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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimane 13/04/2013 - 20/04/2013

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  1. Upgrade generale
  2. Vecchio e nuovo
  3. Impianto vintage non soddisfacente
  4. Upgrade con 700-900€
  5. Ampli vintage con diffusori nuovi
  6. Re: Delusione da analogico (ProJect Carbon)
  7. Nuova testina per impianto budget
  8. Ancora amplificazione per Duevel Planets
  9. Nuovo ambiente d'ascolto
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Upgrade generale
Gent.mo Lucio buongiorno,
ti disturbo per l'ennesima volta per alcuni quesiti su cui desidererei la tua valutazione. L'impianto, sito in piccola saletta (meno di 10 mq) interamente dedicata alla nostra passione, è attualmente così composto:

Le elettroniche sono alloggiate su di un Flexy con ripiani in ardesia da 2 cm, tappeto tra casse e punto di ascolto, trappole agli angoli e pareti curate con porta cd, quadri in sola tela, etc. Musica ascoltata...sono onnivoro!
Mi è sempre piaciuto il suono Copland e il modo in cui interpretano la filosofia dell'ibrido, purtroppo le risorse sono quelle che sono e senza svenarmi sono riuscito ad acquistare un CSA28 di qualche annetto però ben tenuto (solo un po' di gracidio con il controllo del balance sistemato con la cura antiossido), e di cui sono assolutamente soddisfatto. Gli avrei voluto abbinare un Cd della casa svedese ma ho letto pareri molto contrastanti sulle prestazioni dei lettori Copland (bizze varie del sistema di lettura, tempi biblici di start, etc), al contrario di quel che accade per le amplificazioni che sono ritenute universalmente un ottimo affare.
Ti risulta tutto ciò? Pare che sui nuovi prodotti i problemi siano stati risolti ma, ovviamente con i costi andiamo fuori budget (circa 1.000 disponibili compresa la vendita dell'Atoll).
Veniamo ai consigli: mi conviene, anche in ottica futura di passaggio a musica liquida, investire in un nuovo lettore, magari con ingresso digitale così da poter sfruttare il dac interno, oppure mi tengo l'Atoll (che ha comunque una buona meccanica Philips VAM 12.02) e gli affianco un valido dac usb, magari con l'uscita cuffie, così sono già pronto per il futuro ed elimino l'Aeron?
Ovviamente in questo caso il budget diminuisce a circa €600. Secondo quesito: in un prossimo futuro vorrei sostituire le casse con qualcosa che sia simile come impostazione alle mie Quad ma con la gamma alta un po' più precisa e dettagliata, stessi ingombri non eccessivi visto lo spazio a mia disposizione e budget sui 1500 euro, rivolgendomi come ho sempre fatto con soddisfazione verso l'usato, dove posso andare a parare?
Grazie come sempre per la tua pazienza e disponibilità.
Buona serata.
Raffaello - E-mail: r.allegretti (at) simbroker.it

LC
Caro Raffaello,
per quanto riguarda i lettori CD Copland, confesso che questa è la prima volta che ne sento parlare in questi termini. Sui tempi d'accesso lunghi non c'è molto di che meravigliarsi, perché da quando si usano meccaniche di provenienza audio/video o informatico l'accesso alle tracce è diventato molto più lento, anche su macchine di alto livello. L'accesso fulmineo delle vecchie meccaniche dedicate spesso è, oggi, una chimera. In ogni caso, in vista di un passaggio alla liquida, ritengo che la soluzione più sensata sia quella di affiancare all'Atoll attuale un DAC USB dotato di uscita cuffia, così prendi due piccioni con una fava. Ci sono ormai tanti modellli sul mercato, e diversi li abbiamo già recensiti. Dai un'occhiata alle nostre prove, a ciò che offre il mercato e regolati di conseguenza.
Per quanto rigaurda invece i diffusori, visto che desideri maggiore apertura in alto, mi permetto di consigliarti le snelle torri di Totem, note per avere un ottimo basso in relazione alle dimensioni e anche una raffinata gamma medio-alta, nonché un'eccellente immagine tridimensionale. Ci sono diversi modelli nel catalogo di questo costruttore, non farai fatica a trovare qualcosa di adatto alle tue esigenze, sia nel nuovo che nell'usato recente.
