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Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 29/11/2014 - 6/12/2014

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  1. Efficienza e ascolto a basso volume
  2. Diffusori da pavimento con 250€
  3. Appoggio a muro per giradischi
  4. Che fare di una Shure V15 III?
  5. Acufene, cd e punte
  6. Testina defunta
  7. Impianto Hi-fi definitivo
  8. La ricerca dell'ultrasonic LP cleaner by Antonio Enrico - Parte II
  9. Out of your head!
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Efficienza e ascolto a basso volume
Carissimo Direttore,
innanzitutto mi complimento per il sito ed in particolare, per i preziosi consigli e recensioni. Avrei una domanda da sottoporle ed un consiglio da richiedere. Ho un impianto così composto:

Sono abbastanza soddisfatto del tutto (da premettere che oramai la musica l'ascolto quasi esclusivamente in formato Lossless dal Media Center per comodità) ma, vorrei cambiare i diffusori INDIANA LINE in quanto, a basso volume ed in ascolto solo audio, non mi soddisfano molto. Mi hanno proposto delle B&W CM8. Qui il mio dubbio: ma le Musa sono 91dB di efficienza mentre le CM8 sono 88dB. Da ignorante, con minore efficienza, non dovrei risolvere il mio problema, giusto?
Potrebbe consigliarmi, eventualmente, diffusori più performanti dei Musa considerando che ascolto prevalentemente musica Rock, Pop, Jazz ma poca Classica, considerando un Budget massimo di 2000 euro (considerando anche la fonte che le piloterebbe...)?
Ringrazio per la disponibilità e l'aiuto che vorrà darmi.
Saluti.
Mario - E-mail: m.satta (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
purtroppo TUTTI i diffusori suonano male a basso volume, per colpa però del nostro orecchio che a ridotti livelli d'ascolto si perde per strada basse e alte frequenze, percependo solo i medi. In più, spesso, le stanze dove ascoltiamo musica ci mettono lo zampino, amplificando questo effetto e mangiandosi i bassi, quando sono arredate in maniera troppo rifettente.
Cambiare diffusori non aiuterà e certamente non investirei una cifra così alta quando a pilotare il tutto c'è un sintoamplificatore HT dalle innumerevoli features. A mio parere, se volessi davvero ascoltare musica come si deve, dovresti affiancare al Pioneer un amplificatore integrato di stirpe più prettamente audiophile. Già con un budget di 800/1000€ faresti un significativo passo avanti e credo proprio che le tue Indiana Line ringrazierebbero. In seguito, magari, anche loro potrebbero lasciare il posto a dei diffusori da pavimento più impegnativi ma nel frattempo avrai iniziato ad affinare l'ascolto e le tue capacità di giudizio.
Quali ampificatori integrati scegliere? In quella fascia di prezzo le alternative non mancano, ad esempio NAD C356BEE, Rotel RA1520, Cyrus 6A, Rega Brio-R...
In seguito, dovessi stancarti di avere il soggiorno sovraffollato di elettroniche, cavi e diffusori e volessi ascoltarci principalmente musica, magari anche qualche bella colonna sonora, potrai disfarti di tutto il superfluo e prendere un impianto solo stereo, sorgente, ampli integrato e due diffusori, che ti possa riconciliare definitivamente con la musica. Chi l'ha già fatto (vedi anche qualche lettera successiva) non è mai tornato sui suoi passi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Diffusori da pavimento con 250€
Gentilissimo Lucio, ho letto diverse recensioni su diffusori. Premetto che ho diversi diffusori musicali in casa, anche costruiti artigianalmente da appassionati come un mio amico con componentistica Monacor. Ho notato questi diffusori Koda D858F e vorrei se possibile alcune informazioni in merito, giacchè c'è il prezzo su Amazon a euro 250,00 circa e credo ci sia una modesta qualità.
Premetto che ho diversi amici audiofili che hanno possibilità economiche elevate ed hanno in casa impianti eccelsi che non fanno per le mie tasche. Le casse per le quali chiedo un parere sono le: Koda D858F Coppia di diffusori acustici Hi-Fi da pavimento (2 x 100 Watt RMS, 3 vie, bass reflex, 4 Ohm).
in attesa di una tua cortese risposta, ti ringrazio,
Giovanni - E-mail: giovannidistallo (at) virgilio.it

