Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 25/6/2016 - 2/7/2016

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  1. Prove di apparecchiature digitali
  2. Impianto per musicista
  3. Consiglio su DAC
  4. Upgrade con 500€
  5. Upgrade diffusori
  6. Rumori dal potenziometro del volume
  7. Downsizing
  8. Differenze tra analogico e digitale
  9. Nuovi diffusori da pavimento
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Prove di apparecchiature digitali
Ciao Lucio,
Ti scrivo perché vorrei comunicare alla rivista ed a tutti i lettori interessati una considerazione che non mi pare che sia mai stata fatta e che riveste un aspetto importante dell'audio digitale. Stabilita l'unità minima di informazione necessaria per la riproduzione della musica ad alta fedeltà ad esempio il Red Book CD (16x44kHz) il digitale rispetta pienamente la promessa che non vi sarà perdita di informazione in tutti i passaggi della catena. Copiate decine di volte un cd, trasmettete un file audio attraverso internet superando decine di server e diverse tipologie di trasmissione dei dati (onde radio, elettriche, ADSL, wi fi) e con un minimo di accortezze tutto il processo è “Bitperfect” le copie sono uguali, i bit sono sempre bit.
D'altra parte tutta l'informatica è basata su un rigoroso controllo degli errori. Il mondo dell'audio ha però un particolarità, non basta trasmettere correttamente l'informazione ma è necessario che questa lo sia anche nel tempo giusto ovvero che tutti i bit fluiscano con eguale cadenza ovvero con un basso errore di temporizzazione quello che è chiamato jitter. Qui le cose si complicano perché l'informatica è più tollerante nei confronti del tempo, il flusso di bit deve essere rigorosamente corretto ma la cadenza con cui arrivano può variare, addirittura l'informazione può essere immagazzinata per giorni (Hard Disk) e rilasciata al momento opportuno. Un piccola digressione: la frequenza di campionamento non è realmente trasmessa, è una convenzione tra i dispositivi, io so che tu trametterai più o meno ad una certa frequenza e mi adeguo per ricevere il flusso di dati.
Se è vero che per il nostro orecchio il flusso di dati deve avere un bassissimo jitter è anche vero che il jitter deve essere veramente basso solo al momento della conversione analogica, non necessariamente all'ingresso dell'apparecchio chiamato DAC ma all'ingresso del modulo di conversione vero e proprio. Il jitter in ingresso al DAC è importantissimo, per esperienza personale prendete un dac qualunque di medio livello ed alimentatelo con un flusso dati a basso jitter ed ecco che tutti i difetti più comuni del digitale scompaiono. Il jitter più pernicioso è quello con frequenza in banda audio, una frequenza troppo bassa per essere corretta dai comuni stadi di ingresso dei DAC. Circuiti non convenzionali ed accurati sono implementati solamente in apparecchi sofisticati e di conseguenza costosi.
Il recensore classico di apparecchi di alta fedeltà quando prova un apparecchio analogico è solito inserirlo in una catena di riferimento spesso di qualità superiore all'apparecchio in prova per metterne in luce i difetti ma con il digitale non è così: un apparecchio di elevata qualità può correggere i difetti degli apparati digitali a monte e mettere nelle migliori condizioni di funzionamento quelli a valle, il digitale è fondamentalmente perfetto a parte il jitter, ma il jitter si può misurare e correggere. Per cui tutte le volte che leggete una prova di un apparecchio digitale, quando si parlerà di qualità del suono bisogna sempre verificare gli apparecchi di contorno della catena. Un esempio a caso, uno streamer di rete: se il dac a valle dispone di uno stadio rilevatore con un buffer da 1 / 2 secondi (quasi nessuno) questo sarà in grado di eliminare quasi completamente l'influenza sul suono della rete che trasporta i dati.
Questa è la considerazione finale che metto a disposizione a tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggere queste note che a molti sembreranno scontate ma la cui conclusione finale non mi è mai capitata di trovare prima.
Un saluto ed ancora grazie per il lavoro che sta dietro TNT Audio.
Giorgio - E-mail: giorgio.conti33 (at) libero.it

