Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 22/2/2020 - 29/2/2020

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  1. Una testina MM ad alta uscita a stilo ellittico per Maggie?
  2. “Evoluzione” equivalente del TA2024
  3. Regolazioni con l'analogico
  4. Voglia di upgrade
  5. Ampli NAD poco incisivo
  6. Consiglio per ampli integrato
  7. TNT-Audio fa bene al commercio?
  8. Downgrading
  9. Marantz PM 6006
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Una testina MM ad alta uscita a stilo ellittico per Maggie?
Buongiorno Direttore,
dopo qualche anno di disintossicazione dal mondo dei componenti audio ci sono ricascato. “Ooops, I did it again” come direbbe Britney. Negli ultimi 7 anni, complici i frequenti spostamenti per lavoro, non ho più utilizzato un sistema d'ascolto particolarmente strutturato. Ripreso un alloggio che si potesse definire “stabile” mi sono limitato ad uno Stream Magic 6 e ad un Topping TP60 (tra le incarnazioni più riuscite del TA2022 a guardarne implementazione e costruzione) il tutto collegato a due diffusori autocostruiti. Utilizzando, principalmente, come sorgente i file a 320kb dell'abbonamento premium di Spotify. Per il mio scorso genetliaco la mia compagna ha voluto regalarmi un giradischi: un P1 plus della Rega.
Contestualmente un conoscente ha deciso di cedere un paio di smgA della Magneplanar, recentemete ristrutturate. Adoro le Maggie, da musicista posso assicurarle che niente può avvicinarsi alla sensazione del "suono suonato" quanto un ribbon speaker: la dimensione delle parti degli strumenti e la risposta al tocco è inarrivabile. Visto anche il prezzo favorevole le ho portate a casa. Il TP60 è realizzato attorno ad un chip che è pensato per lavorare a 4 ohm e riesce a dare tanto corpo e solidità alle smgA: non comprime, non indurisce, smuove i pannelloni a dovere. Forse perde qualcosa agli estremi di banda ma è veloce abbastanza da accompagnarle senza idiosincrasie. Dovrei spendere davvero tanto, temo, per migliorare un suono che per i miei ascolti condominiali va benissimo.
Il problema ora è nel P1plus (un oggetto meravigliosamente semplice e con una resa incredibile per il prezzo. Che geniaccio quel Roy Gandy). Il pre-phono che monta è estremamente semplice ed il TP60, che ha uno stadio di pre minimale - giusto un adattatore d'impedenza degli ingressi - impone per portare allo stesso livello di pressione sonora la fonte analogica di ruotare la manopola sino ad ore 3, mentre per lo stream magic le ore 12 sono il limite per gli ascolti condominiali.
Leggo che la Rega Carbon ha un uscita di 2.5mV, mentre in quello che la Rega chiama Upgrade pack per P1 è proposta una Bias II che ha un uscita di circa 7mV, Crede l'upgrade possa essere sensato? O la differenza d'uscita non sarebbe avvertibile? Se avesse avuto modo di ascoltare le due testine: il salto qualitativo tra Carbon e Bias è sostanziale? L'idea di avere in omaggio per il costo della testina anche una cinghia nuova e un mat più spesso in lana sarebbe un ulteriore incentivo, ma se avesse nella stessa fascia di prezzo alternative che probabilmente sarebbero in grado di produrre risultati sonici più significativi le prenderei favorevolmente in considerazione.
È vero, come ho letto, che lo stilo ellittico (Bias II) è più gentile nel solcare i dischi della puntina conica (Carbon) ed alla lunga riduce l'usura dei vinili?
Ho trovato in vendita il piatto in vetro per P2 ad un prezzo contenuto (circa 50€) può avere senso un'ulteriore spesa in questo senso o è solo estetica?
Cordialmente,
Domenico - E-mail: magnisi (at) gmail.com

