Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 1/12/2018 - 8/12/2018

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  1. Re: Consiglio per diffusori da pavimento
  2. Nuova sala d'ascolto
  3. Sui cali d'udito e sull'alta fedeltà
  4. Costruzione di un nuovo impianto hi fi con 2000€
  5. Pre fono a valvole
  6. LP vs CD vs Tidal
  7. Tannoy Turnberry
  8. Re: Casse acustiche per ascolto jazz
  9. Upgrade integrato
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Re: Consiglio per diffusori da pavimento
Buonasera direttore,
dopo il suo consiglio su quali diffusori abbinare ad un Pro-Ject Maia (
Vol.841), mi sono preso un po' di tempo per gli ascolti e la mia preferenza è andata alle Elac. Al momento dell'acquisto, complice anche una momentanea traversia economica, sono cominciate un po' di riflessioni. Nel frattempo ho avuto modo di recarmi al Gran Galà dell'Alta Fedeltà di Padova dove ho ascoltato impianti il cui costo probabilmente supera l'ammontare del mio stipendio annuale. Ne sono uscito con le orecchie rintronate e un principio di mal di testa a causa di bassi rimbombanti in maniera oscena. E le domande sono diventate ancora più pressanti: val la pena investire in diffusori se poi non si dispone di un ambiente “adeguato” (veda foto), se l'ascolto della musica spesso deve condividere il suo tempo con altre attività? Quindi la prima tentazione è stata quella di abbassare il target e orientarmi verso qualcosa di meno “oneroso”. Rimanendo in casa Elac avevo pensato alle B5, ma anche loro devono avere una propria dignità e il costo dei diffusori più quello di due onesti stand mi riporta circa al prezzo delle torri senza risolvere i miei problemi.
Rileggendo le varie risposte da Lei fornite ai lettori ho pensato che la soluzione potrebbero essere delle casse facili da posizionare, dei diffusori che non soffrano la vicinanza della parete di fondo. Pensavo alle Duevel Planets e alle Larsen 4.2; sono entrambe oltre il budget che mi ero prefissato ma se ne vale la pena, si può fare. Prima domanda: è in grado il Maia di pilotare questi diffusori?
Seconda domanda: ad un altro “ascoltatore” Lei ha consigliato le Rega RS1; potrebbero essere una scelta?
Terza e ultima domanda: altri diffusori, nel range di spesa degli altri da me citati, che non soffrano la vicinanza della parete posteriore? (e a corollario dove trovarli usati? ma questa mi pare una domanda inopportuna).
Infine, grazie per il tempo e la pazienza che settimanalmente dedica per rispondere ai lettori di TNT Audio tra cui anche il sottoscritto.
Massimo - E-mail: mssm.cogo (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Massimo,
gli ascolti presso le fiere sono spesso deludenti, per inadeguatezza delle strutture dove sono installati gli impianti. Anche all'ultimo Roma Hi Fidelity Show l'acustica delle salette era abbastanza penalizzante per le virtù degli impianti in dimostrazione. Queste tue riflessioni, però, non capisco in che modo influenzino le tue scelte. Avevi deciso per le Elac e hai cambiato idea per via dell'installazione? Non credo che le Elac ti creeranno chissà quali problemi! Certo, sarebbe meglio posizionarle su supporti adeguati. Immagino debbano stare a fianco del mobile TV, non è certo il massimo. Eliminando il pouff rosso e la piantana riusciresti a recuperare lo spazio giusto per i supporti o per delle piccole torri da pavimento. A patto di disporre di una ventina di cm di distanza dalla parete posteriore direi che non dovresti avere problemi di sorta. Gli altri diffusori che hai citato sono di altro livello rispetto alle Elac, ma anche il loro costo lo è. Potresti, è vero, cercare nell'usato, ma secondo me trovi pochissimo, per via della scarsa diffusione di questi prodotti.
Il Maia, in ogni caso, non avrebbe problemi a pilotarle. Forse la soluzione migliore sarebbe quella di una coppia di Elac su supporti. Se riesci a pazientare ancora un po' a breve recensirò per TNT-Audio dei supporti incredibilmente efficaci e poco costosi, che di fatto rendono l'autocostruzione del tutto inutile.
Con questa soluzione il costo delle Debut più i supporti sarà ancora molto lontano dal costo delle Larsen o delle Duevel, diciamo pure molto lontano dal 50% del costo di questi diffusori!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuova sala d'ascolto
Buongiorno, spero che questa mia nuova lettera la trovi bene come al solito. In vista di grandi cambiamenti torno a scriverle per chiederle qualche consiglio riguardo al mio impianto: non ci sono grosse rivoluzioni in vista dal punto di vista delle componentistica ma, visto che stiamo cambiando casa, vorrei chiedere il suo parere sulla disposizione dello stesso nel futuro ambiente. La casa che abbiamo acquistato (e in cui ci trasferiremo a marzo) dispone di un ampio cucina-soggiorno che verrà grosso modo disposta come da render “artigianale” fatto da me e piantina qui sotto. Causa disposizione impianti (presa satellitare, elettriche, etc.) e camino in cartongesso già esistente la disposizione ci è sembrata abbastanza obbligata e, come potrà vedere, poco favorevole ai diffusori. L'impianto (amplificatore Arcam FMJ A18, Monitor Audio Silver RX-8 e Super prodac) non è infatti usato solo per scopi musical-audiofili ma anche sfruttato da tutta la famiglia per riproduzioni multimediali, audio dei film, etc. Questo è un vantaggio da un lato (l'audio e la fruizione dei film ne guadagnano certamente, come pure la riproduzione di concerti di classica da Sky Classica HD) ma obbliga a disporre i diffusori in mezzo alla riflettente tv e possibilmente simmetricamente alla stessa. Sul lato a sinistra del camino, prenderà posto invece una libreria.
