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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimane 27/04/2013 - 04/05/2013

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  1. Multiamplificazione
  2. Nuovi diffusori con 600/700€
  3. Stili di ricambio Jico
  4. Nuovo ampli o nuovo pre?
  5. Nuovo amplificatore con ingresso USB
  6. Musica liquida e diffusori attivi
  7. Scelta torri da pavimento da 1000 €
  8. Impianto intorno al giradischi
  9. Un ricordo di Franco Serblin
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Multiamplificazione
Gentile Lucio,
Ti avevo scritto tempo fa a proposito della mia intenzione di acquistare dei nuovi cavi di segnale e di potenza (hi line e power line) per il mio impianto. Devo dire che sei un po' colpevole del fatto che a fronte di una tua risposta in cui mi dicevi che sulla rubrica della posta non rispondevi più a domande sui cavi, ho poi deciso di indirizzare il mio budget verso l'acquisto di un giradischi.
Ho aquistato un Linn LP 12 ... che suona davvero bene. Contentissimo !!! Chiaramente mi è costato un po' di più, ma li vale tutti i soldi spesi. Ho ripreso i miei vecchi dischi e ne ho acquistati tanti altri. Ottima la formula del liquido lavadischi, un po' difficile trovare l'alcol isopropilico ma l'effetto è notevole.
La domanda che volevo porti è invece un'altra. Premetto che sono un audiofilo davvero felice e che antepongo al mezzo (l'impianto), il contenuto (la musica). Vorrei andare in attivo con il mio impianto, che come amplificazione è tutta Naim, facendo un investimento su cross over (dedicato per le SL2) e alimentazione sempre Naim (hi cap o magari supercap). Il mio impianto è costituito da Nac 252 / Nap 300 e casse SL2.
Il Nap 300 l'ho acquistato sostituendolo con il Nap 250 che per una serie di motivi non ho venduto. Ho letto sui forum Naim che qualcuno ha usato due finali diversi 250 e 300 per l'amplificazione in attivo. Volevo sapere un tuo parere in merito, e come secondo te sarebbe meglio utilizzare i due finale nel senso Nap 250 collegato ai tweeter e Nap 300 collegato ai bassi o vicersa.
Ti ringrazio in anticipo e ti auguro una serena Pasqua.
P.S. Spero solo che questo sia l'ultimo investimento sul mio impianto...scherzo!!!
Salvatore - E-mail: Salvatore.MariaLeone (at) saipem.com

LC
Caro Salvatore,
sono felice che l'inutile spesa per i cavi sia stata trasformata in un bellissimo giradischi! È un'ottima scelta, davvero, e in perfetta sinergia col resto dell'impianto. È un sollievo sapere che la nostra politica editoriale di parlare il meno possibile di cavi e, in particolare, di non fornire più consulenza su tali accessori, sovrastimati da tanti audiofili, abbia portato verso un risultato così efficace :-)
Per quanto riguarda l'upgrade delle tue SL2, visto che possiedi già un secondo finale stereo, avresti necessità di acquistare il solo crossover elettronico. Al momento lascerei perdere le super-alimentazioni (avrai tempo in seguito) e mi concentrerei sul rendere attivi i diffusori. Se non avessi già a disposizione il secondo finale ti avrei consigliato di lasciar perdere e, magari, di investire in una coppia di diffusori di ancor più alto livello. Non ho niente in contrario a usare due finali diversi, riservando quello più muscoloso alla sezione dei bassi, magari. Già questo upgrade dovrebbe essere un sensibile passo avanti rispetto al pilotaggio standard, visto che il crossover passivo è un grande male necessario. Col crossover elettronico i due finali si troverebbero ad amplificare solo una parte del segnale audio, con ovvi benefici in termini di distorsione e di resa dinamica.
Nel caso dovessi decidere anche per l'acquisto dei nuovi alimentatori, ti consiglierei di posticipare questo secondo upgrade di un bel po' di tempo, visto che dovrai prima assorbire il cambiamento generato dalla biamplificazione attiva, altrimenti rischi di far solo una gran confusione.
Nota a margine: dai tuoi auguri di Pasqua si dovrebbe evincere a che punto siamo con l'evasione della posta arretrata! Siamo oltre 30 giorni indietro...tenetene conto :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori con 600/700€
Salve gentile direttore,
Le scrivo per avere consiglio in merito a diffusori adatti al mio impianto e a qualche possibile upgrade. Possiedo un lettore Rotel RCD 965BX, un ampli digitale Poppulse t150 pro, giradischi Project Carbon, phono switch TCC 754 e vecchi diffusori Pioneer rimediati da un compatto anni 90, che mi appresto a sostituire, la stanza è circa 35 mq.
Avevo puntato delle Tannoy Mercury v4 da pavimento che sembrano avere un ottimo rapporto qualità/prezzo. Cosa ne pensa di questi diffusori? Sembrano essere abbastanza sensibili. Può consigliarmi un diffusore sinergico per il mio ampli come alternativa? Ho provato con delle Proson Event 6 di un amico e non mi sono dispiaciute ma non ho altri riferimenti.
L'ampli poppulse t150 inoltre può funzionare da finale o addirittura in mono con un altro identico, per cui in futuro potrei optare per un pre serio o l'acquisto di un secondo ampli. sento dire che il poppulse, ma in generale il chip tripath 2022 suoni meglio con un pre. Secondo Lei sono soluzioni valide? Attualmente il suono mi piace ma mi aspettavo di più. In passato ho avuto un altro t-amp Muse DT-50, che con le stesse casse mediocri, sembrava suonare meglio. Consigli in merito ad altri upgrade nella catena sono ben accetti.
Nel ringraziarLa le mando i saluti e i complimenti per la sua opera di informazione!
Nello - E-mail: nello29587 (at) hotmail.it