LC
Caro Giovanni,
tempo fa recensii dei diffusori di questa Azienda, precisamente il modello
K-5400 T, due vie da supporto con tweeter a nastro. Ti consiglio pertanto di iniziare a leggere quella recensione, magari ti fai un'idea. Non conosco il modello che stai valutando tu, certo è che per quel prezzo c'è davvero TANTA roba, mi chiedo se sia tutta di buona qualità. È anche vero che spenderesti poco, ma per un risultato tutto da verificare e, se l'esperimento dovesse fallire, ti ritroveresti sul groppone due diffusori che nessuno conosce e che pertanto nessuno potrà mai riacquistare. Secondo me ce n'è d'avanzo per non rischiare 250€.
Tra l'altro, dici di possedere già diversi diffusori, perché acquistarne degli altri? E perché invece non vendere tutto e provare ad acquistare qualcosa di meglio? Potresti, con poco di più, cercare qualche bel diffusore da pavimento, di marca nota, sul mercato dell'usato (penso a Chario, Indiana Line, KEF etc.). Nella peggiore delle ipotesi rivendi praticamente alla stessa cifra che hai acquistato. Nel nuovo, invece, con poco di più, trovi casse come le Indiana Line Nota 550 (350€), Wharfedale VR400 o Diamond 10.3 (±300€) e KEF C5 (380€). Si tratta di prodotti sicuri e, soprattutto, facilmente rivendibili e riparabili.
Certi esperimenti è meglio farli o quando le cifre in gioco sono trascurabili oppure quando si è già in possesso di un sistema di alto livello e ci si voglia togliere lo sfizio di scoprire l'affare irresistibile, magari per un secondo impianto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Appoggio a muro per giradischi
Buona sera, possiedo un giradischi Rega Planar 3. Pensavo di posizionarlo in un piano d'appoggio creato da me è composto come segue: piegato in lamiera d'acciaio S235JR (ferro) dallo spessore di 10mm per cui molto rigida e pesante, piegata ad L dove ovviamente il lato corto della L verrà fissato al muro con dei tasselli di notevole diametro, il tutto per rendere solido stabile ed il più possibile rigido. Ovviamente tale procedura verrà eseguita con molta precisione per garantire che il piano sia perfettamente parallelo al pavimento. Il mio dubbio è per una eventuale risonanza che potrebbe avere la lamiera anche se è di notevole spessore. Il tutto pesa sui 15kg.
Ringraziandovi fin da subito per una vostra gentile risposta, colgo l'occasione per porgervi i miei migliori saluti.
Nicola - E-mail: anginicola (at) live.com

LC
Caro Nicola,
l'idea di utilizzare una mensola a muro per il Rega Planar 3 è ottima, perché si isola meglio il giradischi dalle vibrazioni provenienti dal pavimento. Essendo il Rega 3 privo di controtelaio sospeso questo aspetto è particolarmente importante per ottimizzare le sue prestazioni. Non so quanto ti costerà, finita, la tua mensola fai da te ma considera che quella originale Rega costa 150€ ed è semplicemente l'ideale per questi giradischi. In effetti, una struttura rigida e pesante come quella L in lamiera che stai per realizzare non è esattamente la soluzione migliore.

[Mensola a muro Rega]
Come puoi vedere dalla foto l'optimum è una struttura molto semplice, estremamente leggera e rigida, e soprattutto priva di superfici che possano risuonare come un gong quando colpite da onde sonore provenienti dagli altoparlanti. La lamiera, invece, per quanto spessa e pesante, risuona e non sarà facile renderla sorda. Il mio consiglio, pertanto, è quello di modificare il progetto per realizzare un clone della base originale Rega oppure, ancora meglio, cercare una di queste nel mercato dell'usato. Se nuova si acquista per 150€ non dovrebbe essere impossibile trovarne una usata per circa metà di questo prezzo. A quel punto la convenienza del fai_da_te ne uscirebbe grandemente ridimensionata.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Che fare di una Shure V15 III?
Ciao Lucio.
Innanzi tutto, grazie moltissimo del lavoro che fai. Leggo tutte le settimane la rubrica della posta. Ho imparato moltissimo da TNT, ormai da anni il mio riferimento in campo audio. Ogni tanto mi rivolgo a te ed ho sempre avuto un ottimo aiuto. Cerco spesso di parlare alle persone intorno a me di come sia semplice ottenere un'ottima qualità audio spendendo poco, meno di quanto si creda. Facendolo, segnalo sempre la vostra rivista. È difficile fare breccia in certe convinzioni ormai radicate. La cosa che mi sembra più dura da far passare è che si debba occupare spazio, specie per i diffusori. Ad esempio, ricordo di una coppia di Sonus Faber Concertino negli angoli opposti di un salone, che di guardavano a vicenda! Al mio disappunto si reagiva con una alzata di spalle, come dire, che ci posso fare? E' la triste realtà e lo sai certamente meglio di me.
Scrivo anche per avere un consiglio, ma vorrei prima testimoniare anch'io come l'inserimento di un impianto in una stanza più adatta e opportunamente arredata, ne migliori le prestazioni enormemente. Come ti anticipavo nella mia ultima lettera, ti avrei fatto sapere come suona oggi l'impianto: sono davvero soddisfatto (ed ancora c'è spazio per miglioramenti ambientali!). Finalmente le mie TDL Studio 0.5, pilotate egregiamente da un Unison Research Mood (entrambi del 1991!), possono sfoderare davvero i bassi di cui sono capaci.
In particolare, il divario tra analogico e digitale (Oppo 980H), già in favore del primo, si è ulteriormente allargato. Ho un Thorens TD 165 con testina Grado Prestige Gold che mi consigliasti nel lontano 2005 a cui ho cambiato stilo nel 2010. Insomma, tutto è migliorato, ma l'analogico, mi sembra, di più. Sto riscoprendo i miei dischi (digitali ed analogici), riesco a ritagliarmi un po' di tempo per alcune sessioni d'ascolto, a volte persino assieme al mio bimbo di 5 anni. La moglie comincia ad apprezzare anche lei il mio impianto e mi lascia posizionare i diffusori al meglio senza lamentarsi.
Non sento particolare bisogno di upgrade per ora, anche se forse la sezione digitale meriterebbe un lettore dedicato migliore o un DAC. Invece, dopo aver letto la prova di Geoff di uno stilo Ed Saunders per Shure V15 MxVR, ho avuto la malsana idea di cercare una V15 III (la IV e la V costano troppo; ho poi trovato una LM = Low Mass) e dotarla di relativo stilo Ed Saunders; ci sono riuscito per circa 100 euro.
Niente da fare. Sibilanti fastidiosissime. Non ascoltabile. Ad acquisto già effettuato mi ero pure imbattuto in dei forum in cui si lamentava proprio lo stesso problema delle sibilanti dello stilo in questione e del fatto che la produzione Ed Saunders fosse decaduta in qualità da quando non è più lui a curarla direttamente.
So come regolare giradischi, braccio e testina anche grazie a TNT. Il Thorens è ben sistemato, le sospensioni sono messe a punto, VTA, antiskating, allineamento con dima, peso di esercizio della testina (ho una bilancina digitale) - tutto secondo manuale. Sapevo già che il braccio TP 11 ha una massa un po' troppo alta per la compliance della Shure, ma ho letto di molti che, nonostante la matematica "sfavorevole", erano soddisfatti dell'accoppiata TP11-V15. Insomma, sono convinto che la colpa non sia del corpo testina o del mio setup, visto che con la Grado funziona tutto bene, ma credo di avere con la Shure gli stessi problemi "di stilo" rilevati nei forum.
E' chiaro che Geoff parlasse di altro stilo, quello per la VxMR, testina che ora non mi posso permettere. Il fatto che lo stilo della recensione fosse dichiarato quasi identico a quello della type III e che questa fosse da molti considerata la migliore edizione della Shure V15, mi aveva fatto sperare di poter dotare il Thorens di un fonorivelatore che, sebbene della sua stessa epoca, potesse essere superiore alla Grado. Ed invece ho rimontato immediatamente la Grado...
Di comprare alla Shure uno stilo più costoso oggi come oggi non se ne parla. In rete si lodano i ricambi giapponesi Jico SAS, che sono attorno ai 200 euro (!), francamente un po' troppo, credo, per una testina ultra quarantenne, o no? Sicuramente troppo per me ora. Quindi, che fare? Tenere il corpo V15, visto il pregio, in attesa di poter acquistare uno stilo degno e magari un braccio migliore (tipo SME 3009 a bassa massa)? O rivendere la Shure per recuperare un po' di denaro in vista di eventuale acquisto di testina più moderna, magari un modello superiore, Grado od altro?
Ma fino a che cifra sarebbe opportuno arrivare a spendere per un TD165, anche in considerazione di un eventuale upgrade successivo del braccio?
Ti ringrazio anticipatamente e scusa se sono stato un po' lungo...
Pasquale - E-mail: probustini (at) hotmail.com