LC
Caro Giorgio,
ti ringrazio per le precisazioni e per aver sottolineato un aspetto delicato nella riproduzione, e di conseguenza valutazione, di un segnale digitale. Io continuo a pensare che in un DAC o in un lettore CD una buona parte della qualità sonora dipenda non tanto dalla parte digitale quanto dalla sezione analogica d'uscita. Allo stesso modo, continuo a sostenere che le differenze tra sorgenti digitali di prezzo non troppo distante siano veramente, ma veramente molto piccole, e che spesso vengano mascherate dalla qualità e dalla trasparenza (o mancanza di trasparenza) degli apparecchi a valle, diffusori in primis, che continuano di gran lunga a essere i dispositivi più grossolani, con un tasso di distorsione altissimo e con elevata dipendenza da fattori ambientali. Le elettroniche soffrono molto meno di questi problemi, peccato che gli audiofili continuino a cercare la pagliuzza anziché provare a eliminare la trave.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto per musicista
Buongiorno Signor Cadeddu,
complimenti per il suo interesse nel voler divulgare la sua minuziosa esperienza e dedizione al mondo del bel suono, un vero balsamo in questi tempi di interessi più o meno furbi...
Ho resistito finchè ho potuto a scriverle per non voler rubarLe del tempo e perchè so già che molte risposte a tutte le domande che possono venirmi ...Le ha gia scritte, sicuramente... però...sono abbastanza nei guai.. ;-)
Mi chiamo Salvatore, ho 36 anni e sono un violinista professionista...e già da qui avrà capito in quali assurdi meandri mi sto precipitando durante la lettura del suo sconfinato sito, ...nel desiderio di possedere un Hi-Fi.
Per farla breve rientro COMPLETAMENTE nel tipo audiofilo inesperto...e come se non bastasse l'audiofilite me l'ha attaccata un mio collega e amico chitarrista, che non ha ancora deciso se appartenere alla sezione "l'esperto" o "l'audiofilo puro".
Non provavo queste sensazioni, durante una ricerca di un oggetto, da quando scelsi il mio violino...dopo anni di ricerche.
Ecco... se possibile cercherei di spiegarLe cosa vorrei ottenere (anche se Lei probabilmente lo sa meglio di me) da un tipo di ascolto della Musica che non avevo, fino a poco tempo fa, mai considerato paragonabile al fuoco dell'orchestra.
Per evitare inutili sbrodoliì...mi potrebbe indicare un ordine in cui esporLe i....sintomi...?
Grazie,
Spero di sentirLa presto!
Salvatore - E-mail: salvatoredonzella (at) tiscali.it

LC
Caro Salvatore,
spesso voi musicisti vi sentite persi quando si tratta di affrontare il problema della riproduzione domestica ad alta fedeltà. Probabilmente cercate di applicare ai componenti HiFi le stesse categorie mentali utilizzate per la scelta dello strumento musicale, ma in questo modo si va incontro a numerosi problemi. In primis, l'impianto HiFi dovrebbe essere fedele a un ideale di neutralità assoluta, non dovrebbe cioè aggiungere niente di suo al suono che riproduce. Uno strumento musicale, invece, dovrà avere soprattutto personalità, un timbro caratteristico, dovrà in qualche modo assecondare o adattarsi al tocco di chi lo suona. In secondo luogo l'impianto HiFi è un mezzo e non un fine, mentre lo strumento musicale lo è, in qualche misura.
Quel che ti serve individuare, per cominciare in maniera fruttuosa la ricerca o per formulare una richiesta di consulenza sensata, è innanzitutto il budget. Quanti soldi pensi di poter dedicare a questo acquisto? In secondo luogo ti devono essere chiare le esigenze logistiche ovvero dove tu possa sistemare (e come) l'impianto.
E ancora: quante e quali sorgenti ti servono realmente, se pensi di utilizzare il PC, se desideri un suono il più possibile trasparente e analitico, che metta in evidenza tutti i particolari delle incisioni oppure se prediliga un impianto più godibile a lungo termine, da ascoltare per ore e ore senza affaticarti.
In generale, un impianto molto preciso e trasparente alla lunga affatica l'orecchio, specie se ascoltato ad alto volume. Fanno eccezioni gli impianti di altissimo livello, ma per cominciare non credo siano l'ideale, prima bisogna educare l'orecchio al buon ascolto. Quest'ultima frase suonerà strana alle orecchie di un musicista ma per esperienza so che una cosa è saper suonare uno strumento, un'altra saper ascoltare.
Chiariti questi aspetti principali ci si potrà concentrare su quelli secondari.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio su DAC
Salve, vorrei un consiglio su quale dac installare su un impianto più o meno hi fi così composto:

Come dac il venditore del lettore cd mi ha regalato un Audio Alchemy DDE v1.0. Nella mia più totale ignoranza ho visto che come dac ai tempi era abbastanza quotato, ma forse visto che il lettore cd è da poco sul mercato magari servirebbe qualcosa di più attuale. Alle mie orecchie suona bene anche così ma è da solo qualche mese che ho deciso di ascoltare anche in casa la musica come si dovrebbe...ecco, il budget disponibile è sulle 500€...se può darmi un consiglio...grazie, arrivederci.
Fermo - E-mail: fermomazzoni (at) libero.it