L'uovo di Colombo sarà continuare a utilizzare le mie pedane in pietra dotate di piedini in teflon (di cui avevo già parlato nelle precedenti lettere) spostando agevolmente in avanti le casse quanto basta per toglierle dagli angoli qualora si avesse voglia di ascolti più seri (si veda rubrica della posta
Vol. 852), lasciandole invece “incastrate” in quella nicchia creata dal camino nell'uso quotidiano (film e spotify per famiglia). Il consiglio che le chiedo è: quel camino in cartongesso in centro alla parete (praticamente un elemento quasi cavo in cartongesso) va trattato acusticamente in qualche modo (es. con vernice antirombo)? Devo temere rimbombi dovuti al tipo di materiale, oltre che a quelli ovvi dovuti all'infausta geometria della parete posteriore e al posizionamento? È il caso di pensare a delle bass-trap da disporre sugli angoli dietro ai diffusori?
So che bisognerebbe ascoltare il risultato prima di prendere decisioni ma, dato che prima di entrare in casa procederò con una bella ritinteggiatura e qualche lavoretto mi piacerebbe (se possibile) sistemare tutto nel momento in cui avrò gli operai in casa (prima di entrarci) e non dover rovinare in seguito lavori e ritinteggiatura appena svolti per risolvere qualche problema acustico già prevedibile oggi. Come tratterebbe lei quella nicchia, dal punto di vista teorico?
Allo stesso scopo sto pensando, in vista del Natale, di fare un upgrade del DAC che punto da un po', passando a un ARCAM IRDAC II dotato di ingressi digitali e bluetooth che agevolerebbe l'utilizzo da parte di tutta la famiglia. L'idea è quella di collegare tutte le sorgenti (pc, blue-ray, tv, decoder sky) all'amplificatore tramite il nuovo DAC, dotato di un maggior numero di ingressi. A parte questo non penso per ora a ulteriori upgrade e nuova componentistica, visto che per upgrade sostanziali (ampli o diffusori) vorrei capire come suonerà l'impianto in quelle condizioni.
Sono stato infatti in qualche negozio specializzato e mi sono fatto l'idea che per fare un Ottima scelta, da questo punto di vista, sarebbe proprio il DAC Arcam. Lascerei il resto al suo posto, soprattutto l'amplificatore, che non sarà certo il collo di bottiglia della futura installazione. upgrade sostanziale dell'amplificatore (a cui inizialmente pensavo, magari passando a qualcosa di leggermente più dettagliato e brillante, senza esagerare) sia necessario spendere un po' più del migliaio di euro che potrei dedicargli ora. L'ARCAM FMJ A-18 fa il suo onesto lavoro, non è stancante e mi pare abbia ancora molto da dire: difficile pensare di trovare qualcosa che suoni come un netto upgrade (a parte qualche occasione nell'usato) con circa 1000€...lei che ne pensa?
La ringrazio ovviamente in anticipo per la sua eventuale cortese risposta.
Giordano - E-mail: giovaneskywalker (at) gmail.com

[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giordano,
limiterei il più possibile gli acquisti prima del trasferimento. A cose fatto sarai maggiormente in grado di capire come e in quale direzione muoverti. Approvo soltanto l'acquisto di un nuovo DAC giusto per soddisfare l'esigenza pratica di avere più ingressi digitali da gestire. La disposizione non mi sembra particolarmente penalizzante anche perché le casse, grazie alle tue pedane semoventi, possono essere eventualmente spostate in posizione più consona. Qualora ti dovessi stancare di questo continuo avanti e indietro, in futuro, potrai programmare l'acquisto di una coppia di torri che non soffra troppo della vicinanza della parete posteriore (es. Rega o direttamente Larsen, che addirittura la richiedono!).
Non credo che il camino e la sua struttura in cartongesso siano un problema per l'acustica. Lo sono molto di più gli angoli vicino ai quali i diffusori si trovano a suonare e contro i quali sei completamente disarmato. In questo momento non ci sono trattamenti acustici particolari da fare, pensa solo a rendere meno riflettenti le pareti vicine ai diffusori, con quadri in tela, arazzi o soluzioni analoghe di tipo professionale (pannelli in sughero/lana di roccia etc.). Esistono anche dei quadri “sonori” ovvero dei pannelli di correzione acustica che possono essere personalizzati con le immagini a nostro piacimento. I bass traps non servono per ridurre le riflessioni in gamma medio-alta ma eliminano eventuali problemi in gamma bassa. Inutile programmarli da ora, potrai capire cosa serve soltanto con l'impianto in loco. L'unica cosa che puoi fare prima di entrare in casa, visto che stai ancora facendo dei lavori con l'impresa, è farti predisporre, se possibile, una linea elettrica dedicata per l'impianto, a partire dal contatore, con cavi di buona sezione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sui cali d'udito e sull'alta fedeltà
Gentile dottor Cadeddu,
torno a scriverle a distanza di tempo, sperando di risultare sufficientemente sintetico nonostante l'argomento complesso e delicato. Mi riferisco a una sua recente
risposta ad una lettera alla redazione di TNT, nella quale si stupiva (e a suo dire non era la prima volta che ciò accadeva) del comportamento di un appassionato che a seguito d'un calo d'udito si era disfatto del suo impianto Hi-Fi. Credo il suo stupore derivi dal non avere mai sperimentato problemi d'udito veramente seri e prolungati, per non dire cronici; per cui se ha la cortesia di seguirmi per un istante le racconterò una mia recente esperienza.
