 anni e la sventura di essere un imprenditore informatico in una Italia che in questi ultimi anni si dimostra sempre più "complicata". Nel corso della mia vita ho acquistato molta musica ed oggi posseggo circa 2000 vinili 33giri, acquistati sia nuovi che usati, e altrettanti CD (ma forse i cd sono di più ne ho perso il conto) di tutti i generi, dal rock al pop al blues e di recente anche jazz, unica eccezione la musica classica.
Leggo da un po' di tempo la sua rivista che trovo molto stimolante e apprezzo molto il suo pragmatismo. L'impianto con cui ascolto la musica, che ho composto nel corso del tempo, è così composto:

Ascolto in una mansarda piuttosto ampia ma bassa che ho disseminato di tappeti e senza pareti particolarmente riflettenti. Sono abbastanza soddisfatto del mio impianto e sono rimasto molto impressionato dal cambiamento di immagine avvenuto utilizzando gli stand.
Se devo trovare un difetto a volte i toni alti sono un po' troppo evidenti e si induriscono un poco (soprattutto con il giradischi). Ora ho un budget di circa 500€ e in un'ottica di lento e progressivo miglioramento sono indeciso se dedicarlo ai cavi (non utilizzo cavi entry level ma nel tempo ho messo su un'accozzaglia sicuramente disomogenea e di bassa qualità) o alla testina (stavo pensando ad una Denon ma non so se va d'accordo con il braccio in carbonio del mio Pro-ject).
Sperando di non essere stato troppo prolisso le porgo i miei saluti.
Aldo - E-mail: aldo.capurro (at) cconsulting.it

