Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 17/10/2020 - 24/10/2020

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  1. Posizionamento diffusori
  2. Affidabilità apparecchi Hi Fi
  3. Una riflessione sui costi dell'HiFi
  4. Proporzione tra prezzo e prestazioni in HiFi
  5. Suggerimento testina giradischi
  6. Nuova serie Elac
  7. Spostamento diffusori
  8. Solo canale sinistro dal giradischi
  9. Ancora Thiel 1.5
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Posizionamento diffusori
Buongiorno,
ho letto con grande interesse l'articolo sulla posizione delle casse acustiche e la parete dietro di loro. Nel mio caso le mie casse sono le McIntosh xrt20, purtroppo posizionate in una stanza piccola per la loro mole. Le colonne degli alti sono installate alla parete, come da manuale, con al centro le due casse dei medi e bassi, rispettando appunto le istruzioni.
Il risultato un enorme rinforzo dei bassi e quasi nulla tridimensionalità della scena.
Spostando aventi le due casse di circa 50 cm. la situazione migliora ed anche la scena. Ora mi chiedo per quanto riguarda le colonne degli alti, vanno avanzate anche loro, o la cosa non influisce sulle loro frequenze: da 1.500 a 20.000Hz. Prima di smontarle vorrei se possibile, avere un vostro autorevole consiglio.
In attesa di una vostra cortese risposta ringrazio ed invio cordiali saluti,
Salvatore - E-mail: tramonto1 (at) hotmail.it

LC
Caro Salvatore, per cominciare ti fornisco un riferimento alla
pagina dedicata alle XRT20, curata dal loro progettista, Roger Russell. È in inglese, ma spiega tante cose interessanti. Per quanto riguarda il posizionamento, è chiaro che se le torri degli alti sono addossate alla parete posteriore, come da manuale oppure no poco importa, la tridimensionalità della scena te la puoi scordare. Lo stesso dicasi per il posizionamento addossato alla parete posteriore per le torri dei bassi: il rinforzo è inevitabile. Tieni conto che questo sistema è stato progettato, pensato e realizzato avendo in mente la tipica sala americana, grande quanto un nostro miniappartamento. In queste condizioni, magari, il rinforzo sui bassi era benefico. Tu costringi il sistema in una stanza piccola e il disastro è inevitabile. Che fare? Allontanare tutto dalle pareti, sia quella posteriore che quelle laterali. Cinquanta cm possono andar bene, per cominciare, e vedi se riesci a fare qualcosa di più, valutando il risultato con spostamenti progressivi di 5-10 cm per volta. Se tutto dovesse fallire, vendi il sistema e acquista dei diffusori più facili da inserire nel tuo ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Affidabilità apparecchi Hi Fi
Egr. dott. Cadeddu,
le scrivo per chiederle un suo parere in merito all'affidabilità dei moderni amplificatori HI FI. Le faccio questa "particolare" domanda perché negli ultimi cinque anni mi sono capitati due amplificatori di marchi piuttosto blasonati che sono passati, in modo del tutto inspiegabile, definitivamente a miglior vita. Si tratta di amplificatori di fascia fino a duemila euro, evito di fare nomi...
Dal mio punto di vista l'unica spiegazione plausibile, magari mi sbaglio, è che oggigiorno si costruisce male, con componenti di scarsa qualità e con progetti di dubbia affidabilità. Tali apparecchi vengono spesso fatti passare per oggetti caratterizzati da mirabolanti prestazioni ma all'atto pratico invece dimostrano di essere inadeguati al loro scopo. Dopo questa mia negativa esperienza mi sono ritrovato davanti ad un bivio: tentare la sorte nuovamente con un altro apparecchio nuovo, oppure rimettere in servizio il mio vecchio amplificatore di quasi trent'anni fa?
Dopo un'attenta riflessione e per paura di fare il "non c'è due senza tre" ho optato per la seconda soluzione, anche per evitare altro sperpero di danaro. Tale amplificatore nonostante l'età funziona ancora bene, il suono è un pelino al di sotto degli amplificatori defunti ma in compenso risulta essere molto più affidabile, esso fu sostituito solo per cercare di migliorare la qualità e le prestazioni del mio impianto, operazione che si è rivelata un vero fiasco.
Vorrei infine aggiungere che a mio parere le case costruttrici, per creare apparecchi veramente affidabili, dovrebbero evitare di progettare schemi nuovi ogni tre / quattro anni e poi abbandonarli, sarebbe più opportuno invece che portassero avanti vecchi progetti ben suonanti e di perfezionarli sempre di più allo scopo di eliminare man mano i vari difetti riscontrati...
Ringraziando anticipatamente per il tempo che mi vorrà dedicare la saluto cordialmente.
Gennaro - E-mail: gennarobarra (at) libero.it

LC
Caro Gennaro,
avresti anche potuto fare nomi e cognomi! Purtroppo non posso che ripetere un vecchio e banale luogo comune che, però, si sta rivelando maledettamente vero: gli oggetti di una volta erano costruiti per durare nel tempo. Oggi, tra obsolescenza programmata, costi di gestione dell'assistenza/magazzino ricambi e realizzazioni affidate a terzisti che lavorano a cottimo (più apparecchi monti e più guadagni), il rischio di trovarsi tra le mani un bell'oggetto che muore entro due anni (appena scaduta la garanzia) è concreto. Le Aziende devono vendere, non riparare, quindi se l'apparecchio si rompe in pratica si obbliga il cliente ad acquistarne un altro.
Ho citato la settimana scorsa la politica di Elac per la serie Debut (ignoro quale sia il loro atteggiamento per le serie più prestigiose): non esiste la possibilità di avere altoparlanti di ricambio. Se si rompe un tweeter o un woofer, in garanzia, ti spediscono una nuova coppia di casse. Scaduta la garanzia puoi tranquillamente farci un falò coi tuoi diffusori. È una scelta commerciale, che io detesto, ma quando i costi di un prodotto sono molto bassi non è così strano che non ci si occupi della sorte del venduto una volta scaduta la garanzia. Prima di gridare allo scandalo, provate a cercare un ricambio originale di un'auto non più in produzione da 10 anni (un esempio su tutti: Alfa Romeo).
Con questo sistema “compra, utilizza, distruggi e ricompra” il PIL aumenta ma noi diventiamo tutti più poveri. Esistono delle eccezioni? Certamente sì e per riconoscerle basta vedere l'attenzione che rivolgono al servizio post-vendita, in particolare alla reperibilità dei ricambi e all'assistenza ufficiale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Una riflessione sui costi dell'HiFi
Salve Lucio, mi chiamo Cristiano, sono un mezzo audiofilo. Ho iniziato a leggerti nel 2009, nel 2010 ho composto il mio primo impianto anche grazie ai tuoi consigli. Poi, diciamo un anno dopo, come accade spesso inspiegabilmente in questo hobby, ho iniziato una fase di acquisti compulsivi durata per fortuna solo un paio d'anni. Non ho perso tanti soldi avendo acquistato / venduto sempre usato. La nota positiva è stata che a fine giro sono riuscito a maturare un gusto preciso che mi rappresentava. Arriviamo al 2013 e con buon senso capisco che per tornare ad ascoltare musica dovevo fare un downgrade.. ovvero un sistema con Indiana Line Diva e relativo ampli e lettore CD.
Ho ascoltato musica. Tutto questo per dirti che da 6 mesi sono tornato alla carica, forte questa volta di un gusto consolidato e maturo ma ecco la sorpresa; erano anni che non vedevo i listini dei componenti hifi e i prezzi secondo me sono folli. Diffusori che sono lievitati di prezzo come niente.
Io non credo che un settore (se così lo vogliamo chiamare) possa esistere se la sua unica risposta non sia tanto nell'innovazione ma solo nell'alzare i prezzi dei componenti. Questa mi sembra l'unica strategia, a mio modo di vedere. Posso pure sbagliarmi.
Mi chiedo quindi, ma in Italia esiste ancora l'Hifi di 10 20 anni fa come mercato? Che numeri fa l'hifi oggi in Italia? Quando vedo un diffusore con tre wooferetti da 16 prezzato come niente 10.000 euro con prestazioni solo buone mi viene da pensare che siamo al canto del cigno.
A volte, lo dico con franchezza, spero che arrivi una qualche azienda americana di quelle che fanno R&D vero e tirino fuori dal cappello un sistema hifi innovativo e qualitativo che costi una frazione di quelli attuali.
Io penso che sarebbe la liberazione per noi “audiofili”.
Siamo in un sistema ingessato che propone oggetti di 30 anni fa a prezzi folli. Possibile che in questo campo la tecnologia non faccia passi avanti che non siano il conino trattato con l'essenza X?
Non lo so, può darsi che sbagli io.
Ti ammiro per la costanza che hai.
Se esiste l'hifi in Italia oggi è molto grazie a te e la tua redazione.
Un abbraccio,
Cristiano - E-mail: c3dmaker (at) gmail.com

LC
Caro Cristiano,
da anni ripeto che il mercato ha preso una direzione che sembra ormai univoca: quasi totale svuotamento della classe media, potenziamento della classe entry-level (i cui prezzi sono crollati) e della classe high-end (i cui prezzi sono lievitati oltre ogni ragionevolezza). Perché? Il motivo è molto semplice: sono arrivati sul mercato prodotti dal costo irrisorio e prestazioni stellari (ne parliamo in continuazione) che hanno messo in imbarazzo i prodotti di classe media, che faticano a giustificare la propria esistenza, visto che la differenza di costo è elevata, ma quella di prestazioni è discutibile. Quando con 100€ ti porti a casa un sistemino che fa barba e capelli a sistemi che costano 20 volte tanto, credimi, è difficile stare sul mercato. Penso ai soliti ampli come l'F900S (o simili) e a diffusori come i Lonpoo LP42. Questi generano un serissimo imbarazzo a sistemi nettamente più costosi. L'utente medio, poi, si accontenta facilmente, abituato com'è a sentire musica dall'altoparlante dello smartphone o dalle cuffiette, nella migliore delle ipotesi. L'unica soluzione, per salvarsi, è spostare verso l'alto l'asticella: prestazioni migliori e prezzi altissimi. Ecco perché il mercato ha subito questo andamento apparentemente illogico. La risposta alla tua osservazione pertanto è: no, non serve un'azienda americana che faccia chissà quale R&D. E sai perché? Perché esistono aziende cinesi che lo fanno meglio e a una frazione del costo. Triste, se vuoi, ma questa è la realtà.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Proporzione tra prezzo e prestazioni in HiFi
Gentilissimo Lucio,
tempo fa (
vol. 852) mi dicesti (giustamente) che l'elemento più debole del mio impiantino erano i diffusori. Qualche settimana fa mi sono fatto coraggio e mi sono recato in un negozio, dove mi hanno fatto ascoltare un paio di coppie di diffusori che, per tipologia e dimensioni, non si discostavano troppo dalle mie attuale Indiana Line Arbour 4.20 da pavimento. Mi sono portato il mio TA10.1, i miei CD di riferimento (roba ben registrata tipo il primo CD di Sade prima stampa) e mi sono posizionato alla stessa distanza che uso a casa con la stessa pressione sonora (segnalata dallo smartphone, circa 85 dB). I diffusori ascoltati erano Dali Opticon 5 (circa 1300€) e Quad S4 (circa 1700€). Ora, io non mi aspettavo di sentire dei cori angelici, ma, considerando che i miei diffusori li pagai 300€, prevedevo di percepire una supremazia schiacciante rispetto alle mie modestissime casse.
In realtà se dovessi “quantificare” la maggiore qualità percepita direi un +20% con le Dali e un +50% con le Quad. Forse. Io, che non riesco a stare zitto, ho interpellato il negoziante, il quale mi ha detto che in Hi Fi non c'è proporzione, e che nel suo negozio l'acustica è scadente e che a casa mia il risultato sarebbe sicuramente stato migliore.
Capisco che non ci si debba aspettare una proporzione diretta, però se penso a due automobili, una da 10k e una da 50k...
A questo punto, sarò io sordo o incompetente, nel mio caso specifico non ritengo valga la pena di discostarsi da prodotti entry level di base. Mi farebbe molto piacere leggere il tuo punto di vista a riguardo. Ti ringrazio moltissimo per la tua attenzione e per il tuo lavoro su TNT Audio.
Un caro saluto,
Andrea - E-mail: cosmo.2000 (at) yahoo.it

[Sala d'ascolto]

LC
Caro Andrea,
intanto sarei già ben felice se da dei diffusori che costano 1500€ venisse fuori un suono che, a spanne, sia il 50% superiore a quello di una coppia di diffusori da 300€. Il negoziante ha, ovviamente, ragione. Non c'è proporzionalità. Anzi, ce n'è sempre meno. Per questo motivo spesso consiglio di acquistare usato, si abbassa di un buon 50% il divario di costo e, contemporaneamente, ci si può mettere in casa prodotti nettamente migliori.
Altre due osservazioni: può essere che la saletta del negoziante fosse infelice. Questa, da sola, condiziona per almeno il 50% le prestazioni di un qualunque sistema HiFi. Infine l'amplificatore. Il tuo Trends è magico, ma fa quel che può. Magari era un po' tirato per il collo, in quella situazione. Ad esempio, le Quad S4 che hai ascoltato hanno un'impedenza nominale di 6 ohm, ma un un minimo fastidioso a 3.5, un carico non esattamente graditissimo al piccolo chip Tripath che equipaggia il tuo Trends TA10.1. Le Dali invece sono date per 4 ohm nominali, immagino che abbiano dei minimi d'impedenza simili, e a peggiorare le cose ci si mette una sensibilità non proprio elevata: 88 dB. In definitiva, prima di formulare un giudizio io proverei con diffusori più facili e sensibili (Triangle, Indiana Line, Klipsch...) possibilmente in un ambiente noto, meglio se il tuo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Suggerimento testina giradischi
Buongiorno Direttore, le scrivo per chiedere nuovamente un suggerimento, ho recepito le indicazioni relative all'ambiente che mi aveva dato nella precedente mail e mi sono deciso ad un cambio radicale ora l'impianto è stato spostato in un'altra stanza dove suona decisamente meglio, le mando le foto del prima e del dopo:
Prima:

[Sala d'ascolto]
Dopo:
[Sala d'ascolto]
L'ambiente non è certo perfetto, ma è sostanzialmente meglio di prima soprattutto per quanto riguarda l'immagine stereofonica. Ho quindi venduto tutti i componenti dell'impianto che c'era prima in questa stanza e che ascoltavo saltuariamente ed ho acquistato un ampli basato sullo stesso chip del mogu f900s (che ho preso per gioco) usato in dual mono, una versione "pompata" (100 w sui 4 Ohm) ma senza la flessibilità dell'f900s e l'ho collegato ad un chromecast audio e a delle Monitor Audio Bronze 200. L'impressione finale è incredibile: un basso rotondo, articolato e con un bel punch, medio alti dettagliati e mai fastidiosi. L'ampli in questione costa 30 euro viene "prodotto" dalla Nobsound e si chiama TPA3116 100 w x 2. Risolve la maggior parte dei problemi del'f900s: la fastidiosa voce all'accensione è sparita, i 2 tpa3116 ricevono la giusta riserva di energia dai condensatori ed ha un potenziometro migliore, non ha però un DAC, né il BT, è leggermente più grande.
Quindi la ringrazio per l'articolo sull'
F900S davvero utile! Dalla vendita dell'impianto mi sono rimasti circa 600 euro che vorrei impiegare nel miglioramento dell'attuale setup: Advance Paris A7, Sonus Faber Liuto ed un Thorens TD150 "Audiocostruzioni" con testina AT-OC9XEB. il cavo del giradischi è un sommer cable spirit, i cavi di potenza sono dei sommercable elephant. Avrei pensato ad una upgrade della testina, ma non sono certo che sostituendo la stessa con una di costo triplo possa ottenere grandi risultati, potrei essere limitato dal braccio o dal pre-phono, al momento uso quello interno all'Advance Paris A7 che mi sembra ottimo, al pari di un pre-phono esterno come il Cambridge cp2 (che ho messo da parte per usare quello interno). Suggerisce di acquistare una testina nuova, e se sì, quale? Mi tengo i 600 euro e li spendo in vinili? Ha altri suggerimenti in proposito?
Saluti e grazie per il tempo che ci dedica.
Maurizio - E-mail: maurizio.dallara (at) gmail.com

LC
Caro Maurizio,
ricordo la tua stanza, e sì, in effetti adesso va decisamente meglio! Non faccio fatica a credere che sia comparsa anche l'immagine stereofonica. Sarebbe ancora meglio se riuscissi a eliminare tutto ciò che resta tra i diffusori e inserissi un bel tappeto a pelo lungo tra diffusori e punto d'ascolto. Conosco l'amplificatore che hai acquistato, ma non ho avuto ancora modo di ascoltarlo. Realisticamente si tratta di due TPA3116 in uno stesso cabinet, quindi maggiore potenza e dinamica a disposizione. Ottimo! Mi auguro che l'alimentazione sia adeguata alla maggior richiesta energetica.
Per quanto riguarda l'upgrade della testina attuale (circa 200€) con una da 600€, io credo che il passo avanti sarebbe sostanziale ma, forse, non perfettamente adeguato al braccio del TD150, che non amo particolarmente. Io, forse, terrei la AudioTechnica attuale e penserei a un upgrade del giradischi, con qualcosa di più sofisticato e moderno, magari cercando un buon usato recente (Rega, ProJect etc.). Qualora, invece, il suono attuale fosse assolutamente gratificante e divertente, lascia perdere l'upgrade e acquista vinili. Per spendere in hardware c'è sempre tempo!
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Nuova serie Elac
Caro Direttore, ho letto sul numero della settimana scorsa, delle novità proposte dal marchio Elac. A dire il vero avevo già visto su Amazon le nuove serie Reference e ho poi letto su alcuni siti prove, piuttosto contraddittorie, a confronto tra Reference e 6.0. Da circa un anno ho le 6.0 pilotate da un anziano ma insostituibile Nad C 350. Ascolto prevalentemente jazz su cd. Devo dire che dopo numerosi tentativi ho trovato i diffusori giusti, almeno per me e nel mio ambiente. Certo in un primo momento sono stato tentato di provare le Reference. Ma a questo punto la ritengo una semplice operazione commerciale per spillare soldi agli appassionati, inducendoli a vendere due diffusori ormai svalutati acquistandone altri due ad un prezzo doppio. A questo proposito avendo anche letto che Elac non prevede pezzi di ricambio, mi sembra ancora più evidente l'intento speculativo di questo marchio.
Ecco perché non comprerò alcuna serie Reference. Sperando che le mie 6.0 non si rompano.
Grazie per la lettura anche del mio personale rammarico.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Claudio - E-mail: 7macgi (at) gmail.com

LC
Caro Claudio,
il business è business. Scopo di un'Azienda è vendere più prodotti possibile. Alla vecchia serie Debut di Elac era stata criticata una gamma altissima non esattamente estesissima, il che era - peraltro - vero. Ora la gamma alta è ben più nitida, estesa e presente. Non anticipo altro, leggerai nella recensione a confronto. Poi hanno deciso, in maniera un po' suicida, di rilasciare la serie Reference che, purtroppo, suona molto meglio della serie “normale”. Forse si sono accorti che la prima serie Debut era troppo buona per il prezzo richiesto? Era, in effetti, proprio così. E allora ecco un prodotto che suona sì parecchio meglio, ma che costa anche molto di più. Il rapporto qualità/prezzo è molto alto, ma in questo modo si affossano, secondo me, le sorti della serie Debut normale. È vero che una 6.2 costa circa la metà della 6.2 REF, ma la differenza di suono non è piccola, e dubito che un qualunque audiofilo possa, a fronte di un risparmio di 200€, optare per la Debut normale. Infatti, le 6.2 costano circa 300€ la coppia (al pubblico) mentre le REF solo 200€ in più, il costo di un po' di metri di cavo decente. Io, in tutta sincerità, non avrei dubbi sul da farsi e prenderei le REF. Nel tuo caso, visto che hai già le 6.0, tienile pure senza problemi. Andavano benissimo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Spostamento diffusori
Carissimo Direttore,
ci eravamo sentiti tempo fa, sempre su queste righe, dove esprimevo i miei dubbi sul progetto del nuovo salone capitanato dalla gentil consorte. Purtroppo ora siamo alla realtà e le foto che allego sono piuttosto evidenti nell'inquadrare dov'è il problema. Come potrà osservare, il diffusore di sinistra si trova pericolosamente vicino all'angolo e con quella mensola posta poco sopra, si è creata una specie di nicchia, risultato? Un basso maledettamente gonfio nonostante i 40 cm di distanza dalla famigerata parete posteriore!
Il problema ovviamente è avvertibile soprattutto quando si alza un po' il volume, nella zona che io chiamo "di godimento", cioè quando un pezzo ti sta prendendo e tu ci dai dentro un po' per fartelo ancora più tuo.
Preciso che il Sub che s'intravede dalle foto non è collegato all'impianto HI-FI, ma entra in azione solo con la TV. Attraverso il Balance dell'ampli ho potuto capire quasi immediatamente che il problema è il diffusore di sinistra. La mia idea era: trovare un modo agevole per spostare in avanti i diffusori al momento del bisogno, pesano 17Kg cadauno e anche se ora poggiano su 4 piedini in silicone, non scivolano molto facilmente sul pavimento in gres porcellanato e i miei problemini di schiena fanno il resto!
Pensavo a delle rotelline o ai
Glisdome di cui parla anche lei qui su TNT, ma le chiedo gentilmente un consiglio, un aiuto! In previsione anche del fatto che voglio sostituire i diffusori con delle torri più snelle, leggere e con un suono caldo e morbido come le Indiana Line Diva 552. Basta con questo iper dettaglio delle mie B&W DM 603!
In previsione arriveranno dei canvas ed un tappeto per migliorare l'acustica ambientale ma non mi aspetto grossi miracoli! Il resto dell'impianto è composto da:

Grazie per l'attenzione!
Saluti
Fabrizio - E-mail: FabrizioOrielli (at) libero.it

LC
Caro Fabrizio,
concordo con te sulla necessità di spostare agevolmente i diffusori, ci sono - oltre ai Glisdome, che funzionano benissimo anche con mostri da 60kg l'uno - altri sistemi per spostare mobili pesanti. Io sotto ai miei diffusori (che pesano più del triplo dei tuoi) uso i Glisdome senza alcun problema, e gli spostamenti sono frequenti, visto che devo liberare la parete per eseguire le recensioni di altri diffusori. È sufficiente che dia un'occhiata in qualche negozio di bricolage ben fornito per trovare altre soluzioni che potresti trovare più comode.
Tuttavia, se il suono dei B&W fosse ormai diventato stancante, cosa assolutamente plausibile considerando ambiente e resto dell'impianto, pianifica pure una sostituzione dei tuoi attuali diffusori. Bene le Indiana Line che hai individuato, ma valuta anche qualcosa di usato nei cataloghi Totem, Rega, KEF...io ci vedrei bene anche delle Duevel Planets usate, risolveresti in un colpo solo il problema del suono affaticante e del posizionamento. Suonano bene anche in posizioni non perfette e sono leggere da spostare.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Solo canale sinistro dal giradischi
Caro Direttore,
dopo qualche anno di silenzio in cui ho continuato a seguire settimanalmente la Vs. splendida rivista, torno a riscrivervi per sottoporvi un problema. Premesso che dopo l'estate ho dovuto spostare l'impianto in una nuova stanza, il problema è che dopo lo spostamento il giradischi non funziona più correttamente. Sia il canale sinistro che il canale destro escono, a pari volume, tutti e due dal diffusore di sinistra. Naturalmente ho già fatto tutte le prove possibili ed immaginabili con i cavi, li ho sostituiti tutti e li ho invertiti (in questo caso il problema si inverte), ho provato diversi ingressi del pre, ho staccato, controllato e ricollegato i cavetti della testina, tutto senza trovare una soluzione.
Il giradischi è un Project RPM10.1, dal giradischi con testina Benz MC Glider M2 esco con cavi RCA verso il pre phono, un Benz Micro PP1, dal pre phono entro in un ingresso di linea RCA del pre ampli Audio research LS15 e da qui al finale AR VT100 e, naturalmente, dal finale ai diffusori. Penso di poter escludere problemi dal pre Audio Research in avanti perché la sorgente digitale funziona correttamente (anche se quest'ultima non è collegata ad un ingresso di linea ma all'entrata "Direct" bilanciata XLR del pre).
Commutando sull'ingresso di linea del pre a cui è connesso il pre phono, dal diffusore destro si sente un leggero ronzio, udibile solo avvicinando l'orecchio alla cassa, mentre dal diffusore sinistro esce solo un leggerissimo soffio. Il ronzio del diffusore destro sparisce commutando sull'ingresso Direct del pre. Invertendo i cavi in uscita dal giradischi il ronzio si sposta sul canale sinistro e l'audio sia del canale destro che di quello sinistro si sentono solo dal diffusore destro. La testina ad un controllo visivo sembra a posto, ho testato l'antiskating con una traccia senza solchi e il braccio rimane immobile al centro della traccia.
Prima di mandare in assistenza il giradischi che, visti i volumi e la distanza dal centro assistenza più vicino, non è cosa molto semplice, spero che mi possiate dare una mano a capire dove potrebbe essere il problema.
Grazie per il vostro lavoro e cordiali saluti.
Flavio - E-mail: flavio.lanteri (at) gmail.com

LC
Caro Flavio,
se invertendo i cavi del giradischi il problema si sposta sull'altro canale significa che c'è qualcosa che non va o nei cavi del giradischi o, peggio, nella testina. I cavi esterni li hai sostituiti e provati, quindi temo che restino solo quelli interni al braccio. Non hai una testina da battaglia da poter montare e provare al volo? Magari nello spostamento dell'impianto nell'altra stanza la testina ha subito un urto accidentale. Non è detto che il danno sia visibile, perché potrebbe essere interno. Prima di smontare tutto e mandare in assistenza, acquista o fatti prestare una testina entry-level, un muletto per fare prove o da usare con dischi usati e dalle condizioni incognite. Una AudioTechnica AT3600 la prendi con meno di 30€ e con 35€ trovi una Ortofon OM3. Tenuto conto del valore del tuo impianto, della complicazione e delle incognite insite in una richiesta di assistenza per un giradischi (da smontare, imballare, spedire) direi che valga la pena fare questo piccolo investimento che, anzi, mi sento di consigliare a tutti. Un “muletto” come questi citati, oltre a essere tutt'altro che malvagio, può sempre tornare utile, per esperimenti o per suonare dischi acquistati di seconda mano.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ancora Thiel 1.5
Gentilissimo Direttore,
ti ho già scritto diverse volte, l'ultima mia è stata pubblicata nella rubrica della posta (
Vol. 932, per avere consigli riguardo all'ampli per le mie Thiel 1.5. Le chiedevo consigli sull'abbinamento con un integrato Krell 300i trovato usato. Ma già il giorno dopo la sua risposta l'ampli era stato già venduto e forse non è un male considerato anche la sua risposta. A questo punto sarei orientato sull'acquisto di un ampli nuovo, da abbinare con le mie casse, di nuova generazione che potrei anche collegare con un Cocktail Audio per ascolto della musica liquida, per cui ti chiedo su quali marchi e modelli potrei orientarmi in maniera tale da restringere la rosa di quelli da ascoltare (portando le mie casse nei vari negozi). Per quanto riguardo l'ambiente d'ascolto la parete posteriore sarà implementata da uno schermo fisso per la videoproiezione e aggiungerò altro per ridurre la riflessione. Sposterò, inoltre, il rack nella posizione che mi hai consigliato e spero di diventare un audiofilo felice!
Ascolto prevalentemente blues e recentemente jazz. Per quanto riguarda il budget dedicato ovviamente proporzionato alle casse in mio possesso ma direi che potrei arrivare a circa 4-5000 euro o se lo richiede potrei sforare tale cifra riducendo altre spese per altri hobbies.
Ancora grazie
Grazie per la pazienza accordatami e attendo i tuoi preziosi consigli,
Carmine - E-mail: carmine.finizio58 (at) gmail.com

LC
Caro Carmine,
non spenderei mai 5000€ per amplificare delle Thiel 1.5. Sono dei bei diffusori, ma non andrei, nel nuovo, oltre i 1500€. Tenendo conto delle caratteristiche timbriche delle 1.5, io punterei a qualcosa di non troppo aperto e analitico, onde non esasperare le inclinazioni naturali dei diffusori. Se, poi, anche l'ambiente fosse riflettente o vuoto, meglio non rischiare e andarci cauti. Sto pensando che potrebbero essere dei buoni abbinamenti i seguenti integrati, entro i 1500€: Rega Elex R, Naim Nait 5si, Primare I15, Musical Fidelity M3si, con un particolare riguardo ai primi due. Vedi se ti riesce di ascoltarli collegati ai tuoi diffusori, meglio ancora se sempre nello stesso ambiente e con la stessa sorgente. Le CS 1.5 sono un po' schizzinose e l'ambiente ha un'influenza non piccola. In una saletta troppo riflettente potrebbero facilmente risultare acide o affaticanti sul lungo periodo.
Anche il Cocktail Audio che intendi utilizzare ha un'impostazione timbrica abbastanza aperta, quindi meglio andarci veramente cauti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Direttore,
due brevi righe per ringraziare te e il tuo team del lavoro (gratis...) che fate. Mi è venuto in mente di dedicare 2 minuti per farlo mentre sto ascoltando, dopo la giornata lavorativa, in un rarissimo momento di riposo un po' di musica. Notebook in streaming, un dac usb a pennetta senza troppe pretese (zuperdac) e le
cuffiette della Venture Audio che avete recensito (ah! se si tenessero meglio alle orecchie!!..).
Grazie per la vostra indipendenza, dopo tanti anni ancora a dimostrare che non occorre spendere almeno 1keuro per ascoltare con un minimo di decenza un po' di musica e, soprattutto, rilassarsi e godersela!
Saluti,
Luca - E-mail: luca.sfarzo (at) gmail.com

LC
Caro Luca,
grazie per aver speso qualche minuto per inviarci i tuoi apprezzamenti per il nostro “lavoro” e il tuo feedback sulle incredibili cuffiette Monk Plus! È proprio così: oggi per ascoltare in una maniera semplicemente impensabile fino a qualche anno fa, basta veramente pochissimo. Tra l'altro, questo è un fatto condiviso e accettato in tanti altri ambienti, basti solo pensare alla risoluzione delle telecamere e degli obbiettivi degli smartphone. Oggi, con poco, consentono fotografie ad altissima risoluzione, prima possibili solo con macchine fotografiche molto costose. Oppure pensiamo alle prestazioni di un computer, un notebook o un tablet: con poche centinaia di euro si ha velocità di calcolo pari a quella di una workstation di 10 anni fa. E nessuno si meraviglia, solo in HiFi continuiamo a far finta che il progresso non abbia avuto effetti altrettanto incredibili e devastanti.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ancora musica nuova su TNT-Audio! Appena pubblicato il nuovo album dei Travis, band scozzese con all'attivo già nove album in studio e un live. A volte abbiamo bisogno solo di belle canzoni, come questa “The Only Thing” (feat. Susanna Hoffs). Non a caso l'album si intitola “10 songs”.

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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