LC
Caro Domenico,
il fatto che per passare dal digitale all'analogico tu debba aumentare il volume non dovrebbe essere un problema, l'importante è che tu riesca comunque a raggiungere la pressione sonora desiderata. La posizione della manopola del volume è irrilevante. E stai tranquillo, non si rompe niente. Certamente la Bias sarebbe un passo avanti sensibile, e forse potrebbe darti un livello d'ascolto leggermente più alto rispetto alla Carbon. Quindi sì, io prenderei l'upgrade Pack. È sostanzialmente vero che gli stili ellittici siano un po' più delicati sui solchi, rispetto a quelli conici, che sono normalmente utilizzati in testine di livello economico. Fa eccezione la mitica Denon DL103R che utilizza anch'essa uno stilo con tale profilo.
Infine, per quanto riguarda il piatto in vetro ti sbagli, non è una scelta legata all'estetica, ma al suono. Per 50€ potrebbe certamente valerne la pena. Il tuo P1, con piatto in vetro e upgrade pack dovrebbe fare un bel passo avanti. Prima o poi, però, il pre fono dovrà essere migliorato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

“Evoluzione” equivalente del TA2024
Ciao Lucio, non so se avete già trattato questo argomento (ma forse sì, e nel caso mi scuso in anticipo!) tuttavia la questione è semplice: non riesco a trovare di meglio, in proporzione al prezzo, del TA2024, nel mio caso un Lepay TA2024+. La ragione è sempre la stessa, musica trasparente, calda e con una dinamica disarmante.
I diffusori pilotati, con a monte una sorgente high-res, vanno dalle Control One della Jbl alle E-60 da pavimento della stessa casa fino alle Elac B5.2. In tutti e tre casi, tenendo presente la ovvia limitazione in watt, il risultato è stato lo stesso: suono magnifico, spettro e dinamica eccellenti. (Per il momento, per brevità, non mi focalizzo sugli altri parametri di ascolto)
Detto questo, ti chiedo qual è al momento, l'evoluzione credibile per prezzo e prestazioni, del TA2024, considerando, ad esempio, che lo Sure con il TA2024 mi ha lasciato quantomeno interdetto non tanto per il suono ma per la sua fragilità meccanica ed elettrica?
Un saluto a Te e a tutta la Comunità di TNT.
Grazie,
Mario - E-mail: madetentor (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
tra tutti i Tripath, il TA2024 è quello meglio riuscito, non ho dubbi. Tuttavia, ha pochi watt, troppo pochi per essere utilizzato sempre e comunque, con ogni diffusore. Alla fine è preferibile la potenza e la “sostanza” del TK2050, ad esempio. Esistono però sul mercato tanti nuovi chipset in classe D, come i Texas Instruments, ad esempio il
TPA 3116 che ho recensito qualche tempo fa. Suona bene, ha tutta la potenza che serve ed è sufficientemente trasparente, forse non quanto il 2024, ma ha tanti altri aspetti nei quali è superiore. Tuttavia, se a te la potenza del TA2024 dovesse bastare, cerca un Trends Audio TA10.2 e goditi quella che secondo me è la migliore implementazione del famoso magico chip.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Regolazioni con l'analogico
Buongiorno Egr. Direttore,
se ricordi ci siamo sentiti un paio d'anni fa per avere consigli sul settaggio del pre phono Lehmann Black Cube. La mia richiesta è ora un'altra. Sul giradischi Music Hall mmf 9.1 con braccio Project 9cc, era di serie installata una Goldring Eroica lx da 6 gr. di peso. Il contrappeso del braccio era da 65 gr. indicato dalla Project per testine da 5 a 8 gr. Avendo ora installato una Gold Note Vasari gold (che pesa 9 gr.), ho ordinato quello da 73 gr. indicato per testine da 6 a 10 gr. perché il contrappeso mi rimaneva molto distante dal fulcro e udivo qualche distorsione.
Premetto che ora il problema è risolto e sono soddisfatto del risultato. Ho però notato che, pur essendo il giradischi in bolla, VTA, overhang, azimuth, antiskating... perfetti, quando con la bilancina imposto il peso di lettura (2 gr.) mi risulta una differenza di peso fra la parte esterna del disco e quella interna. Si tratta di pochi centesimi (1,98 e 2,05) che, mi sembra, non influiscano minimamente sul risultato sonoro e non ti critico se penserai “questo mi fa perdere tempo per spaccare il capello in quattro”. Èè' più che altro una curiosità che non riesco a spiegarmi dal punto di vista matematico e, se vuoi, una delle tante ossessioni tipiche di noi audiofili.
Ti ringrazio anticipatamente.
Mario - E-mail: giunchimario (at) virgilio.it