LC
Caro Aldo,
il tuo impianto, nel suo complesso, non ha niente di evidentemente sbagliato e questa esuberanza di toni alti non è certo imputabile ai componenti in uso e al loro abbinamento, anzi! A dire il vero tutto mi avrebbe fatto pensare a un suono globalmente caldo e morbido, certo non esuberante in alto. Mi vien da pensare che l'ambiente o la disposizione dei diffusori possano essere colpevoli per questo fenomeno. La mansarda la descrivi come ampia e riempita di tappeti, spero ci siano anche altri arredi assorbenti altrimenti qualche riflessione di troppo sarebbe inevitabile! Potrebbe anche darsi che tu chieda un po' troppo ai diffusori: sono piccoli monitor, se pretendi che sonorizzino a volumi elevati un ambiente grande è normale che a un certo punto il piccolo woofer ceda il passo e il tweeter continui un po' per conto suo, producendo dunque un suono poco equilibrato.
Infine, il fatto che con il vinile il fenomeno sia più accentuato non ha un grande significato, magari la Shure V15III è più vivace del Marantz CD6000OSE. Che fare dunque? Con il budget a disposizione è impensabile progettare una sostituzione dei diffusori. Potresti prendere dei modelli da pavimento più generosi ma quasi certamente meno raffinati delle attuali ProAC. I cavi, se davvero non raggiungessero neppure il minimo sindacale, potresti pensare di sostituirli con qualcosa di
autocostruito come da nostre ricette sul sito. Una nuova testina potrebbe avere un senso, ma non ci investirei tutto il budget complessivo. Pensa a una Grado nella fascia di prezzo tra i 200 e i 300€ (es. Platinum 1S/W), dovrebbe darti un suono più equilibrato in gamma alta.
Se avessi qualche amico che possiede delle piccole torri da pavimento proverei ad ascoltarle nel tuo ambiente. Alla fine è sempre una questione di compromessi: magari perdi qualcosa in raffinatezza generale ma guadagni in equilibrio timbrico e presenza della gamma bassa.
In bocca al lupo per la tua avventura imprenditoriale e complimenti per la vastissima collezione di dischi!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova testina e nuovo lettore CD
Ciao Lucio, spero tu stia bene e continui a sopportarci tutti...Volevo metterti al corrente dell'evoluzione del mio impianto che,come tu sai, molto lentamente sto migliorando. Da pochi mesi ho sostituito ampli e diffusori (ricordi avevo un Denon ed una coppia di JBL) con un AA Verdi Settanta a due Rega RS 5 in ottime condizioni, acquistati in Inghilterra per rispettivamente 440 Euro e 660 Euro circa.Devo dire sono molto soddisfatto per l'acquisto in se e per il prezzo che mi sembra sia stato ragionevole vista la condizione dei componenti.
Per ciò che riguarda il suono c'è stato un balzo davvero notevole in avanti da ogni punto di vista: mi piace tantissimo il suono caldo dell'AA, mai esagerato, su tutta la gamma delle frequenze con una buona scena ed un dettaglio che prima mi sognavo credo in virtù anche dell'accoppiata con le Rega che sono piuttosto analitiche e "precise" nel riproporre il suono ma che interagiscono molto bene con l'ampli.
Ovviamente vorrei tu mi dessi il tuo parere in merito e ci tengo a precisare, magari fosse utile ad altri, che sono riuscito a coprire questa cifra vendendo tutto quello che avevo in casa (oltre i componenti citati anche altri pezzi che sinceramente non essendo di grande pregio non servivano a molto e non facevano che prendere polvere); questo per far capire che a volte gli appassionati del settore si ostinano a tenere tanti pezzi inutili invece di averne pochi ma di pregio e soprattutto che suonano come gli piace.
Ho anche acquistato (sempre in Inghilterra dove, se si usano le precauzioni del caso, si possono fare ottimi affari sicuramente più che in Italia nella quale i venditori spesso sono fuori di testa con i prezzi dell'usato) un Rega RB300 che installerò sul Thorens 125 (a proposito, ho risolto il problema elettrico che dipendeva dal trasformatore) ed a questo punto vengo alle domande che volevo porti: vorrei il tuo parere, vista la nuova accoppiata gira- braccio, dell'opportunità di sostituire anche la testina per avere una sinergia ottimale.
In questo momento ho ancora la Shure V15 II con uno stilo accettabile ma un po' usato; secondo te sarebbe meglio cercare altrove? Nel caso dammi un tuo parere su cosa potrei abbinare alla mia accoppiata (MM o MC?) avendo come budget di circa 250-300 euro per il nuovo, ma se ritieni anche per l'usato che sondo sempre volentieri. Considera che vorrei mantenere un'impostazione timbrica calda, con bassi controllati e medio alti nitidi ma non troppo invadenti.
Se puoi dammi delle indicazioni con modelli precisi. In seconda battuta, sto pensando anche di sostituire il lettore cd (Denon DCD 725). Mi piacerebbe avesse caratteristiche simili all'analogico e che potesse integrarsi bene con l'impostazione generale che ho dato all'impianto. Valuta tu sapendo che sono disposto a spendere circa 500-600 Euro (come sempre anche considerando l'usato) ma nel caso mi suggerrissi qualche cosa di particolare per ottenere questi obbiettivi, posso anche alzare un po' il tiro.
Scusami per essere stato lungo ma, visto il cammino fin qui lento, vorrei concludere al meglio la ricerca.
Ti ringrazio anticipatamente e ti auguro Buon Natale.
A presto,
Cristiano - E-mail: cristiano.antoncich (at) alice.it

LC
Caro Cristiano, complimenti per la decisione di liberarti di tutto l'inutile surplus, decisione che ti ha consentito l'acquisto di ottimi componenti senza sborsare un centesimo di più. Excellent! Sia le Rega che l'Audio Analogue sono stati un bel passo avanti, come tu stesso confermi.
Grazie anche per la conferma circa la convenienza di acquistare usato oltre confine, in UK in particolare: nonostante gli alti costi di spedizione le occasioni che si trovano in Inghilterra sono introvabili nel malato mercato italiano.
Per i consigli che mi chiedi sarò drastico: ti suggerisco Rega sia per la testina che per il lettore CD. La prima perché si interfaccerebbe perfettamente con il braccio RB300, il secondo perché sarebbe un parner ideale per il resto dell'impianto. Non solo, ma in UK si acquistano particolarmente bene proprio i prodotti di origine inglese, le occasioni sono tante e i prezzi molto bassi. La testina potrai acquistarla nuova anche in Italia, naturalmente, fatte le ovvie considerazioni relativamente alla eventuale differenza di prezzo rispetto al Paese d'origine.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