LC
Caro Pasquale,
non ho esperienza diretta con gli stili Ed Saunders per poter confermare o smentire le tue impressioni. Stando così le cose, visto che il suono non è di tuo gradimento, io deciderei subito per la vendita, mettendo in chiaro che lo stilo non è quello originale e che ha suonato, realisticamente, molto poco. Sono sicuro che qualche acquirente lo troverai e potrai recuperare almeno parte della cifra spesa. Che una Shure V15III sia per forza superiore a una moderna Grado Gold lo trovo abbastanza difficile da credere, stilo o non stilo, comunque.
Non mi è chiaro se tu desideri dotare il tuo Thorens di una testina coeva oppure no. Io desisterei da questo tentativo potenzialente costoso, rischioso e non necessariamente ottimale ai fini dell'ascolto. Semmai, meglio risparmiare i soldi per un braccio migliore o, ancora meglio, per un giradischi di qualità superiore. Il TD 165 era praticamente l'entry-level dei Thorens e monta un braccio che mi è sempre stato cordialmente antipatico. Credo che un giradischi moderno (penso ai Rega e ai Project) sia una macchina potenzialmente capace di prestazioni audio superiori, non foss'altro che per un braccio di qualità più elevata.
Se analogico vintage ha da essere, invece, punta a un Ariston, un Linn Sondek, un primo Gyrodec, un Systemdek, un TD 125...sono tutte basi di qualità molto superiore a quella del pur onesto TD165.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Acufene, cd e punte
Carissimo Lucio, non so se ti ricordi, (non ho internet e ho poco tempo per cercare), scrissi tempo fa per problemi di acufene....che dire... forse il cervello si è adattato, forse in effetti non dipende dall'orecchio e non è un vero e proprio acufene, infatti peggiora quando i dolori del collo aumentano, ma....sto un po' meglio!! Grazie a te e agli amici che mi hanno dimostrato amicizia.
Ho ripreso anche a suonare nella banda, erano 8 anni che ero fermo, mi dà fastidio un po' ovviamente l'ottavino e gli acuti del flauto e clarinetto, però in maniera lievemente più accentuata della norma, mi accorgo che certe note danno fastidio a tutti e a me un po' di più, ma considerato che suono il corno e dietro di me ci sono 4 trombe, posso dire che non ho tutto il fastidio che temevo.
Scusa l'introduzione ma mi piace molto parlare, specie se so che dall'altra parte c'è qualcuno che sa ascoltare. Nonostante tutto, quelle volte che ho a disposizione internet, uno sguardo al sito ce lo dò volentieri, devo dirti la verità, mi diverto tantissimo a leggere le tue risposte spesso ironiche, ma mai offensive, sei bravo anche in questo, fai capire agli altri che sbagliano, ma senza eccesso.
Non ricordo assolutamente cosa scrissi nella precedente, quindi ti aggiorno...
Il caro Philips Cd960 è defunto, avevo preso un AA Paganini prima serie, terribilmente musicale, finalmente potevo ascoltare i miei peggiori cd di rock con gli acuti sballati. Quando è iniziato l'acufene l'ho venduto, guadagnandoci anche qualcosa in più. Certe volte mi sembrava troppo ovattato, e il negoziante ovviamente (sempre il solito sapientone) dava la colpa a tutto il resto, pure al finale, che in tutta sincerità posso dire che è tutto tranne ovattato. Per carità, suonava divinamente, avevo ascoltato cose mai sentite prima con alcuni cd particolari, mi viene in mente Amused to death. Il resto della vecchia catena, roba di 20 anni...

