[ TNT | Redazione | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 21/6/2014 - 28/6/2014

Voi siete qui > Home > Rubrica della Posta > Lettere della settimana

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
| Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM | I volumi della posta precedente

[Trovaci su Facebook!]

  1. Ancora sulla manopola del volume...finirà prima o poi questo delirio?
  2. Superalimentazione per PC?
  3. Segnale phono che va e viene
  4. Primo impianto
  5. I prodotti di una volta
  6. Soddisfazione FleXy
  7. Ancora FleXy!
  8. Amplificazione per Diapason Micra
  9. Re: Impiantino per cuffie
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Ancora sulla manopola del volume...finirà prima o poi questo delirio?
Gent.mo Direttore,
mi permetto di disturbarla (di nuovo) per chiedere un consiglio. Sono da pochi mesi felice possessore di una coppia di Magneplanar 1.7QR di cui sono contentissimo (ho appena finito il rodaggio) pilotate dal mio storico Densen DM10 a 75 W (150 su 4ohm) collocate in una stanza enorme intorno ai 50 mq totale, in una area di ascolto intorno ai 30 -35 mq.
Di tutte le leggende errate che girano sulle Magneplanar una è vera: hanno bisogno di tanta corrente non tanto per l'impedenza quano per la sensibilità davvero bassa. Sono soddisfatto della soluzione Densen+Magneplanar anche se devo tenere la manopola dell'ampli spesso oltre ore 12. Ora io non ho paura di alzare il volume o di dar fondo alle risorse del DENSEN e a quello strano cilindro dorato di dubbia estetica che costituisce il potenziometro del mio ampli tuttavia, (forse influenzato da internet) leggo che le Magneplanar più potenza hanno e meglio è e tanti altri commenti con persone che gli attaccano cosi da mezzo dico mezzo chilowatt!!
Premesso che secondo me anche così mi danno grandi soddisfazioni e anche ai livelli massimi di pressione sonora il suono rimane molto composto e mai fastidioso, e ammesso che a me non mi spiace fare girare l'economia (se è il caso), mi chiedevo se veramente dovrei valutare un upgrade dell'amplificatore in termini di potenza (c'è davvero un aumento notevole delle prestazioni?) e in particolare che abbinamenti dovrei ricercare diciamo basiamoci sulla fascia di prezzo massimo 3000 euro.
Insomma più genericamente vorrei qualche consiglio su quali prodotti e quale potenza vede corretta per i diffusori in questione (possibilmente basandosi sul mercato del nuovo di marchi con distributori italiani non cinesi o cose strane...).
Cordialmente,
Francesco - E-mail: mazzettif (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
vedo che la sindrome del polso dell'audiofilo (una variante del gomito del tennista) imperversa su questa Rubrica, dev'essere persino contagiosa. Tutti a preoccuparsi di non ruotare troppo il polso verso destra quando si usa la manopola del volume altrimenti chissà che succede! Facciamo così: alza il volume fintanto che il livello non diventa o troppo alto oppure senti tracce di distorsione. Ecco, quello è il limite oltre il quale non puoi andare. Nel primo caso perché le tue orecchie o i condomini ti faranno male ;-) e nel secondo perché l'ampli è arrivato a dare tutto ciò che poteva dare. Mi fai contento? Lo fai questo esperimento? Per me? GRAZIE! Naturalmente, procedi per gradi e fermati alle prime tracce di distorsione evidente.
Fatto questo esperimento, torniamo a parlare serenamente di potenze realmente necessarie e di upgrade, perché ti renderai conto di quanti watt hai realmente bisogno.
Sul fatto che gli audiofili adorino acquistare amplificazioni da 500 watt per utilizzarne poi solo un decimo (50), quando va bene, ho una mia teoria personalissima che però è troppo volgare per essere espressa liberamente in pubblico ;-)
Per capirci senza troppe perifrasi, la chiamerei la classica invidia del pene. E credo che ci siamo capiti perfettamente senza aggiungere altro, vero? :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Superalimentazione per PC?
Salve Direttore,
sono passati tre anni dalla nostra ultima corrispondenza. Il mio impianto, nel frattempo, ha subito modifiche. Il Nait 5i non eroga più watt per le Thiel CS 1.2 ma per le Monitor Audio RS8 mentre il convertitore digitale-analogico non è più quello saldato sulla cara Xonar ST ma quello presente nel RDAC, il quale, da pochi mesi, è meritatamente alimentato da una creatura di Teddy Pardo usata che ho comprato ispirato da una vostra recente
recensione.
Che dire? Sono molto soddisfatto anche dopo il trasloco dello scorso anno. Il nuovo componente che più mi ha stupito è stato l'alimentatore che ho adottato per il DAC: il suono è migliorato grazie ad un miglior bilanciamento dei canali, un basso più pulito e profondo e frequenze audio medie, in particolar modo penso alle voci, che presentano più dettagli; inoltre, grazie alla nuova PSU, riesco a godere della musica anche se a basso volume. Attualmente, il PC che invia i bit al convertitore, è un Intel NUC. Sono in attesa, allo stesso tempo, dell'arrivo di un CuBox-i (50€ circa) che diventerà, grazie al sistema operativo GNU/Linux "MuBox" e ad altre migliorie presenti in "Volumio", un lettore di qualsiasi file audio che può, inoltre, gestire e accettare flussi AirPlay e UPnP/DLNA. Io lo userò solo come client/renderer, usando JRiver sul NUC che diventerà un server Windows per una comoda gestione del database e della playlist e una app iOS per telecomandare il tutto.
Ecco la domanda: ha senso adottare una buona alimentazione 5V (at) 2A per migliorare le prestazioni del mini PC? Posso aspettarmi gli stessi benefici che ho avuto sostituendo la PSU del DAC? Se fosse necessaria una buona alimentazione, verso quale tipo di prodotto devo rivolgere la mia attenzione (possiedo anche un Dayton che vorrebbe far cantare un paio di Pro838...;-))? Infine, ha senso un'alimentazione HiFi per un PC che deve gestire così pochi compiti e che deve solo ricevere un flusso dati audio dalla porta ethernet prima di interfacciarsi con un DAC (es.: RDAC) che neanche riceve energia elettrica dalla sua porta USB (per essere sicuro ho tagliato i due cavi di alimentazione e lasciato solo i due di segnale ispirato da un vostro articolo?
Ti ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta e auguro a te, come a chiunque lo meriti, le migliori cose.
Carlo - E-mail: carloobernardini (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
complimenti per il percorso fatto e per l'ottimo impianto. Per quanto riguarda l'alimentazione del PC qualche tentativo lo puoi fare, certo è che di fatto si tratta solo di una meccanica di lettura o poco più. Non occupandosi direttamente del processo dei dati audio in analogico, l'alimentazione può aiutare sino ad un certo punto. Una cosa però è certa: un'alimentazione scadente qualche danno lo può fare senz'altro, aggiungendo rumore e interferenze che, alla lunga, possono influenzare le prestazioni del flusso di dati. Io mi metterei al sicuro con una buona alimentazione, senza aspettarsi chissà quali miglioramenti (certo non quello che hai avuto sul DAC) e senza spenderci cifre esagerate. Metterei anche un filtro tipo Shaffner a monte del PC, per essere ancora più sicuri. Non è un caso che tanti PC tale tipologia di filtro la incoporino già a monte dell'alimentazione!
Prova a cercare una buona alimentazione lineare da 5V, l'amperaggio non è un problema, può anche essere di molto superiore al massimo assorbimento dell'apparecchio che alimenta. Tenterei anche con un'alimentazione a batteria, prova a segnalare la tua esigenza in un negozio di materiale elettronico (non HiFi!) e chiedi se hanno a disposizione batterie di buona qualità con tale voltaggio e di amperaggio adeguato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Segnale phono che va e viene
Buongiorno direttore,
questa è la mia seconda lettera alla redazione, e questa volta scrivo in relazione a un problema per avere un consiglio.
Ho un giradischi Rega rp3, con testina Dynavector dv-20x2 MC High output e uno stadio phono Graham Slee reflex M. Molto spesso mi capita che dopo un quarto d'ora / venti minuti di ascolto (il problema è più frequente quando l'aria è particolarmente secca nella mia sala d'ascolto), il segnale sul canale destro sparisce e viene completamente sostituito da un ronzio. Ho constatato che non si tratta di un problema di amplificatore, e neppure dei cavi dal phono all'amplificatore. Quando invece inverto il canale dx e sx del cavo proveniente dal giradischi al phono il ronzio si manifesta sul canale sinistro invece che destro (quindi immagino non sia un problema del phono). Due elementi: avevo messo uno spacer sotto il braccio per la differenza di altezza della dynavector rispetto alle testine rega. Aggiungeva 2 mm. Tolto lo spacer (ho fatto parecchi tentativi), il problema si presenta con molto minor frequenza e incisività. Avendo notato poi la dipendenza del disturbo dall'umidità dell'ambiente (quindi immaginando ci sia una qualche connessione all'energia elettrostatica accumulata del disco), mi sono accorto che, se, quando il problema si presenta, "spruzzo" la pistola Milty zerostat in corrispondenza della testina, esso scompare.
Ho provato a cambiare lo stadio phono con il precedente phono Pro-ject che ho ancora in casa, e sebbene con minor frequenza e minor disturbo, il problema avviene comunque. Altre testine da provare invece purtroppo non ne ho. Del corretto allineamento della testina sono abbastanza sicuro (ho usato il geodisc, e uno di quei dischi che poi ne controllano il risultato). Il cavo che dal giradischi va al phono, nei terminali che si collegano al phono (li ho svitati per controllare il collegamento) sembrano ok. La testina è correttamente collegata sui poli giusti. E' come se la testina non scaricasse la propria energia elettrostatica e questa andasse a finire sul canale destro. La cosa mi ha anche portato alla curiosità di capire per quale ragione il Rega rp3 non ha un cavo di messa a terra ma unicamente l'rca, e come faccia a scaricare l'elettrostatica accumulata. Di cosa si può trattare?
Grazie davvero,
Carlo - E-mail: carlo.sgarzi (at) tespi.eu