La sordità dei tecnici del suono - tre lettere
Gentile Lucio,
ho letto con enorme interesse il suo articolo sulla registrazione del cd di Orlando Andreucci -
"Inusitato" e, con grande empatia, il suo accorato appello ai tecnici del suono per un tipo di registrazione "coerente" con la musica che si sta registrando. Concordo pienamente con la sua ipotesi di una generale "sordità" degli stessi.
Purtroppo, da "vecchio" conoscitore di quel mondo, (per averlo praticato come tecnico del suono negli anni '80) devo dire che ha perfettamente ragione, anzi rincaro la dose: sono "sordi" anche i musicisti, e, anche, come lei ben sa, viste le lettere che riceve ogni settimana (alle quali risponde con una pazienza veramente ammirevole!) gran parte degli ascoltatori, hifi e non.
Il mestiere di tecnico del suono è molto simile a quello dei manutentori, dei progettisti, dei realizzatori, degli educatori, dei grafici, dei fotografi... e, perché no?, anche delle imprese delle pulizie: in sostanza si tratta di nobili mestieri in cui, quando si lavora bene, nessuno lo nota, quindi tutti ne deducono che siano assolutamente inutili e intercambiabili.
Di solito, infatti, si fa fare il tecnico del suono all'amico, giovane elettricista, che lo fa gratis. Dopo qualche concerto dal vivo (questo vale per tutti i generi musicali!), in cui bene o male (male) qualche suono si è sentito, il giovane elettricista crede di essere un tecnico del suono (leggi: mezzo musicista) e apre un piccolo studio di registrazione. Oggi poi, con il digitale, è facilissimo...
Si innesta qui la catena, ben nota in molti campi, per cui "la moneta cattiva caccia via quella buona" (leggi: il mostro di loudness, ma le assicuro che non è l'unico!). Un giorno chiesi ad uno di questi perché "sporcasse" tanto il suono delle registrazioni, la risposta fu che quello era il suono che gli piaceva e che, anzi, era proprio il suono caratteristico del suo studio!
Visto che quest'andazzo dura da decenni, ormai si è perso anche il ricordo del "buon suono" sia dal vivo che nelle registrazioni. Tant'è che l'anno scorso, in varie manifestazioni hi end, una persona faceva ascoltare la registrazione di una sinfonia mono, di più di cinquanta anni fa, lasciando a bocca aperta il pubblico: "magia delle valvole"? "magia dell'analogico"? No, solo tecnici del suono competenti, che sapevano come usare i loro strumenti al meglio, per ottenere il suono che volevano ottenere. Volevano ottenere quel suono che consideravano "giusto" per quella registrazione, anche se, per ottenerlo, dovevano impiegare una settimana(o, più probabilmente, un mese) di prove, solo per posizionare un (un solo) microfono!
Un buon tecnico del suono deve essere un ascoltatore sensibile e affinato, un profondo conoscitore del suono e dei suoi attrezzi (in primo luogo i microfoni e il loro posizionamento) e della musica che sta amplificando/registrando, anche dal punto di vista tecnico, storico e sociale. Ma una persona così è destinata a perdere tutto il suo tempo a discutere (leggi: litigare furiosamente) con musicisti, produttori e ascoltatori, visto che viene considerato solo come uno "che guida il camion e monta gli stumenti".
Perché una persona così dovrebbe continuare a fare questo mestiere? Per me la goccia che fece traboccare il vaso fu quando mi rifiutai categoricamente di amplificare una chitarra acustica e una voce, in un piccolo locale silenzioso, con un pubblico di una ventina persone!
Possono sembrare delle banalità, ma penso che il suono nasca dal musicista, viva nello strumento, cresca nell'ambiente e si esprima nell'orecchio e nel cervello dell'ascoltatore. In una buona registrazione tutti questi passaggi devono lasciare una loro traccia, perché ascoltati, mediati e incisi dal cervello, dal cuore e dall'abilità del tecnico.
Non voglio rubarle altro tempo prezioso (viste tutte le cose che riesce a fare) e non si preoccupi di rispondermi o di pubblicarmi, volevo solo esserle vicino nel suo stupore di vedere delle cose belle distrutte e calpestate dall'incompetenza che, a volte, ci circonda.
Cordiali saluti,
Riccardo - E-mail riservato