Attualmente ascolto un lettore dvd-divx Philips dal suono orribile e "sparato" in alto. La prima volta che scrissi mi lamentavo di tanti bassi, ho riempito la stanza di tutto, ho fatto il Flexy ed è cambiato molto, il basso è profondo come prima ma non invadente.
Mi sono sempre lamentato di non riuscire a percepire nessun fronte sonoro, solo profondità. Forse ho trovato la causa...gli stand dei diffusori. Sono artigianali, fatti dal negoziante dove comprai tutto all'epoca, erano specializzati in car-audio, e anche davvero bravi, arrivarono primi a Palermo e secondi in Italia, avevano messo delle B&W 801 in una Mercedes...
Comunque, questi stand non sono quadrati ma esattamente rettangolari come le Chario, anche la colonna è tutta piena e rettangolare. Nella base ci sono 5 fori con le madreviti affondate nel legno ed ho preso delle punte che gli si avvitavano, ne ho messe 3, due dietro ed una davanti, ed ho alzato di pochissimo 1mm si e no, quella di davanti.
Poi ho procurato due bei quadrati di marmo, granito per la precisione, infine, visto che la pavimentazione della stanza non è perfetta, (casa mia risale a prima della guerra), ho messo dei feltrini sotto il granito che si sono modificati in base al pavimento e il granito non zoppica. Quindi gli stand posano sul granito con le punte, che però, sposta oggi e sposta domani, si spuntano sempre e bisogna regolare il tutto ogni volta.
In più, come diceva un caro amico falegname, il legno è vivo, fa sempre dei movimenti e la base si incurva e bisogna sempre regolare le punte. Se dò un colpetto lievissimo col dito sulla cassa, di davanti o di lato.... mi vengono le palpitazioni!!!
Ho fatto una prova supidissima qualche mese fa: ho tolto le punte e messo alcuni feltrini per fare uno spessore che potesse assorbire qualcosa e che non vibrasse, ho messo sopra le casse dei "mostri" di sapienza,(????).... ho un vecchio vocabolario Devoto-Oli a due volumi...
Mi è sembrato che qualcosa cambiasse, ma è una situazione improbabile, sia per i feltrini che per il vocabolario. Cosa potrei fare? Come vedi l'idea di disaccoppiare con quelcosa di morbido invece delle punte? (Stavo pensando a dei piattelli di silicone...) Questi stand rettangolari in noce vera... non se ne parla per niente di spendere altri soldi, specie con le cifre che chiedono per l'Hi-Fi... comprerò un lettore cd perchè mi ritrovo 350€ di quello che avevo e l'amico falegname ormai non c'è più. Gli esperimenti però li farei dopo aver preso il cd, perchè abituato al 960, questo qui è terribile. E allora andiamo al dunque: budget massimo 350€ e temo che la differenza col 960 ci sarà sempre...
Anche per il discorso acufene, non voglio alti sparati, ma nemmeno come il Paganini. Finalmente mi posso sfogare su una cosa che dici sempre e che non mi piace (???). "Rotel è più aperto in alto e NAD più chiuso" o qualcosa del genere. Uno scuro, l'altro chiaro... una via di mezzo non esiste? Mi spieghi? Io ci aggiungo "il 960 era nel mezzo, né aperto né chiuso" o sbaglio?? Avrei individuato il NAD C 516BEE che si trova a 340€ e ne parlate benissimo tutti. Comprerò a scatola chiusa online, mi fido di più di un tedesco online che di un paesano faccia a faccia... Il NAD rischia di essere come il Paganini?
Sicuramente l'impostazione è quella, attenuata in alto, ma non vorrei fose come o anche più del Paganini, tutto qui, per il resto mi piace molto anche esteticamente e di dentro, lo so che ci devo suonare ma una cosa costruita con i piedi non la comprerei mai, anche per quello mi innamorai subito di Am Audio, io che sono appassionato di elettronica, i finali AM Audio sono proprio come li farebbe chiunque.
All'opposto ci sarebbe il CA Topaz CD10, ma non deve essere "sparato" in alto, e poi, questo marchio non mi ha mai appassionato, è una cosa "a pelle", è come il solito Pioneer, Kenwood et simila, se me lo regalano me lo vendo. Non inserisco Marantz perchè mi pare che si dedicano più all'esterno, il 6004 è molto bello, ma se è come il mio primo lettore,un CD 63mkII che ogni 10 mesi si guastava...beh, se lo possono tenere. Non ho inserito nemmeno Rotel perchè non sono riuscito a trovare info su quel prezzo, come pure Harman Kardon. Bene, scusami tanto perchè potevo sintetizzare al massimo, ma non è il mio forte, facevo ottimi compiti in classe di Italiano, lunghi ma con sostanza.
Infine dimenticavo.... ti mando una foto di un esperimento: ho fatto il Flexy con le misure consigliate (non ricordo) e i dadi ciechi di quella grandezza sono tutto tranne che conici o appuntiti, sono proprio piatti, mentre quellei più piccoli hanno una parvenza di sfera. Allora, visto che lavoricchio con i computer, mi trovavo parecchi vecchi mouse rotti, di quelli con le sfere. Basta togliere il caucciù e viene fuori una gran bella sfera, perfettamente rotonda, da saldare su un normale dado. Intanto ti mando una foto per vedere come appare, in seguito le vernicierò e sostituirò i dadi ciechi.
Ciao e grazie sempre per tutto, disponibilità, gentilezza, competenza, amicizia, e tutto GRATIS!
Francesco - E-mail: francobat68 (at) hotmail.com