In alternativa potresti valutare qualcosa di Triangle, Focal e di B&W.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Vecchio e nuovo
Caro direttore, buongiorno.
Le scrivo nella convinzione che il mio diciamo così problema sia di interesse generale. Ho 65 anni e nel 1981, giovane e appassionato di musica, ho acquistato compatibilmente con il mio budget, fra mille indecisioni e una marea di prodotti, il mio impianto hi fi. Trattasi di diffusori JBL 4311b, amplificatore Onkyo a45, e piatto Technics, oggetti che sono sicuramente old fashion.
L'altro ieri sono uscito di casa per fare una passeggiata e strada facendo mi sono imbattuto in un negozio di prodotti hi fi e sono cascato nella rete. Il commesso mi ha fatto sentire dei diffusori B&W 684 che mi hanno convinto e poichè c'era la disponibilità da parte del venditore a ritirare le mie JBL ho acquistato con impeto i diffusori e qui forse ho commesso un errore nel senso che tentato di sostituire anche l'amplificatore ho scelto quello che al momento era connesso alle casse che avevo appena ascoltato.
Per ragioni di correttezza non farò il nome del prodotto ma le dico solo che si tratta di una marca giapponese che va per la maggiore con un costo che sta sui 400 euro. Una volta a casa ho effettuato la installazione e quando ho sballato l'amplificatore sono rimasto di stucco: istintivamente ho paragonato il vecchio con il nuovo e purtroppo il nuovo mi è sembrato un giocattolo (peso circa la metà a parità di potenza, manopole di plastica etc).
Mi domando a questo punto se la necessità di contrarre i costi (made in china) e la conseguente globalizzazione ha portato a un discapito della qualità o se invece per avere dei buoni risultati (non eccellenti) i parametri che ho precedentemente citato sono ininfluenti.
In altre parole il nuovo è certamente migliore del vecchio? Questa sorpresa ha ingenerato in me la convinzione che con questi diffusori posso ottenere risultati migliori con un ampli diverso e le chiedo e la ringrazio se vorrà rispondermi, per i diffusori che ho acquistato, può suggerirmi da esperto un modello di amplificatore di buon livello?
Grazie per la disponibilità e cortesia.
Carlo - E-mail: carlop48 (at) alice.it

LC
Caro Carlo,
in tutto ciò che mi racconti manca un elemento essenziale: il materiale che hai appena acquistato...l'hai poi ascoltato? E, se sì, ti sembra suoni meglio o peggio del tuo precedente sistema? La risposta a questa domanda renderà inutile il mio parere sulle questioni da te sollevate relativamente al peso e alla plastica utilizzata. Giudichi un libro dalla copertina, dalla rilegatura, dallo spessore della carta o da quello che c'è scritto dentro? Io ho imparato ad andare al di là delle apparenze. Non è un caso che questo stesso sito appaia decisamente poco moderno e lussuoso. Si deve giudicare in base ai contenuti.
Il fatto che tu lasci trapelare una certa insoddisfazione ("con questi diffusori posso ottenere risultati migliori...") mi fa pensare che, una volta portato il nuovo a casa l'effetto sia stato molto meno entusiasmante che in negozio. Mi sbaglio? Il perché è presto detto: in negozio avranno usato una sorgente al di sopra di ogni sospetto (rispetto alla quale il tuo giradischi Technics può ben poco), dischi incisi in maniera audiophile e un ambiente acusticamente trattato, coi diffusori posizionati a regola d'arte. Portato tutto a casa, in un ambiente magari poco adatto e con una sorgente non all'altezza...il risultato non è stato come ti aspettavi. Correggimi se sbaglio. Perché vorresti cambiare l'amplificatore, se lo stesso era esattamente quello utilizzato in negozio per la prova dei diffusori? Allora andava bene e ora non va più? O non va bene solo perché è leggero e plasticoso? E hai fatto la controprova, ovvero collegare i nuovi diffusori al vecchio amplificatore? Così capiresti se il peso è un parametro davvero così importante (suggerimento: non lo è). Infine, un'osservazione: mai e poi mai avrei sostituito le belle JBL 4311 con quelle B&W. Non mi sorprende che il negozio non abbia fatto difficoltà alcuna nel ritirarle. Chissà perché, te lo sei chiesto?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto vintage non soddisfacente
Buonasera Direttore,
dopo svariati anni, ed anche grazie ai suoi consigli, sono riuscito a mettere su un impiantino "quasi" vintage che non mi soddisfa però al 100%. Premesso che ascolto in una stanza piccola (4X4 m.) di forma quadrata anche se abbastanza assorbente (mobili, divano, tende, quadri, tavolo) e che i miei gusti musicali spaziano dal rock anni '70 al pop e jazz elettrico, vi illustro il mio impianto, così che possa darmi una opinione in merito.