LC
Caro Fermo,
trovo molto singolare la tua decisione di acquistare, oggi, una meccanica di lettura CD, io mi sarei semplificato la vita con un lettore CD integrato, anche solo per limitare il numero di componenti dell'impianto. Fatta questa premessa, trovo altrettanto singolare che ti venga consigliato un DAC così vecchio come quell'Audio Alchemy. Mi auguro che si tratti veramente di un regalo, perché era un DAC economico anche quando uscì sul mercato negli anni '90 (un'era geologica fa). Suona bene, certo, ma qualche passo avanti nel digitale è stato fatto.
No, la soluzione migliore, tenendo conto del tuo budget e della meccanica che hai acquistato, è il Cambridge Audio DacMagic Plus, che sarà un partner perfetto sia dal punto di vista elettrico (importante che meccanica e DAC dialoghino al meglio) che da quello della sinergia sonora. L'abbiamo
recensito tre anni fa qui su TNT-Audio. È un componente molto flessibile, ben suonante e che, soprattutto, ti consentirà di collegare altre sorgenti dotate di qualunque uscita digitale (TV, PC etc.) aumentando enormemente la fruibilità del tuo impianto. Volendo potresti persino risparmiare metà del budget puntando al più semplice DacMagic 100, anch'esso recensito, pure a confronto con il modello Plus, qui su TNT-Audio.
Se ti è possibile, comunque, ascoltali entrambi a confronto con il tuo Audio Alchemy visto che, come dicevo, non è sempre facilissimo determinare con certezza le differenze tra sorgenti digitali. Qualora non avessi l'esigenza di collegare il PC o altre sorgenti digitali e se al tuo orecchio le differenze coi DAC citati non fossero sostanziali, potresti tranquillamente tenerti il vecchietto, comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade con 500€
Buongiorno direttore,
innanzitutto grazie per la Sua risposta, si vede che Lei se ne intende e fa tutto questo con passione e competenza. Infatti mi ha consigliato i diffusori Klipsch che ho potuto ascoltare in un negozio (modello R 24F) con amplificazione Cambridge Audio Topaz AM10 e lettore CD Marantz 6005: fantastiche!!! Dettaglio, profondità, medi e alti stupendi, bassi dettagliati, immagine del palcoscenico, tutto molto bello (almeno secondo il mio modesto parere e le mie orecchie).
Senza farla troppo lunga, come usato ci sarebbero:

Come amplificatore Lei mi aveva consigliato o l'Auna AV2 CD508 o il Dayton DTA120. Potrei avere il Cambridge Audio Topaz AM10 a € 250,00 nuovo oppure nell'usato: Dilemma: compro le RF62 e uno degli ampli da Lei consigliati (propenderei per l'Auna), oppure compro le RF52 MKII e uno degli amplificatori integrati sopra menzionati? Mi potrebbe, in breve, se può, spiegare i pro e contro dei vari abbinamenti? Cosa perderei e cosa guadagnarei in termini di dettaglio, medio-alti, ecc.?
Purtroppo non ho la possibilità di ascoltare gli amplificatori usati con le klipsch. Le ricordo solo che mi piace un suono brillante, dettagliato, con la chitarra in evidenza (medio-alti), con i bassi precisi, dettagliati, non strabordanti, abbastanza asciutti e la musica ascoltata è principalmente rock e metal (soprattutto sinfonico).
Ringraziandola infinitamente per i consigli precisi e competenti, Le auguro una buona giornata.
Massimiliano - E-mail: mmvonz (at) virgilio.it

LC
Caro Massimiliano,
quando il budget è contenuto io propendo sempre per provare ad acquistare i migliori diffusori possibile. In questo caso, quindi, non avrei dubbi a prendere le RF62. Due wooofer ben più grandi fanno una grande differenza in termini di impatto e potenza della gamma bassa e garantiscono anche un po' di estensione in più, tutte doti che coi tuoi generi musicali preferiti non farai fatica ad apprezzare. Le RF62 sono pure più sensibili, quindi suonano più forte a parità di watt a disposizione.
Ti avanzerebbero 150€ per l'amplificatore che, a questo punto, potrebbe tranquilamente essere l'Auna, che suona molto bene per quel che costa. In alternativa, visto che sembri scartare gli ampli minimalisti in classe D, potresti cercare altri NAD usati, ma meno recenti del 316 che hai trovato. Ho dato un'occhiata veloce su Ebay e per questa cifra si trovano dei 3020 non troppo vecchi, ma anche dei più recenti 300, 310, 315 e 3240. Sarebbero tutti degli ottimi partners per le tue Klipsch. Per un suono leggermente più vivace potresti cercare un Rotel o un Cambridge. Dalla ricerca veloce che ho fatto in rete si trova, ad esempio, un RA840 BX2 a 140€, ottimo apparecchio, tanta potenza e dinamica da vendere.
Se l'usato con qualche anno alle spalle non ti dovesse convincere, scegli pure l'
Auna, costa meno di questi e ha due anni di garanzia, oltre a un comodissimo telecomando e pure un ingresso minijack frontale per collegare al volo telefono o altre sorgenti portatili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Upgrade diffusori
Gentile direttore, inizio questa mail con una semplice constatazione: nell'epoca in cui viviamo fa la differenza la capacità di selezionare la quasi infinita mole di informazioni che abbiamo a disposizione. Rispetto al recente passato, in cui il tempo a disposizione veniva usato prevalentemente per ricercare ed ottenere informazioni, ora chi non usa bene il proprio tempo rischia di rimanere bloccato proprio dalla quantità di dati disponibili...
Di quali dati mi posso fidare, di quali fonti, quanti confronti devo fare per avere un'idea abbastanza precisa...? Concludo, quindi, questa breve premessa con un semplice ma davvero sentito GRAZIE per il lavoro ed il tempo che ci dedicate!
Passando invece alla questione tecnica, scrivo per chiedere alcune informazioni e qualche parere. Di seguito il mio impianto:

Ascolto musica elettronica, rock e jazz. Ascolto la musica in un open space quadrato di circa 70 mq. L'impianto ed il punto di ascolto sono posizionati in uno dei quattro quadranti dello spazio complessivo. (ved. piantina allegata). Tra casse e punto di ascolto c'è un tappeto. Alle pareti ci sono libri e qualche quadro. Non ci sono tende. Passo di seguito alle domande. Sono prossimo a passare nella categoria degli "audiofili felici" (ovviamente grazie a TNT!), mi manca solo un tassello. Data l'ampiezza del locale, mi serve più potenza. Quando alzo un po' il volume le casse vanno in sofferenza. I piccoli coni delle Arro non reggono. Inoltre, anche prima di raggiungere il limite, il suono diventa affaticante e gli acuti si inaspriscono. Il mio obiettivo è un upgrade con delle totem Hawk (già sentite e che che sto cercando da un po' di tempo nell'usato). Le vorrei chiedere se il mio ampli è in grado di pilotarle sfruttandole al meglio.
L'impostazione timbrica Totem mi piace molto, mi aspetto quindi un miglioramento generale ed un ammorbidimento della gamma alta, oltre all’aumento di potenza e volume. Nel caso il mio ampli non fosse adeguato ha qualche alternativa da proporre? (tipo Naim...).
La seconda domanda riguarda il cavo di alimentazione. Ho acquistato 2 spine tedesche di qualità ed altri 2 anelli in ferrite per costruire un secondo cavo di alimentazione TNT-TTS per collegare il CD o il pre phono. Secondo lei posso tagliare a metà quello attualmente in uso (ricavando 2 cavi) senza comprometterne la qualità? (lunghezza attuale del cavo da tagliare: poco più di 3 m, composto da tre cavi schermati e intrecciati tra loro come da vostro progetto).
Sempre a questo proposito, dato che non sono molto abile con il fai da te elettrico e per non cimentarmi nella costruzione della vaschetta antidisturbo consigliata da voi, segnalo che sto sperimentando da qualche mese un gruppo di continuità (molto economico) che è dotato oltre che di filtro antidisturbo, anche di uno stabilizzatore di corrente. Ho collegato la ciabatta che alimenta tutto l'impianto a questo ups. Il risultato lo trovo eccezionale. Ho riscontrato un leggero ammorbidimento delle alte frequenze che ogni tanto mi danno noia, ma soprattutto l'impianto dà l'impressione di suonare sempre allo stesso modo. E non è una cosa da poco... Ora che devo restituire l'ups sto valutando delle alternative tra: una ciabatta filtrata (costo tra i 20/30 euro per prodotti standard-economici), una ciabatta con gruppo di continuità integrato (costo circa 90 euro) o un ups nuovo (da 40 euro circa in su...). Mi piacerebbe conoscere il suo parere e se ha avuto altre esperienze o segnalazioni simili.
Quarta ed ultima (scusi se mi sono dilungato): cosa ne pensa delle nuove stampe e ristampe su vinile? Ho letto da diverse parti (per tornare al tema iniziale) che essendo masterizzati da cd la qualità sonora sarebbe la stessa, con solo "l'aggravante" del supporto. Per quanto mi riguarda ho potuto sperimentare un solo caso di vinile nuovo inascoltabile (non so dire il cd), per il resto trovo che cd e vinili suonano sicuramente diversi sul mio impianto, ma non so dire se la differenza sia dovuta al supporto o alla qualità di registrazione. Mi chiedo, a questo punto, se ha senso spendere a volte cifre oltre i 30 euro per un vinile che potrebbe suonare allo stesso modo di un cd. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensa. Ad ogni modo, per quanto mi riguarda sto facendo piccoli passi per arrivare ad una soluzione nas con musica liquida e vinile, eliminando i cd.
Grazie ancora per la pazienza e la passione, sua e di tutto lo staff di TNT-Audio.
Marco - E-mail: bonghinimarco (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Marco,
le Totem Hawk saranno un passo avanti sensibile, proprio nella direzione da te sperata. Ancora meglio sarebbe se tu riuscissi a trovare, nell'usato, una coppia di Forest. L'ambiente è grande e necessita di diffusori grandi, con woofer in grado di spostare tanta aria. Per quanto riguarda l'amplificazione, il tuo Exposure ce la dovrebbe fare senza grossi problemi, a meno di non pretendere pressioni sonore da discoteca.
Per quanto riguarda i cavi d'alimentazione puoi tranquillamente tagliare a metà il tuo TTS per ottenerne due, sebbene il progettista consigliasse una lunghezza maggiore. Relativamente alla pulizia della rete elettrica io ti consiglieri un filtro ad hoc, anziché un UPS. Certo, il costo sarebbe maggiore ma almeno avresti la certezza che la rete elettrica in ingresso al tuo impianto sia stata ripulita a dovere (es. Systems and Magic, recensiti qui su TNT-Audio).
L'UPS, di suo, fa pochissimo, perché interviene soltanto quando manca la rete, in condizioni operative normali al massimo filtra un pochino qualche disturbo, se include al suo interno un qualche filtro di questo tipo. Non stabilizza la tensione nelle diverse ore del giorno, questo è sicuro. Il fatto che tu senta l'impianto suonare sempre uguale o è un effetto placebo oppure davvero l'UPS che hai provato possiede un buon filtro al suo interno.
Infine, delle ristampe su vinile, provenienti da master digitale, ne ho parlato tante volte anche su questa rubrica. I risultati sono estremamente variabili, da scadente a molto buono. Difficile dare una risposta univoca, si tratta di sperimentare volta per volta a proprie spese.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Rumori dal potenziometro del volume
Salve direttore, da circa 12 anni ho l'impiantino composto da lettore cd Audioanalogue Paganini 24/96, integrato Puccini Remote della stessa marca e torri Opera Superpavarotti.
Da un paio di mesi mi sono dato alla liquida con il lettore Sonos Connect che, oltre ai servizi internet, legge in flac i cd riversati sul mac. Mi sono meravigliato della bontà audio e mi sembra strano che un apparecchietto come il Sonos sia meglio del lettore cd dal costo 3 volte tanto, tutto risulta più chiaro e definito. Messo da parte il Paganini ho affiancato il Sonos con un Oehlbach xxl dac ultra che è pure un ampli per cuffie. La configurazione mi piace, senza fatica d'ascolto ma c'è un inconveniente.
Il Puccini accusa del classico rumore di sfregamento del potenziometro volume, con grandi escursioni dei woofer appena regolo il volume, ma è comunque silenzioso e senza fruscii.
Tutto questo solo all'ingresso dove c'è il Dac alternandolo in tutti gli ingressi, senza Dac nessun problema, se ascolto il Sonos o il lettore cd o altro senza passare per il Dac il volume del Puccini non emette nessuna scarica elettrica.
Dac guasto o non compatibile?
La ringrazio in anticipo per la sua risposta e complimenti per TNT Audio.
Paolo - E-mail: plcst65 (at) gmail.com