LC
Caro Francesco,
ottimo e un pelino abbondante, direi! :-) Per quanto riguarda i dadi ciechi, mi complimento per l'inventiva ma i dadi che conosco io e che trovo in commercio sono perfettamente sferici a una estremità, non vedo il vantaggio di questi tuoi autocostruiti! E, scusami, ma sono anche molto più belli da vedere, specie quelli in ottone che si possono tirare a lucido! :-)
La scelta della nuova sorgente digitale, vista la cifra in ballo, potrebbe non essere banale. Il NAD che hai individuato andrebbe bene ma mi chiedevo se non fosse meglio tenere il lettore DVD attuale e affiancarci un DAC esterno, ammesso che sia disponibile un'uscita digitale di qualche tipo (meglio se coassiale, ma anche ottica va bene). Ti dico questo perché è chiaro che, con 350€ da investire, un DAC suonerà nettamente meglio di un lettore CD integrato. In genere sono contrario alla proliferazione delle scatole ma in questo caso mi pare l'unica operazione sensata da fare. Per quella cifra potresti prendere un DAC del livello di M2Tech Evo DAC, Project DACBox DS, NAD DAC2, Arcam Solo Rdac. Questi ultimi due, in particolare, possono darti quell'equilibrio sonoro abbastanza poco aggressivo che stai cercando e sì, sono pure un po' più neutri del Paganini :-)
Infine, per quanto riguarda i supporti, credo che tu sappia come la penso: se non ci fossero sarebbe molto meglio! Influenzano così tanto le prestazoni dei diffusori da essere un vero terno al lotto. Per isolarli al meglio dal pavimento potresti provare dei fermaporta come
questi o altri analoghi.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Testina defunta
Buongiorno direttore!
sono un audiofilo MOLTO felice, grazie a TNT-Audio e alla sua rubrica (che mi ha aiutato a risolvere un problema, altrimenti visto da altri come inesplicabile arcano, con l'usuale competenza e saggezza!). Le scrivo per avere un consiglio su una testina per giradischi.
La mia Dynavector DV20x2 high output è finita vittima (complice anche il copri stilo non certo fra i più fortunati) di una spolverata poco attenta (legge di Murphy). Ho iniziato a riprendere un po' di ricerche e letture sull'MC vs MM. Premetto che, come evidente, non esiste un "bene assoluto", ma come al solito ci sono una serie di elementi tecnici che di volta in volta, a seconda del gusto, e del budget, portano testine di un certo tipo ad essere preferibili a prescindere dall'architettura della stessa. Superato il dogma "MC è il meglio, il resto fango", ho trovato interessanti tre aspetti. Il primo è un dato di fatto: gran parte dei produttori pongono come top di gamma le MC. Il secondo e il terzo sono in contrasto con questo primo fatto: l'inventore delle MC (Grado), punta molto su testine non MC; Graham Slee (ingegnere dell'omonimo marchio, e produttore del phono che possiedo) evidenzia, con una spiegazione tecnica della quale mi sfuggono i dettagli, ma che mi pare ben argomentata, dei limiti ineludibili delle MC (per quanto si possa andare a spendere), sotto il punto di vista dell'amplificazione data dallo stadio phono, dicendo preferire per questa ragione le mm.
Quindi se ero partito con l'idea di provare una MC (di livello medio, visto il mio budget), in realtà sto iniziando a pensare che potrei spendere meglio il budget su una buona mm. Il mio sistema è composto da un Pathos TT, Opera Grand Mezza, Rega rp3 con braccio al quale ho eseguito un Incognito rewire, phono Graham Slee Reflex M con alimentatore ps1, cavi di potenza Van den Hul CS - 122. La musica che ascolto è sinfonica e opera.
L'ipotesi da cui ero partito era di aggiungere il Graham Slee elevator (SUT MC), e una Ortofon Cadenza bronze (MC LO). Le ipotesi che invece sto ora considerando sono la Grado reference 1 o la Cartidge Man Music Maker mkIII (per le quali non andrei a toccare lo stadio phono). Sulle due scelte di arrivo ho comunque perplessità, sulla Grado per i problemi d'interferenza con il motore del giradischi (che nel caso del rp3 pare si tratti di una affatto buona accoppiata), sulla Music Maker per il fatto che (stante alla stessa recensione di tnt audio), meriterebbe un braccio migliore del mio. Spero, con queste mie intenzioni e preliminari valutazioni, di non aver comunque ignorato alcun elefante rosa nella stanza.
Attendo la sua opinione e preziosi (come al solito) consigli,
Grazie davvero,
Carlo - E-mail: carlo.sgarzi (at) tespi.eu