Vengo al mio problema. Avverto una scarsa apertura sulle frequenze altissime (piatti batteria, acuti, etc.) in quasi tutti i generi, specie col rock. Prima del Marantz, pilotavo i M.A. con un ampli Luxman 530 sicuramente più aperto sulle alte ma inferiore su tutti gli altri parametri (dinamica, potenza, capacità di pilotaggio e coerenza in generale). Ora le chiedo cortesemente da dove può derivare il mio problema e su quali rimedi orientarsi, anche prendendo come ultima analisi, la sostituzione dei diffusori con altri più aperti rimanendo su un budget di 1000 euro al max considerando anche l'usato.
In attesa di un suo gradito aiuto, cordiali saluti.
Valerio - E-mail: valerio.mazzei (at) intesasanpaolo.com

LC
Caro Valerio, posto che sorgente e diffusori non dovrebbero essere carenti in termini di apertura verso le alte frequenze, non resta che puntare il dito verso l'amplificatore, ammesso che ambiente e disposizione dei diffusori non siano troppo penalizzanti.
Mi spiace tu non prenda in considerazione la sostituzione dell'amplificatore, forse ci sei affezionato, ma acquistare nuovi diffusori, secondo me, non è la strada giusta.
A mio parere i 1000€ che hai stanziato sono persino eccessivi. Hai bisogno di un amplificatore dotato di ingresso phono, che sia abbastanza aperto, trasparente, dinamico, vivace con il rock. Il primo marchio che mi viene in mente che soddisfa queste richieste è Rotel. Il secondo è Yamaha. Di Rotel potresti considerare il modello nuovo RA-12 (circa 700€) o uno qualunque della serie precedente, che si trova ancora in commercio. Anche il modello RA1520, per circa 800€, potrebbe rappresentare un eccellente upgrade. Di Yamaha, invece, potresti trovare interessante un modello che, tra l'altro, richiama l'estetica vintage cui sembri affezionato: sarebbe il modello A S-700, che si trova nuovo per circa 600 €. Qualora invece insistessi nel voler sostituire i diffusori, considera qualche modello Triangle o Klipsch ma, ripeto, non mi sembra la strada più logica.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade con 700-900€
Gent.mo direttore,
mi chiamo Adriano e da pochi anni mi sono avvicinato al mondo dell'hi-fi. Il mio impianto è composto da:

La stanza di ascolto è grande ed ho posizionato i diffusori nel lato lungo cercando il miglior compromesso. Vorrei avviarmi nel mondo delle migliorie con un upgrade non troppo impegnativo da un punto di vista economico, ma non saprei da dove cominciare. L'idea è di rivolgermi al mondo dell'usato, con un budget di spesa interno ai 700/900 euro.
I miei gusti musicali prediligono il pop/soul/rock/live. Come qualità mi piace il suono pulito, tridimensionale con scena realistica e che non affatichi l'ascolto.
Ogni suo consiglio è ben accetto per migliorarmi!
Grazie,
Adriano - E-mail: adriano_pallini (at) hotmail.com

LC
Caro Adriano,
non specifichi quale modello di Wharfedale tu abbia acquistato ma posto che l'amplificatore è in grado di reggere catene ben più impegnative e che la sorgente, tutto sommato, non è male e comunque influenza il risultato finale meno dei diffusori...io partirei proprio da questi ultimi.