LC
Caro Carlo,
iniziamo col dire che il cavo di massa di un giradischi non serve per scaricare l'energia elettrostatica del vinile ma per limitare ronzii di collegamento, spesso presenti quando si ha a che fare con segnali debolissimi come quelli di una testina, amplificati notevolmente dallo stadio phono. Di conseguenza, il problema non ha niente a che vedere con la mancanza della terra sui giradischi Rega. Se così fosse, tutti i possessori di giradischi Rega soffrirebbero dello stesso problema e l'Azienda avrebbe chiuso i battenti prima ancora di cominciare.
Il problema che descrivi è strano e sono propenso sia da ricondurre alla testina o ai cavetti che collegano questa al braccio. È assolutamente necessario che ti procuri un'altra testina da provare, andrebbe bene anche una Ortofon OM3 da circa 30€ o una Audiotechnica AT91 da una ventina di euro, giusto per accertarsi che la tua Dynavector non abbia problemi. Con un tester, poi, dovresti controllare che i cavi che si collegano alla testina facciano il loro dovere e non siano, invece, microinterrotti. Non basta controllare gli spinotti, devi usare il tester nella modalità di ricerca di cortocircuiti o interruzioni: è facilissimo, basta mettere i terminali dell'apparecchio su ogni pagliuzza che si attacca alla testina (con testina scollegata dai cavetti, naturalmente!) e andare a cercare il terminale corretto sull'RCA che va all'ingresso phono (anche questo scollegato).
La microinterruzione, infatti, può causare esattamente il problema descritto: fintanto che il cavo resta fermo in una certa posizione il contatto c'è e il segnale arriva, nel momento in cui si sposta qualcosa (anche solo per effetto termico!) il passaggio del segnale si interrompe. Questo, ad esempio, spiegherebbe come mai il fenomeno sia stato influenzato dall'inserimento dello spessore nello shell. Fai queste prove e fammi sapere.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Primo impianto
Caro Direttore,
sono un grande appassionato di musica, ma solo alla tenera età di 49 anni riesco ad avere un adeguato budget per investire in un impianto hi-fi degno di questo nome. Fino ad oggi (non storcete il naso) ho ascoltato la mia musica, soprattutto liquida, su un impianto composto da un lettore cd sony di circa 20 anni fa (non ricordo il modello) o in alternativa un lettore dvd sempre sony (costo circa 100 euro), sintoamplificatore sony e unica nota forse discreta, diffusori bose acustimas 5+1. Quasi mi vergogno per questo impianto (e immagino in quanti staranno ridacchiando leggendo queste poche righe). D'altronde questo potevo permettermi e così è!!!!! Oggi vorrei costruirmi il mio primo impianto degno di questo nome. Dopo un largo studio, fatto soprattutto sulla base di recensioni che non su di un ascolto reale dei vari componenti, avrei identificato come base di partenza l'amplificatore integrato. Dimenticavo di dire che l'ambiente di ascolto è un living di circa 40 mq, un rettangolo regolare con pareti di 10,30m per 4m i diffusori sarebbero posizionati sul lato corto anche distanti dalla parete di fondo per un punto di ascolto posto a circa tre metri di distanza, quindi con il punto di ascolto a circa 5/6 metri dalla parete di fondo.
Comunque, come amplificatore avrei pensato ad un Naim 5i-2 che mi sembra una buona base di partenza e credo consigliato da lei anche in diverse altre occasioni. A questo punto primo dubbio: oppo 105 o Cambridge bd 752? A lei l'ardua sentenza. Last but not least i diffusori. (anche adesso non rabbrividite) Vorrei lasciare una piccola concessione al lato estetico identificando dei diffusori con una piccola nota di design, senza però sacrificare troppo la qualità in funzione del budget.
Io vorrei spendere intorno ai mille euro (più meno, che non più) ed avrei trovato dei diffusori T+A Talis tls 3 usati a circa 800 euro. Come pensa che interagiscano con il resto dell'impianto? Può consigliarmi qualcosa di diverso? Che ne pensa degli Elan 30? Inserisco un'altra questione spinosa: che ne pensa dei componenti usati? In particolare dei diffusori?
Grazie per l'attenzione che avrà voluto rivolgermi e la ringrazio anticipatamente per i suoi consigli.
Maurizio - E-mail: maurizioracco (at) libero.it

