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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 17/5/2014 - 24/5/2014

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  1. TNT Munis + Vertigo Plus
  2. Upgrade generale
  3. Diapason Micra II CE
  4. Condizionatori di rete
  5. Consiglio subwoofer o nuovi diffusori per MA6300
  6. Rifare l'impianto dopo 20 anni!
  7. Casse e ampli con 1600€
  8. DAC e ampli per cuffie
  9. Differenze tra amplificatori
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

TNT Munis + Vertigo Plus
Da sempre mi ha solleticato l'idea dell"autocostruzione dei diffusori, perché mi avrebbe permesso di riunire l'hobby del bricolage alla voglia di ascoltare buona musica senza troppi compromessi e così ho iniziato a fare il filo a dei diffusori molto eleganti: i Vertigo Plus con componenti Scan Speak. Ritenendo però la costruzione di tali cabinet piuttosto complessa mi sono imbattuto nel progetto
TNT Munis e salvaguardando il volume interno ho modificato ad arte i pannelli in modo da eliminare la classica forma a parallelepido per adottare quella obliqua e rastremata degli altri diffusori. Ho quindi utilizzato come da progetto dell' MDF da 19mm, non prima di aver ben bene messo su carta l"esatta forma e dimensioni dei vari lati dei cabinet. Tagliati, rastremati e incavati tutti i pannelli ho iniziato con l'incollaggio con colla vinilica a presa rapida, cercando di abbondare nella quantità: come recita il buon motto del bricoleur, "la miglior colla è quella che cola". Mi sono anche autocostruito una guida-compasso per la fresatrice che mi avrebbe permesso di fare ad arte i tagli e gli incavi circolari per l'alloggiamento degli altoparlanti.
Per il tubo reflex ho utilizzato il tubo arancione in pvc da 63mm, accuratamente verniciato in nero per dare un tocco più "premium" al tutto. All'interno ho posizionato dell'antirombo in fogli autoadesivi e lana acrilica.
I filtri crossover sono stati di facile realizzazione e infine la parte difficile: l'impiallacciatura! Ho trovato in un bricocenter del piallaccio di rovere della larghezza di 20cm e grazie al "santo Google" ho trovato un ottimo metodo per incollare con facilità il piallaccio senza fare particolari errori. Sono passato quindi al montaggio degli altoparlanti, ricordando bene di collegare i tweeter in "opposizione di fase" così come da progetto. Terminati, i diffusori risultano davvero piacevoli alla vista, sia per la forma insolita che per la scelta dell'essenza Rovere, e ancor di più per la soddisfazione nel pensare che ho fatto "tutto da solo"; manca solo una cosa... il nome!
Pensando che il progetto originale era "TNT Munis" e che hanno tratto ispirazione dalle "Vertigo Plus", questo connubio non poteva che chiamarsi: "Vertigo Munis".
Per chi volesse approfondire spiego meglio il tutto in un articolo a questo indirizzo: www.myhifi.it/progetto/vertigo-munis-di-tuccio-rapisarda/.
Grazie ancora della collaborazione.
Tuccio - E-mail: nicebaby (at) inwind.it

[TNT Munis Vertigo]
[TNT Munis Vertigo]
[TNT Munis Vertigo]
[TNT Munis Vertigo][TNT Munis Vertigo]

LC
Caro Tuccio,
grazie per il progetto e l'esauriente descrizione ma soprattutto complimenti per il risultato finale! Bella anche l'installazione dell'impianto, pulita e ordinata. Non mi è chiarissimo su cosa siano poggiate le casse, però! Se non fossero stands ad hoc ma altri diffusori (forse subwoofer?) il prossimo passo dovrebbe essere quello! Non mi resta che augurarti buon ascolto con le tue nuove creature!
Lucio Cadeddu

Upgrade generale
Caro Lucio,
sono quel tizio che ti scrisse poco tempo fa ponendoti un quesito, fuori luogo, di home theatre e a cui rispondesti con incoraggianti parole piene di ottimismo; fortunatamente il mio interesse attuale si è rifocalizzato sull'impianto hi-fi, in particolare sulla musica in vinile. Ecco il mio impianto, cui sono arrivato dopo 27 anni di acquisti e vendite:

Detto ciò volevo sapere cortesemente e dall' alto della tua profonda competenza:
  1. Perché il Naim introduce un rombo nell' impianto, accentuato da un ronzio quando accendo la Flatcap 2 (ovviamente si avverte nei momenti di pausa fra una traccia e l' altra e solo a volume sostenuto);
  2. Se il giradischi è in linea con il resto dell' impianto (costava oltre 500.000 lire negli anni '80) e se vale la pena portarlo da un certo Simone Lucchetti qui a Roma che fa upgrade ai giradischi (ad es. sostituendo i fili testina-braccio-motore con altri di maggior sezione!);
  3. Qual' è il cavo di potenza migliore per un impianto valvolare (tenendo presente che ascolto maggiormente musica rock-blues) ad es. fra Sommercable Superelephant e AM Audio AMP 5 da te testato.
Scusandomi se ti ho dato del tu, sempre fedele alla tua rubrica, ti ringrazio anticipatamente per la cortese risposta.
Marcello - E-mail: marcellomarcelli75 (at) gmail.com

LC
Caro Marcello,
sui cavi non forniamo più consulenza da anni, perciò non posso rispondere al tuo ultimo quesito. In generale, posso dirti che non esiste un cavo migliore per un determinato impianto, tantomeno esistono cavi adatti per impianti valvolari o per impianti a stato solido. I cavi non hanno cervello o sentimento, non si accorgono di che tipo siano le elettroniche cui sono connessi!
Per capire quale sia l'origine del rombo e del ronzio introdotti dal lettore CD Naim e dal suo alimentatore dovresti fare una controprova ovvero collegare tutto, alimentazione e segnale, coi cavi di serie degli apparecchi. Non vorrei che qualche cavo speciale fosse poco simpatico alle elettroniche Naim. Poi bisogna capire se il ronzio provenga dai diffusori o dall'alimentatore. In questo secondo caso si tratterebbe di una vibrazione del trasformatore d'alimentazione, ne abbiamo discusso a lungo nello volume 692 delle
lettere alla redazione.
Il tuo giradischi Teksonor è un bell'oggetto che potrebbe anche avere una certa rivalutazione storica negli anni a venire. Per questo motivo lo lascerei così come è o gli applicherei delle modifiche solo se queste fossero completamente reversibili. Al massimo sostituirei i cavi interni del braccio, se la spesa fosse ragionevole, perché comunque sarebbero nascosti alla vista. Non farei interventi più invasivi, probabilmente costosi e non facilmente reversibili. Qualora ne volessi migliorare le performance, programma l'acquisto di una testina ancora migliore della pur ottima Stanton.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diapason Micra II CE
Gent.mo direttore Lucio Cadeddu,
ho appena acquistato una coppia di diffusori Diapason Micra II con attacco Speakon. Le ho acquistate dopo aver letto la sua
recensione, fidandomi della sua opinione, senza mai averle ascoltate. Ho intenzione di amplificarle con un Naim, che spero di acquistare al più presto.
Vorrei allestire un piccolo impianto Hi-Fi in studio, di modo che quando devo prolungare le ore di lavoro almeno lo faccio in compagnia della mia musica preferita. Pertanto, Lei crede che il Naim sia una buona scelta per le caratteristiche del diffusore?
Potrebbe consigliarmi qualche alternativa? Inoltre, nutro forti dubbi sulla validità dell'attacco Speakon. Credo sarà necessario realizzare dei cavi terminati con lo stesso, ma se non volessi procedere ad autocostruirmeli, tra quali prodotti possono scegliere?
La ringrazio per ogni suo parere in merito, così come la ringrazio per la sua preziosa opera di divulgazione effettuata con la rivista TNT-Audio.
Cari saluti.
Nicola - E-mail riservato

LC
Caro Nicola,
ottimo acquisto! Le Diapason Micra sono tra i pochi minidiffusori che mi hanno riconciliato con questa categoria di prodotto. Hai fatto comunque male ad acquistarle fidandoti della mia recensione, senza ascoltarle, perché il giudice ultimo è sempre e soltanto il tuo orecchio, non il mio. In tutti questi anni, comunque, non ho mai incontrato qualcuno che sia rimasto deluso dalle piccole pesti di casa Diapason. Basta non aspettarsi un basso devastante...perché i limiti fisici son quelli che sono. Ottima l'idea di abbinar loro un integrato Naim, secondo me la sinergia è semplicemente perfetta. Anche amplificazioni meno pretenziose potrebbero essere comunque adatte (NAD, ad esempio).
Per quanto riguarda l'attacco Speakon non vedo perché tu debba avere delle perplessità! Si tratta di un ottimo sistema per collegare i diffusori, molto popolare in ambito pro. Certo, bisogna industriarsi un po' nell'adattare i cavi di potenza al connettore in dotazione, se non ricordo male non si possono usare cavi di grossa sezione. Comunque se metti "cavi speakon" o "speakon cables" su Google o su Ebay, ti vengono fuori migliaia di risultati di cavi finiti e terminati Speakon da ambo le parti o Speakon/jack o altra terminazione, che tu puoi tranquillamente ridurre a cavo spellato o cavo con banane lato amplificatore, se preferisci. Si trovano di tutte le lunghezze possibili, accertati solo che siano compatibili con l'amplificatore Naim che acquisterai. Questo, infatti, se è un modello vecchio, potrebbe richiedere delle caratteristiche di induttanza e capacità ben precise. Qualora volessi evitare l'imbarazzo, opta per un Naim recente o altro amplificatore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Condizionatori di rete
Buongiorno gentilissimo Prof. Cadeddu,
questa volta la mia curiosità audiofila si intreccia con quella di un collega audiofilo con cui ormai ci divertiamo a parlare di Hi-Fi a più non posso non appena ne abbiamo l'occasione! Ci siamo ritrovati a disquisire anche dei famosi "condizionatori di rete".........mistero!
Io ricordo che nel lontano 1998 ascoltai in un famoso negozio di Roma, che non menziono per evitare pubblicità, uno di questi strani marchingegni...
Il baffuto negoziante mi fece ascoltare l'impianto in quel momento collegato, con e senza condizionatore e la differenza era notevole, anche se gli anni sono passati, ricordo ancora il senso di trasparenza e maggior dettaglio del suono grazie a quel magico apparecchio!
Il mio collega musicista, invece, si è divertito ad inserire un condizionatore Phonic PPC 9000 E (apparecchio specifico per apparecchiature da studio di registrazione) all'ingresso del suo impianto, costituito da accoppiata ampli + cd della gloriosa Creek e nuovi diffusori Focal, senza però avvertire alcun miglioramento nella resa acustica.
Insomma, questa tipologia di accessori, visto anche il costo che possono arrivare a raggiungere, possono influire veramente sulle prestazioni di un impianto o siamo più verosimilmente nel mondo del "fanta Hi-Fi"!?
Un saluto e a presto!
Fabrizio - E-mail: FabrizioOrielli (at) libero.it

LC
Caro Fabrizio,
il prodotto che ha provato il tuo amico è un semplice modulo di protezione contro spike e sovraccarichi, non condiziona un bel niente ed è per questo che non ha sentito alcuna differenza. Un vero filtro di rete invece ripulisce l'alimentazione da rumori e interferenze, regalando agli apparecchi HiFi una tensione almeno pulita. Potrebbe essere un apparecchio del genere che tu hai avuto modo di ascoltare...magari era proprio un Systems and Magic, essendo un prodotto nato nella capitale, prodotto che abbiamo recensito più volte con esiti lusinghieri qui su TNT-Audio.
Poi esiste tutta un'altra tipologia di condizionatori che interviene anche sulla tensione, sui suoi sbalzi e il suo valore nominale. Si tratta in genere di prodotti costosi, alcuni arrivano a ricostruire completamente la forma d'onda, per dare ai componenti dell'impianto una tensione ideale da tutti i punti di vista. La mia opinione è che, a meno di rete elettriche e forniture particolarmente sfortunate, un filtro di rete sia più che sufficiente nella maggior parte dei casi. Ovviamente, tutto dipende anche dalla classe delle apparecchiature a valle del filtro: se di classe economica gli effetti del filtraggio potrebbero essere tutt'altro che eclatanti.
Per cominciare a sperimentare a costo quasi zero, io doterei gli apparecchi HiFi di questi
filtri IEC da sostituire al posto della vaschetta d'alimentazione.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Consiglio subwoofer o nuovi diffusori per MA6300
Gentile Direttore,
Seguo da poco la sua rivista on line e non posso fare altro che associarmi alle tantissime attestazioni di stima che le rivolgono i lettori. Avrei bisogno di un suo parere per migliorare una catena composta da:

Ascolto prevalentemente rock e jazz in un ambiente ampio metri 6x8 (h 3,10) non troppo "arredato" e non sono soddisfatto dalla resa soprattutto in basso. La mia impressione è che la timbrica del Mc non si accoppi pienamente alle casse e alla sorgente, con una accentuazione delle frequenze medio alte. Alcuni dubbi: Un grazie in anticipo per la preziosa consulenza!
Cordiali Saluti,
Andrea - E-mail: zunino (at) yahoo.com

LC
Caro Andrea,
non c'è niente nel tuo impianto che dovrebbe limitare la gamma bassa ed evidenziare la gamma medio-alta, anzi! L'amplificatore non è certo avaro di basse frequenze e i due woofer delle Dali sanno certamente muovere tanta aria. Certo, si tratta di diffusori grandi e hanno bisogno di tanta aria intorno, quei 40 cm non sono tanti ma dovresti addirittura soffrire del problema opposto, visto che le pareti vicine rinforzano la gamma bassa. La stanza è molto grande (48 mq) e - a quanto dici - abbastanza spoglia. Il problema è tutto qui! Non risolverai né aggiungendo un subwoofer né sostituendo i diffusori, devi prima di tutto intervenire radicalmente nell'ambiente, arredandolo o addirittura optando per un trattamento acustico ad hoc. Le stanze grandi e vuote suonano male, non c'è speranza. Nel frattempo che decidi gli interventi da fare lato arredamento, potresti portare a spasso i diffusori nella stanza, alla ricerca del compromesso migliore che riduca l'energia in gamma medio-alta e rinforzi quella in gamma bassa.
Probabilmente anche la posizione del punto d'ascolto è sbagliata, magari si trova al centro di una zona dove le basse frequenze si cancellano.
Una possibile soluzione intermedia potrebbe essere il processore di acustica ambientale
DSPeaker Antimode 2.0 che ho recensito qualche mese fa. Riallinea la gamma bassa e ti consente di sollevarne il livello complessivo a piacimento fino a trovare il giusto compromesso. Se l'ambiente è vuoto, però, le riflessioni in gamma medio-alta (e quindi i rinforzi in questa porzione dello spettro audio) continueranno a esistere e a dar fastidio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rifare l'impianto dopo 20 anni!
Caro Lucio
Sono circa 20 anni che non mi interesso di alta fedeltà, ma purtroppo i vari componenti del mio vecchio impianto sono defunti, resiste solo l'ampli integrato Rotel ra 960-bx, provvisoriamente sto utilizzando come sorgente il pc e come casse le mie vecchie RCF Mytho 5 con un woofer non originale (quello vecchio si è rotto e non ho trovato l'originale). Purtroppo vivendo a Cagliari non ho molte possibilità di ascoltare e confrontare impianti, ci sono solo due negozi che trattano prodotti hi-fi e con una scelta limitatissima. La cosa che più mi ha sorpreso è constatare che, almeno tra gli impianti che ho ascoltato, per avere una qualità audio nettamente superiore al mio vecchio e menomato impianto vintage debba spendere migliaia di euro: mi hanno impressionato le Classic Line modello Stand 93 (casse costruite da "Arte Acustica" una mini azienda di Cagliari) pilotate da un amplificatore valvolare e come sorgente un PC speciale senza ventole che leggeva dei file flac speciali anche questi (ma confesso di non averci capito nulla delle spiegazioni che mi sono state date riguardo ai file...) unico neo il costo totale sui 5000 euro! E' possibile che negli ultimi 20 anni nel mondo hi-fi non ci siano stati gli stessi progressi che ci sono stati in altri ambiti tecnologici?
Passando a cose più pratiche: vale la pena revisionare l'ampli (mi hanno consigliato di far sostituire i condensatori e ripilire tutti i contatti) e continuare a cercare il woofer originale delle Mytho? O nel caso contrario cosa mi consiglia per avere un impianto ben suonante con buona dinamica e bassi profondi simil-live in un salone 6x4, con diffusori possibilmente non molto critici nel posizionamento e con una sorgente che mi permetta di sfruttare la grande quantità di musica liquida che posseggo?
Quanto devo ipotizzare come budget per essere certo di avere una qualità superiore a quella che avevo 20 anni fa? Bastano 1500-2000 euro?
Grazie,
Umberto - E-mail: cagliar1966 (at) libero.it

LC
Caro Umberto,
sorgente a parte, il tuo impianto è tutt'altro che malvagio, per fare di meglio oggi è necessario investire delle cifre importanti. Quello che farei io è ricondizionare eventualmente l'amplificatore (bastano i condensatori d'alimentazione nuovi e una pulizia generale) e cercare i woofer originali dei tuoi diffusori, eventualmente contattando la RCF o cercando pazientemente in rete. Se per caso avessi ancora i vecchi woofer originali potresti farli riparare da uno dei tanti professionisti di questo settore specifico, ad esempio Canini o altri.
Un miglioramento sostanziale lo avresti dotando il tuo PC di un buon DAC USB. Già con qualcosa di entry-level di Cambridge Audio o Musical Fidelity dovresti fare un salto di qualità non di poco conto. Magari potresti anche ottimizzare la lettura dei file su PC con un player ad hoc (Jplay o altri). Fatti questi interventi si potrà prendere in considerazione la possibilità di sostituire i diffusori. Con 1500/2000 euro un paio di torri che non ti facciano rimpiangere le tue Mytho le trovi di sicuro. Non disdegnerei l'idea di un diffusore omnidirezionale come Duevel, visto che non vuoi avere grandi problemi di posizionamento. Per ora comunque è prematuro parlarne, prima pensiamo a far rendere al meglio ciò che hai, il resto verrà di conseguenza e con molta calma.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Casse e ampli con 1600€
Gent.le Sig. Cadeddu,
le scrivo perché volevo acquistare il mio primo impianto e da mesi non so decidermi avendo tanta confusione. L'ambiente è la mia camera da letto di 20 m2. Per ora volevo acquistare delle casse ed un amplificatore con un budget è di circa 1600 euro. Le casse da stand in quanto ho la scrivania con il pc e sopra il televisore o la mia scelta è sbagliata?
Il mio genere musicale: dance, pop, rock e italiana per la maggiore. Devo collegare la tv, il pc, una piastra a cassette della teac e successivamente acquistare un lettore cd. Come amplificatore ho visto il Rotel ra 12 con ingressi ottici x la tv, usb o bleutooth. Per quanto riguarda le casse non saprei cosa abbinare e se sarebbe meglio con il reflex anteriore per non avere difficoltà di posizionamento. Mi piace molto il basso profondo.
Ogni suggerimento in merito, anche con diverso amplificatore è ben gradito.
Nel ringraziarla anticipatamente la saluto cordialmente.
Gianni - E-mail: giannispeedy (at) alice.it

LC
Caro Gianni,
visto che hai molteplici esigenze di collegamento il Rotel RA12 è un'ottima soluzione, pratica, ben suonante a dal prezzo ragionevole. Poiché ti dichiari amante del basso profondo forse dei diffusori da scaffale posizionati sopra la scrivania non sono l'ideale, dovresti pensare a delle torri da pavimento o a un sistema satelliti + subwoofer. Verifica se a fianco della scrivania c'è spazio per due snelle torri da pavimento, da scegliere tra le offerte di Indiana Line, KEF, Wharfedale, Monitor Audio e simili. In alternativa valuta un buon sistema satelliti + subwoofer tipo il NAD Viso Twenty, il Klipsch ProMedia 2.1 o una delle varie possibilità del catalogo Cambridge Audio. In questo modo i satelliti sarebbero più tollerabili sopra la scrivania - ma dovrai posizionarli all'altezza delle orecchie quando sei in posizione d'ascolto - e il subwoofer potrà essere nascosto a piacimento e potrà darti un buon impatto sulle basse frequenze. Scegliendo un modello non troppo piccolo potrai godere anche di una notevole estensione. Tieni conto che con un sistema attivo satelliti + subwoofer l'amplificatore integrato sarà da usare come semplice centrale di controllo, regolazione e smistamento dei segnali delle diverse sorgenti, tramite l'uscita pre out
Infine, visto che con l'acquisto del Rotel R12 entri in possesso anche di un buon DAC USB, ti consiglio di risparmiare sul lettore CD e di collegare direttamente il tuo PC all'amplificatore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

DAC e ampli per cuffie
Carissimo Direttore/Professore/Lucio,
La seguo da circa 8 anni, ne avevo 16-17 all'epoca ma non le ho mai scritto, adesso forse è il momento, salto la parte ovvia dei complimenti per il lavoro che fa e porta avanti con dedizione. Con il passare del tempo e la mancanza del mio impianto di casa, mi trovo a star fuori praticamente tutto l'anno per ragioni di studio, per cui per ovviare alla mancanza del mio caro suddetto utilizzo praticamente sempre cuffie e musica da Pc il meno compressa possibile.
Tempo fa acquistai su ebay un dac usb da circa 50$ e un amplificatore valvolare in Kit diy dal costo ridicolo di circa 30euro (il Dac è un Hot audio Destroyer e l'ampli un Oatley K272 opportunamente tweakati come TNT insegna :)), non presi di meglio, un po' per scetticismo e un po' per la paura di non saperlo assemblare e dover buttare soldi e tempo, per fortuna non è stata così difficile e ci riuscì, sono stato abbastanza soddisfatto del risultato che sulle mie AKG 204MKII c'è stata una bella differenza.
Adesso visto che comprando in Kit si risparmia molto e si ottiene tanto vorrei fare un bel passo in avanti e spendere una cifra intorno ai 200/250 euro per un'accoppiata molto più valida DAC/AMP e far suonare al massimo del loro potenziale le mie cuffie. Ho visto su vari siti tipo Head-fi l'enorme proliferare di queste diavolerie elettroniche (e detto da me che studio informatica!) e devo ammettere che orientarsi non è affatto facile per cui dovendo gestire un budget ristretto per la nostra passione credo sia meglio chiedere a lei, motivo per cui mi orienterei prettamente sui kit DIY per il dac e per l'ampli.
Tra l'altro sono nato del decennio sbagliato, adoro i suoni "vintage"/valvolari e il prog inglese e questa passione per il suono in generale che sotto i 30 anni mi pare che nessuno condivida! :)
Detto ciò mi affido ai suoi consigli per sapere dove e come meglio orientarmi e cosa fare.
Mi scuso se sono stato troppo prolisso e la ringrazio, spero magari un giorno di poter scambiare due parole con lei,
Salutoni e buona musica,
Davide - E-mail: netsky3 (at) gmail.com

LC
Caro Davide,
grazie per la fedeltà a e la fiducia accordateci per così tanto tempo, iniziando durante l'adolescenza! È bello vedere piccoli audiofili che crescono, ci trasmette un senso di speranza per il futuro di questa nostra passione.
Non credo di saperti aiutare però nella scelta del kit DIY per DAC e ampli per cuffie, ti consiglierei di basarti sulle esperienze di altri autocostruttori che hanno seguito la stessa strada. Per la cifra che hai intenzione di investirci devi anche considerare se il gioco valga davvero la candela. Ti ricordo che un kit di autocostruzione ha un valore molto basso sul mercato dell'usato, è praticamente un reso a perdere. Chi ama l'autocostruzione non comprerà mai un kit già assemblato da un altro perché verrebbe meno il gusto di realizzare qualcosa da sè, mentre chi cerca un apparecchio con caratteristiche simili realisticamente preferirà un prodotto commerciale usato, magari di facile rivendibilità. Quindi è vero che all'inizio risparmi ma sul medio/lungo periodo quel denaro investito non tornerà mai più indietro, neppure in piccola parte. Prodotti finiti invece ce ne sono tanti, da nuforce a iFi, passando per Maverick, FiiO e Lehmann. Diversi di questi li abbiamo recensiti qui su TNT-Audio. Magari, col budget a tua disposizione, potresti puntare a un prodotto di livello più elevato, ma usato.
Infine, due parole sul tuo sentirti nato nel decennio sbagliato. Credo si tratti di una sensazione condivisa da molti audiofili e appassionati di musica, che faticano ad adeguarsi e a trovare i loro riferimenti in un mondo tecnologicamente e musicalmente in continua evoluzione. Personalmente, ho sempre guardato avanti e non indietro, pur amando e rispettando le cose buone che sono state fatte in passato. Non so se riuscirei ad ascoltare oggi il prog degli anni '70, arrivo al massimo ad amare gli Ozric Tentacles, ma le baroccherie di 40 anni fa davvero non fanno per me. Tu sei molto giovane e la voglia di ascoltare certe cose sconosciute ai tuoi coetanei è certamente generata da un forte desiderio di distinzione dalla massa. È normale, col passare del tempo riuscirai a superare questa fase e guarderai alla tecnologia e alla musica con uno sguardo più obbiettivo e distaccato.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Differenze tra amplificatori
Mi piace collezionare amplificatori e sono 40 anni che ne ascolto con vari diffusori Marantz Sansui Harman Kardon Nad Rotel Mc Intosh, Primare, Electrocompaniet Yamaha ecc Ma non sarei mai capace di fare quelle elucubrazioni che leggo - suono arioso, scena sonora bassi troppo avanti, troppo indietro, certo mi accorgo di alti fastidiosi, bassi eccessivi suono nitido e dettagliato, caldo o freddo ma penso che la grande differenza sia dovuta ai diffusori, li sì che sento la differenza, ma se devo essere sincero, queste immense differenze tra ampli non le ho mai sentite, ad esempio sono entrato in possesso di un ECI3 poi mi sono accorto che veniva definito MOSCIO!?
Ora questo suono mi sembra tutto tranne che moscio. A questo punto penso che siano come le automobili o le cravatte: ognuno ha le sue idee, vedo spesso che qualcuno chiede un parere su questo ampli o quello e, puntualmente, glie ne viene suggerito un terzo.
Alla fine è anche troppo scontato concludere che ognuno deve scegliere il suono che gli piace di più, tanto, meglio del suono originale di un'orchestra non sarà mai anche con un sistema da 1000000 di €.
Roberto - E-mail: bassiro44 (at) icloud.com

LC
Caro Roberto,
sul fatto che le differenze tra amplificatori siano molto piccole se confrontate a quelle tra i diffusori non vi è dubbio alcuno, credo di averlo sempre scritto. La stessa cosa l'ho detta più volte per le differenze tra le sorgenti. Ciò premesso, tuttavia, mi viene difficile dire che suonino tutti uguali perché, accidenti, anche solo tra un Rotel e un NAD le differenze di impostazione ci sono eccome! Così come ci sono tra un nuforce e un ElectroCompaniet, tra Conrad Johnson e Audio Research. Coglierle non sarà facilissimo, richiede esperienza d'ascolto, il che non significa affatto aver ascoltato centinaia di prodotti ma averne ascoltato anche solo dieci ma con spirito critico, sapendo cosa cercare e, soprattutto, con un impianto in grado di mettere in evidenza le differenze.
Se dicessimo a un panel di 100 automobilisti qualunque di trovare le differenze tra due-tre modelli di pneumatici da utilitaria, dal cinese di marca sconosciuta fino al prodotto più costoso di grande costruttore europeo sono sicuro che 99 tester su 100 sarebbero assolutamente incapaci di trovare differenze sostanziali. Perché? Perchè l'utilitaria non consente di mettere in crisi a sufficienza lo pneumatico e perché il guidatore normale con una guida normale si tiene sempre ben lontano dal limite della gomma. Possiamo sostituire alla voce pneumatico qualunque altro bene di consumo, dal vino alla schiuma da barba, e il risultato temo sarebbe tristemente identico.
Noi audiofili, almeno per l'audio, facciamo parte di quel un per cento in grado di spaccare il capello in quattro e trovare differenze dove ascoltatori normali falliscono. E per descrivere le differenze che sentiamo siamo costretti a gonfiare i giudizi, espandere la scala dei valori, come se tutto fosse messo sotto una gigantesca lente d'ingrandimento. È uno degli aspetti più divertenti di questo hobby. Se troviamo tutto tristemente uguale, forse, è perché non sappiamo bene dove e cosa cercare.
Grazie per il prezioso spunto!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentilissimo Lucio,
anzitutto, i miei sinceri complimenti per la competenza, l'impegno, la passione e, soprattutto, l'approccio costruttivo che Tu e i Tuoi collaboratori dimostrate in occasione di ogni recensione e di ogni consiglio che elargite a beneficio dei Vostri lettori. Ti scrivo per fornire un'ulteriore testimonianza di come, anche senza spendere cifre da capogiro, ci si possa attrezzare per godersi della buona Musica.
Da un po' di tempo (e dopo settimane di lettura di questo interessantissimo sito) mi "frullava" in testa l'idea di entrare, in punta di piedi, nell'affascinante mondo dell'Hi-Fi. L'obiettivo era mettere insieme un impiantino sì entry-level, ma che rappresentasse comunque un deciso passo in avanti rispetto al classico compattone, utilizzato per anni.
Detto...fatto! Ricordatomi di aver ricevuto in regalo, qualche anno fa, un Rotel RA820-BX della seconda metà degli anni '80 (mai utilizzato e perfettamente conservato nel suo imballo...praticamente un "km zero"!), ho pensato di abbinare allo stesso - sempre tenendo a mente lo spirito "budget" che mi animava - un lettore CD Cambridge Audio Topaz CD5, e dei diffusori da pavimento Wharfedale Vardus VR-200. Il tutto completato da cavi adeguati al progetto low cost: Audioquest Evergreen per il segnale; Supra Classic 2.5 per i diffusori. Totale della spesa (ampli escluso, che credo si possa trovare intorno ai 100 euro): meno di 400 euro.
Cosa dire...una rivelazione! Suono pulito, fedele, senza bassi inutilmente "pompati", mai invadente. Nulla di nemmeno lontanamente paragonabile ad un compattone di pari o superiore costo. Un paio di note a margine:

Continuate così!
Un saluto,
Stefano - E-mail: argistef (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
grazie per la bella testimonianza, e complimenti per l'impianto messo insieme con una cifra assolutamente contenuta! Componenti di stirpe audiophile - seppur di primo prezzo e un'installazione curata possono davvero fare miracoli, ambiente permettendo. Il tuo Rotel è un ottimo integrato dal gran cuore, lo
recensii tanti anni fa (era il 1996!) proprio qui su TNT-Audio. Ne conservo tutt'ora un bel ricordo. Ti auguro buon ascolto!

Dopo tante proposte facili torno a suggerire ascolti alternativi. Stavolta si tratta del maestro Takehisa Kosugi, compositore e violinista giapponese che si avventura in territori di ricerca piuttosto ostici. Questa è la sua Distance for piano (1965), geniale nella sua follia. Un sorriso a denti stretti è consentito. Buon...ehm...ascolto!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube.

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