LC
Caro Paolo,
intanto grazie per la testimonianza sul Sonos, ne sto ricevendo diverse. Il futuro è chiaramente segnato e temo che per i lettori CD il viale del tramonto sia già stato imboccato da tempo. Musica digitale da PC o via streaming dalla rete sono il futuro della musica in casa, c'è poco da discutere. Già quest'anno lo streaming, secondo i dati della RIAA, ha superato il download, è un segnale chiaro. Per il gusto del feticcio del supporto fisico continuerà a crescere il vinile, come sta già facendo da anni.
Il problema che segnali è curioso, evidentemente l'uscita del DAC causa qualche problema all'ingresso linea del Puccini. Non sono riuscito a recuperare i dati tecnici dell'uscita linea del DAC, ma immagino sia standard. Potrebbe essere un difetto del DAC, proverei a collegarlo a un altro amplificatore, anche di fortuna, per capire se si tratta di un problema di compatibilità elettrica o un vero e proprio difetto del componente.
Potresti anche provare con un altro DAC, non vorrei che ci fossero probemi causati dal collegamento tra Sonos Connect e il DAC esterno. Un'altra prova che farei è collegare un'altra sorgente digitale al DAC, per capire se cambia qualcosa o meno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Downsizing
Gentilissimo direttore,
dopo decenni di lettura silente sono qui anch'io con il mio fagotto di quesiti. Prima però devo complimentarmi - anzi ringraziare - per l'ottimo lavoro che svolge con TNT e per il senso di umanità che comunica anche nel più tecnico degli articoli. Il punto: in famiglia siamo costretti a un downsizing consistente: sparirà l'impianto di mia sorella, praticamente costruito con quanto avanzato a me, da sostituire con qualcosa tipo Bose wave per ragioni di spazio.
In questo modo avanzano un ampli Rotel anni ottanta da 30 watt canale (non ricordo la sigla), un Thorens 160 tutto di serie in buone condizioni e due Altec Corona a due vie in ottimo stato. Le altre sorgenti non meritano menzione. In più, dal mio impianto (Thorens 160 super con braccio RB 300, Cyrus CD8SE, Audio Note Oto e Klipsch Heresy), avanzerebbe una testina Dynavector Karat 23rs MkII gemella di quella che uso ma mai estratta dalla scatola.
Il quesito è: porto tutto ai City Angels o c'è qualcosa che vale la pena di provare a vendere? Non chiedo altre consulenze perché anche l'ambiente di ascolto del mio impianto è quello che è, cioè orrendo. Anche se me la racconto dicendo che ho l'effetto che si ha aprendo la porta di un teatro a concerto iniziato, quando si dice: "però ...questi sono bravi".
Se la richiesta fosse ultronea rispetto agli scopi della rubrica, capirò.
Grazie ancora,
P.S. Anch'io amo i motori, anche se su due ruote.
Maurizio - E-mail: maurizio.imperiali (at) fastwebnet.it