L'anno scorso, a seguito di una forte influenza con sinusite, otite e via dicendo, che si faceva beffe dei più potenti antibiotici, mi sono trovato per molti mesi con un palese calo d'udito all'orecchio destro, al quale non han giovato ben sei visite otorinolaringoiatriche specialistiche, rivelatesi del tutto inutili. Durante questo periodo, in cui comunque detto calo d'udito non m'impediva di condurre una vita assolutamente normale, non solo in casa ma anche nella vita d'ufficio eccetera, ciò che più metteva in evidenza il difetto percettivo era proprio l'ascolto di apparecchiature stereofoniche ad alta fedeltà. Ritengo ciò sia dovuto al fatto che le incisioni sterofoniche ad alta fedeltà tendano a riempire in modo per certi versi innaturale l'intero spettro audio udibile, e siano inoltre convogliate ai padiglioni auricolari da due sorgenti simmetriche distinte, anche questa una condizione (che avrebbe la pretesa di ricostruire un'immagine sonora tridimensionale artificiale) raramente riscontrabile in natura. Il risultato è che l'ascolto dell'impianto Hi-Fi esaltava in modo estenuante la percezione del difetto uditivo, con una sensazione fastidiosissima di asimmetria dell'intero capo, che mi portava in breve ad uno stato di esasperazione nervosa il quale mi privava completamente del piacere d'ascoltare musica in quel modo.
Passavo intere serate a cercare di pulire l'orecchio con cotton-fioc fino ad irritare il condotto uditivo, ma senza ovviamente risultati pratici, anzi con l'effetto che l'irritazione cutanea dovuta ai ripetuti tentativi di pulizia aggravava la sensazione di fastidio generale. Siccome “non tutto il male viene per nuocere” è il mio motto, ripiegai per un lungo periodo sull'ascolto in modalità strettamente monoaurale (anzi: con una sola cassa acustica collocata a centro stanza) d'una collezione di 78 giri di jazz che avevo acquistato molti anni prima ma senza avere mai veramente tempo di godermela appieno.
Fatalità, pochi mesi dopo, nel corso d'una discussione su un forum, che in quel momento per puro caso verteva sull'alta feldetà, un utente inglese che aveva avuto un problema simile al mio (ma temo purtroppo più grave e soprattutto cronico) descrisse in modo altrettanto simile l'esasperante sensazione di fastidio che gli dava l'ascolto del suo sistema Hi-Fi, un sistema a suo dire di eccellente qualità, ma di cui decise di disfarsi perché giunse addirittura a dargli problemi psicologici di inadeguatezza. Le sue esatte parole furono che “trovava l'alta fedeltà particolarmente inutile a portare svago, poiché focalizza l'attenzione sui dettagli minuti della musica e sull'accuratezza con cui essi sono riprodotti (fatto che riporta continuamente la mente al proprio problema d'udito) piuttosto che sull'ascolto normale della musica nel modo in cui la gran parte della gente normale la ascolta”. Aggiunse che in seguito riprese ad ascoltare con piacere musica da radio di buona qualità (immagino intendesse dire apparecchi come la Tivoli Model One o simili, in ogni caso si tratta d'un percorso che ritengo molto simile al mio con i 78 giri monoaurali). Considerato quindi che non si tratta solo di un'esperienza personale, ma di un percorso che ha trovato riscontro nelle parole di altre persone (incluso il lettore di TNT a cui lei rispondeva), ho ritenuto di inviarle queste righe pensando che potessero facilitarle il comprendere perché l'alta fedeltà possa risultare talmente molesta a chi ha problemi d'udito, da rendere preferibile allontanarsi del tutto da essa. Cordialmente,
Marco - E-mail: marco.gilardetti (at) hirtel.it

LC
Caro Marco,
evidentemente parliamo di situazioni molto diverse e mi spiace non abbia colto la differenza. Il lettore lamentava un calo dell'udito a certe frequenze, in maniera simmetrica su entrambe le orecchie, pertanto a dare fastidio non era la presenza di due diffusori, come nel tuo caso, ma la mancanza di certe frequenze, che lui cercava di compensare con l'equalizzatore. La situazione da te descritta è diversa: un orecchio sente meno dell'altro, per cui è assolutamente normale che sia fastidioso ascoltare da due diffusori distinti, meglio - a quel punto - ascoltare in mono da una cassa sola. Ancora meglio sarebbe ascoltare da un sistema a diffusione omnidirezionale che non fa percepire in maniera distinta il suono dei due diffusori. Non vedo perché limitarsi a dei 78 giri: in mono si può ascoltare tutto, basta avere un dispositivo che converta in mono le incisioni stereofoniche e, a quel punto, utilizzare una sola cassa con un amplificatore mono.