LC
Caro Maurizio,
per la sorgente opterei per l'Oppo, dalle alternative proposte mi pare tu abbia bisogno di una buona macchina multistandard. Buona anche la scelta dell'amplificatore ma mi chiedo che senso abbia spendere più in questo componente che nei diffusori. Con un budget ristretto sarebbe opportuno il contrario. Per quanto riguarda la scelta dei diffusori purtroppo non conosco i modelli da te citati, magari sono ottimi, ma correresti il rischio concreto di metterti in casa dei mattoni invendibili in seguito. Forse è un problema che non ti sei posto, ma meglio pensarci in anticipo, non si sa mai.
Ho visto che tipologia di diffusore è quel modello T+A e, francamente, hai già sbagliato una volta con gli Acoustimass di Bose, scelti per esigenze estetiche (giusto?), proverei a non ripetere lo stesso errore. L'altro modello, che chiami Elan 30, andrebbe benissimo se si trattasse degli Epos Elan 30, che però non hanno niente a che vedere con la tipologia estetica a te cara. Comunque, se fossero gli Epos allora nessun problema per l'acquisto. Si tratta di comunissime torri da pavimento e, a questo punto, tante alternative sarebbero possibili, anche dall'estetica più accattivante, ad esempio le
Aliante Nova, per citare il primo prodotto italiano che mi viene in mente, bello e ben suonante. Poi ci sarebbero varie torri di Indiana Line, ma anche Sonus Faber, Opera e tante altri marchi.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