LC
Caro Maurizio,
grazie per l'apprezzamento e le belle parole. Tutto il materiale citato è assolutamente vendibile, anzi credo proprio che si riesca a recuperarci tanti bei soldini. Un Thorens TD160 è sempre un “gold classic” molto ricercato, spece se ancora tutto originale, l'ampli Rotel è da verificare se precedente o successivo all'inglesizzazione del marchio. Questo passaggio epocale risale ai primi anni '80 e, se la memoria non mi inganna, i primi apparecchi del nuovo corso erano gli integrati RA810 e 820, seguiti poi da diverse versioni (A, B, BX, BX2 etc.). La progettazione passò dal Giappone all'Inghilterra, più precisamente a Stan Curtis, papà di tante elettroniche di ottima stirpe e reputazione audiophile (Teac, Quad, B&W, Moth, Sugden, Cambridge Audio e tanti altri). Stan Curtis, in questi decenni, ha progettato oltre 400 apparecchi HiFi e si dice che coi suoi prodotti abbia vinto più titoli di Best Buy di qualunque altro progettista HiFi.
Se il tuo Rotel fosse uno dei primi apparecchi dell'era Curtis potrebbe persino avere un qualche interesse collezionistico, visto che quegli apparecchi hanno rappresentato un drastico cambio di tendenza nell'offerta del produttore giapponese. Si è trattato di uno dei rari e più eclatanti casi di riposizionamento di un marchio HiFi all'interno dell'immaginario collettivo degli appassionati: da produttore generalista senza infamia né lode a firma esotica di apparecchi minimalisti votati alla massima qualità in rapporto al prezzo.
Per quanto riguarda la testina Dynavector ancora imballata, posto che potresti tenerla per utilizzarla quando la gemella che monti ora sarà a fine carriera, è inutile sottolineare che è vendibilissima, visto che è nuova mai usata.
Fai delle buone foto, metti gli annunci online su vari siti del settore, senza trascurare le piattaforme generaliste subito.it e Ebay e attendi con pazienza la buona occasione, senza fretta.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Differenze tra analogico e digitale
Caro Direttore,
ho un quesito da sottoporre alla tua competenza e disponibilità. Il mio impianto è così composto:

Ascolto quasi esclusivamente musica acustica, classica, jazz, vocale. Il mio ambiente d'ascolto è una stanza ben trattata acusticamente. Il problema è il seguente. Il suono dei vinili mi piace regolarmente di più del suono dei cd, almeno quelli editi fino circa all'anno 2000 (dinamica, timbrica, nero infrastrumentale, fedeltà all'evento ascoltato dal vivo), anche paragonando la stessa incisione registrata sia in vinile che in cd. In particolare per la musica classica il paragone è improponibile.
Ho pensato che la meccanica di lettura cd fosse sia inadeguata rispetto alla catena analogica, ma la qualità audio dei cd ascoltati con il Marantz è identica a quella degli stessi cd liquefatti su pc, quindi sembrerebbe prescindere dall'utilizzo o meno del lettore cd. Il DAC della Peachtree Audio, di cui utilizzo l'ingresso coassiale per ascoltare i cd e l'ingresso usb per ascoltare i files da pc, è l' ESS Sabre 9023, dalle ottime specifiche e recensioni.
I cd editi circa dopo il 2000 ed i files HD mi sembrano migliorati, in questi il gap non lo avverto più. Che cosa ne pensi? Dipende semplicemente dal fatto che i cd registrati fino ad una quindicina d'anni fa erano in gran parte qualitativamente peggiori in confronto alle rispettive edizioni analogiche? Da tutto quanto ho scritto finora sembrerebbe di si, ma non ne sono poi assolutamente certo (magari a volte potrebbe anche essere una mia impressione...) e per questo chiedo il tuo autorevole parere.
Operativamente parlando, ecco il quesito: c'è qualche motivo per cui varrebbe la pena aggiornare il lettore cd acquistando una meccanica di trasporto senza svenarsi, per es il Cambridge Audio CXC?
Ti ringrazio sentitamente per la tua gentilissima collaborazione,
Paolo - E-mail: p.cristallini (at) tiscali.it