LC
Caro Carlo,
ho sempre avuto una gran simpatia per le testine MM di alto rango, pongono meno problemi al pre fono, il segnale più alto che generano è meno attaccabile dalle interferenze e, generalmente, le vedo più universali nell'interfaccia elettrica con lo stadio phono, almeno la risposta in frequenza non risente troppo dell'impedenza d'ingresso.
Sia la Grado che la Music Maker sono ottime scelte, tieni conto che la seconda è di fatto realizzata su una base Grado. Non so quanto questa storia dell'incompatibilità coi giradischi Rega sia vera, so di audiofili che usano queste testine senza problemi particolari! Piuttosto, mi chiedo se abbia senso spendere così tanto in una testina e poi montarla su un giradischi (e braccio) che, di fatto, sono quasi degli entry-level. Mi dirai che anche l'attuale Dynavector che utilizzavi prima del fattaccio è sullo stesso range di prezzo...vero, ma infatti era già eccessiva pure quella!
Sai che farei se fossi al posto tuo? Riparerei la tua Dynavector, della quale conosci pregi e difetti e che, immagino, ti soddisfi come impostazione timbrica. In più, saresti sicuro della buona interfaccia col braccio e col tuo pre fono. Se stilo o cantilever sono andati, chiedi al buon
Torlai un preventivo per rimetterla in sesto e, magari, dotarla di materiali ancora migliori. I costi variano: le ristilature costano 180€ per cantilever in alluminio e diamante ellittico o conico e 350€ per cantilever in boro e diamante di altissima qualità (Gyger 2°-S, Fine-Line, Micro ridge, Shibata). Credo occorra aggiungere l'IVA. Come vedi, sono costi ben inferiori a quelli che dovresti affrontare per una testina nuova, con tutte le incognite del caso. Con cantilever e diamante di livello più elevato, magari, la tua Dynavector suonerà pure meglio di prima!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Impianto Hi-fi definitivo
Gentile Direttore buonasera, la disturbo per avere un consiglio che da diverso tempo mi assilla e le sarei grato se mi vorrà gentilmente rispondere. In passato ho posseduto diversi impianti hi-fi, ma i miei sforzi si sono sempre concentrati più sul materiale discografico (più di mille Lp ed ecc.) che su i prodotti di alta fedeltà, perchè dovendo scegliere fra le due cose mi ha sempre più affascinato l'idea di conoscere e collezionare dischi, rispetto a come suonasse l'impianto. Poi anche l'aspetto familiare incide molto su questo bellissimo hobby e non è sempre facile mettere d'accordo tutti.
Ora che i figli sono grandi vorrei gratificarmi di un buon impianto definitivo, avendo identificato l'amplificatore dei miei sogni e cioè il Luxman 38u a valvole, le chiederei quali fra questi diffusori secondo Lei sono i più indicati ad accoppiarsi con questo valido prodotto:

Preciso che le casse dovranno essere inserite in una libreria (lo so che non è il massimo, ma non posso fare altrimenti), sicuramente andranno meglio delle Bose 5 acusticmass amplificate che attualmente posseggo insieme all'ampli Yamaha Rvx 800, il piatto è un "vecchio" Luxman pd 272 (semiautomatico) con testina Stanton 881s. La sala dove ascolto è 25mq., e finalmente la voglia di ascoltare Home Theatre se ne è andata.
Ringraziandola la saluto cordialmente.
Luca - E-mail: luca.spike (at) fastwebnet.it

LC
Caro Luca,
mi compiaccio che la voglia di Home Theater sia definitivamente scomparsa! Mi chiedi un parere su un impianto HiFi definitivo. Poiché non ne conosco neppure uno, sono andato a rileggermi cosa dice la Treccani alla voce definitivo e ho trovato quanto segue:

definitivo agg. [dal lat. definitivus "che definisce"]. 
Che decide una cosa in modo che non ci sia più bisogno di tornarci sopra; 
che pone decisamente fine a una questione, a un dubbio.
Per esperienza so che in questo campo nessun aggettivo possa essere usato in maniera più errata come questo. Niente in HiFi è definitivo! Le esigenze cambiano, talvolta pure molto rapidamente, e al meglio ci si abitua dannatamente in fretta. Comunque sia, trovo abbastanza sbagliato scegliere l'amplificatore prima dei diffusori e ancor più sbagliato spendere 5000€ in un amplificatore quando la sorgente (il giradischi, in questo caso) è assolutamente inadeguata - come classe - a reggere il confronto con un'elettronica tanto raffinata. Non solo, ma mai abbinerei un amplificatore di questo costo a dei diffusori che costano meno della metà. Infine, non spenderei così tanti soldi per relegare all'interno di una libreria diffusori come quelli citati. In altre parole, con tutta la diplomazia che mi è possibile: tutto sbagliato! Cosa potresti fare? Sostituire il giradischi con qualcosa di livello più elevato, ci sono tante soluzioni integrate (in bundle, in gergo) in varie fasce di prezzo, di casa Rega, Clearaudio o ProJect. Poi penserei a un buon integrato dotato di ingresso phono (Arcam, Audio Analogue e simili) e infine i diffusori, magari non così costosi come quelli indicati, visto che le prestazioni ne sarebbero comunque compromesse pesantemente dal posizionamento. Forse non è ciò che volevi sentiri dire ma, credimi, nella tua idea di impianto definitivo, di veramente definitivo c'è solo la spesa, sarebbero tanti soldi definitivamente buttati al vento. Perdona la franchezza.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