I prodotti di una volta
Carissimo direttore,
sono un vecchio appassionato nonché autocostruttore di prodotti audio e ho sempre tenuto molto in considerazione le recensioni del vostro sito, tanto che molti dei miei acquisti sono avvenuti dopo aver letto i vs articoli.
Come appassionato, ma anche come tecnico ho sempre avuto un grosso dilemma riguardo il destino di tutte le "creature" che compongono il mondo di noi audiophili. Non sto a dirle che possiedo diversi apparati anni 70-80 e quando purtroppo qualcuno di questi ci abbandona, probabilmente per un misero guasto di un transistor o integrato da pochi cent, ci troviamo di fronte alla solita questione: mi conviene ripararlo. Ma il dilemma più grande è quello di pensare che dopo tanti anni, probabilmente, le caratteristiche e le prestazioni di un apparecchio sono inferiori a quelle che si hanno rispetto ad un nuovo prodotto, sia in fatto di circuitazioni che in fatto di qualità. Personalmente, essendo nato quando c'era l'analogico, sono sempre convinto che i prodotti di una volta fossero di qualità superiore a quelli attuali ma come tecnico devo riconoscere che nuovi circuiti e nuovi componenti contribuiscono al miglioramento delle prestazioni di una apparecchiatura elettronica.
Sono inguaribilmente un nostalgico?
Con affetto,
Isidoro - E-mail: isidoro.annunziata (at) enel.com

LC
Caro Isidoro,
non è facile avere una posizione univoca sulla questione che poni, perché bisognerebbe fare dei grossi distinguo. Come ho avuto già modo di scrivere altre volte (vedi ad esempio l'editoriale sui
prezzi del vintage) tutto dipende dagli apparecchi di cui si parla. Ottimi apparecchi del passato, diciamo i cosiddetti mostri sacri, hanno ancora molto da dire persino al giorno d'oggi, ma per la maggior parte della produzione media e bassa il tempo è passato inesorabilmente e gli apparecchi moderni fanno barba e capelli senza alcuna pietà. Poi possiamo ragionare sul fascino delle manopole, dei pannelli, di tutto ciò che si vuole ma quando è il suono a dettare legge, non vi è dubbio alcuno che un entry-level di oggi o un apparecchio di classe media moderno si faccia beffe di qualunque collega del passato.
La domanda se convenga riparare un dato apparecchio implica tuttavia una serie di considerazioni storico-affettive e, perché no, culturali e collezionistiche che esulano completamente dal mero valore tecnico dell'oggetto. Sono le stesse considerazioni che fanno gli appassionati d'auto d'epoca. Non vi è dubbio che le auto moderne siano più sicure, comode, veloci e parsimoniose (con qualche ovvio distinguo, in quest'ultimo caso) ma l'auto d'epoca, specie se di classe, ha un fascino esclusivo e regala emozioni che non si possono ritrovare in un prodotto moderno.
Tornando ai prodotti HiFi, purtroppo ormai passa per vintage collezionabile qualunque porcheria costruita dagli anni '80 in giù e questa è una stortura che andrebbe quantomeno ridimensionata.
Infine, per quanto riguarda il fatto cui accenni in chiusura, ovvero che i prodotti di una volta fossero di qualità superiore, immagino tu intenda dire che fossero realizzati con materiali migliori e fatti per durare. Anche questo è solo parzialmente vero, tutta la produzione giapponese entry-level o midclass era fatta per essere sostituita l'anno successivo con un nuovo modello. I costruttori non avevano alcun interesse a far durare gli apparecchi in eterno, anzi. E infatti si rompevano, esattamente (o forse di più) di quanto accada oggi. Non deve trarre in inganno il fatto che fossero più grossi o pesanti, quel che conta, alla fine della fiera, è ciò che c'è dentro e come suona.
Grazie per il prezioso spunto,
Lucio Cadeddu

Soddisfazione FleXy
Caro Lucio,
prima di tutto ringrazio te e tutte le persone che contribuiscono a TNT-Audio per la quantità enorme di informazioni utili che fornite gratuitamente. In secondo luogo ti invio una foto della mia variante "Ikea" dell'ormai famoso
TNT FleXy; infatti l'ho realizzato riciclando alcuni ritagli del piano di lavoro della cucina (si tratta, nello specifico, del piano in betulla IKEA Numerar). Come vedi, ho optato per la versione con 3 gambe (la messa in bolla è davvero velocissima!) e per dei piedini antivibrazioni in gomma; forse in seguito lo proverò anche con le punte. Sono molto soddisfatto del risultato e dell'estrema semplicità di realizzazione.
Saluti!
Fabrizio - E-mail: fabrizio.cuccu (at) gmail.com

[TNT FLeXy in multistrato di betulla]

LC
Caro Fabrizio,
complimenti per la splendida realizzazione e per il feedback su quello che è senza dubbio il nostro progetto fai-da-te più amato dai lettori, realizzato in tantissime varianti e persino copiato da varie Aziende in tutto il mondo. Quando sperimenterai con le punte, eventualmente, rendici partecipi delle tue impressioni! Per il ripiano superiore avresti dovuto mettere dei dadi ciechi, così da occultare la filettatura delle barre, che, tra l'altro, con qualche movimento maldestro, potrebbe rigare l'apparecchio che dovesse trovarsi vicino a quelle pericolose torrette.
Grazie ancora per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Ancora FleXy!
Ciao, ecco un altro esempio di rack FleXy. Non è esattamente la soluzione semplice e veloce del FleXy originale ma l'idea di base è pur sempre la stessa. Ci è voluto un bel po' di lavoro e probabilmente la finitura silver non piacerà a tutti ma è un mobiletto pesante, solido come una roccia che non si muove o flette di un solo millimetro!
millimetre.
Andrew - E-mail: kropserkel (at) optusnet.com.au