Carissimo Lucio,
ti do del tu perché ti "conosco" da anni; oltre ad aver tradotto in un lontano passato un paio di articoli per TNT-Audio, è ufficialmente "colpa tua" per qualunque oggetto componga la mia catena audio, a partire da un paio di stupende IPL.
Detto questo volevo segnalarti quello che molto probabilmente è un errore. Fosse per i fonici che si occupano di jazz e/o musica classica e operistica, la compressione nel master potrebbe finire nel posto più opportuno, cioè in un orifizio corporale del produttore. I fonici purtroppo non decidono, e questo te lo dico con certezza, perché io ho lavorato in passato proprio con quella etichetta per un disco per pianoforte e orchestra e, oltre ad infiniti litigi in fase di mix, ci siamo visti UCCIDERE il lavoro con il mastering. Notti passate fra elettrostatiche, Audio Note, Spectral, Tannoy, AKG k1000 (le mie!!!) finite in un risultato finale che assomigliava ad un chewing gum calpestato da una folla.
Non esagero, al limite dò un po' di colore. Schiacciare il clarino di Mirabassi dovrebbe essere incluso nei crimini contro l'umanità, esattamente come comprimere il basso di Tony Levin con un LA2A decente è un miracolo, per le orecchie dell'umanità. Ma va fatto quando serve, non quando fa danni, ecchepiffero!! Vallo a spiegare a certi produttori carenti di orecchie ANCHE per ascoltare i fonici!
Era uno sfogo.... un saluto, un abbraccio, buon lavoro e buon tutto!
Emiliano - E-mail: emilianogoso (at) libero.it

Salve,
scrivo in merito alla recensione dell'ultimo lavoro di Andreucci e al discorso "compressione" che TNT ha affrontato da tempo. Trenta o quaranta anni orsono ricordo che in genere molte produzioni erano masterizzate in più edizioni; di uno stesso brano potevi trovare una versione con il mastering eseguito per le radio o per i demo o per l'ascolto su musicassetta o su l.p.
Ho ancora edizioni del genere - che conservo per curiosità. Non tutte le produzioni editavano così ma, se ben ricordo, la maggioranza lo faceva. Sono abbastanza d'accordo che oggi la musica si ascolta su dispositivi portatili in ambienti rumorosi o da un'autoradio e che quindi, la compressione e il loudness esagerato hanno un motivo di essere (anche se in genere si esagera) - però mi piacerebbe che anche le "minoranze" (quelli che ascoltano ancora con l'impianto hi-fi) venissere prese in considerazione. Visto poi l'incremento delle vendite dei vinili e i download di file non compressi forse queste "minoranze" non sono poi proprio insignificanti ...
A parte gli scherzi approvo la vostra campagna volta a segnalare le incisioni e le produzioni tecnicamente più dinamiche e mi auguro che i produttori - quando possibile e quando il mercato lo permetta - possano tenere presente che ancora qualcuno si siede sul divano, accende l'impianto e ascolta musica e ... basta.
Proprio l'ascoltare musica non solo come sottofondo a qualche altra attività, andare ai concerti dal vivo e cercare di ricostruire queste magie durante l'ascolto casalingo - sono lo spirito che ho trovato in TNT.
Saluti e auguri,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com