LC
Caro Nello,
prima di pensare a utilizzi fantasiosi del tuo attuale amplificatore integrato, che ha potenza sufficiente per pilotare la maggior parte dei diffusori in commercio, mi concentrerei sulla scelta di questi ultimi. Il fatto che il tuo PopPulse possa essere trasformato in finale o messo in mono e utilizzato in coppia con un altro più un preamplificatore, allo stato attuale delle cose, è tutta informazione inutile. Lascia perdere ciò che leggi sui forum o, meglio, filtra tutta l'informazione che ricevi secondo le tue esigenze. Certo che l'ampli suona meglio con un buon preamplificatore a monte, ma è ciò che ti serve davvero? Meglio, molto meglio, destinare tutti gli sforzi all'acquisto di diffusori che siano in grado di rendergli giustizia. Hai già fatto un acquisto sostanzialmente inutile (il PopPulse che ha sostituito il Muse), lascia perdere le amplificazioni per un po', d'accordo?
Passiamo ai diffusori: per quella cifra non vedrei affatto male le Tannoy, che sono pure molto sensibili. La potenza dell'ampli non è bassa, ma l'ambiente è grande, un po' di sensibilità medio-alta da parte dei diffusori non sarebbe una cattiva idea. In alternatva, restando su dati di sensibilità analoghi, ci sarebbero le Monitor Audio BX5, le Focal 714V o le Klipsch RF52, se amassi sonorità più vivaci e decise, adatte per il rock.
Le Proson che hai citato purtroppo non le conosco. Valuta anche qualche modello a pavimento di Indiana Line, in quella stessa fascia di prezzo ci sono varie alternative a catalogo.
Vorrei comunque rassicurarti: in qualunque modo sceglierai, il passo avanti rispetto agli attuali diffusori Pioneer da compatto sarà assolutamente decisivo. Cura con attenzione l'installazione in ambiente e vedrai che non ti porrai più il problema di biamplificare o di acquistare un pre.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Stili di ricambio Jico
Buongiorno caro amico Lucio,
Una settimana di (per ora scarse) prove sullo stilo di
Jico (forse una quindicina di ore di ascolto) mi ha convinto della buona qualità del prodotto. I vinili provati (tutti perfetti) sono dell'epoca d'oro, anni 60-69. Decca FFSS, CBS, Columbia originali ecc.
Mitico l'Incantesimo del fuoco della Walkiria da Georg Solti, Decca 1966......... o il West Side Story originale CBS USA. (si , ho delle cose un po' vintage.....:-))
90% classica ma anche il famoso OXIGENE di Jarre non scherza.
La puntina è molto silenziosa sul soffio di fondo, indice di una buona lucidatura. Però implacabile sui graffi e lo sporco profondo. E' un po' critica, come mi aspettavo, su azimuth e VTA, ma nulla che non si possa superare con la nostra vinilica pazienza. Perfettamente identica all'originale, salvo il marchio sul frontale dello spazzolino (che io non uso). Il suono è quello tipico Shure che riconoscerei a chilometri di distanza (o dovrei dire DB?). Un po' più arioso e limpido dell'originale, per quel che ricordo, sui medio acuti; deciso e fermo sui bassi. Pazzesco cosa riescono a clonare questi giapponesi.
Per nulla affaticante. Il giudizio per ora è assolutamente positivo, mi sento di raccomandare il produttore anche per la varietà .... fanno ancora le vecchie ADC (io ho avuto per anni la ADC26) e la Shure V15-4 di cui ho ancora un esemplare e quasi quasi... mi faccio una ruota di scorta :-)
HARDWARE:

Una brevissima ulteriore segnalazione: una bilancina digitale della Keen Optics (ovviamente giapponese!) che ho trovato casualmente in un negozio di casalinghi ove mi trovavo per altri scopi (padella da fritture).
La vendono ai cuochi per pesare spezie e tartufi. Costo circa 50 Eu, piccola, dimensioni circa un pacchetto di sigarette, ma spessore metà. Max 500g, divisione 1/10. Valida e precisa, l'ho provata con pesini da orefice.
Il nostro uso vinilico è ovvio!
In Italia è importata dalla ditta KUNZI di Milano, grossista svizzero di casalinghi che io conosco da sempre (mio padre aveva un negozio di casalinghi e coltelleria e loro erano fra i nostri fornitori più importanti).
Un abbraccio, a presto.
Raffaello - E-mail: raffaello.valesio (at) yahoo.it

LC
Caro Raffaello,
grazie per il feedback sugli stili di ricambio Jico, in risposta a un lettore che qualche settimana fa chiedeva lumi su questa stessa Rubrica. I prezzi sembrano buoni, ma non bisogna dimenticare che poi si ha a che fare con la dogana italiana e il suo comportamento talvolta erratico. Per non parlare del sistema postale...
Se il pacco avesse un valore dichiarato basso non dovrebbero esserci problemi, altrimenti bisognerebbe fare i conti coi vari dazi e balzelli, mediamente spedizione e dazi incidono per circa un +30% sul costo finale. Sono felice di sapere che alla fine il risultato sia stato molto soddisfacente se non addirittura indistinguibile dall'originale.
Grazie anche per la segnalazione della bilancina da spezie, che potrebbe tornare utile per regolare con grande precisione la forza d'appoggio della testina sui solchi. L'unica cosa da controllare è che l'oggetto non contenga al suo interno qualche parte magnetica, perché la testina potrebbe non gradire.
Buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli o nuovo pre?
Gentile Direttore,
Le scrivo per la seconda volta (
vol. 514 -S+M) per chiederle un consiglio. Il mio attuale impianto è cosí composto:

Le casse le ho "costruite" sulla base del progetto H05 Ciare utilizzando tutto quanto previsto dal progetto stesso. Come mobili ho utilizzato le vecchie Infinity QA ormai fuori uso. Tramite un programmino trovato in rete ho controllato la compatibilitá della volumetria delle casse (48 litri) con i woofer Ciare Hw321 e stranamente è uscito che 48 litri era la misura giusta! (come mai il progetto H05 prevede una cassa più voluminosa?) essendo poco più piccole mi è stato suggerito di aumentare il materiale fonoassorbente all'interno.
Dopo un lungo e devo dire piacevole lavoro (anche allargamento foro woofer da 25 a 30 cm e creazione ex novo fori midrange e tweeter ecc...) ho finito il lavoro. Restava però in vista lo scasso dei precedenti tweeter rettangolari Emit, cosí ho installato due tweeter a nastro della Monacor con crossover a loro dedicato che taglia a 8Khz a 18dB/oct. Ed ho installato altra vaschetta portaterminali sempre solo per questi tweeter per aver modo di decidere facilmente se utilizzarli o meno (collegati all'uscita B dell'ampli).
Detto tutto questo, ora ho messo in vendita il mio "vecchio" amplificatore Marantz PM 750DC che non uso più e vorrei utilizzare il ricavato + circa 500 euro per migliorare l'amplificazione. Il dubbio è se comprare un preampli (NAD C165bee?) ed utilizzare momentaneamente come finale l'Onkyo in attesa del finale (NAD C275bee?) oppure acquistare un integrato (magari restando sempre su NAD).
Un giorno poi penserò anche alla sostituzione delle casse, conscio che la spesa per realizzarle (750 euro) è irrecuperabile (ma che soddisfazione!).
Preciso che le casse per me suonano bene, unica pecca che mi sembra di percepire è che non hanno bassi particolarmente "profondi" ma stanno migliorando man mano che le ascolto (rodaggio?). L'ampli a volte, soprattutto a bassi volumi, fa brutti scherzi, si sentono scariche su un canale oppure addirittura improvvisamente non si sente più! Basta girare ripetutamente il volume o dare qualche colpetto ai comandi e torna ok, ma non è certamente piacevole!! Ed è per questo che ho pensato ad un preamplificatore. L'Onkyo è predisposto per essere utizzato anche come pre o come finale. Come musica ascolto di tutto tranne classica, la stanza di ascolto è circa 4,50 x 4 piuttosto piena di mobili e con un grande divano ad L di fronte ai diffusori (che devo tutte le volte spostare).
Spero di essere stato abbastanza chiaro e non troppo lungo.
Grazie mille,
Nicola - E-mail: beninicola (at) alice.it