LC
Caro Mario,
una differenza di peso così piccola è certamente ininfluente sul suono riprodotto e potrebbe essere causata dallo stesso valore di antiskating, che magari non agisce in maniera perfettamente lineare lungo l'arco di circonferenza che il braccio descrive nel leggere il disco. Intendo dire che se c'è una piccola componente orizzontale che tira in modo diverso in un punto del disco e in un altro, potrebbe darsi che questa influisca minimamente sul peso d'appoggio, in quanto alla fine c'è una risultante della somma delle forze leggermente diversa. Ovviamente sto escludendo che la bilancina stessa possa, per qualche ragione, leggere in maniera diversa stando più vicina al perno o all'esterno del disco. La differenza è così piccola che basta pochissimo per modificare la lettura. Per curiosità fai questi due esperimenti: azzera l'antiskating e misura nuovamente la forza d'appoggio. Inoltre, prova con una seconda bilancina.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Voglia di upgrade
Caro Lucio,
Ti ringrazio per la risposta al mio quesito su un eventuale upgrade lato preamplificazione [
vol. 885]; al momento però non ho ancora concluso nulla, anzi stavo pensando ad un passo più radicale, ossia vendere il pre, il dac e il ricevitore Bluetooth, per sostituirli con un apparecchio unico; con i soldi della vendita ed aggiungendo qualcosa io, potrei arrivare ad un budget totale di 1500 Euro e puntare ad un NAD C658 o Naim nac-n172xs (o altri che ritieni più opportuni); resta sempre il tarlo delle valvole, se conosci qualcosa di simile che rientra nel budget, sono tutto orecchie. Ti ricordo che andrebbero ad accompagnare il cd Marantz 6006, il finale Nuforce sta 120 e le MA Gold 200.
P.S. Il tuo bellissimo articolo sul downgrade ha confermato il fatto che sono affetto da upgradite, anche se in forma lieve (sono “sobrio” da 14 mesi e le amplificazioni hanno quasi 3 anni, inoltre non sono in possesso di secondi o terzi impianti), ma non vorrei che questa mia nuova richiesta covasse all'interno i germi di una pericolosa sidegradite.
Grazie come sempre per l'attenzione.
Cordiali Saluti,
Stefano - E-mail: vitastex (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
come sai, l'idea di apparecchio unico mi piace molto: si accorcia il percorso del segnale, si elimina un bel po' di cavi di segnale e di alimentazione e si utilizza l'impianto in maniera più semplice e immediata. Tra i due apparecchi che hai citato l'idea del Naim mi convince di più, in tutta sincerità. Tuttavia, io sarei ancor più drastico e punterei a vendere tutto, compreso il finale STA120 e prenderei un ampli integrato NuPrime, ad esempio l'IDA8, che fa esattamente tutto ciò di cui hai bisogno, compresa la possibilità di collegamento Bluetooth. Con circa 1000€ risolvi tutto e, secondo me, migliori anche il suono complessivo dell'impianto. In più, ti avanzano 500€ per altri upgrade o, meglio, per acquistare dischi e biglietti di concerti. Qualora volessi esagerare, valuta un più costoso IDA16, cui aggiungere il ricevitore Bluetooth, sempre NuPrime. Siamo, però, abbastanza fuori dal budget che hai stanziato e certamente troppo lontani dalla qualità degli altri componenti dell'impianto, a partire dal lettore CD Marantz.
Infine sì, secondo me sei affetto da upgradite, perché 14 mesi di astinenza sono decisamente troppo pochi. Sarebbe meglio acquistare meno frequentemente, ma in maniera più sostanziosa. In altre parole: meno apparecchi, ma di migliore qualità.
Poi, certo, così finisce il gioco finisce troppo presto, ma per questo esiste la teoria del downgrading ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ampli NAD poco incisivo
Caro Direttore, felice possessore di un vecchio ampli Nad c 350, mi chiedo se dopo i tanti anni di esercizio sia il caso di sottoporlo ad una revisione. Ho notato ultimamente come un calo di incisività ed un appiattimento complessivo del suono. Mi chiedo anche che tipo di intervento si possa fare, e dove, per riportarlo agli antichi splendori. Salvo che esista in circolazione un amplificatore dal suono simile, che non costi una fortuna.
I diffusori sono le Elac Debut b 6.2.
Grazie per i sempre preziosi consigli,
Claudio - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com