Resta valido, comunque, il mio discorso sul rapporto suono reale/suono riprodotto. Con un orecchio che sente meno dell'altro anche la musica dal vivo dovrebbe essere un problema, perché si sentono maggiormente gli strumenti da un lato piuttosto che dall'altro. Il problema vero, che ha ben evidenziato l'audiofilo che citi, è che tipicamente ci si pone in maniera sbagliata davanti al proprio impianto HiFi. Anziché considerarlo uno strumento per riprodurre musica, è come se fosse uno strumento d'indagine ossessiva sui suoni riprodotti. Non si può semplicemente accendere l'impianto e ascoltare, senza concentrarsi sui particolari, sui pregi/difetti etc.? E, in più, chi ci obbliga a stare seduti davanti all'impianto? Basta accenderlo e ascoltare mentre si sta in piedi, si fa altro o si sta seduti non di fronte ad esso. Conosco qualcuno che preferisce ascoltare l'impianto stando seduto di lato ad esso, evidentemente la direttività dei diffusori lo disturba.
In definitiva: il problema non è né l'impianto né l'HiFi in quanto tale e neppure il problema uditivo: il vero problema è la nostra condizione sbagliata di porci davanti alla musica riprodotta. Un conto è il recensore che, ahimé, deve stare lì a tagliare il capello in otto parti uguali per trovare pregi e difetti, un altro è accendere un componente elettronico per fargli riprodurre musica. Magari potessi farlo più spesso: ascoltare per il gusto di ascoltare, senza dover recensire!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Costruzione di un nuovo impianto hi fi con 2000€
Buongiorno Direttore,
Spero di scrivere nel posto giusto per questo tipo di quesito...in caso contrario le chiedo scusa. Dopo circa 20 anni di "latitanza musicale" mi è ritornata voglia di ascoltare bene la Musica. Mi piace il rock di ac/dc, nirvana, pearl jam, u2, clash, marlene, kuntz, motorphsico, rage against the machine, sonic youth, alcuni gruppi che ascolto. Non penso di essere un intenditore, ma mi piace sentire bene pur non avendo elementi per descrivere bene ciò che accade dentro le mie orecchie. Sto cercando di costruire un buon impianto (il migliore possibile) con circa 2000 euro di budget complessivo. Devo inserirlo in un ambiente di 26 mq circa (un soggiorno cucina, stanza 5×5,3 mq). Sono andato di persona in un centro specializzato, dove ho ascoltato dei diffusori Elac f5, delle b w 684 e delle canton di cui non ricordo il modello, forse gle 476.2. Il tutto abbinato ad un marantz pm 5005 come ampli. Devo dire che le elac f5 sono quelle che mi piacevano di più...se posso provare a dare un aggettivo mi sembravano più equilibrate rispetto alle canton e decisamente più profonde rispetto alle b w.
Ora visto che vorrei ascoltare musica anche tramite pc starei valutando un Rotel a12. Mentre per ascoltare i cd avrei in mente di abbinare un cambridge cxc o un rega apollo r. Il punto fermo sono per ora la coppia di diffusori Elac F5. L'ampli penso il rotel a12 (sia per prezzo che per possibilità di collegarlo ad un pc).
Il lettore non saprei che fare soprattutto in funzione del tipo di musica che ascolto e degli altri componenti.
Grazie per la sua disponibilità,
Marco - E-mail: marcologaglio75 (at) gmail.com

LC
Caro Marco,
noto che le Elac continuano a mietere consensi (e vittime nella concorrenza!). Ottima scelta, le tue orecchie hanno sentito bene, pur non essendo esperte. Ottima scelta anche l'amplificatore Rotel, che ti consente un primo approccio facile alla musica liquida. In più suona bene e pilota con disinvoltura più o meno tutto. Per quanto riguarda la lettura dei CD, posto che sia il Rega che il Cambridge sarebbero delle buone scelte, perché non indirizzarti direttamente a un lettore della stessa serie del Rotel? Ad esempio il modello RCD-12, degno “fratello” dell'amplificatore A12: costa circa 600€, monta un ottimo convertitore D/A Wolfson WM8740 24bit/192kHz e anche esteticamente si abbina perfettamente. In più, conserveresti una sorta di family sound, che fa sempre bene. Anche in ottica di rivendibilità futura, un'accoppiata monomarca ha una chance in più.
Mi raccomando: cura l'acustica della stanza e la disposizione dei diffusori, altrimenti ti puoi scordare il bel suono delle Elac che hai sentito in negozio!
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Pre fono a valvole
Salve Sig. Cadeddu, ho acquistato di seconda mano un amplificatore Magnum classe a, purtroppo il modello che ho preso non ha la scheda phono, stavo pensando di abbinarci lo Yaqin ms23b a valvole, mi sembra un prodotto dal buon rapporto q/p, cosa ne pensa?
La ringrazio anticipatamente e la saluto.