LC
Caro Paolo,
dubito che una nuova meccanica possa darti chissà quale vantaggio, realisticamente è la qualità del software a fare la differenza. Quel che non mi torna è che proprio dopo il 2000 si è scatenata la famigerata “loudness war” e la qualità media dei CD commerciali (non parlo di classica, ovviamente) è peggiorata drasticamente. La musica più seria è stata meno contaminata da questa moda del far suonare forte tutte le incisioni, uccidendo la vera dinamica della musica.
Mi viene in mente che, per qualche motivo, magari legato alla vetustà della meccanica che utilizzi, potrebbe essere che il collegamento digitale con il moderno pre/DAC della Peachtree non sia ottimale. È meno di un sospetto ma...non si sa mai. Hai la possibilità di mettere le mani su un lettore CD più moderno, dotato di uscita digitale? In questo modo ci togliamo questo piccolo dubbio.
In generale, un buon front-end analogico suona più naturale e gradevole di un digitale non allo stesso livello qualitativo. Molto, poi, influisce il gusto personale, magari tu prediligi un suono meno definito e contrastato, meno algido come purtroppo è tanto digitale. Potresti eventualmente provare un DAC esterno di qualità superiore, per vedere che accade.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovi diffusori da pavimento
Egregio Lucio,
seguo la tua rivista da circa due anni, saccheggiandola in ogni angolo alla ricerca di quei consigli preziosi, che tu e i tuoi collaboratori dispensate così generosamente. Ora mi permetto di scriverti perchè ritengo di aver bisogno di un parere diretto da parte tua, onde evitare passi azzardati. Il mio impianto è così composto:

Il tutto suona in una stanza completamente dedicata, dimensioni circa 3,15x4,10 per tre metri di altezza, di cui allego foto; tavolino e cavi credo di qualità adeguata.
Come certamente saprai, queste Mission sono un modello datato, sono a casa mia dal giugno 1990, e sono ancora lì un po' perchè funzionano ancora benissimo, ma anche perchè le consideravo il pezzo più difficile da cambiare, dopo aver cambiato gli altri, che qui, per brevità non cito. Sono piazzate su stand di marmo fatti fare appositamente perchè, essendo alte solo 77 cm, non arrivavano ad altezza delle mie orecchie da seduto. Attualmente si trovano a circa 20 cm dalla parete di fondo (lato lungo) e a circa 50 da quelle laterali, sono arrivato a questa posizione dopo molti tentativi, e ti assicuro che proprio la così breve distanza dalla parete retrostante ha fatto sì che venissero fuori al meglio le frequenze più basse, che prima mi sembravano molto timide, senza provocare rimbombi.
I grossi miglioramenti conseguiti ultimamente, l'avrai capito, mi hanno fatto venire un dubbio tipicamente da audiofilo: se avessi delle casse moderne ed allineate alla classe degli altri componenti non sarebbe forse una bella cosa? Quindi le mie domande sarebbero le seguenti:
  1. penso che, per adeguare i diffusori alla qualità del resto dovrei spendere una cifra tra i tremila e i quattromila euro, ti pare sensato?
  2. se sì, il mio budget corrisponde più o meno al listino delle omnidirezionali Duevel Venus, oppure alle Chario Constellation Pegasus, o a qualche modello Sonus Faber. Audio Reference mi ha proposto le Proac sm 100 su stand Atacama, ma io preferirei un modello da pavimento, ma anche ProAC non mi dispiacerebbe. Avresti altre proposte? Eviterei sicuramente le Klipsch o le B&W o altre con impostazione timbrica troppo vivace sulle alte frequenze.
  3. se no, dimmi pure tu.
Tieni presente che non posso ascoltare nulla preventivamente perchè, come sai, qua in Sardegna non esistono quasi rivenditori, ed io, causa cecità, non ho grande libertà di movimento. Non ho nemmeno la possibilità di ascoltare impianti diversi dal mio per farmi un'idea precisa di come possa suonare un diffusore piuttosto che un altro, posso dire solo che il suono che vorrei è comunque ricco di bassi profondi e di frequenze medie ben presenti e frequenze alte non troppo aspre, per un ascolto rilassante, insomma, e a volumi non altissimi che comunque, la mia piccola stanza non consentirebbe neppure.
Quello che ti chiedo è una indicazione di massima su cosa pensi sia meglio per un ambiente quale è il mio che, ripeto, non è grande, però è ora abbastanza assorbente e in grado di regalare finalmente molte bellissime vibrazioni, laddove mi pare manchi un tocco di realismo in più e anche un palcoscenico sonoro più ampio. Le Duevel le ho indicate perchè sarebbero molto più semplici da posizionare e avrei meno difficoltà a trovare io la posizione di ascolto più consona, ma vorrei proprio sapere cosa ne pensi.
Il budget che ho indicato è da spendersi sia sul nuovo, sia sull'ex-demo, l'usato mi pare che non vada bene nella mia situazione. Ascolto prevalentemente musica classica cameristica o per piccole orchestre, polifonica, antica e barocca, ma non disdegno quella sinfonica, molto meno spazio per il rock.
Ti ringrazio per l'aiuto che vorrai darmi e ti saluto con tanta stima.
Giuseppe - E-mail: giuseppeorru (at) tiscali.it
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giuseppe,
concordo con te circa la necessità di migliorare i diffusori, decisamente sottodimensionati rispetto al resto dell'impianto. Visto l'ambiente (non ho pubblicato tutte le foto che mi hai inviato) anche delle Duevel ominidirezionali potrebbero essere una buona soluzione, non ci vedrei male neppure delle planari tipo Magnepan, visto il tipo di musica e di ascolti che prediligi.
Per le omnidirezionali, benissimo le Venus ma forse anche il modello inferiore potrebbe essere sufficiente. Essendo una stanza con molta libertà di movimento e di posizionamento dei diffusori, non mi preoccuperei troppo dell'installazione, saprai certamente trovare il compromesso ideale, sia per le planari che per le omnidirezionali. Queste ultime sono certamente meno problematiche e subiscono meno la presenza di pareti vicine. Qualora volessi evitare l'azzardo dei planari e degli ominidirezionali, allora sia Sonus Faber che Opera sarebbero due opzioni che potresti prendere in seria considerazione.
Lascerei perdere diffusori su stand, francamente, perderesti molto in impatto e basse frequenze. Tra l'altro, questa mancanza sarebbe ulteriormente evidenziata dal fatto di ascoltare a volumi moderati.
L'ambiente mi sembra assolutamente accettabile e, da quel che intuisco, dovrebbe essere poco riflettente. Se fosse possibile, elimina il tavolinetto dallo spazio tra i diffusori, è un facile upgrade molto, molto sensibile.
Fai qualche esperimento anche con la posizione d'ascolto, dalle altre foto ho notato che hai una certa libertà anche in questo senso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
[Sala d'ascolto]
Buon giorno Sig. Cadeddu,
grazie ancora per i suoi consigli, ormai sono entrato nel tunnel della ricerca continua del perfezionamento dell'impianto, mi sono anche autocostruito (con grande soddisfazione) i cavi di potenza
TNT FFRC!
Ora il mio impianto è composto da:

Alcuni mesi fa sono venuto in possesso di un T-amp Fenice 20. Da quando ho cominciato a leggervi la storia del T Amp mi ha incuriosito tanto che l'anno scorso avevo acquistato su internet un piccolo Lepy 2024A+ con alimentazione da 5A, che collegato alle Scythe SCBKS-1100 e ad un adattatore audio bluetooth Logitec mi aveva lasciato a bocca aperta: con 120 euro mi ero fatto un impiantino portatile dignitoso.
Ma veniamo al Fenice 20: scollego il Nad e collego questo piccolo scatolino nero e rosso 10x10 cm del peso di pochi grammi, subito penso: ma chi me lo ha fatto fare di prendere un mobile dedicato all'impianto? Alzo la minuscola leva di accensione e mi accorgo che un canale non funziona bene, stringo meglio i connettori di segnale e rimango di sasso: un suono spettacolare! Ancora nuovo e bisognoso di rodaggio mi sembra meglio del mio Nad C316 Bee e nonostante i suoi 15+15watt riesce a pilotare le Tesi 560 senza problemi, anzi diciamo che il volume di ascolto già a ore 12 è sufficientemente alto per il mio ambiente di 20mq.
Certo non ha tutti gli ingressi del Nad non è dotato di telecomando e uscita cuffie, ma costa un ottavo e la qualità mi sembra nettamente superiore!
Che sia fortuna, che l'accoppiata lettore-cavi-diffusori si adatti meglio a questo minuscolo amplificatore? Non lo so dire. Ma è veramente imbarazzante!
Saluti,
Gianluca - E-mail: gianlucavallicelli (at) gmail.com

LC
Caro Gianluca,
“imbarazzante” è stato esattamente il primo aggettivo che mi venne in mente 10 anni fa la prima volta che collegai il T-Amp al mio impianto. Rimasi senza parole. Un giocattolo da 20$ che si permetteva di giocarsela, almeno su alcuni parametri, con amplificazioni di alto livello, era una rivoluzione epocale! Mi fa piacere che la Fenice20, che ha lo stesso cuore del T-Amp, abbia suscitato in te così tanta emozione. È bello sapere che oggi, con così poco, si possa avere così tanto. E pensare che all'epoca la stampa del settore scrisse che “vale quel che costa” (cioè niente!). La scheda Fenice20, di fatto, la recensimmo in occasione della prova dell'amplificatore T-HiFi MicroTi, esattamente 10 anni fa.
Osservo con malcelata soddisfazione che il tempo ci da dato ampiamente ragione. Buon ascolto!

Questa settimana a malincuore dobbiamo ricordare un altro artista che ci lascia troppo presto (46 anni!), si tratta di Attrell Cordes (noto come Prince Be), uno dei due fratelli dei PM Dawn, duo R'n'B americano. Li vogliamo ricordare, anziché con la conosciutissima “Set adrift on memory bliss”, con questa meno nota “Paper Doll”. Il disco, dal titolo Of the Heart, of the Soul and of the Cross: The Utopian Experience era pure inciso particolarmente bene, con una gamma bassa eccellente.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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