LC
Caro Nicola,
i problemi del tuo ampli sono semplicemente dovuti a un po' di ossido nel potenziometro del volume. Basterà una spruzzata di disossidante per contatti o per potenziometri (presso qualunque ferramenta/negozio di materiale elettrico) per ridargli nuova vita. Certamente non acquisterei un pre soltanto per questo motivo! Semmai, rimetterei a posto l'amplificatore attuale, col preciso intento di metterlo in vendita e sostituirlo con qualcosa di più alto livello.
Gli integrati NAD sarebbero un'ottima scelta ma quelli recenti non sono dotati di ingresso phono, pertanto dovresti dotarti di un pre fono separato, magari ancora NAD. Visto che usi il giradischi raramente, potresti anche rinunciarci! Ci sono altri amplificatori che però sono dotati di stadio phono e hanno un'impostazione sonora non troppo dissimile da quella dei NAD. Sto parlando degli Arcam, ad esempio, o dei nostrani Audio Analogue. Non mi è chiarissima la cifra a tua disposizione ma se parli di 500€ cash più il ricavato della vendita del vecchio Marantz PM750 e, a questo punto, della vendita dell'Onkyo secondo me siamo vicini al migliaio di euro. Dovresti riuscire a mettere nel mirino sia l'Arcam FMJ A19 (o il precedente A18) che l'Audio Analogue Primo Cento VT o un Puccini usato.
Per quanto riguarda il suono dei tuoi diffusori autocostruiti, 750€ mi sembrano una cifra molto importante da investire in qualcosa di autocostruito, quando nel mercato dell'usato si trovano ottime cose di qualche anno fa a quel prezzo. Certo, c'è la soddisfazione della costruzione ma nell'altro caso c'è la certezza della rivendibilità :-)
Sicuramente, se i woofer hanno suonato poco, c'è bisogno di un bel po' di rodaggio. Falli suonare almeno 50 ore a volume sostenuto con brani ricchi di basse frequenze e, comunque, cura con attenzione il posizionamento in ambiente, è di cruciale importanza proprio per la resa dei bassi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo amplificatore con ingresso USB
Egregio Direttore,
Sono un "ex" appassionato di HiFi ma di quelli che, per motivi economici, hanno sempre dovuto arrabattarsi alla ricerca del massimo possibile con la minor spesa possibile. Oltre 20 anni fa mi ero costruito un pre+finale con 2 kit di Nuova Elettronica ed avevo acquistato un lettore Pioneer PD201 ed un paio di casse a 2 vie K2000 della Linear...
Gli altoparlanti di quelle casse, nel giro di poco tempo, sono scoppiati e così avevo provveduto a sostituirli con dei CIARE e sono andato avanti così per un po' di anni...
Vicende personali mi hanno allontanato dall'HiFi per un bel po' di anni ma da qualche mese, grazie ad un collega appassionato, mi è ripresa la "scimmia" e sono tornato a rispolverare le mie antiche passioni.
Le casse le ho completamente riprogettate con altoparlanti CIARE (woofer HW203, midrange HM500, tweeter HT264 e crossover HF320), ho acquistato un lettore CD Cambridge Audio Azur 550C, cavi di segnale NORDOST Flatline e cavi di potenza QED....il tutto pilotato da un finale LUXMAN A312 usato che mi ha venduto il mio collega.
L'impianto mi soddisfa e devo dire che, per le mie orecchie (e le mie tasche), mi pare già più che decente. Ieri un amico che ha un negozio di HiFi mi ha proposto di ritirare il mio Luxman e, con 450 euro di differenza, mi darebbe un Cambridge Audio 651A nuovo con garanzia e tutto il resto.
La domanda che vorrei porLe è: secondo Lei ne vale la pena? Io non conosco le caratteristiche timbriche di quell'ampli ma posso dire che ha 20 anni meno del mio Luxman, ha il telecomando, è della stessa marca e serie del CD, è più potente (non è questa la ragione principale ma cmq..), dovrebbe essere (spero) un po' più innovativo sotto vari aspetti (visto che cmq credo che l'elettronica delle amplificazioni in 20 anni sia un po' migliorata), ha la garanzia del nuovo ed esteticamente si abbina perfettamente al CD ed ha la presa USB per collegarlo ad un PC e suonare direttamente la musica liquida tramite il DAC incorporato... per contro del mio Luxman so che è un buon apparecchio ma non conosco le caratteristiche del Cambridge.... Secondo Lei farei un buon affare? Sentirei la differenza sensibilmente sul suono finale?
Tenga presente che ascolto QUALUNQUE tipo di musica dal jazz, al rock, all'etnico passando per pop, disco e revival...
Grazie in anticipo e a presto.
P.S. complimenti per questo angolo di "magia"!
Alessio - E-mail: aappendino (at) piaggioaero.it