LC
Caro Claudio,
ricevo spesso richieste come la tua, e francamente le trovo sempre abbastanza strane, in quanto non trovano riscontro nella mia pluridecennale esperienza di ascolti. Non mi è mai capitato un apparecchio il cui suono, nel tempo, sia peggiorato. È vero che i condensatori si scaricano un po', ma almeno 15 anni senza problemi dovrebbero sopravvivere. E poi ci sono altre due questioni che non capisco: la prima riguarda la maniera nella quale riusciate (voi audiofili) ad imputare a uno specifico componente la colpa di un suono che non è più quello di una volta. Come fai a sapere che sia l'amplificatore il colpevole? Non potrebbero essere i diffusori ad essere invecchiati? O, perdonami, le tue orecchie? Negli anni si perdono frequenze come capelli!
Seconda questione: ritengo molto difficile accorgersi di un peggioramento perché se questo esiste è iniziato lentamente e l'orecchio pian piano si è abituato. Un conto è un peggioramento drastico, da un giorno all'altro, un'altro è una perdita di qualità spalmata in un arco temporale lungo anni (e tale è il processo di invecchiamento dei componenti passivi).
In sostanza, secondo me stai cercando una buona scusa per cambiare amplificatore! ;-) Prima di farlo, chiederei a un tecnico specializzato un preventivo per sostituire i condensatori d'alimentazione, giusto per vedere che succede.
Qualora volessi davvero sostituire l'amplificatore, fissa un budget e guarda quale ampli attuale del catalogo NAD ci rientra. È facile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per ampli integrato
Gent.mo Lucio,
ho trovato molto interessante la
prima puntata sul downgrading e aspetto di leggere con curiosità il seguito, per capire se davvero esista questo percorso salvifico. Nel frattempo avrei ahimé bisogno di un suggerimento per un upgrade, dato che io credo di essere ancora lontano dal punto di non ritorno (o di downgrade). Il mio impianto è composto da:

L'amplificatore è piuttosto datato (ce l'ho dal 1992), mentre il resto è entrato in casa nel corso degli ultimi due anni, sostituendo pezzo per pezzo, e ha rivoluzionato la qualità d'ascolto. La mia preferenza va alla musica acustica (il mio strumento preferito è il pianoforte), tanto jazz, ma anche rock, a volumi sempre medio bassi (raramente vado oltre un terzo della corsa volume, da buon vicinato), in una stanza di circa 5,5 x 3,8 m.
In questo momento ho però l'impressione che sia un sistema piuttosto sottile sulle basse frequenze e che gli strumenti perdano corpo, credo mi piacerebbe qualcosa di più muscoloso. Ho il dubbio che il Pioneer non riesca a pilotare al meglio le Venere (posizionate a circa 30 cm dal muro posteriore), in particolare quando provo ad alzare un pelo di più il volume mi sembra proprio che perda il controllo e la scena si appiattisca (distorsione?).
Starei quindi pensando di portare l'amplificazione al livello degli altri componenti. Il budget è sui 1500 euro, stavo pensando a Rega (proverò ad ascoltare anche Cambridge Audio e Hegel), o magari qualcosa di diverso (Nord Acoustics o Schiit?). Qualsiasi consiglio per indirizzarmi su prove d'ascolto è più che benvenuto.
Nell'attesa di un utile riscontro, faccio i migliori auguri per la rubrica.
Andrea - E-mail: a.beltrame.69 (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
in effetti l'amplificatore è ora l'anello debole della catena. Con 1500€ fai un salto in avanti abbastanza sensibile, questo è certo. Non dimenticare di vendere il tuo Pioneer, quella serie di amplificatori ha un discreto numero di affezionati estimatori. Per 1500€ sono tante le alternative da valutare, alcune le hai citate tu, io mi permetto di inserire qualche modello preciso: il Rega Brio R è molto sotto budget, però un ascolto lo farei. Il modello successivo, l'Elex R, potrebbe invece essere perfettamente “centrato”. Una buona soluzione, secondo me, visto che cerchi un suono più muscoloso potrebbe essere il Naim Nait 5si. Alternative altrettanto valide, tutte da ascoltare se ne avessi la possibilità, sarebbero le seguenti: Musical Fidelity M3si, Primare I15, Audiolab 8300A, Roksan Kandy K3.
Infine ti pongo una domanda: sei sicuro che la causa di questo suono che ad alto volume si comprime, diventa fastidioso e che è privo di corpo non sia, invece, colpa dell'ambiente? Sembrano i sintomi tipici di un'acustica ambientale sbagliata, generata da una stanza troppo riflettente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