Giovanni - E-mail: giovanni.mura61 (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
ottima scelta quella dell'integrato Magnum, prodotto esotico e dal buon suono. Per quanto riguarda il pre phono, le alternative sono tantissime, anche nella fascia di prezzo dello Yaqin. Abbiamo già recensito prodotti di quest'Azienda e ne abbiamo tratto delle ottime impressioni, per cui non ho assolutamente niente in contrario. Ti faccio solo osservare che un apparecchio a valvole è, tipicamente, un po' più complicato da gestire, perché i tubi invecchiano, vanno sostituiti con attenzione, fatte le tarature del caso etc. Se ti sei orientato verso questo tipo di prodotto immagino tu conosca già questo tipo di problematiche. In caso contrario, se volessi vivere più tranquillo con un prodotto più facile da gestire, pensa a pre phono a stato solido classici come il Lehmann Black Cube Statement, il Rega Fono, qualche Clearaudio etc.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

LP vs CD vs Tidal
Carissimo Lucio,
sono un felice appassionato del mondo hi-fi, e desidero innanzitutto ringraziarti proprio di ciò. Grazie al particolare senso critico della tua pubblicazione, negli anni sto maturando la "consapevolezza" nell'ascolto. Mi godo il mio impianto, basato su Klipsch RF82 MkII e Arcam FMJ17, innanzitutto. Posso sentire limiti dell'interazione delle Klipsch con il mio ambiente d'ascolto, un po' troppo riflettente, ma anche luminoso, grazie alle finestre enormi. Riesco a regolare il volume in modo che tutto resti piacevole. Resto consapevole dell'apporto dell'ampli, nel tentativo di addomesticare il suono dei diffusori. Accetto di buon grado le differenze tra incisioni e supporti, la compressione dinamica dilagante, in attesa di tempi migliori per il livello tecnico delle nuove uscite.
Nel frattempo, a volte la voce di TNT si fa più sottile, scarna, ma resta incardinata nel buon senso, nonché sintesi di una grande esperienza di ascolto e riflessione. Grazie ancora.
Rileggendo il tuo bell'editoriale
LP vs CD, facciamoci furbi, ti chiederei aiuto nella riflessione su come orientarmi oggi sulla spesa in musica. Ho circa 400 LP (li ascolto con Pro-Ject Xpression e Ortofon 2M Blue) e 250 CD, oltre che un abbonamento Tidal Hifi (Chromecast Audio e dac Teac UD H01). Ascolto jazz, classica, r&b, blues, pop. Come mi regolo, con un budget che oscilla sui 3-400 euro l'anno? Sostengo la via della musica liquida a 20 euro al mese e acquisto d'impulso qualche vinile ogni tanto? Risparmio sui vinili e compro i più convenienti e spesso meglio suonanti CD?
Mi tengo Tidal e alla fine dell'anno acquisto solo i titoli che continuo ad ascoltare di frequente?
Aspetto qualche prezioso suggerimento, grazie, e buone feste.
Mario - E-mail: m.cristiano70 (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
non è facile rispondere al tuo quesito perché le esigenze di ascolto/possesso sono diverse per ognuno di noi. Se ti trovassi bene con Tidal e non avessi più voglia del supporto fisico potresti vendere tutto e tenerti solo l'abbonamento. Una scelta radicale, ma possibile. Oppure fare come faccio io, ovvero acquisto il disco che mi interessa nel supporto più conveniente e flessibile per l'uso che intendo farne. Ad esempio, se è qualcosa che posso ascoltare anche in auto, preferisco avere il buon vecchio CD, altrimenti benissimo l'LP, se non ha un prezzo esagerato. Per fortuna i CD si trovano a prezzi estremamente bassi ormai, per cui diventano sempre più appetibili. Preferisco avere un disco in più che un supporto potenzialmente migliore (cosa, tra l'altro, tutta da verificare).
La decisione quindi spetta a te e dipende dalla tua voglia di supporto fisico o meno, dal desiderio di espandere la tua discoteca anziché cercare di migliorarne la qualità sonora, con pochi titoli ma ben suonanti. Io ho sempre scelto la prima strada, ma ognuno di noi ha esigenze diverse. Inoltre, personalmente ho ancora il desiderio del supporto fisico, una copertina da toccare o sfogliare, e la gradevole sensazione di scartebellare a caso tra i CD e gli LP per scoprire quell'album che non ascolto da tempo. Tutto questo, con la liquida, ha un gusto un po' diverso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tannoy Turnberry
Ciao Lucio,
finalmente mi sto godendo i nuovi (almeno per me) diffusori Tannoy Turnberry. Per acquistarli ho dovuto dar fondo ai risparmi, anche quelli che non avevo, ed ho venduto tutti gli altri componenti, ma si vive una volta sola e le pazzie fanno bene. Ora ascolto dal computer con il piccolo Pro-ject Maia e devo dire che se la cava benissimo. Manca una bella ricostruzione scenica ma credo che per almeno il 60% sia colpa di un posizionamento sbagliato, cosa che risolverò quando terminerò i lavori ed avranno un salotto tutto per loro. Una cosa però intanto posso farla per migliorare il suono ed è affiancare un DAC al piccolo Maia, per questo ho bisogno di un tuo consiglio su un prodotto anche da cercare nell'usato con un budget limitato, devo collegarci un Mac dove ho un buon archivio di liquida ad alta risoluzione.