LC
Caro Alessio,
posso confermarti che il salto qualitativo sarebbe notevolissimo, resto dell'impianto e dell'ambiente permettendo, e anche la proposta commerciale mi pare onesta. Tieni conto che quel Cambridge si trova online a circa 600 € quindi il negoziante sta valutando il tuo Luxman 150€ che è più o meno il suo valore sul mercato. Meglio darlo via fintanto che funziona e prima che cominci a dare noie dovute all'eta avanzata. A mio parere sentiresti la differenza anche con un amplificatore più modesto, però magari dovresti occuparti personalmente della vendita del tuo Luxman. Il fatto che questo modello Cambridge disponga di DAC USB ti consente di utilizzare il PC come sorgente, mi pare un bonus da non sottovalutare.
Visto che l'amico possiede un negozio HiFi, perché non provare a chiedergli se è disponibile ad un confronto con il tuo Luxman, a casa tua o anche in negozio? Dovrebbe aiutarti a valutare se la spesa fosse proporzionale alla differenza qualitativa da TE percepita. Vedi, questo è un fattore importante: se per qualche audiofilo superappassionato delle differenze minime possono sembrare abissali, per un semplice ascoltatore di musica la scala di valori potrebbe essere notevolmente più compressa. Una prova, anche solo in negozio (ammesso che abbia una saletta ad hoc) potrebbe farti capire almeno le potenzialità del nuovo apparecchio, potenzialità che non necessariamente saranno poi completamente espresse nell'impianto di casa, naturalmente.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Musica liquida e diffusori attivi
Gentile Dott. Cadeddu,
E' parecchio che seguo la vostra rivista online ed apprezzo molto l'approccio concreto, aperto e tutt'altro che "snob" che talvolta qualche audiofilo ha.
Sono appassionato di musica ma per motivi professionali raramente ho l'occasione di godermela appieno. Infatti, oltre a viaggiare molto, negli ultimi anni ho cambiato la mia residenza molto spesso. Va da sè che portarsi con se 800 CD è complicato anche se ora il mercato si sta sempre più avviando verso la musica liquida come alternativa (forse povera) al vinile.
Da qualche tempo mi sono stabilizzato e vivo in un piccolo appartamento dove per il momento ascolto musica in cuffia. Il mio sistema è il seguente:

Le tipologie di ascolto sono le seguenti: 40% jazz, 50% classic & progressive rock, blues e 10% classica.
In questo momento ho due esigenze: la prima è quella di copiarmi tutti i CD che ho ancora in Italia su un hard disk, la seconda è quella di cominciare ad ascoltare la musica svincolandomi dalle cuffie.
Per la prima ho qualche dubbio visto che il mercato è in forte evoluzione e, parallelamente a prodotti come il Cocktail Audio, il quale però mi da l'impressione di una scatoletta di plastica (anche la psicologia è importante), sono interessato anche all'autocostruzione di un PC da utilizzare esclusivamente per la riproduzione sonora. Ma la decisione non è ancora presa perchè non vorrei scegliere frettolosamente mentre magari diversi costruttori stanno preparando dei prodotti che potrebbero fare al caso mio.
Circa gli altoparlanti è impensabile che io mi porti quelli che ho in Italia perchè sono torri troppo grosse per la mia stanzetta e non saprei dove metterli. Il consiglio che le chiedo è pertanto sulla scelta dei bookshelf che potrebbero adattarsi al mio ambiente, infatti sono indeciso se portarmi dall'Italia in mio ampli Harman Kardon HK670, non nuovo ma con pochissime ore di utilizzo reale, e comprare due bookshelf qui in Cina, oppure collegare il Burson Conductor come pre-amplificatore ad un paio di casse attive/monitor da studio, che vedo oggetto di diverse recensioni recenti su TNT-Audio.
Il mio budget potrebbe arrivare a 1000 Euro se davvero trovassi qualcosa che suona bene nel mio ambiente.
Le allego il file con la pianta e le misure della mia stanzetta.
Direttore, indipendentemente dalla Sua decisione di rispondere a questa mia o no, La ringrazio per la pazienza e la passione con a quale risponde alle lettere dei Suoi lettori, le quali sono di fatto casi che possono interessare una ampia fascia di appassionati.
Cordiali saluti
Fabrizio - E-mail: fab_ferrari (at) hotmail.it
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Fabrizio,
la soluzione al problema logistico è una sola: diffusori attivi! Magari anche non tanto grandi, in maniera tale che siano facilmente trasportabili. La stanza non sembra enorme, per cui anche delle Wharfedale Pro Active Diamond 8.2 dovrebbero andare più che bene. Oppure potresti valutare qualcosa di più impegnativo tra i prodotti attivi che abbbiamo recensito da poco. Se non hai fretta, ti consiglierei di aspettare perché a breve uscirà un'altra recensione di diffusori attivi assolutamente interessanti :-)
In alternativa valuta un amplificatore Dayton DTA100, almeno è piccolo, abbinato a due bookshelf passivi. Molto dipende da quel che riesci a trovare in Cina, naturalmente. Lascerei il grosso amplificatore Harman Kardon a casa, per ora. Per quanto riguarda la musica liquida, diciamo che una buona conversione D/A via USB fa già moltissimo, un'ottimizzazione hardware del PC e del software adatto fa il resto. Non snobbare il Cocktail Audio, può sembrare un giocattolo, ma quel che deve fare lo fa, con una versatilità straordinaria e un prezzo ancora molto basso. Le eventuali macchine audiophile costeranno certamente di più. Già i prodotti più o meno analoghi, come caratteristiche operative, costano almeno 10 volte di più. Si sa, basta mettere la targhetta audiophile su un qualunque prodotto per moltiplicarne il prezzo di vendita di un fattore assolutamente imprevedibile e quasi sempre insensato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta torri da pavimento da 1000 €
Gentile Lucio,
la disturbo ancora una volta perchè sto per fare un "grande passo"; dopo 10 anni di soddisfazioni sto per pensionare le mie B&W 601 S2, casse che ho apprezzato per tutto quanto descrivete nella vostra recensione. Vorrei delle torri che mantengano quelle caratteristiche di dettaglio e ambienza restando sotto i 1000 euri. Ho sentito in due negozi di Roma le seguenti casse: Focal 716, B&W 684, MA RX 6, Kef Q 500 e a breve le Cabasse Jersey MT31.
Ebbene che dire? Posizionamenti e punto d'ascolto al limite della parodia, le B&W per esempio quasi si toccavano tra loro (e infatti sono quelle che sembravano giocattoli), le altre ammucchiate tra altre e io quasi in linea tra loro... e l'idea di portare il mio misero Dayton li ha scioccati, loro hanno i loro NAD serie M, i loro collegamenti!!!
In conclusione, in attesa delle Cabasse, ho più confusione di prima, quindi le chiedo aiuto, come lo chiederei se, dovendo cambiare moto, chiedessi lumi ad un amico con più "manico" (sono un Hondista, ma se Yamaha è meglio, mi adeguo).
Lei ha capito che vorrei dettaglio, più bassi ma controllati, insomma un suono pulito ed equilibrato; quindi quando mi farò il secondo giro di ascolti vorrei avere un "giudizio sintetico a priori".
Anche perchè vorrei ricambiarle tra 10 anni.
Grazie (a prescindere),
Fabio - E-mail: fabers123 (at) gmail.com