TNT-Audio fa bene al commercio?
Caro Direttore,
anche questa settimana ho divorato gli aggiornamenti del sito; ormai un must da tantissimi anni. Stavolta ho notato una cosa particolare, che di solito accade a distanza di tempo. TNT pubblica una recensione; il prezzo, se disponibile, è lì in testa all'articolo, se l'articolo è vecchio di qualche anno e il prodotto non è ancora fuori listino, il prezzo potrebbe essere aumentato, a volte anche di parecchio. Ma è normale per tutti adeguare i prezzi. E fin qui nulla di nuovo. Mi capita però di andare sul sito AUDIOKULTURA immediatamente dopo la lettura della
recensione dell'ISKRA 1 pubblicata il 15 scorso, il giorno prima che io l'abbia letta (OK a novembre 2019). “Pre phono sotto i 300€”, riportato 2 volte nell'articolo. “291€” riportato 2 volte nell'articolo. Sul sito il pre phono in questione è in vendita a 379€. Dubito che il buon Graeme abbia sbagliato, avendo ripetuto spesso la cifra, così come dubito che non abbia pagato tasse sull'oggetto. Potrei pensare che l'articolo sia leggermente più vecchio rispetto alla data di pubblicazione ma davvero così tanto?
L'ipotesi che più mi assomiglia alla realtà è che i Signori di AUDIOKULTURA abbiano gradito così tanto la recensione pubblicata che hanno pensato che ritoccando al rialzo non avrebbero comunque perso clientela.
Chissà.
Chiedo scusa per la lungaggine ma vorrei comunque ringraziare per l'ottimo lavoro svolto.
Salvatore - E-mail: s.lamberti (at) jtore.com

LC
Caro Salvatore,
la prima recensione risale a novembre 2019, e la traduzione italiana è uscita la settimana scorsa. Siamo quasi sempre fuori sincrono, ma non si può fare diversamente. Sono passati pochi mesi, in effetti, e l'aumento di prezzo non è trascurabile. Sì, potrebbe essere che sia accaduto ciò che hai descritto: magari il prezzo iniziale era, come si dice, di lancio e poi è stato adeguato verso l'alto. È chiaro che questo causa un effetto sgradevole anche per noi: se un prodotto è molto buono per una certa cifra, potrebbe essere semplicemente “buono” se il prezzo sale. Purtroppo non possiamo farci niente e non a caso mettiamo sempre un avviso, di fianco al prezzo pubblicato, che recita “il prezzo può variare”. Lo stesso fenomeno fastidioso si è verificato in passato con alcune recensioni di prodotti vintage, le cui quotazioni sono salite una volta che è uscita la recensione su TNT-Audio. Anche in questi casi il prodotto cessa di diventare interessante se il prezzo diventa molto lontano da quello medio indicato nell'articolo. Purtroppo sono meccanismi della legge tra domanda e offerta (o di marketing) contro i quali noi siamo completamente disarmati.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Downgrading
Buonasera Prof,
bellissimo l'
editoriale sul downgrading, resto in trepidante attesa delle puntate successive. A "fare scopa" con lo stato "fumoso" dell'uccellaccio del meme nella foto in coda all'articolo, la data della sua pubblicazione: un po' come un mio collega che guida talmente veloce che si dice riesca ad arrivare a destinazione mezz'ora prima di essere partito ;)
Un saluto da una Firenze quasi primaverile.
Gianfranco - E-mail: g.melis (at) tiscali.it