Lo step successivo sarà quello di riprendere un bel lettore cd ed una amplificazione che faccia esprimere al meglio le Tannoy, per questo ti chiedo anche un consiglio per la direzione da prendere così comincio a guardarmi intorno. Ho da poco venduto il lettore Naim cd5x che ricomprerei volentieri perché mi è proprio piaciuto ma in molti mi hanno detto che Naim non si accoppia bene con le Tannoy, cosa che non comprendo molto ma chiedo a chi è più esperto di me. Ho venduto anche il lettore Unison Research Unico Cd che se la batteva alla pari con il Naim ma è molto meno affascinante come oggetto. Quindi la domanda è: affiancare alle Tannoy una catena Naim oppure Unison Research? Ad esempio supernait 2 e cd5x oppure un ibrido Unison con l'Unico Primo ed un lettore come l'Unico cd. Il mondo dell'HIFI è sconfinato e ci sono migliaia di prodotti validissimi che non conosco e che non potrò mai ascoltare perché chi se le porta in giro le Turberry!? Quindi imploro qualche buon consiglio, anche di quelli che stravolgono tutto, anzi sono quelli che preferisco, a patto che non debba accendere un mutuo per ascoltare musica, altrimenti non avrò nemmeno più il tempo per ascoltarla.
Attendo con ansia e gratitudine i tuoi preziosi consigli.
Davide - E-mail: info (at) davidefusco.com

LC
Caro Davide,
complimenti per l'acquisto delle Turnberry, ottimi diffusori! Prima di preoccuparti delle elettroniche a monte, concentrati sulla disposizione dei diffusori e sul dar loro un ambiente adeguato al loro potenziale. Immagino abbia venduto il lettore Naim e l'Unison per finanziare l'acquisto delle Tannoy, altrimenti non mi spiego come mai vorresti riacquistarli! :-)
Chi ti ha detto che Naim non va d'accordo con Tannoy probabilmente non ha mai sentito né i primi né le seconde. Pensa un po', io ci metterei dietro un impianto full-Naim! Quindi, mettiti comodo e goditi il nuovo acquisto, comincia a mettere da parte per i nuovi componenti. Tra l'altro, questi li puoi cominciare a cercare, in tutta calma, nel mercato dell'usato, magari in UK, dove i componenti inglesi costano molto, molto meno che qui in Italia. Non oso consigliarti soluzioni bizzarre, secondo me le signore inglesi hanno bisogno di tranquillità e partner della stessa stirpe. Potresti, in alternativa, valutare Exposure o Rega, qualora volessi cambiare un po', ma non troppo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Casse acustiche per ascolto jazz
Gentilissimo direttore,
La ringrazio tanto per la sua puntuale, chiara e professionale
risposta. Difatti ha ragione Lei, probabilmente non sono così glaciali le mie piccole Dynaudio, forse soltanto un po' troppo piccole per la sala in cui si trovano. Nell'ambiente d'ascolto tra l'altro ci sono tappeti persiani, tende, tanti dischi e libri che dovrebbero assorbire varie spigolosità. Mi domando a questo punto se questa presunta glacialità non sia dovuta più ai cavi di potenza collegati ad esse, degli Audioquest Indigo blue, silver plated...
Per quanto riguarda i suoi consigli ho adocchiato delle ProAc Response 2.5, sui 1.300 euro o delle Tannoy Turnberry Prestige HE, intorno ai 2.000 euro. Per le Sonus Faber qui in Olanda si trovano facilmente, Venere, Concerto Domus e Liuto, al di sotto dei 2.000. Per quanto riguarda Chario, in Olanda ci sono tante Syntar 100 e 200 ma poche torri HIFI... Dovrei venire in Italia eventualmente se volessi acquistare per esempio delle Ursa Major che avrei trovato sulle 2.700 euro. Facendo dei piccoli sforzi potrei arrivarci. Potrei anche considerare delle Magnepan o sarebbe troppo azzardato?
Cordialmente,
Cari Saluti,
Francesco - E-mail: francescofrunzio (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
potrei dirti di fare come il lettore che ti ha preceduto, che si è preso delle Turnberry e ne sembra entusiasta! Altrimenti benissimo le ProAC. I planari sono una scelta particolare, l'ambiente è grande e mi pare tu gradisca un suono abbastanza corposo, cosa che i planari difficilmente riescono a riprodurre, se non aumentando in maniera importante le dimensioni dei pannelli o riducendo la cubatura dell'ambiente d'ascolto. Ovviamente, se riuscissi a sentire, meglio ancora se a confronto, i diffusori che hai citato, non esitare a farlo, potresti avere un colpo di fulmine per qualcuno dei modelli citati. In linea di massima, per la tua situazione logistica, il tuo impianto e i tuoi gusti, forse le Turnberry sono la scelta più sensata. Per 2000€, poi, sarebbero da prendere al volo, qui in Italia le trovi almeno a 1000€ in più. Tieni conto che di listino costano oltre 6000€ perciò è difficile trovarle a meno di 3000€. In Italia, naturalmente, perché all'estero le cose sono abbastanza diverse. Eventualmente senti il lettore che ti precede e scambiatevi qualche parere, TNT-Audio serve anche per questo (ed è per tale motivo che preferiamo pubblicare gli indirizzi e-mail di chi ci scrive).