LC
Caro Fabio,
ascoltare i diffusori come li hai ascoltati tu, ammassati e disposti come capita, non è certo un buon modo per farsi un'idea di come suonino, indipendentemente dal fatto che a pilotarli ci siano fior di impianti. Anzi, il rischio di prendere lucciole per lanterne è abbastanza elevato. Per il tipo di suono che cerchi sarebbero da escludere dalla cerchia le KEF, mentre le altre citate hanno in effetti tutte un suono abbastanza aperto e preciso. A me sono piaciute molto le Cabasse, diffusori ottimamente realizzati, ben rifiniti, dal suono vivace ma pieno ed equilibrato. Poi metterei Focal e Monitor Audio e infine B&W, ma solo per gusto personale. Visto che tu hai convissuto splendidamente con una coppia di B&W 601 S2 potresti trovare nelle 684 quell'aria di famiglia, migliorata, che potrebbe fare esattamente al caso tuo.
Sul fatto che i negozianti restino scioccati alla vista del Dayton c'è poco di che meravigliarsi. La maggior parte delle volte è ignoranza allo stato puro, se lo stesso circuito fosse messo dentro a uno chassis massiccio in alluminio spazzolato avrebbero tutt'altra reazione, e altre volte è protezione del proprio orticello, pura e semplice. Bisognerebbe spiegar loro che è perfettamente inutile collegare dei NAD serie M a dei diffusori posizionati in ambiente completamente a casaccio. Eviterei di perderci del tempo a farli ragionare, comunque.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Impianto intorno al giradischi
Salve, mi rivolgo a lei in quanto vorrei avere alcune delucidazioni riguardo alcuni dubbi. Sono un trentenne appassionato di musica praticamente da sempre, così tanto da seguire attivamente concerti e spostarmi spesso, avere oltre un migliaio di cd e diverse centinaia di vinili che tutt'ora acquisto e ricerco attentamente sia su internet che fisicamente a fiere varie e negozi specializzati (e che preferisco ai cd).
Ho però un tallone d'Achille, non mi sono mai curato più di tanto di avere un impianto decente per i miei dischi in vinile e per anni sono andato avanti con un giradischi-rottame di plastica, leggero e traballante di quelli da centro commerciale muniti di porta USB e un impianto abbozzato da (quasi mi vergogno a dirlo) un Pre Amp Hama PA-506 da 60 euro e come pseudo amplificatore ci ho messo un Yamaha DRX-730 con le sue casse Yamaha NX-E700 che, nella mia ignoranza a confronto con la Sua esperienza non è che sia poi così malvagio, anzi devo dire che come suona non mi dispiace affatto. A questo punto presumo che avrà storto non poco il naso e quindi passerei al motivo per cui le scrivo.
Sto iniziando a desiderare di avere un impianto decente ed anche ad interessarmi al mondo dell'impiantistica e vorrei chiederle un parere sempre però restando su alcuni punti:

Io il primo passo l'avrei fatto, leggendo una Sua vecchia recensione per neofiti su come scegliere un giradischi, ho letto che, tra le varie marche sicure ci inseriva anche tutti i Thorens, nessuno escluso. Ed io un Thorens l'ho acquistato, ho preso un TD-280 con componenti di fabbrica a 250 Euro. L'ho provato e il cambiamento l'ho sentito eccome, in positivo. Leggendo in giro per il web molti non hanno una gran considerazione per questo giradischi, alcuni lo sconsigliano persino ai neofiti e dicono che con i Thorens non ha nulla a che vedere. Lei cosa pensa a riguardo? E' un modello così scadente o è una considerazione più da "audiofilo puro snobbito"?
Tenga conto che il mio budget mensile che potrei utilizzare per l'acquisto di varie componenti è di circa 200, max 250 Euro a pezzo. Non ho fretta, pian pianino, mese dopo mese, spero di riuscire a farmi un impiantino accettabile. Data la stima che nutro per questo sito e per Lei vorrei chiederle un parere ed un consiglio su quali modelli di amp, pre-amp e casse rientrerebbero nel mio budget e che siano degni di nota, così da non trovarmi a spendere dei soldi per rottami scadenti. Mi rendo conto che la mia domanda è fortemente generica per cui non le chiedo di entrare nel dettaglio ma giusto un'infarinatura su cui spingermi poi da solo, proprio come per l'articolo sulla scelta del giradischi.
La ringrazio anticipatamente se vorrà rispondere a quest'email.
Silvio - E-mail: blob7382 (at) yahoo.it

LC
Caro Silvio,
il tuo Thorens non avrà la discendenza da nobile stirpe dei Thorens del passato ma è una macchina onestissima e ben suonante. Per quella cifra non è che si riesca a prendere il giradischi miracoloso, tutti i Costruttori di un certo livello sono abbastanza allineati su uno standard comune.
Quindi, lascia pure perdere gli oltranzisti snob e tira dritto. Hanno necessità di darsi un tono, parlano e straparlano così per questo motivo.
Per il resto dell'impianto da affiancarci cercherei di semplificare un po' le cose. Visto che il budget è di 200-250€ a pezzo ridurrei al minimo indispensabile il numero di ...pezzi. Quindi: un amplificatore integrato che abbia anche l'ingresso phono e una coppia di diffusori. Il primo potrebbe tranquillamente essere un Denon PMA520AE, che ha esattamente tutto ciò che ti serve (phono, telecomando, watt a volontà etc.) e costa circa 220/250€. A questo punto avanzerebbero circa 450 € per i diffusori. Per questa cifra cominci a trovare degli interessanti modelli da pavimento, nei cataloghi di Indiana Line, Wharfedale e KEF, tanto per fare qualche nome di facile reperibilità (e rivendibilità).
Ovviamente nel mercato dell'usato potresti comprare qualcosa di meglio, ma visto che sei un principiante o quasi eviterei di addentrarmi nei meandri di un ambiente spesso popolato da vecchie volpi a caccia di giovani polli da spennare.
Leggendo le
FAQ sul nostro sito potrai apprendere come installare tutto al meglio, come regolare bene il giradischi e come curare anche i dettagli apparentemente insignificanti (cavi, mobiletti portaelettroniche etc.). Molti accessori che ti servono per completare l'impianto te li potrai autocostruire da solo con costi molto bassi e senza particolari capacità manuali seguendo qualche progettino della nostra officina dell'autocostruttore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Un ricordo di Franco Serblin
Egregio direttore,
solo poche righe per ricordare una persona speciale, mancata proprio il giorno di Pasqua, notizia che immagino La avrà già raggiunta. Si tratta di Franco Serblin, creatore della Sonus Faber, che se n'è andato zitto zitto all'età di 73 anni proprio il giorno in cui si festeggia la resurrezione.
Non voglio fare necrologi o coccodrilli. Il mio lavoro è quello del giornalista a Vicenza e qualche anno fa – tanti anni fa, era appena uscita la Concertino, se non sbaglio... - ebbi modo di intervistare Serblin, allora ancora al timone della Sonus Faber.
Anticonformista. Questo il termine che mi viene in mente ripensando a lui. Io era un – allora – giovane giornalista e audiofilo anzitempo, felice di intervistare un personaggio del genere. Ho avuto la fortuna di poter unire passione e lavoro: musica e giornalismo, quella volta ci misi anche l'altra "mania" della mia vita. E la passione scorreva forte anche nelle vene di Serblin che mi mostrò con orgoglio la Snail, prima "folle" idea costruita in un garage di Monteviale, paesino alle porte di Vicenza.
Mi parlò di tante cose, di tanti progetti, lasciandomi all'uscita dall'azienda un po' di quella passione a rinforzare ancora di più le mie convinzioni.
Per amor di verità, tra l'altro, ho sempre apprezzato la passione e i risultati dell'azienda vicentina – che Serblin aveva dovuto lasciare da qualche tempo – ma i diffusori non mi sono mai piaciuti come suono. Da buon rockettaro, preferivo casse con un piglio più deciso. Ma anche in questo caso vale quanto spiego a chi mi chiede del mio lavoro: ho visto concerti da Iva Zanicchi ai Metallica e tutto quanto sta nel mezzo. Posto che a casa ho i miei gusti musicali, non posso dire che valga di più la prima interprete o il secondo gruppo. Sono entrambi grandi professionisti.
Finalmente Franco Serblin avrà trovato quel "suono perfetto" che andava cercando con le sue creature...
Cordiali saluti,
Stefano - E-mail: stefano.rossi (at) stefano-rossi.com

LC
Caro Stefano,
ti ringrazio per questo prezioso ricordo di Franco Serblin, un uomo che ha dato veramente tanto all'HiFi italiana e, in particolar modo, all'immagine di questa nel mondo. Credo si possa dire senza tema di smentita che all'estero uno dei nomi che più frequentemente e più facilmente viene associato ai prodotti HiFi made in Italy sia proprio Sonus Faber. Non ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Franco Serblin, ma sono da subito diventato un estimatore dei suoi prodotti e della sua filosofia, prodotti i suoi che avevano sempre quel qualcosa di particolare che li rendeva affascinanti e, per certi versi, unici. Non è certamente necessario che il suono di un certo apparecchio ci faccia innamorare per rendergli ampio merito, esattamente come accade in campo musicale. Si può apprezzare o no un prodotto o un genere musicale ma bisogna sempre essere una spanna al di sopra del proprio gusto personale per saper riconoscere meriti e valore assoluto, quando questi sono evidenti.
Grazie ancora per il contributo!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentilissimo Direttore,
E' da qualche settimana che non le scrivo più perchè non ne ho realmente bisogno, finalmente il mio impianto suona come il Signore comanda, il set up è tuttora composto da Klipsch La Scala, Marantz sr14 (col passare del tempo, l'ho preferito al Trends, è più dinamico, più caldo ma soprattutto più divertente, ha un basso estremamente controllato sulle Klipsch), come sorgente sto usando la meccanica dell'Oppo con il dac interno del Marantz, mi sembra più dolce e meno freddo di quello dell'Oppo, come cavi invece non ho molta esperienza sto usando come cavo di potenza delle semplicissime piattine, ne ho confrontate qualcuna ed ho scelto quella più calda e morbida ovviamente mi riferisco sempre a sfumature, mentre come cavo di segnale dei Cambridge audio.
In questi giorni mi sto divertendo a invertire le fasi, giusto per fare ancora qualche prova perchè ne ho la nostalgia.
Per tutto ciò, volevo ringraziarla, ormai voi per me e per tutti i miei amici audiofili siete da riferimento, la vostra estrema onestà e gentilezza vi rende unici!
P.S. A causa sua mi sto innamorando del Quadrifoglio verde ;) (l'Alfa se in caso fossi stato troppo sottinteso).
Cordiali saluti,
Giordano - E-mail: info.giordano (at) yahoo.it

LC
Caro Giordano,
sono felice tu sia soddisfatto dell'attuale configurazione dell'impianto, continua pure a giocare e a fare esperimenti, non c'è niente di male. Data la giovane età (16 anni!) hai certamente tanta strada ancora da fare, sia nell'HiFi che...in campo automobilistico ;-)
A conti fatti manca ancora un bel po' al giorno della patente e, soprattutto, a quando potrai guidare un'Alfa vera. Con le attuali restrizioni per neopatentati temo dovrai accontentarti, e per un anno intero dopo aver conseguito la patente, di una Mito 1.4 da 70 cv che di quadrifoglio verde ha solo il colore: verde...speranza, appunto :-)
Tuttavia, è giusto coltivare una passione sin da giovanissimi! La passione è il motore della conoscenza.

In omaggio a Franco Serblin, recentemente scomparso e ricordato anche questa settimana su questa stessa Rubrica ho deciso per un brano ambient molto bello, dal titolo assolutamente adatto al personaggio e alle circostanze: For years and years, un pezzo strumentale di Helios, al secolo Keith Kenniff, un artista americano che è la mente anche di altri progetti musicali (GoldMund, Mint Julep). Lo stesso Sakamoto si è espresso con un significativo "This music is so so so beautiful!!" per l'opera di Kenniff. For years and years, per anni e anni, le creazioni e l'estro di Franco Serblin resteranno nella storia di questo piccolo hobby, perché gli uomini passano ma le idee restano.
Seguendo questo link potete visionare il video direttamente su YouTube, nel caso l'embedding fosse disabilitato. Buon ascolto!

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