LC
Caro Gianfranco,
grazie per l'apprezzamento e per aver notato la data di pubblicazione volutamente errata. Ho downgradato anche l'anno, nella speranza che qualcuno se ne accorgesse, e così è stato! Bravo, ottimo senso di osservazione! Per quanto riguarda le puntate successive non prometto niente, perché sto ancora pianificando se farne altre due o più. Ho un certo numero di idee da mettere insieme e potrebbero rivelarsi più ingombranti del previsto. Tieni conto che l'articolo, nella mia testa, avrebbe dovuto essere uno solo e pure abbastanza breve, poi ho dovuto dividere il materiale in più parti. Stai sintonizzato!
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Marantz PM 6006
Buonasera direttore, sono Alfonso. Sono felice possessore di un NAD 3020i, il quale non dimostra per nulla gli anni che ha, abbinato a delle AR 33bx. Ascolto prevalentemente rock. Ho ascoltato a casa di un amico il Marantz pm 6006, e non mi è per niente dispiaciuto. Cosa ne pensa se lo acquistassi? Non che voglia mandare in pensione il NAD ma provare altro.
Cordialmente.
P.S. Siete grandi!!!!!
Alfonso - E-mail: halo64 (at) icloud.com

LC
Caro Alfonso,
a mio parere il NAD 3020 batte il Marantz 6006 in molti parametri. Di sicuro però sono due amplificazioni profondamente diverse, per carattere e impostazione timbrica, più morbido e scuro il NAD, più aperto e dettagliato il Marantz. Puoi provarlo, certo, magari nel tuo impianto ti regalerà una ventata di freschezza che potrà esserti gradita. In tutta sincerità, se avessi davvero voglia di provare, perché non spendere meno e acquistare qualcuno dei micro amplificatori in classe D? Secondo me ti ci divertiresti molto, molto di più. Ad esempio non sarebbe una cattiva idea investire una trentina di euro in un integratino dotato di
TPA 3116 o cercare un Trends Audio TA 10, magari usato. Secondo me ti si apre un mondo sconosciuto ed estremamente divertente, per pochi euro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Dato che ogni settimana proponi ottima musica alternativa alle "solite" pietre miliari dell'HiFi, volevo ricambiare suggerendoti FEAR INOCULUM dei Tool, il loro ultimo album del 2019. Non so se il genere (metal prog/industrial) rientra nei tuoi gusti, ma da metallaro di lunga data mi sono innamorato dei dischi dei Tool, a mio parere tutti bellissimi, duri ma raffinati, ottimamente suonati da musicisti di prima categoria e.... Non ultimo, ottimamente incisi - batteria e linee di basso sopraffini (da "calcio in culo", scusa la terminologia non propriamente high-end ;)
Le mie ProAc D15, con l'ultima aggiunta di un finale di potenza Densen Beat B300 (preso usato a 500euro! - un salto in avanti pazzesco!) collegato direttamente al Dac, mi regalano ore di piacere assoluto... Grazie anche a tutti i consigli di posizionamento ambientale da te dispensati in tutti questi anni.
Ti seguo da quasi 20 anni (non mi par vero) domenica dopo domenica...
Grazie di tutto Lucio!
Fabrizio - E-mail: mf5973 (at) libero.it

LC
Caro Fabrizio,
conosco certamente i Tool, non dimenticare che i miei primi vinili, acquistati da adolescente, erano metal, perciò...! Ho persino diversi album dei Dream Theater, quindi il genere prog-metal non mi è ignoto :-)
Ti ringrazio per il suggerimento, che giro immediatamente a tutti i lettori! Sono felice tu sia soddisfatto dell'impianto, continua a seguirci per i prossimi...20 anni! (quando le mie orecchie saranno completamente andate) :-)
Grazie per il feedback e buon ascolto!

Suggerimento musicale della settimana

Su suggerimento del nostro lettore Fabrizio, ecco un estratto da Fear inoculum, ultimo album del Tool, dal quale abbiamo scelto questa “Pneuma”.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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