Infine no, non possono essere i cavi i responsabili di un suono così “glaciale” come lo definisci tu. Hanno una sicura influenza, questo sì, ma non tanto da stravolgere il carattere di un diffusore.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Upgrade integrato
Carissimo direttore, prima di tutto i complimenti per il prezioso e equilibrato lavoro che svolgete voi di TNT-Audio. Veniamo alla domanda. Il mio impianto è composto da:

Dopo aver meticolosamente assemblato tutto, integrato meglio possibile il tutto nel mio ambiente, tramite misure di RTA, e gli indispensabili consigli di Get Better Sound, tantissime ore di prove e ascolti, senza fretta e senza stress, ma solo divertendomi, credo di aver ottenuto il massimo con tutto quello che avevo, e sono anche soddisfatto del suono raggiunto. Ora per migliorare, credo ci voglia un upgrade, e pensavo di partire dal componente più vecchio del mio impianto. L'integrato, che funziona perfettamente, ma credo che 35 anni di attività, prima o poi presenteranno il conto, dal punto di vista funzionale, oltre a quello sonico. Vista la bella sinergia tra Accuphase e B&W, ed essendo un Accuphase nuovo, purtroppo improponibile, vorrei un consiglio su un amplificatore che sonicamente possa avere un suono simile, o comunque andare d'accordo con le B&W, ascolto ogni tipo di musica, basta che sia bella.. La cifra a disposizione, sarebbe max 2000 euro. Se lo ritiene migliore, come soluzione, potrebbe andarmi anche bene tenere l'attuale amplificatore come pre, e prendere un finale nuovo.
La ringrazio della risposta, e saluto cordialmente.
Giorgio - E-mail: giorgio.gravano (at) kone.com

LC
Caro Giorgio,
la soluzione più economica e sensata, a mio parere, è quella di rinfrescare il tuo bel integrato Accuphase. Intanto un buon recapping, ovvero la sostituzione dei condensatori d'alimentazione, regalerà subito nuovo sprint al suono dell'integrato giapponese. Magari anche la sostituzione di fusibili, la pulizia dei contatti e il loro trattamento con prodotto ricondizionante specifico potrebbe aiutare ancora un po'. La spesa sarebbe contenuta e il risultato sicuro, se ti affidassi a persone competenti o se facessi tutto tu in casa. Qualora invece volessi cambiare, io penserei o a un grosso integrato Audio Analogue, una coppia pre+finale dello stesso marchio o, ancora, a un integrato Naim. Audio Analogue te lo consiglio perché spesso le elettroniche di questo marchio erano “tarate” su diffusori B&W come riferimento, quindi l'accoppiamento timbrico è sicuro, mentre Naim è una certezza e basta. Il suono non è caldo e morbido come il vecchio Accuphase, ma credo che le tue B&W scopriranno una seconda giovinezza con alle spalle un bel Nait (5i, XS o superiore).
Ti sconsiglio invece di tenere l'Accuphase come pre, perché non risolveresti i problemi dovuti agli acciacchi dell'età che avanza (i condensatori scarichi si sentono comunque) e perché sarebbe uno spreco sottoutilizzarlo così.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Gentile Direttore,
innanzitutto complimenti per la meritoria opera divulgativa che porti avanti incrollabilmente ed indefessamente da molti anni; mi riferisco in particolare ai consigli che tramite la rubrica della posta elargisci ai tanti lettori che si rivolgono a Te.
Leggo la rivista da molti anni ma non Ti ho mai scritto. Anche questa volta ero in dubbio se scrivere in quanto non ho da chiedere un consiglio; vorrei, se mi è consentito, consigliare a mia volta un apparecchio che mi ha in qualche modo sorpreso (cosa non del tutto facile visto che ho 56 anni, ho un impianto stereo da quando ne avevo 14, vado abbastanza regolarmente alle fiere che si svolgono più vicino alla mia città – Genova - e quindi non mi entusiasmo certamente al primo apparecchio che vedo/sento). Sto parlando dell'amplificatore Yamaha R-N803d. Si può considerare come “fratellone maggiore” di quel
R-N500 provato, con giudizio positivo, da Maarten van Casteren nel dicembre 2014. Ma procediamo con ordine.
Circa un mese fa una coppia di miei carissimi amici, Marco e Lidia, mi telefonano per annunciare che avrebbero deciso di acquistare un impianto stereo nuovo in sostituzione di un vecchissimo rack Pioneer e quindi mi incaricano, in qualità di “esperto”, di cercare qualche cosa con un budget massimo di circa € 1200,00 per amplificazione e casse; avrebbero riutilizzato, come sorgente, un vecchio lettore cd Pioneer. L'impianto avrebbe dovuto essere inserito in una “bella” parete attrezzata del soggiorno, il cui arrivo era previsto per l'8 novembre 2018.
Il loro soggiorno è circa 4m x 7 ed oltre alla parete attrezzata in questione ci sarebbe stato solo un tavolo ovale, con sedie, e due divani disposti ad angolo (situazione ambientale un po' difficile). Approfondendo un po' le loro esigenze – ferma restando la tassatività del budget e della disposizione degli apparecchi all'interno della parete attrezzata - mi dicono che gli sarebbe piaciuto potersi collegare all'impianto via bluetooth e collegare anche la televisione posizionata nell'immancabile vano centrale della predetta parete attrezzata.
Scopro, peraltro, che hanno in casa un NAS da 2 TB con circa 400 giga utilizzati per archivio di foto e video, che potevano tranquillamente essere trasferiti su altro dispositivo di archiviazione. Gli chiedo se non siano interessati alla musica liquida rappresentando loro che avrei potuto prestargli un mio hard disk “muletto” da 3TB dal quale copiare a mani basse tutto quello che gli poteva interessare e quindi rappresento loro che l'impianto poteva essere comandato comodamente attraverso un tablet od uno smartphone per mezzo di una app (Yamaha Musicast).
A questa proposta, in particolare Lidia, la più tecnologica dei due, si dimostra entusiasta. Individuo pertanto l'amplificatore Yamaha di cui ho detto sopra dotato di tutti gli ingressi necessari per le loro esigenze, ma anche di una sezione radio sia FM che DAB, oltre che di tutti servizi di streaming musicale preinstallati e, soprattutto, della funzione di correzione acustica della stanza YPAO (Yamaha Parametric Room Acustic Optimizer). Ho ritenuto che questa funzione potesse essere di vitale importanza vista la posizione non ottimale delle casse, costrette all'interno della parete attrezzata, e la non certo ottimale acustica della stanza (semivuota).
Definiti i parametri di cui sopra, mi metto quindi in moto al fine di individuare il negozio genovese che tratta Yamaha e cercare di concludere l'acquisto in blocco dell'amplificatore, di un paio di casse, di due cavi ottici (uno per la Tv e l'altro per il cd player Pioneer) due spezzoni di cavo di potenza e sei coppie di punte/sottopunte da sistemare, a tre a tre, sotto le casse al fine di isolarle il più possibile dal piano d'appoggio.
Definito il prezzo dello Yamaha (€ 720,00), mi vengono proposte in alternativa delle Dali Zensor 3 e delle Focal 706 al fine di rientrare nel budget; di primo acchito io preferisco le prime ma convoco Lidia per un ascolto. Quindi ritorniamo nel negozio che nel frattempo aveva ritirato anche un paio di B&W 602 s2 che avrebbero potuto rappresentare una alternativa in considerazione, soprattutto, del contenimento del budget. Tuttavia anche Lidia preferisce il suono delle Dali; pertanto l'acquisto viene definito. In data 8 novembre, come previsto, viene consegnata e montata la parete attrezzata. Sabato 10 novembre in occasione di un invito esteso anche ad altri amici, con bimbi, a casa di Marco e Lidia effettuo tutti i collegamenti necessari a mettere in funzione l'impianto.
Marco e Lidia sono subito entusiasti del suono del nuovo impianto rispetto al vecchio rack Pioneer ma comunque non è il momento per fare valutazioni approfondite. Domenica mattina Lidia mi manda un messaggio dicendomi che sta ascoltando i Cranberries ed è emozionata.
Il lunedì successivo ritorno a casa loro approfittando del fatto che non sono in casa né Marco né le figlie e quindi - con una situazione ambientale calma e silenziosa - effetto le calibrazioni del sistema YPAO. Accidenti che differenza!
Le stage si allarga e si approfondisce; i contorni degli strumenti divengono maggiormente percepibili; tutto è maggiormente a fuoco; alcuni rimbombi che prima si avvertivano scompaiono completamente; il suono diventa in generale più rilassato. E' un gran bell'ascoltare nonostante, ripeto, la situazione ambientale e di collocazione dei diffusori ben lontana dall'ottimale. Ritengo pertanto che questo amplificatore, completissimo sotto il profilo degli ingressi e della funzionalità, sia caldamente raccomandabile a tutti coloro che hanno problemi di acustica ambientale e/o di posizionamento non ottimale dei diffusori.
La funzione YPAO è davvero un toccasana ed è andata oltre il risultato che avevo ipotizzato. Davvero un prodotto caldamente raccomandato. Concludendo, spero che questa mia bella esperienza possa risultare utile a qualcuno.
Un caloroso saluto a tutto lo staff.
Gian Franco - E-mail: gfcarlini (at) canestrocarlini.it

LC
Caro Gian Franco,
grazie per il feedback! La correzione ambientale digitale, in effetti, funziona molto bene. Non farà suonare miracolosamente bene una stanza sbagliata con dei diffusori scadenti mal posizionati ma risolve un certo numero di problemi “importanti”. Il popolo audiofilo è ancora riluttante ad accettare trattamenti del segnale così profondi, ma spesso si tratta di resistenza psicologica dovuta soltanto a scarsa esperienza diretta con delle buone correzioni per via digitale. Grazie per la condivisione e buon ascolto!

Suggerimento musicale della settimana

Brendan Kavanagh (noto anche come Dr K) è un talentuoso pianista inglese che si diverte a travestirsi e andare a suonare i pianoforti che spesso si trovano a disposizione del pubblico negli aeroporti. Talvolta si veste da barbone, stavolta da medico e, insieme con un “collega” distrugge un pianoforte Yamaha in una session estrema di boogie woogie. Potete seguire le sue divertenti bravate sul suo canale di YouTube Dr K Boogie Woogie, dove pubblica anche delle lezioni su come imparare a suonare il Boogie Woogie. Dr K ha un talento inarrivabile, naturalmente. Impressiona e diverte.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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