[TNT FleXy - variation][TNT FleXy - variation]

LC
Caro Andrew,
grazie per le belle foto e l'ingegnosa variazione sul tema FleXy. Personalmente non sono favorevole alla terza gamba posta sul retro, perché interferisce coi cavi e con l'accessibilità al pannello posteriore delle apparecchiature (sindrome da recensore) ma la tua realizzazione è fantastica, di livello professionale. Complimenti e buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Amplificazione per Diapason Micra
Ciao Lucio, come stai? Spero bene.
Intanto, ti esprimo un piccolo feedback sulle Micra II, pilotate da un ampli ASR Emitter suonano strepitosamente. Come sai avrei voluto acquistare un ampli Naim con cui pilotare le Micra II per porle in studio. Sono indeciso se prendere un Naim Nait 5i-2 o un Naim Nait XS-2.
Li ho trovati nuovi, ma uno costa il doppio dell'altro. Credi che con il Nait 5i rimpiangerei di molto l'XS? Te lo chiedo perché, volendo seguire il tuo consiglio di ascoltare prima di acquistare, nella fattispecie potrei ascoltare solo il Nait Xs. E non sarebbe nemmeno così vicino da raggiungere.
Grazie e cari saluti.
Nicola - E-mail riservato

LC
Caro Nicola,
visto che si tratta di un secondo impianto da tenere in uno studio, immagino per ascolti non troppo impegnati, dovresti essere tu a dare il giusto valore all'investimento da fare. A mio parere potrebbe andar benissimo anche il Nait più piccolino, si tratta già di un ottimo integrato, potente quanto basta per far suonare le poco sensibili Micra a volumi assolutamente non da studio. Anche dal punto di vista qualitativo e non solo quantitativo sarebbe assolutamente adeguato. Di conseguenza, personalmente e senza fare altre valutazioni, sceglierei il 5i e non il Nait XS che reputo eccessivo per l'utilizzo che intendi farne.
Queste però sono valutazioni personali che potrebbero non tener in debito conto le tue esigenze. D'altra parte, mi chiedi se potresti dover rimpiangere il Nait XS. A meno che tu non possa ascoltare a confronto i due apparecchi, come potresti rimpiangerne uno dei due? Non sapresti mai come avrebbe potuto suonare! È ovvio che al meglio non c'è mai fine e le Micra sono piccoli diffusori dalle grandi potenzialità ma a mio modo di vedere non ha senso spendere cifre così elevate per amplificarle a dovere e, in ogni caso, a un certo punto bisogna pur fermarsi, specie tenendo conto del fatto che si tratta pur sempre di un impianto per sonorizzare uno studio, immagino a livelli moderati e per ascolti non esclusivi ma mentre si svolgono altre mansioni, giusto?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Impiantino per cuffie
Gentile Direttore,
con enorme ritardo ti ringrazio della
risposta, come sempre molto utile. Una settimana fa ho infine acquistato il Project HeadBox DS. Devo dire di essere molto soddisfatto di questa scelta, che ha costituito un chiaro upgrade alla qualità del mio ascolto in cuffia.
La necessità di un ingresso digitale coassiale deriva dal fatto che la sorgente che utilizzo, un lettore Logitech Squeezebox, non dispone di uscita usb. A quest'ultimo non intendo attualmente rinunciare e anzi mi permetto di porlo alla tua attenzione come possibile player per chi non ne vuol sapere di dovere accendere il pc per ascoltare la musica su file (come il sottoscritto) né ha voglia di costruirsi un pc ad hoc che possa fare più comodamente da player. Il Logitech Squeezebox è già un compatto pc (Linux) ad hoc.
Cordiali Saluti,
Michele - E-mail: michele.filippi (at) tiscali.it

LC
Caro Michele,
sono felice abbia trovato il ProJect Headbox che ti ho consigliato confacente alle tue esigenze. Questa Azienda da sempre realizza prodotti semplici, spesso di piccole dimensioni e dal prezzo terreno, in grado di soddisfare numerose diverse esigenze, dal digitale all'ascolto in cuffia, senza dimenticare naturalmente l'analogico. La tua mail conferma ancora una volta come l'ascolto in cuffia possa migliorare sensibilmente passando a un'amplificazione dedicata a questo componente.
Per quanto riguarda lo Squeezebox della Logitech, meriti una tiratina d'orecchie, perché ne abbamo trattato più volte qui su TNT-Audio, recensendo sia versioni modificate di questo apparecchio (ad es. il (at) -tunes SB+, quando ancora era marchiato Slim Devices e non Logitech!) sia accessori aftermarket per migliorarne le prestazioni, come l'unità di alimentazione specifica Paul Hynes SR1-5. Pensa che la recensione dello Squeezebox modificato risale al 2007!
Oggi esistono tanti modi per ascoltare musica su file senza dover usare il PC. Una soluzione intelligente che a me è piaciuta molto, per caratteristiche universali, suono e rapporto qualità/prezzo, è il Cocktail Audio X10 che rippa i dischi mentre li suona, li salva su HD, suona dalla rete o da un PC via WiFi, fa da internet radio, registra su HD, archivia, amplifica etc etc il tutto per circa 300€. Una piccola, intelligentissima, scatola magica.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gent.mo Direttore,
ti ho scritto recentissimamente nella lettera pubblicata nel
vol. 696 riguardo la richiesta di un tuo parere per la sostituzione di una coppia di diffusori Heybrook 2000 con qualcosa di più performante con un budget di circa 1000 euro. Incertissimo sul da farsi, non avendo, come già scritto, nessuna possibilità di prove di ascolto di nuovi diffusori (vivo a Cagliari), sono passato al piano B. Perchè? Leggo per l'ennesima volta i preziosissimi spunti della rubrica Adeste Fideles e decido subito che il mio impianto meritava di essere spremuto ancora un po' in termini di resa (cosa mai fatta prima d'ora).
Decido di rivoluzionare tutto, rinuncio all'acquisto dei diffusori e con meno della metà del budget preventivato acquisto online un tavolo porta elettroniche e una coppia di stand (per la precisione un tavolo Norstone Bergen e stand Atacama SL500 dei quali ti allego una foto...e qui si che mi sono lasciato trasportare dal "fiuto"? per gli acquisti al buio).
Dirotto tutto l'ambaradan sulla parete corta della mia sala (per la precisione prima l'impianto stava sul ripiano a terra del mobile soggiorno e gli speakers "appollaiati" sui due sgabelli di fronte al tavolino basso (ti allego per chiarire la situazione un'altra foto panoramica della nuova disposizione) e cosi dedico pure una parete intera alla disposizione del mio "nuovo" impianto. Casse a trenta cm dal muro posteriore. Cosa è successo? Beh, non starò di certo qui a dilungarmi per spiegare per l'ennesima volta quanto tu vai dicendo da anni sulla differenza che passa tra un impianto posizionato su una lavastoviglie ed uno dove Dio comanda. Certo non avrò speso negli anni una follia come molti audiofili in componenti e così nemmeno questa volta ma mi ritengo per il momento soddisfatto. Ti dirò di più (se mi è concesso) il tutto mi garba anche dal punto di vista estetico...sia il nuovo posizionamento e sia il total-black dell'insieme :-). Cos'altro aggiungere?

Un saluto ed un ennesimo feedback.
Alex - E-mail: silvestra (at) tiscali.it
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Alex,
bravissimo e complimenti per la decisione, più che saggia. I supporti per i diffusori e la nuova disposizione sono stati senz'altro gli artefici di questa rivoluzione all'ascolto. L'ambiente, per quanto bello esteticamente e minimal, è però molto vuoto e riflettente, credo che possano esserci ancora ampi margini di miglioramento in questo senso. Due cose in particolare influiscono molto: il tappeto troppo lontano dai diffusori (il pavimento davanti ad essi riflette molto) e la parete posteriore completamente nuda. Ci vedrei bene un arazzo appeso sulla parete dietro i diffusori e, ancora meglio, il mobiletto portaelettroniche messo lontano, lateralmente. Credimi, migliorerà ancora, e non di poco. Per ora, comunque, goditi il risultato e buon ascolto!

Questa settimana mi faccio un regalo e rispolvero questo amore di gioventù, Perfect kiss dei New Order, gruppo formatosi dagli ex-Joy Division dopo la prematura e tragica scomparsa del leader/cantante Ian Curtis all'età di soli 23 anni. Correva l'anno 1985 (30 anni fa ormai!) e l'album era Low Life. Si tratta di una lunga suite di electro-pop di quasi 10 minuti, da gustare in relax. L'album regalava anche una buona qualità sonora, infatti era spesso in heavy rotation per le mie prove su apparecchi HiFi!
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali | Per discussioni con altri audiofili visitate il nostro FORUM

[Trovaci su Facebook!]

Cercate dentro i volumi della posta precedente con Google

[meno recente] Vol.01 | Vol.02 | Vol.03 | Vol.04 | Vol.05 | Vol.06 | Vol.07 | Vol.08 | Vol.09 | Vol.10 | Vol.11 | Vol.12 | Vol.13 | Vol.14 | Vol.15 | Vol.16 | Vol.17 | Vol.18 | Vol.19 | Vol.20 | Vol.21 | Vol.22 | Vol.23 | Vol.24 | Vol.25 | Vol.26 | Vol.27 | Vol.28 | Vol.29 | Vol.30 | Vol.31 | Vol.32 | Vol.33 | Vol.34 | Vol.35 | Vol.36 | Vol.37 | Vol.38 | Vol.39 | Vol.40 | Vol.41 | Vol.42 | Vol.43 | Vol.44 | Vol.45 | Vol.46 | Vol.47 | Vol.48 | Vol.49 | Vol.50 | Vol.51 | Vol.52 | Vol.53 | Vol.54 | Vol.55 | Vol.56 | Vol.57 | Vol.58 | Vol.59 | Vol.60 | Vol.61 | Vol.62 | Vol.63 | Vol.64 | Vol.65 | Vol.66 | Vol.67 | Vol.68 | Vol.69 | Vol.70 | Vol.71 | Vol.72 | Vol.73 | Vol.74 | Vol.75 | Vol.76 | Vol.77 | Vol.78 | Vol.79 | Vol.80 | Vol.81 | Vol.82 | Vol.83 | Vol.84 | Vol.85 | Vol.86 | Vol.87 | Vol.88 | Vol.89 | Vol.90 | Vol.91 | Vol.92 | Vol.93 | Vol.94 | Vol.95 | Vol.96 | Vol.97 | Vol.98 | Vol.99 | Vol.100 | Vol.101 | Vol.102 | Vol.103 | Vol.104 | Vol.105 | Vol.106 | Vol.107 | Vol.108 | Vol.109 | Vol.110 | Vol.111 | Vol.112 | Vol.113 | Vol.114 | Vol.115 | Vol.116 | Vol.117 | Vol.118 | Vol.119 | Vol.120 | Vol.121 | Vol.122 | Vol.123 | Vol.124 | Vol.125 | Vol.126 | Vol.127 | Vol.128 | Vol.129 | Vol.130 | Vol.131 | Vol.132 | Vol.133 | Vol.134 | Vol.135 | Vol.136 | Vol.137 | Vol.138 | Vol.139 | Vol.140 | Vol.141 | Vol.142 | Vol.143 | Vol.144 | Vol.145 | Vol.146 | Vol.147 | Vol.148 | Vol.149 | Vol.150 | Vol.151 | Vol.152 | Vol.153 | Vol.154 | Vol.155 | Vol.156 | Vol.157 | Vol.158 | Vol.159 | Vol.160 | Vol.161 | Vol.162 | Vol.163 | Vol.164 | Vol.165 | Vol.166 | Vol.167 | Vol.168 | Vol.169 | Vol.170 | Vol.171 | Vol.172 | Vol.173 | Vol.174 | Vol.175 | Vol.176 | Vol.177 | Vol.178 | Vol.179 | Vol.180 | Vol.181 | Vol.182 | Vol.183 | Vol.184 | Vol.185 | Vol.186 | Vol.187 | Vol.188 | Vol.189 | Vol.190 | Vol.191 | Vol.192 | Vol.193 | Vol.194 | Vol.195 | Vol.196 | Vol.197 | Vol.198 | Vol.199 | Vol.200 | Vol.201 | Vol.202 | Vol.203 | Vol.204 | Vol.205 | Vol.206 | Vol.207 | Vol.208 | Vol.209 | Vol.210 | Vol.211 | Vol.212 | Vol.213 | Vol.214 | Vol.215 | Vol.216 | Vol.217 | Vol.218 | Vol.219 | Vol.220 | Vol.221 | Vol.222 | Vol.223 | Vol.224 | Vol.225 | Vol.226 | Vol.227 | Vol.228 | Vol.229 | Vol.230 | Vol.231 | Vol.232 | Vol.233 | Vol.234 | Vol.235 | Vol.236 | Vol.237 | Vol.238 | Vol.239 | Vol.240 | Vol.241 | Vol.242 | Vol.243 | Vol.244 | Vol.245 | Vol.246 | Vol.247 | Vol.248 | Vol.249 | Vol.250 | Vol.251 | Vol.252 | Vol.253 | Vol.254 | Vol.255 | Vol.256 | Vol.257 | Vol.258 | Vol.259 | Vol.260 | Vol.261 | Vol.262 | Vol.263 | Vol.264 | Vol.265 | Vol.266 | Vol.267 | Vol.268 | Vol.269 | Vol.270 | Vol.271 | Vol.272 | Vol.273 | Vol.274 | Vol.275 | Vol.276 | Vol.277 | Vol.278 | Vol.279 | Vol.280 | Vol.281 | Vol.282 | Vol.283 | Vol.284 | Vol.285 | Vol.286 | Vol.287 | Vol.288 | Vol.289 | Vol.290 | Vol.291 | Vol.292 | Vol.293 | Vol.294 | Vol.295 | Vol.296 | Vol.297 | Vol.298 | Vol.299 | Vol.300 | Vol.301 | Vol.302 | Vol.303 | Vol.304 | Vol.305 | Vol.306 | Vol.307 | Vol.308 | Vol.309 | Vol.310 | Vol.311 | Vol.312 | Vol.313 | Vol.314 | Vol.315 | Vol.316 | Vol.317 | Vol.318 | Vol.319 | Vol.320 | Vol.321 | Vol.322 | Vol.323 | Vol.324 | Vol.325 | Vol.326 | Vol.327 | Vol.328 | Vol.329 | Vol.330 | Vol.331 | Vol.332 | Vol.333 | Vol.334 | Vol.335 | Vol.336 | Vol.337 | Vol.338 | Vol.339 | Vol.340 | Vol.341 | Vol.342 | Vol.343 | Vol.344 | Vol.345 | Vol.346 | Vol.347 | Vol.348 | Vol.349 | Vol.350 | Vol.351 | Vol.352 | Vol.353 | Vol.354 | Vol.355 | Vol.356 | Vol.357 | Vol.358 | Vol.359 | Vol.360 | Vol.361 | Vol.362 | Vol.363 | Vol.364 | Vol.365 | Vol.366 | Vol.367 | Vol.368 | Vol.369 | Vol.370 | Vol.371 | Vol.372 | Vol.373 | Vol.374 | Vol.375 | Vol.376 | Vol.377 | Vol.378 | Vol.379 | Vol.380 | Vol.381 | Vol.382 | Vol.383 | Vol.384 | Vol.385 | Vol.386 | Vol.387 | Vol.388 | Vol.389 | Vol.390 | Vol.391 | Vol.392 | Vol.393 | Vol.394 | Vol.395 | Vol.396 | Vol.397 | Vol.398 | Vol.399 | Vol.400 | Vol.401 | Vol.402 | Vol.403 | Vol.404 | Vol.405 | Vol.406 | Vol.407 | Vol.408 | Vol.409 | Vol.410 | Vol.411 | Vol.412 | Vol.413 | Vol.414 | Vol.415 | Vol.416 | Vol.417 | Vol.418 | Vol.419 | Vol.420 | Vol.421 | Vol.422 | Vol.423 | Vol.424 | Vol.425 | Vol.426 | Vol.427 | Vol.428 | Vol.429 | Vol.430 | Vol.431 | Vol.432 | Vol.433 | Vol.434 | Vol.435 | Vol.436 | Vol.437 | Vol.438 | Vol.439 | Vol.440 | Vol.441 | Vol.442 | Vol.443 | Vol.444 | Vol.445 | Vol.446 | Vol.447 | Vol.448 | Vol.449 | Vol.450 | Vol.451 | Vol.452 | Vol.453 | Vol.454 | Vol.455 | Vol.456 | Vol.457 | Vol.458 | Vol.459 | Vol.460 | Vol.461 | Vol.462 | Vol.463 | Vol.464 | Vol.465 | Vol.466 | Vol.467 | Vol.468 | Vol.469 | Vol.470 | Vol.471 | Vol.472 | Vol.473 | Vol.474 | Vol.475 | Vol.476 | Vol.477 | Vol.478 | Vol.479 | Vol.480 | Vol.481 | Vol.482 | Vol.483 | Vol.484 | Vol.485 | Vol.486 | Vol.487 | Vol.488 | Vol.489 | Vol.490 | Vol.491 | Vol.492 | Vol.493 | Vol.494 | Vol.495 | Vol.496 | Vol.497 | Vol.498 | Vol.499 | Vol.500 | Vol.501 | Vol.502 | Vol.503 | Vol.504 | Vol.505 | Vol.506 | Vol.507 | Vol.508 | Vol.509 | Vol.510 | Vol.511 | Vol.512 | Vol.513 | Vol.514 | Vol.515 | Vol.516 | Vol.517 | Vol.518 | Vol.519 | Vol.520 | Vol.521 | Vol.522 | Vol.523 | Vol.524 | Vol.525 | Vol.526 | Vol.527 | Vol.528 | Vol.529 | Vol.530 | Vol.531 | Vol.532 | Vol.533 | Vol.534 | Vol.535 | Vol.536 | Vol.537 | Vol.538 | Vol.539 | Vol.540 | Vol.541 | Vol.542 | Vol.543 | Vol.544 | Vol.545 | Vol.546 | Vol.547 | Vol.548 | Vol.549 | Vol.550 | Vol.551 | Vol.552 | Vol.553 | Vol.554 | Vol.555 | Vol.556 | Vol.557 | Vol.558 | Vol.559 | Vol.560 | Vol.561 | Vol.562 | Vol.563 | Vol.564 | Vol.565 | Vol.566 | Vol.567 | Vol.568 | Vol.569 | Vol.570 | Vol.571 | Vol.572 | Vol.573 | Vol.574 | Vol.575 | Vol.576 | Vol.577 | Vol.578 | Vol.579 | Vol.580 | Vol.581 | Vol.582 | Vol.583 | Vol.584 | Vol.585 | Vol.586 | Vol.587 | Vol.588 | Vol.589 | Vol.590 | Vol.591 | Vol.592 | Vol.593 | Vol.594 | Vol.595 | Vol.596 | Vol.597 | Vol.598 | Vol.599 | Vol.600 | Vol.601 | Vol.602 | Vol.603 | Vol.604 | Vol.605 | Vol.606 | Vol.607 | Vol.608 | Vol.609 | Vol.610 | Vol.611 | Vol.612 | Vol.613 | Vol.614 | Vol.615 | Vol.616 | Vol.617 | Vol.618 | Vol.619 | Vol.620 | Vol.621 | Vol.622 | Vol.623 | Vol.624 | Vol.625 | Vol.626 | Vol.627 | Vol.628 | Vol.629 | Vol.630 | Vol.631 | Vol.632 | Vol.633 | Vol.634 | Vol.635 | Vol.636 | Vol.637 | Vol.638 | Vol.639 | Vol.640 | Vol.641 | Vol.642 | Vol.643 | Vol.644 | Vol.645 | Vol.646 | Vol.647 | Vol.648 | Vol.649 | Vol.650 | Vol.651 | Vol.652 | Vol.653 | Vol.654 | Vol.655 | Vol.656 | Vol.657 | Vol.658 | Vol.659 | Vol.660 | Vol.661 | Vol.662 | Vol.663 | Vol.664 | Vol.665 | Vol.666 | Vol.667 | Vol.668 | Vol.669 | Vol.670 | Vol.671 | Vol.672 | Vol.673 | Vol.674 | Vol.675 | Vol.676 | Vol.677 | Vol.678 | Vol.679 | Vol.680 | Vol.681 | Vol.682 | Vol.683 | Vol.684 | Vol.685 | Vol.686 | Vol.687 | Vol.688 | Vol.689 | Vol.690 | Vol.691 | Vol.692 | Vol.693 | Vol.694 | Vol.695 | Vol.696 | Vol.697 | Vol.698 [più recente]

© Copyright 2014 Lucio Cadeddu - direttore@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]