La ricerca dell'ultrasonic LP cleaner by Antonio Enrico - Parte II
Caro direttore, ecco la secnda parte del mio rpogetto di macchina lavadischi a ultrasuoni.
La realizzazione del telaio e il liquido magico.
Intanto che aspettavo l'arrivo dell'ultrasonic cleaner dalla Cina, mi sono procurato, seguendo il mio progetto, il materiale che ritenevo necessario per realizzare il telaio della lavadischi. Ho acquistato listelli in abete e spine di legno; un motore da girarrosto; un tubetto in composito fibra di carbonio/vetroresina diametro esterno 7 mm.; un cuscinetto a sfere; lastre di polistirolo espanso e di sughero; una barra filettata, minuteria varia, termometro; colla vinilica, colla ciano acrilica o ring.
Essendo un "bricoleur", ho sempre in casa una buona attrezzatura. Ho utilizzato ciò che si vede nella foto. Le fasi della realizzazione non sto a descriverle, ma ho seguito il progetto con qualche aggiustamento. Come è mostrato nelle foto il telaio è snello, poco pesante e rimovibile. Da affinare ancora i distanziali di polistirolo o di sughero mentre i quattro dischi di legno che tengono unito il "cake" dei dischi sono stati fatti sacrificando la fresa da 9.5 cm del mio kit di attrezzi.
Alla fine in due pomeriggi ho finito il telaio compreso il collaudo "a freddo" del sistema. Ora, forte del motto parafrasato da TNT-Audio: "Non mi spezzo ma mi s-piego:
fluidi magici per l'analogico", mi sono rifatto alla ricetta di Don Roderick, sostituendo il detergente dei piatti con un brillantante per lavastoviglie inodore. L'alcool isopropilico denaturato l'ho trovato - non a buon mercato - abbastanza facilmente in rete.
La pozione è poco profumata ma il peggio è che, dovendola scaldare a 50°C, l'alcool che è vicino al punto di ebollizione tende ad evaporare aumentando il cattivo odore; meglio fare i lavori a finestre aperte e comunque bisogna aggiungere alcool durante il lavaggio.
Ora dovrò fare il collaudo finale cominciando a lavare dei vinili; ho deciso un collaudo su "vecchi usurati".
Appena avrò concluso l'esperimento vi metterò a parte dei risultati.
Antonio - E-mail: aepiccardi (at) gmail.com

[Progetto lavadischi ad ultrasuoni]

[Progetto lavadischi ad ultrasuoni]

[Progetto lavadischi ad ultrasuoni]

LC
Caro Antonio, grazie anche per questa seconda puntata e per le belle foto esplicative. Alla fine raccoglieremo tutto in un dossier scaricabile direttamente dal sito.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Out of your head!
Cari Lucio e Andy,
mi rifaccio vivo dopo anni di silenzio durante i quali non ho mai smesso tuttavia di seguire la sempre interessantissima TNT-Audio. Da sempre ho un rapporto conflittuale con l'ascolto in cuffia, attirato dalla possibilità di ascoltare a qualsiasi volume, ora e luogo ma deluso e affaticato, dopo pochi minuti di ascolto, da un suono privo di immagine 3D e al centro della testa. E' ovvio quindi che la serie di articoli scritti da Andy Norman sulla simulazione in cuffia dell'ascolto di una coppia di diffusori mi abbiano fatto subito...drizzare le orecchie!
Delle due soluzioni recensite da Andy,
Out of Your Head e VRM Focusrite, ragioni tecniche (indisponibilità di Windows a 64 bit) e costo contenuto (poco più di € 60,00 spedizione compresa) hanno fatto cadere la scelta sulla seconda che sto utilizzando ormai da qualche settimana. Bene, devo dire che sono estremamente soddisfatto, oltre che della qualità del suono, dalla assenza di affaticamento anche dopo ascolto prolungato e dall'ascolto coinvolgente anche se l'immagine 3D, pur apprezzabile, si presenta un po' troppo ravvicinata per i miei gusti rispetto all'ascolto con diffusori. Colpisce, in particolare, la differenza rispetto all'ascolto senza simulazione, che è facile apprezzare con la funzione bypass.
Nel complesso, ora ho a disposizione per una cifra quasi irrisoria un impianto dalle caratteristiche davvero soddisfacenti che posso portare e ascoltare ovunque, senza problemi di rapporti con i vicini o di WAF!! Per la cronaca si tratta di un netbook Acer (€ 250,00 in offerta 3 anni fa, ovviamente non dedicato) sul quale il software Focusrite gira con foobar 2000 e driver ASIO, dell'ampli per cuffie VRM Focusrite (in dotazione assieme al software) e di auricolari in-ear Ultimate Ears Super.fi 4 che possiedo ormai da qualche anno e che, se ben ricordo, avevo pagato circa 100 € (forse responsabili dell'eccessiva vicinanza del palcoscenico sonoro?).
Un sentitissimo grazie a Andy per avermi fatto scoprire questo nuovo mondo dell'ascolto, con la preghiera di tenerci aggiornati su nuove proposte o soluzioni. Lucio, so bene della tua "freddezza" nei confronti dell'ascolto in cuffia e della tua opinione che la musica si ascolta con il corpo oltre che con le orecchie (come non condividere!) ma mi piacerebbe conoscere il tuo parere sull'argomento.
A presto e grazie in anticipo se vorrai rispondere.
Aldo - E-mail: aldo.polettini