Con la cifra a disposizione, nell'usato, si trovano tanti diffusori interessanti, a partire da Opera, passando per Chario, KEF (qualora prediligessi un suono tendenzialmente caldo e non aggressivo) oppure anche Klipsch, Triangle, Cabasse, B&W se desiderassi un po' di apertura in più. Il fatto che a pilotare tutto ci sia un NAD, tendenzialmente poco aggressivo, mi farebbe optare per diffusori anche un po' vivaci, per non cadere nell'estremo opposto. Se ascolti pop e rock, principalmente, un po' di verve in più non guasterebbe di certo.
Vedi cosa riesci a reperire nel mercato dell'usato a te prossimo, così da poter fare anche degli ascolti preventivi. Se possibile, portati appresso il tuo amplificatore, perché la sinergia con quest'ultimo è di assoluta rilevanza, per poter costruire un insieme che lavori bene senza eccessi né in un senso né nell'altro.
Per quanto riguarda la richiesta di una buona immagine tridimensionale...moltissimo dipende dalla disposizione dei diffusori e dall'acustica ambientale. A volte bastano spostamenti di poche decine di cm per ottenere risultati eclatanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli vintage con diffusori nuovi
Egregio Direttore,
innanzitutto grazie per i preziosi consigli che sempre elargisce (anche se, le confesso, diventano spesso fonte di non poche incertezze). La prego, se può, di darmi un consiglio riguardo la sostituzione dei diffusori del mio modesto impianto composto da ampli Luxman L-235 e lettore Sony X222ES (se non sbaglio), giradischi Thorens TD115 MKII con testina Shure V15 III.
L'idea sarebbe quella di mantenere il vecchio Luxman del quale apprezzo la timbrica piuttosto calda e ricca ed al quale, in fase di revisione, sarà riservato un trattamento di "ringiovanimento" del tipo di quelli da Lei suggeriti. Inoltre molti (compreso un rivenditore che sembrerebbe "coscienzioso") mi hanno sconsigliato di cambiarlo in quanto per avere una qualità complessiva paragonabile occorerebbe spendere non meno di 1000 €uro.
I vecchi diffusori erano di costruzione artigianale, a sospensione pneumatica, con due woofer RCF da 20 cm per ogni cassa, medio e ribbon tweeter Visaton. Sono ormai andati e anche per motivi di spazio (h. 80 x 40 x 40) non posso più tenerli. A parte ogni considerazione sull'ambiente di ascolto che cerco di tener presente (nei limiti del possibile) grazie ai Suoi insegnamenti, vorrei che mi aiutasse a fugare alcuni dubbi.
Nella scelta oscillavo tra Chario Delphinus e Triangle Comete EX 30° Anniversary (il mio budget per i diffusori deve rimanere entro i 1400 € stand compresi, meglio se meno). Chario consigliatemi perchè molto fedeli e neutre: provate con il Luxman che non suonava da due anni, un vero disastro; non riusciva a farle andare, scena chiusa, suono scadente; insomma con quelle sembrava obbligato il cambio dell'ampli.
Triangle: con il mio Luxman ascoltate le Antal da pavimento: suonano molto bene, calde, corpose, bei bassi che un diffusore da stand forse non mi potrà dare. Allora considerato che le Antal non posso prenderle perchè non piacciono a mia moglie (non si meraviglierà, ne sono certo) vado sulle Comete 30°, laccate bianche o nere, bellissime.
Ecco il primo dubbio: può essere che le Chario Delphinus siano così difficili da pilotare o piuttosto poteva essere il Luxman fermo da oltre due anni? L'ascolto delle Antal, infatti, è durato due ore e prima aveva un po' suonato a casa (preciso anche che in quella stessa circostanza ha pilotato decentemente anche delle Dynaudio Contour s 1.4 da 85db).