LC
Carissimi lettori,
intanto grazie per l'accorato sostegno alla lotta che TNT-Audio ha da anni intrapreso contro le cattive incisioni, in particolare quelle dinamicamente compresse. Mentre altri si sperticavano in lodi per nuovi formati digitali strabilianti (il SACD) noi ci preoccupavamo di preservare un livello minimo di decenza nei nastri master che sarebbero poi stati riversati sui dischi.
Concordo sul fatto che molto spesso la scelta di comprimere la dinamica sia effettuata dal produttore e NON dal tecnico del suono/registrazione, ma nel caso specifico del disco in questione, la compressione dinamica è solo uno degli aspetti negativi. Anche l'esaltazione della voce, in primo piano a scapito degli strumenti, è una scelta che non so quanto sia stata voluta dal produttore. E la distorsione sulle note più alte del piano sa proprio di saturazione in fase di ripresa...
Comunque sia, una parte di colpa credo l'abbiano tutti, musicisti compresi, che lasciano fare o addirittura chiedono esplicitamente che il disco suoni in un certo modo, è il caso del mega-compresso Death Magnetic dei Metallica, un caso veramente emblematico di suono fortemente voluto dalla band. Che si sia persa l'abitudine al buon suono reale è fuori discussione, che i musicisti si debbano prendere la loro parte di responsabilità...pure!
Noi continueremo la nostra battaglia quasi solitaria contro questa follia, che rende del tutto vana l'esistenza stessa di costosi componenti e impianti HiFi! Stavo infatti meditando sulla possibilità di affiancare alla nostra sezione di recensioni di dischi ben suonanti una dedicata agli esempi peggiori che ci capitano sottomano. Una sorta di lista di buoni e cattivi, senza pietà alcuna. È vero che i dischi si acquistano per il contenuto musicale ma forse una stroncatura tecnica potrebbe aiutare a far riflettere artisti, tecnici e produttori.
Grazie a tutti per il feedback!
Lucio Cadeddu

Re: Alimentazione Elettroniche con UPS
Buongiorno Dario,
scrivo in merito alla domanda che lei ha posto al Direttore relativa ai problemi dei disturbi di rete elettrica pubblicata la
scorsa settimana. Mi scuso in anticipo se mi intrometto non invitato, ma spero di dare il mio contributo a chiarire il discorso UPS. Metto in copia conoscenza anche il Direttore. I gruppi di continuità si distinguono i due categorie. Ci sono i "line interactive" e ci sono gli "on line doppia conversione".
Senza scendere nei dettagli, la differenza fondamentale è che i "line interactive" intervengono solo in caso di interruzione e/o picchi sulla rete. In pratica il carico a valle del gruppo di continuità è sempre alimentato dalla rete. L'UPS interviene solo quando vine rilevata una anomalia di quest'ultima.
Gli "on line doppia conversione" invece alimentano il carico sempre da batteria. In pratica la rete alimenta costantemente il gruppo di continuità, ma a valle dell'UPS l'energia viene fornita dalla batteria. Solo questa seconda tipologia di UPS è in grado di fornire corrente "pulita" (entro certi limiti, se arriva un fulmine non c'è UPS che tenga :-)).
I gruppi di continuità "line interactive" cercano di migliorare la qualità dell'energia fornita utilizzando filtri e stabilizzatori, ma il risultato dipende sempre dalla qualità dei componenti utilizzati e di solito questa è davvero bassa. In ogni caso, non isolano davvero i carichi a valle del gruppo di continuità dalla rete.
In merito alla forma d'onda, praticamente tutti gli "on line doppia conversione" hanno una sinusoidale perfetta (vabbè, la perfezione non è di questo mondo, ma in genere è migliore della rete), viceversa molti "line interactive" erogano una pseudosinusoidale. Quanto questo poi incida davvero sul comportamento degli apparecchi a valle, molto dipende dagli alimentatori di questi apparecchi. Ovviamente (purtroppo) gli "on line doppia conversione" costano molto più dei "line interactive". Al di sotto dei 600/700 € non si trova praticamente nulla.
Altra considerazione da fare è relativa alle batterie. Vanno cambiate dopo qualche anno di utilizzo, ed anche in questo caso la spesa non è certo modica. Spero di aver chiarito qualche aspetto su questi prodotti.
Nulla so in merito al comportamento degli impianti HiFi quando collegati ad un UPS, quindi nulla posso dire in questo senso.
Cordiali saluti,
Pietro - E-mail: pietro_mariani (at) yahoo.it

LC
Caro Pietro,
ti ringrazio per le precise indicazioni. Quando si desidera buon filtraggio e isolamento, sinusoide ideale etc. i costi evidentemente salgono e la durata delle batterie diminuisce. Sono sempre più convinto che occorra cercare di intervenire sui disturbi a monte dell'impianto, con linee opportunamente dedicate e filtri sulle utenze potenzialmente dannose. Questi, tra l'altro, sarebbe interventi del tipo una tantum, che non necessitano di ulteriori spese nel tempo.
Correre ai ripari a valle è una possibilità, ma la ritengo poco funzionale.
Speriamo che il nostro lettore riesca a risolvere i suoi problemi di interferenze senza ricorrere all'acquisto di costosi dispositivi atti a ripulire e rigenerare la tensione di rete.
Grazie per il feedback preziosissimo!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Mi chiamo Luca, mentre leggevo la posta della settimana mi sono reso conto del servizio che offre a chiunque lo richieda, gratuitamente. Io leggo la sua rivista da tempo e con questa mia volevo semplicemente ringraziarla per il suo lavoro.
Grazie!
Luca - E-mail: lucaviglie (at) tiscali.it

LC
Caro Luca,
mi piace chiudere in bellezza questa settimana prima della nostra lunga pausa festiva perché è estremamente gratificante vedere come ancora qualcuno si preoccupi di ringraziare per un servizio, senza chiedere nulla in cambio. La mia sensazione, spiacevole, e purtroppo supportata da fatti, è che ormai tutto sembri sia dovuto, e non mi riferisco al solo servizio di consulenza qui su TNT-Audio. È un atteggiamento diffuso un po' in tanti campi, si prende sempre quel che c'è da prendere, senza soffermarsi troppo. Poi, magari, dopo aver preso, si volta le spalle e ci si dimentica dei favori ricevuti. Sarà il clima natalizio a suggerirmi queste amare riflessioni? Chissà! Vorrei però augurare a tutti, buoni e cattivi :-), delle serene festività e un 2013 non peggiore del 2012 appena trascorso. Lo so, l'augurio dovrebbe essere per un migliore 2013 ma preferisco non allargarmi troppo :-)
Gli auguri li faccio in musica, ma quest'anno salto il consueto appuntamento con Merry Christmas Mr. Lawrence di Sakamoto (bellissima, in verità) proponendo un brano classico, ancorché non molto conosciuto, eseguito su uno dei miei strumenti musicali preferiti: l'organo a canne. Come spesso accade, anche stavolta la proposta è "didattica" per coloro che non fossero avezzi ad ascoltare brani classici. Ho scelto la Fuga nr. 2 Op.60 di Schumann dalla sua opera Sechs Fugen über den Namen BACH für Orgel oder Pedalflügel, magistralmente eseguita, sull'organo dell'Abbazia di Westminster, da
Alistair Reid.
Una delle mie edizioni preferite è quella di Francesco Finotti, sul disco "Organ Works" dell'etichetta Edelweiss (ED-5022) che, tra l'altro, suona anche meravigliosamente. Per sentire davvero TUTTO servono diffusori in grado di rendere giustizia all'abuso di pedaliera dell'organo che si fa in questo brano e ai pirotecnici salti dinamici (occhio al finale) :-)
Inutile dire che dagli altoparlantini del PC e da YouTube non passi che una piccolissima parte della mostruosa energia di questa fuga.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

Con questo regalo tutto lo staff di TNT-Audio vi augura delle serene festività all'insegna della buona musica. Noi ci prendiamo un po' di vacanza, i nostri aggiornamenti torneranno online il 19/1/2013. Fino ad allora, vi chiederemmo la gentilezza di rispettare il nostro relax e di non inviare richieste di consulenza, non farebbero altro che accumularsi sulla pila di quelle ancora inevase (e sono sempre tantissime!). Buone Feste da TNT-Audio!

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