LC
Caro Aldo,
è sempre un piacere risentirti! Sono felice che i nostri articoli sull'ascolto in cuffia ti abbiano aiutato così tanto. Personalmente non ho sperimentato questi software (Out of Your Head e VRM Focusrite) per cui non so dirti ma, dalle parole tue e del nostro Andy Norman pare proprio che funzionino alla grande! Meglio così, gli appassionati di ascolto solitario o i forzati, per ragioni di un bene maggiore (immagino), dell'ascolto con le cuffie avranno un'alternativa più tollerabile a quel fastidioso suono dentro la testa. Non è un mistero che io non abbia mai amato l'ascolto in cuffia ma mai dire mai, magari questa è l'occasione buona per ricredermi :-)
In realtà, c'è un freno che mi trattiene: essendo amante delle elevate pressioni sonore, temo che abituarmi all'ascolto in cuffia, alla lunga, possa causare danni al mio udito....e poi addio TNT-Audio!
Ti auguro buon ascolto e continua a seguirci, dedicheremo ancora spazio alle cuffie, troppo a lungo trascurate su questa rivista!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Direttore,
mi fa piacere aggiornarti sulla saga che è stata raccontata nella sezione degli audiofili felici.
In breve, avevo un problema di carenze dei bassi che attribuivo alla stanza, nel cd test di Stereophile il basso il test da un solo canale suonava bello forte e nella prova stereo suonava debole, per le mie Audio Physic Tempo pilotate da NuForce Ref 8.5 V2 era un controsenso.
Tu mi hai confortato nell'ipotesi di modificare l'ambiente e infatti sono tornati i bassi e il PRAT. Il cambio di disposizione nella sala d'ascolto però, a detta di mia moglie, rendeva troppo protagonisti i diffusori e avevo cercato soluzioni più piccole senza perdere però qualità e soprattutto l'enormità della scena acustica che mi danno le mie Tempo. Ora, per pura casualità, la richiesta di mia moglie di allontanare le casse verso gli angoli della parete lunga e poco dopo un cambio di tende ha prodotto un risultato imprevisto che però conferma due cose che avevo letto: la recensione su TNT dei miei diffusori dice, verso la fine, che ci vuole molto spazio fra essi, ora sono a oltre tre metri e mezzo l'uno dall'altro pur restando a un metro dai lati e sessanta cm dal fondo, e Joachim Gerhard diceva che per i suoi diffusori bisognerebbe evitare ambienti molto assorbenti e ho cambiato tende pesanti e plissettate con leggeri pannelli scorrevoli e uniformi.
Il risultato è che i bassi sono cresciuti ancora senza perdere precisione e ritmo e la scena si è aperta anche più di prima, senza buchi in mezzo, lasciandomi senza parole; inoltre soffro molto meno della ristrettezza dello sweet spot che potevo lamentare prima e anche questo è del tutto inatteso.
A questo punto, la breve lista delle candidate a sostituire le mie care Audio Physic, che si era ristretta a oggetti anche molto diversi fra loro e che ti elenco dopo, riposa tranquilla dentro un cassetto. Per completezza ti dico a cosa avevo pensato in risposta al Wife Acceptance, le Xavian Giulietta, le Thiel 1.6 le Totem Sttaf e, persino le Usher Mini Dancer One. Come eccesso minimalista avevo anche pensato a un paio di Ensemble PA 1, giusto per dire cosa può fare il tarlo dell'audiofilo, per esperienza personale. Invece no. In questo momento sto ascoltando il mio impianto con soddisfazione.
Una riflessione che mi viene è questa, maggior rispetto e ascolto a chi scrive di musica e alta fedeltà e non può essere tacciato di parzialità o condizionamento, nel caso specifico Mimmo Cacciapaglia e lo stesso Gerhard; caso mai il problema è districarsi dalla selva di fonti scritte facendo esperienze dirette e prove sul campo, le sole che possono smentire o confermare "quel che si dice in giro" o per lo meno questo è ciò che mi dice la mia esperienza ed è quello che dice sempre la vostra rivista, la quale in sé è motivo di felicità per gli audiofili.
Buona domenica e grazie
Alessandro - E-mail: alessandro_petronio (at) tiscali.it

LC
Caro Alessandro,
mi fa molto piacere che tu abbia trovato, alla fine, la soluzione/compromesso ideale per far suonare al meglio i tuoi diffusori, senza necessariamente iniziare con la roulette russa di cambiamenti continui di componenti. Goditi l'impianto e la tua musica e grazie per il feedback positivo!

Un altro tuffo nella giostra della (mia) memoria, per recuperare questa energica Soul Express di Enzo Avitabile, dall'album S.O.S. Brothers del 1986. Incredibile pensare che siano passati quasi 30 anni da allora! Tenetevi forte perché le prossime settimane ci tufferemo nel mare delle novità discografiche più interessanti del momento.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su
YouTube. Buon ascolto!

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