Ora, mentre aspetto che mi venga restituito il Luxman, cercando ancora di documentarmi e di trovare delle alternative a quelle sopra esposte, ho visto delle Monitor Audio RX6: esteticamente molto belle (laccate bianche), costo contenuto, ottime recensioni sulle riviste.
In realtà a livello estetico tra diffusori da stand, quindi effettivamente su stand e non su parete attrezzata, e diffusori da pavimento, questa seconda soluzione forse è pure preferibile. Costerebbero anche meno (non dovendo comprare i supporti) e, soprattutto, forse potrebbero darmi una maggiore corposità di bassi che le prime due non dovrebbero avere.
Quello che Le chiedo allora, vista la difficoltà a trovarle per un ascolto, é: che tipo di suono hanno le RX6? Qualcuno dice di alti un po' eccessivi. La caratteristica timbrica del Luxman potrebbe eventualmente attenuare gli eccessi di questi diffusori? In ogni caso tra le soluzioni prospettate quale ritiene essere la "migliore" per l'abbinamento con il Luxman (sempre che non mi suggerisca di eliminarlo)?
Preciso che ascolto un po' di tutto (Pink Floyd, Dire Straits, Genesis, ma anche italiani; no classica), apprezzo la timbrica calda ma naturale e non "sparata", la collocazione sarà in un ambiente da 4x5 con diffusori sul lato lungo e da poter distanziare dalla parete al momento dell'ascolto.
Spero possa rispondermi per aiutarmi ad uscire dall'impasse. E per questo La ringrazio sin d'ora scusandomi per la lunghezza della mail.
Salvo - mail: salvom13 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
per vivacizzare un po' il suono del tuo Luxman sia Triangle che Monitor Audio andranno benissimo. Si tratta, inoltre, di carichi non troppo ostici da pilotare. Valuta anche B&W, Cabasse e Focal. Alcuni dei diffusori di questi Costruttori sono disponibili in eleganti finiture laccate (nere o bianche).
Se ti sono piaciute le Triangle, come impronta timbrica, dovrebbero piacerti anche le Monitor Audio. Per un'impostazione non troppo distante, potresti prendere in considerazione anche le Cabasse. Inoltre, è senz'altro preferibile la soluzione da pavimento ai diffusori su supporti dedicati: l'ingombro è lo stesso (o superiore) e la resa in gamma bassa, a parità di spesa, è inferiore.
Il perché il Luxman abbia suonato male con le Chario è da ricercare sia nel carico un po' più ostico di queste ultime, sia nel lungo periodo di inattività dell'amplificatore. Trattandosi di materiale piuttosto vecchiotto, la componentistica ha bisogno di assestarsi un po', specie dal punto di vista termico. Pochi giorni fa ho rimesso in funzione il mio juke-box Rock-Ola 495 del 1975, non suonava da almeno un anno per colpa di un fusibile che non ne voleva sapere di condurre :-)
Ebbene, i primi minuti di ascolto sono stati un vero disastro, con l'andar dei brani la situazione è migliorata molto. Anche per questo motivo, spesso, consiglio di passare a materiale recente, che soffre decisamente meno di questo genere di acciacchi.
Comunque, visto che ci sei affezionato e lo vuoi tenere, un ricondizionamento sarebbe necessario, almeno per quanto riguarda i condensatori d'alimentazione e un trattamento anti-ossido sui contatti e sulle parti in movimento (potenziometri, selettori etc).
Infine, consentimi due parole sulla tua frase di apertura, con la quale mi ringrazi per i consigli che, però, spesso, sono fonte di ulteriori incertezze. Ebbene, la cosa non mi dispiace affatto. Preferisco almentare qualche dubbio in più che riscrivere le Tavole della Legge. Usare un po' di più il proprio cervello (e capacità di giudizio) è un esercizio forse faticoso, ma estremamente utile.
Vivere di certezze incrollabili non è - a mio parere - un buon modo per capire e dunque adattarsi a una realtà in continua evoluzione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Re: Delusione da analogico (ProJect Carbon)
Egr. Direttore,
mi avevi risposto nella posta settimanale Vol. 647 (
delusione da analogico) e dopo aver seguito i tuoi consigli ri-eccomi qua: