Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 12/12/2020 - 19/12/2020

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  1. Il mondo dell'hifi usato
  2. Sono in cerca di diffusori dal suono brillante ma non perforante
  3. DAC per impianto
  4. Nuovo streamer, nuovo dac o risparmio?
  5. Nuovo ampli integrato
  6. Prove casalinghe
  7. Nuova testina
  8. Un solo ingresso nell'amplificatore
  9. Informazioni su amplificatore
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Il mondo dell'hifi usato
Buongiorno direttore, sono da anni un vostro fedele lettore, ho deciso di rubarle del tempo con questa mia mail per alcune riflessioni e domande legate all' argomento dell'hi-fi usato. Vorrei allestire un nuovo impianto a partire da un paio di diffusori Indiana Line mod. Diva 262. Essendo un amante delle elettroniche Rotel mi sono messo in cerca di un amplificatore usato e qui arrivo all'oggetto della mail. Le richieste per elettroniche di 30/40 anni si attestano sempre oltre i 100 euro per arrivare a seconda dei modelli, ai 200 e oltre. Mi chiedo ha senso, quando nel nuovo potrei acquistare un Yamaha s-201 sotto i 200euro?
Senza parlare degli amplificatori in classe D che hanno comunque spesso delle limitazioni (per gli ingressi soprattutto). Ha senso pensando che macchine di questa età potrebbero iniziare ad evidenziare la necessità di manutenzioni più o meno “invasive”? Teniamo presente che parliamo di amplificatori, che al tempo, erano comunque degli entry level con ottime prestazioni e prezzi convenienti.
Le chiedo un suo parere in modo da chiarire le mie perplessità.
Lunga vita a TNT-Audio!!! Grazie e buona giornata.
Luca - E-mail: wechup (at) yahoo.it

LC
Caro Luca,
parliamo dei Rotel buoni, quelli dopo la cura britannica e le zampe di Stan Curtis, e non di quelli precedenti. Per capirci meglio, sto pensando alla genia di modelli dal RA820 in poi (più o meno dalla seconda metà degli anni '80). Sono amplificatori vecchi, sì, ma ancora ben suonanti. E, se devo essere sincero, suonano meglio di tanti integrati entry-level di oggi. Hanno bisogno di una sostituzione di condensatori? Può darsi, ma ne vale la pena. Ho dato un'occhiata veloce su Ebay e, ad esempio, gli RA820 BX/BX2 si trovano anche per meno di 100€, più 15/20€ di spedizione. Io non avrei dubbi se prendere un 820BX/BX2 o uno Yamaha o un Denon di primo prezzo. Sono più scomodi, certo, non hanno il telecomando e sono essenziali, ma suonano complessivamente meglio. Un entry-level nuovo di Rotel, come l'A10, lo prendi comunque con 370€, che non è molto di più di un primo prezzo di Denon, Yamaha o Onkyo. Pertanto, se non sei convinto della convenienza di un vecchio Rotel, prendine uno nuovo! Almeno avresti la garanzia e la tranquillità di un prodotto che per anni non avrà bisogno di interventi o revisioni di sorta.
Ancora, potresti valutare un Rotel entry-level tra quelli recenti, da cercare nell'usato. Con 200€ te la cavi e puoi star certo di non avere né problemi di revisioni né di buon suono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Sono in cerca di diffusori dal suono brillante ma non perforante
Ciao Lucio,
ho bisogno del tuo aiuto perché dopo tanti anni vorrei cambiare i diffusori: quelli attuali sono i Linn Ninka che, abbinati alle elettroniche Accuphase DP-57 ed E-213 con cavi Mit AVT3 biwired e AVT2 di segnale, mi hanno dato tante soddisfazioni.
A guardare bene la classe di prezzo i Ninka, comprati parecchio tempo prima di fare un upgrade alle elettroniche, sarebbero leggermente sottodimensionati, ma mi piacevano talmente che li ho tenuti comunque per tanti anni ancora. Adesso però questo upgrade me lo voglio concedere, e qui sorgono i dubbi.
Premetto che non sono più un giovanotto e l'udito non è più quello di una volta: quando riascolto CD che conosco molto bene mi rendo conto che certi effetti a frequenze piuttosto alte, che prima sentivo bene, adesso latitano un po' e più che sentirli... me li ricordo!
Ma la causa non sono certo i diffusori, visto che l'udito leggermente ovattato mi accompagna anche nei suoni dal vivo. I Ninka semmai sono piuttosto lineari e neutri alle alte frequenze: caratteristica che un tempo apprezzavo. Adesso, invece, il primo requisito è di scegliere i nuovi diffusori fra quei modelli caratterizzati da alte frequenze brillanti, così da compensare in tutto o in parte i decibel che ho perso nell'udito. Alte frequenze brillanti sì, ma senza indurimenti sulle medio alte delle voci femminili. ;-)
Il secondo requisito sono le basse frequenze profonde: quelle posso ancora godermele e l'unico limite sarebbero i diffusori stessi. Profonde sì, ma articolate e non troppo esuberanti sulle medio basse. ;-)
Il resto verrà di conseguenza e sarà commisurato alla classe di prezzo del diffusori, che vorrei mantenere non oltre i 4500 euro, nel nuovo. L'ambiente in cui dovranno suonare è di circa 20 mq, mediamente assorbente con tendaggi e quadri senza vetro alle pareti, senza particolari problemi di posizionamento. Pretendo troppo? Forse sì... per questo mi rivolgo a te per un consiglio ad hoc! Altrimenti erano capaci tutti...
Grazie anticipate per l'aiuto, Saluti calorosi e tanti Auguri di buone feste.
Gianni - E-mail: gnovari (at) libero.it

LC
Caro Gianni,
perforanti riferito a una coppia di casse acustiche non l'avevo ancora sentito! :-O
Comunque, capisco la tua esigenza di equalizzare un po' il suono e di eseguire al contempo un upgrade consistente rispetto alle pure buone Ninka. Inizio col dirti che anche le elettroniche in tuo possesso non sono esattamente aperte in gamma alta, anzi. Prima però di pensare a queste vediamo che si può fare lato diffusori. Tanti sono i possibili candidati, bisognerebbe vedere cosa tu riuscirai a valutare direttamente, io mi limito a farti un elenco di modelli con caratteristiche che potrebbero soddisfarti, intorno al range di prezzo che hai deciso (talvolta un po' sopra, talvolta sotto): ProAC Response D20 Ribbon, Monitor Audio Gold 300 5G, Triangle Delta, Spendor D7.2, Martin Logan Electromotion ESL X, B&W 702 Signature, Focal Aria 948, Klipsch RF7. Si tratta di diffusori molto diversi tra loro, ognuno con le caratteristiche proprie, ma essendo difficile interpretare bene i tuoi gusti e le tue difficoltà uditive, devo per forza consigliarti fortemente di fare di tutto per provare ad ascoltarne qualcuno, coi dischi che conosci bene. Se tutto dovesse fallire, un bell'equalizzatore e passa la paura! :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

DAC per impianto
Egregio direttore, essendo in possesso delle Elac B5.2, precedentemente collegate ad un vecchio Rotel, mi sono permesso di accoppiarle con un Bantam Gold, acquistato dal sito Temple audio, solamente leggendo la
recensione dal suo meraviglioso magazine. Dubbioso all'inizio e dopo qualche giorno di ascolto, che dire!! Un altro mondo, spazio, atmosfera, presenza degli strumenti e bassi profondi e misurati. Ora vorrei un consiglio su quale DAC abbinare per un po' di musica in streaming con Tidal e Spotify. Oltre ai soliti Cambridge, M2tech, Musical Fidelity che lei consiglia sempre ai lettori, ho sentito parlare benissimo del Topping e30. Vorrei un consiglio su cosa orientarmi senza che il meraviglioso suono del Bantam si stravolga. Il mio budget è di max €500.
Grazie e complimenti vivissimi.
Vincenzo - E-mail: vincdesimone (at) gmail.com

LC
Caro Vincenzo,
son felice di sapere che la nostra recensione del Bantam abbia prodotto un risultato così buono e tanta soddisfazione nei tuoi ascolti!
Non conosco bene i DAC che citi tu, ma ho in prova due amplificatori integrati Topping che promettono molto bene, quindi credo che - anche considerando il chip utilizzato nel modello E30 - non dovresti assolutamente restare deluso. Il fatto, semmai, è che il tuo budget è ben più elevato dei 130€ necessari per acquistare il piccolo DAC Topping, potresti valutare quindi qualche componente di livello superiore, come quelli che hai citato e che di solito consiglio. Potresti anche valutare la possibilità di acquistare qualcosa di usato, e di livello ancora più elevato, magari di qualche anno fa. In ogni caso, considera che non dovrebbe essere difficile poter ascoltare il DAC Topping che citi tu, prova a sentire il distributore ufficiale Audio Azimuth/Playstereo (che è anche rivenditore). Magari potresti scoprire che non è necessario invesire di più e che già il suono di questo piccolino sia assolutamente adatto alle tue esigenze/aspettative.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo streamer, nuovo dac o risparmio?
Buonasera Direttore,
scusa se torno di nuovo a chiederti un parere a breve distanza dalla mia ultima
mail, ma volevo aggiornarti sulla situazione attuale: ho installato l'app Bubble Upnp che con pochi euro mi permette di sfruttare il DLNA del mio Pioneer N50 per ascoltare in alta definizione Qobuz...e fin qui potrei rientrare tra gli audiofili felici.
L'infelicità nasce dal solito tarlo audiofilo: se volessi ancora spendere il budget di 500-600 euro in uno streamer come il Cocktail Audio N15d che mi hai consigliato sentirei una notevole differenza rispetto alla situazione attuale? Non riesco cioè a capire se il miglioramento giustificherebbe la spesa, oppure se con quella cifra potrei pensare ad un DAC visto che il mio obiettivo col Pioneer è stato raggiunto. O ancora mi accontento così e ascolto con il mio impianto attuale?
Nel caso mi sapresti consigliare un DAC che mi permetterebbe di fare un salto rispetto a quello dell'N50? Come mai tra l'altro quando cerco in rete i DAC consigliati spunta ancora fuori il Cambridge Audio DacMagic Plus che ha ormai un po' di anni sulle spalle? E' così valido ancora oggi?
Grazie mille, continuo a seguire i tuoi consigli musicali tutte le settimane.
Giuseppe - E-mail: giubruno73 (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe,
in genere sono contrario alla proliferazione degli scatolotti, pertanto lo streamer Cocktail potrebbe essere una soluzione semplice e ben suonante. Non aspettarti miracoli perché le differenze tra macchine digitali di prezzo non troppo distante sono piccolissime. Il vantaggio sarebbe quello di avere una macchina unica anziché il Pioneer attuale più un DAC esterno. Per quanto riguarda il Cambridge DacMagic, mi risulta che sia stato via via aggiornato, utilizza ora due DAC Wolfson WM8740 a 24 bit e un chip DSP Analog Devices ADSP21261 che si occupa dell'upsampling fino a 24bit/384kHz. Non è quindi una macchina superata, tutt'altro. Qualora volessi tentare la strada del DAC separato ti consiglio di leggere la risposta immediatamente precedente alla tua richiesta, qui sopra.
Mi chiedi: “mi accontento così e ascolto con il mio impianto attuale?” A una domanda del genere io, ovviamente, non posso risponderti. Solo tu sai se sia realmente soddisfatto o se invece percepisci delle aree di miglioramento nell'ascolto. Quel che senti ti piace? Vorresti migliorare qualcosa? In quale direzione? Tieni conto che nessuno potrà mai dirti quanto pagare per una certa differenza. Troppe le variabili in gioco: quel che potrebbe essere una differenza enorme in un impianto molto costoso e rivelatore, installato perfettamente in un ambiente ideale, potrebbe passare del tutto inosservata in una situazione meno ottimale. O con un ascoltatore diverso. Tutti noi diamo un prezzo alle differenze che sentiamo. C'è chi è disposto a pagarle una certa cifra e chi no. È molto personale. Per questo motivo invito sempre ad ascoltare altro, anche a casa di amici, serve per capire le aree di miglioramento del proprio impianto. In generale, la mia regola è: se sei soddisfatto di quel che senti, non cambiare. Il tarlo dell'upgrade dovrebbe iniziare a rodere non appena il cervello si stanca di sentire quel che sente e chiede qualcosa di più emozionante o realistico. Più in generale, fare upgrade con piccole cifre, specie nel digitale, è spesso fonte di cocenti delusioni.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuovo ampli integrato
Gentile direttore buonasera,
probabilmente saranno trascorsi più di 10 anni dalla mia prima e ultima lettera. Erano i tempi dell'università e mi approcciavo al mondo dell'hi-end anche grazie alla sua rivista, dalla quale ho attinto a piene mani tra le recensioni e i progetti di autocostruzione. Dopo svariati upgrade sono giunto, grazia alla compravendita di apparecchiature usate, alla mia attuale configurazione:

Il pezzo più vecchio (è stato il primo componente che ho acquistato) e forse più debole dell'impianto, a mia avviso, è l'amplificatore, che comunque devo dire mi ha dato grandi soddisfazioni. Però ora a distanza di 10 anni vorrei provare a fare un upgrade. Un po' perchè appunto dopo 10 anni con lo stesso ampli sento la necessità di confrontarmi con qualcosa di diverso, un po' perchè fortunatamente i tempi dell'università sono finiti ed oggi posso disporre di un budget leggermente più alto. All'epoca il Rotel lo pagai 140 euro, oggi potrei spendere circa 400/500 euro.
Finite le premesse giungo al punto: poichè continuerò a cercare tra l'usato (per vocazione più che per necessità) non posso fare dei test, quindi devo orientarmi diversamente e per questo mi rivolgo a lei, per avere qualche indicazione. Entrando nel merito della riproduzione audio, devo dire che il Rotel accoppiato alle Chario mantiene la sua impostazione timbrica aperta che non mi dispiace ma che ultimamente mi sembra di notare di più. In cambio di una maggiore "musicalità" sarei disposto a valutare anche dispositivi che hanno un approccio un po' più morbido. La mia ricerca mi ha portato a considerare il Nad 352 oppure rimanendo in casa Rotel ho letto molto bene del 1070 o del 1520 ma sono disposto a valutare anche altri marchi. Per quanto riguarda i generi musicali, direi che ascolto un po' di tutto, classica, colonne sonore, rock e musica leggera italiana.
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
Cordialmente,
Nicola - E-mail: nikpas (at) alice.it

LC
Caro Nicola,
intanto complimenti per i 10 anni senza alcun upgrade, segno di equilibrio, stabilità e maturità! Tuttavia, non sono d'accordo su cosa cambiare nel tuo impianto: il Rotel RA970BX è ancora un ottimo apparecchio e secondo me dovresti pensare ai diffusori, magari puntando verso una piccola torre da pavimento. Capisco che il budget coinvolto potrebbe essere differente, ma lo sarebbe anche l'entità dell'upgrade. Non volendo forzarti la mano, vediamo cosa puoi fare lato amplificazione, visto che in realtà tu cerchi più un sidegrade che un vero e proprio passo in avanti. Vorresti, in pratica, cambiare un po' l'impostazione sonora, virando su tonalità meno brillanti. Ben venga quindi un NAD come quello che hai individuato, ma anche un Audio Analogue (ancora meglio) o un Arcam. Secondo me, ad esempio, un Puccini SE vecchiotto potrebbe dare nuovo impulso ai tuoi diffusori, conferendo loro un'impostazione vigorosa ma al tempo stesso non troppo brillante. Si trova intorno ai 500€, che è più o meno il budget che ti sei prefissato. Eviterei altri Rotel, perché più o meno l'impostazione timbrica è rimasta quella che conosci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Prove casalinghe
Ciao, Lucio.
Ho provato 7 coppie di diffusori con un impianto a distanza ravvicinata, distanza tra i diffusori 1,35 metri - distanza di ascolto 1,80 metri, due metri dal muro per ogni lato cassa e dietro sono completamente libere, a parte quel separè bucato in fogli di legno intrecciato. Queste sono le mie impressioni, con tanta umiltà e passione. Ti allego le foto della postazione e dei diffusori.

DIFFUSORI: Passo direttamente alle conclusioni, per non dilungarmi e annoiare, tenendo solo presente che ho valutato la dinamica, l'apertura e la resa sui medio alti, le voci maschili e femnminili, la separazione tra canali e la spazialità. Quindi la mia valutazione è strettamente rapportata al paremetro dell'ascolto a distanza ravvicinata e ai 6 parameri suddetti. Con altri scenari e altri accoppiamenti le sensazioni potranno essere completamente diverse. Mi appresterò, se del caso, a svolgere una prova anche in campo aperto!!
  1. B&W 607 ANNIVERSARY, inarrivabili
  2. Lonpoo lp42, quasi a pari merito con le b&w se non fosse per la cubatura.
  3. QAcoustic, splendida ma con un afflosciamento sulle alte frequenze che se utile in certi casi, in altre occasioni, denota una mancanza di apertura e brillantezza.
  4. Energy c100, pur se non più prodotte, hanno sempre rappresentato un mio punto di riferimento. A fronte di una buona dinamica, sono presenti slabbrature sui bassi, e una leggera velatura sui medio alti.
  5. Elac debut B4. Ottimi diffusori, ma con una presenza di frequenze basse quasi innaturali e, a volte, preponderanti rispetta al range dei medioalti che peraltro appaiono alquanto timidi.
  6. Elac debut B5 2. Stessa pasta dei B4 ma più in grande. A distanza ravvicinata sono esuberanti ma anche un po' confuse.
  7. NHT supe one 2.1 Sospensione pneumatica, con un buon piglio dinamico ma slegate nel palcoscenico, con frequenze basse poco intellegibili e medio alti aperti ma frizzantini, leggermente direttivi e che penalizzano alcune registrazioni.
Ecco! Queste sono le mie impressioni relative a un ascolto ravvicinato..... ampiamente opinabile!
Grazie, un saluto a te e a tutta la comunità TNT.
Mario - E-mail: madetentor (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Mario,
grazie per aver condiviso le tue interessanti esperienze d'ascolto. Solo qualche appunto: diversi modelli di diffusori provati avrebbero suonato in maniera molto diversa se alle spalle ci fosse stata una parete (magari non vicinissima) e se avessero avuto più aria tra loro. Ad esempio, le Lonpoo avrebbero avuto un basso nettamente migliore e le Elac sarebbero state meno confuse. Dalla classifica, tuttavia, si evince in maniera chiara una tua predilezione per le impostazoni timbriche aperte, non a caso B&W e Lonpoo (senza parete dietro) sono al primo e al secondo posto rispettivamente e le Elac Debut sono tra le ultime. Osservo anche che le B&W sono nettamente le più costose del lotto, il che prova ancora una volta come le Lonpoo possano imbarazzare la concorrenza che costa dieci volte tanto. Poi mi si venga a dire che non sono miracolose!
Sarei curioso di ripetere la stessa prova in un ambiente più “normale”, coi diffusori su supporti e una parete posteriore non virtuale. Secondo me diverse posizioni in classifica cambierebbero. Se ti riesce, fai questo esperimento e riferisci. La prova in campo libero sarebbe invece assolutamente inutile e fuorviante, nessun diffusore è stato progettato per suonare in una situazione del genere.
I progettisti tengono conto dell'influenza delle pareti di un normale ambiente domestico.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Nuova testina
Buongiorno Sig. Cadeddu,
torno a scrivere dopo alcuni anni dall'ultima richiesta di consiglio. Prima di esporre la domanda voglio esprimere il ringraziamento per il lavoro svolto da Lei e da tutto lo Staff. Dopo circa vent'anni vorrei rinnovare la sorgente analogica, sono indeciso se partire prima dalla testina, una veneranda Rega Super Elys, oppure dal giradischi, un Planar 3. Avrei pensato di rimanere in casa Rega e mi chiedo se, partendo sempre da un Rega 3 destinare il budget tutto per il giradischi oppure tutto per la testina. Sono sincero mi sembra strano comprendere come lo stilo, in diamante, materiale tra i più duri si possa consumare scorrendo tra i solchi del disco.
Altro dubbio, nel caso della testina, se rimanere su una MM oppure scegliere una MC, a parità di budget (circa 600 €) quale delle due tipologie scegliere oppure si deve guardare altrove, allo stilo? Forse, come di solito dice Lei ad altri, sono solo paranoie di audiofili. Tra queste due tipologie ci sono veramente delle differenze (tracciamento, musicalità...) oppure per cogliere i vantaggi di una tipologia è necessario salire molti di budget? Altra domanda che eliminerebbe le prime due: sarebbe meglio incrementare il budget, con il tempo, e salire di livello con il giradischi?
Impianto: amplificatore UNISON RES. SIMPLY TWO E DIFFUSORI SF CONCERTINO
Grazie per l'attenzione che vorrà dedicarmi.
Cordiali saluti,
Giancarlo - E-mail riservato

LC
Caro Giancarlo,
io sinceramente sostituirei la testina con una Rega di qualità superiore, sempre MM. Ad esempio, potresti valutare una Exact. La questione che poni sulla durata dello stilo è curiosa: è vero che il materiale che costituisce lo stilo è molto duro, ma è anche vero che è sottoposto, in punta, a pressioni elevatissime, tenuto conto della superficie d'appoggio minima. Quindi, tra calore generato nello strisciare sui solchi, incontro con detriti vari e tanti chilometri passati in mezzo al vinile, è normale che col tempo si deteriori.
Mi chiedi se sia il caso di passare direttamente a un giradischi migliore: intanto si parlerebbe di ben altro budget, visto che per migliorare in maniera sensibile un Planar 3 ci vogliono tanti soldi e in secondo luogo questo giradischi è in grado di reggere testine e impianti di livello ben più alto di quello attuale. Per questi due motivi, per ora, io starei sull'upgrade della testina.
Mi resta, in fondo, il dubbio del senso dello spendere circa 450€ in una nuova testina quando a dar voce a tutto c'è una vecchia coppia di Sonus Faber Concertino che sì, per carità, suoneranno anche bene ma che, a mio parere, già ora sono l'anello debole del tuo impianto. Figuriamoci in seguito, con l'upgrade del front-end analogico!
Riflettici un po' su.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Un solo ingresso nell'amplificatore
Buongiorno direttore, vi seguo da tanti anni, e leggendo le vostre recensioni e consigli ho allestito nel tempo un impianto minimale ma che mi dà delle belle soddisfazioni. La mia catena, che ascolto in una stanza 4x3, preferendo soprattutto musica jazz:

Ora volendo inserire un giradischi Rega Planar 1, mi trovo a dover risolvere la questione legata alla presenza di un solo ingresso nell'amplificatore. Cosa fare? Spero in una sua risposta che sarà per me molto utile e saluto lei e tutta la redazione, ringraziandovi dello splendido lavoro che fate.
Buona serata.
Giovanni - E-mail: me1968internazionale (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
non sarà facile trovare un integrato dotato di ingresso phono che, senza spendere cifre importanti, possa darti la raffinatezza del Trends TA10.1, credimi. Meglio, molto meglio utilizzare un pre fono esterno, che sia dotato di ingressi linea, esattamente come il T-Preamp (il TCC TC-754). Un'altra possibile soluzione è dotare il sistema di un selettore di ingressi passivo, per ampliare la connettività ridotta del Trends TA10.1. In pratica è uno scatolotto passivo (e che quindi non influenza il segnale in maniera significativa) con diversi ingressi e un'uscita, più un selettore per scegliere tra le varie sorgenti. Apparecchi simili sono il Nobsound Little Bear MC1022 (una ventina di euro), il più carino Pro-Ject Switch Box S (un centinaio di euro), il TCC TC-716 (una trentina di euro) e il Rolls SS412 (più difficile da trovare qui da noi, un centinaio di euro). Di questi solo il Nobsound e il Rolls hanno un controllo di volume, che sarebbe utile se bypassassi il potenziometro del volume del Trends. La soluzione è migliore rispetto a quella col T-Preamp TC 754 perché quest'ultimo è un pre attivo, quindi interviene sul segnale in ingresso. In questo modo invece il tuo amplificatore diventa un ampli tradizionale con più ingressi linea, senza ulteriori circuiti interposti tra sorgente e diffusori. A questo punto basterebbe aggiungere un giradischi con pre fono incorporato e avresti finito. Ovviamente, andrebbe bene anche un giradischi normale cui aggiungere un pre fono separato, ma si aumenterebbe il numero di cavi e di passaggi del segnale, pertanto preferirei la prima opzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Informazioni su amplificatore
Buonasera, il mio ampli Technics è spirato e volevo approfittare della dipartita per rinnovare un po' l'impianto (che oltre all'ampli è composto da un lettore cd Teac acquistato qualche anno fa e un nuovo giradischi Omnitronic, modello da dj). Il tutto piazzato in un ambiente rettangolare di circa 33mq a metà del lato lungo. Delle casse mi vergogno di parlarne.
Cercavo una configurazione che mi permettesse di usare ancora tassativamente questi due dispositivi e magari integrare con un ricevitore bluetooth e un ingresso USB (e magari anche una radio Dab + visto l'imminente switch off, ma non sarebbe essenziale). Preso dalla fretta ho acquistato un Auna AMP 218 Bt ma scopro che non ha l'ingresso phono, quindi sorgono due domande:

Il mio budget può anche crescere un po', diciamo che potrei arrivare anche a 350/400 ma non ditelo a mia moglie.
Vi ringrazio per il tempo dedicatomi e complimenti per il vostro lavoro.
Luca - E-mail: luca_lamparelli (at) hotmail.com

LC
Caro Luca,
per la cifra che costa quell'Auna è impossibile trovare di più o di meglio. Se lo scopo fosse quello di minimizzare la spesa, aggiungi un pre fono accettabile (ad esempio TCC TC750) e hai finito. Inutile spendere di più, se il resto dell'impianto non è adeguato. Esistono poi sintoamplificatori DAB con ingresso phono e altre diavolerie digitali nei cataloghi di Yamaha, Pioneer, Sony e Denon. Non è un segmento di mercato di nostro interesse e pertanto lo conosco poco, ma se lo scopo fosse spendere il meno possibile e avere TUTTO credo che siano questi i componenti da prendere in considerazione, senza porsi troppi problemi per la qualità sonora, che è quel che è. In tutta sincerità preferirei tenere l'Auna e affincarci un pre fono come quello citato. Inutile, francamente, spendere di più. Volendo semplificare il tutto e ambire a una qualità un po' migliore, pure espandibile in futuro, penserei a un componente all-in-one della
Cocktail Audio come l'X35, che fa da lettore CD, amplificatore, media center per tutti i formati e i servizi di streaming possibili e immaginabili, fa il ripping di CD su hard disk e ha persino la possibilità di attaccarci un giradischi. Costa, ma fa veramente tutto e lo fa pure benino. Magari non è impossibile da trovare usato.
Quel che mi sono sempre chiesto, però, di fronte a queste richieste, è: ma veramente vi serve questa marea di roba? Ascoltare da tutte le sorgenti passate, presenti e future, tutti i formati, tutte le radio (FM, DAB, Web)...ma quando lo trovate il tempo? Io mi ritengo fortunato se riesco a metter su un CD o un vinile o a sintonizzarmi su una radio FM/web interessante (cosa rarissima), in santa pace. Non so, a me sembra che questa smania di avere tutto sia solo figlia del consumismo, che tende a confondere quantità con qualità. Poche cose, fatte bene, che tante fatte così così, questa è da sempre la mia filosofia di vita. Sarò antiquato, non so, eppure i tempi, qualche volta, son persino riuscito ad anticiparli. Mah.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buonasera Direttore,
innanzitutto un plauso per il lavoro suo e della redazione per il lavoro di volontariato intellettuale che svolgete, tanti dovrebbero imparare da voi anche in altri settori senza riempire i siti di pop up pubblicitari. Veniamo a questioni più tecniche: premettendo che non sono un audiofilo sfegatato ma solo una persona che vuole sentire buona musica nelle condizioni che le mie finanze mi permettono. Ho appena pensionato il mio vecchio giradischi, un Technics SL 303 (orrore) dopo quasi quarant' anni di onorato servizio e sostituito con un REGA P1. Ovviamente sono soddisfatto.
L'unica cosa che mi ha stupito è che non c'è la regolazione del peso di appoggio, non è che mi manca ma tanti anni fa più regolazioni c'erano e più sembrava che il pezzo sembrava buono, c'è una spiegazione tecnica o è solo un risparmio nella costruzione? Un difetto del REGA mi sembra sia che quando spengo il motore si sente il BOMP nelle casse.
Iscrivendomi all'elenco degli audiofili felici mi permetto di essere mille volte d'accordo con lei sul fatto che uno degli elementi fondamentali per sentire musica è l'ambiente d'ascolto: vedo con rammarico sulle sue pagine impianti meravigliosi in ambienti da brivido, ho sentito impianti del costo dieci volte il mio che suonavano peggio...
Ho una stanza 5x4 piena di tende, libri, tappeti, divani, pavimento in quercia e...gatti che anche loro contribuiscono all'acustica, abito in campagna e posso permettermi livelli orchestrali.
Un ultimo disturbo, nell'ottica di un upgrading vorrei sostituire le mie torri TANNOY MERCURY vecchie di vent'anni con qualcosa di più performante, ho un ampli ROTEL A1.
Grazie.
Franco - E-mail: fmarrr (at) gmail.com

LC
Caro Franco,
felice di saperti soddisfatto! La regolaziome del peso sul Rega P1 è possibile col contrappeso, come al solito. Magari manca la regolazione dell'antiskating, ma non è un grosso problema. È una macchina semplice ed essenziale, pensata per principianti, pronta per funzionare con la testina di serie, senza troppe fisime audiofile. Per il BUMP all'accensione o allo spegnimento nessun problema, potrebbe essere normale. Per quanto riguarda infine i diffusori, valuta la serie
Debut di Elac, ci sono modelli per ogni budget e suonano comunque meglio delle tue Mercury.
Infine sì, l'ambiente conta moltissimo, più di tutto il resto, ma non tutti gli appassionati possono permettersi ambienti idonei. È già tanto se le mogli consentono di sistemare due casse nel soggiorno in posizione appena accettabile.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ancora nuove uscite discografiche, arriva il nuovo capolavoro dei Sigur Ros, “Odin's Raven Magic” è un'opera orchestrale con la Schola Cantorum di Reykjavik e l'Orchestre des Laureats du Conservatoire National de Paris. L'opera attinge alle radici della band sia nella tradizione orchestrale che in quella corale, ed è una collaborazione con Maria Huld Markan Sigfúsdóttir, la leggenda della musica islandese Hilmar Örn Hilmarsson e Steindór Andersen, uno dei più rispettati cantanti islandesi di narrativa epica tradizionale. Il brano scelto è l'ipnotico ed evocativo “Stendur æva”

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

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