Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 30/1/2021 - 6/2/2021

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  1. Il richiamo del tamburo
  2. Anacronismo del vinile
  3. Cocktail Audio e altre considerazioni
  4. Nuova testina
  5. Impianto troppo "aperto"?
  6. Parere su acquisto testina
  7. Impianto con problemi
  8. Consiglio per acquisto amplificatore
  9. Dubbi di connessione fra pre e finali
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Il richiamo del tamburo
Caro Direttore,
la vostra rivista mi è sempre servita per orientarmi nel mondo dell'hifi, e col tempo ho realizzato un impianto di cui sono soddisfatto:

La stanza di ascolto, il soggiorno, ha una forma a trapezio rettangolo. Per necessità i diffusori sono piazzati sul lato più corto dei due paralleli, con il diffusore di sinistra in prossimità dell'angolo ottuso (le pareti più vicine distano circa 40 cm), e quello di destra praticamente al centro del medesimo lato corto (la parete posteriore, più vicina, dista 70 cm) la posizione di ascolto è circa a metà del lato lungo, a ridosso della parete posteriore, che sul lato destro dell'ascoltatore, si apre con un grande arco che si affaccia sull'ingresso e il disimpegno senza soluzione di continuità. A terra tappeti spessi.
Sono contento di come ci suonano la musica? Si, molto, e devo dire che il filtro acquistato recentemente mi ha davvero sorpreso aggiungendo dettaglio, profondità, realismo. E allora? E allora c'è il richiamo del tamburo, ovvero di un paio di Norh 9.0 di marmo, offertemi ad un prezzo interessante, ma che non potrei testare nel mio ambiente, e che mi hanno sempre affascinato moltissimo anche come oggetto sonoro. Le recensioni in rete sono entusiastiche sia per le Aliante che per le Norh, e sembrano porle allo stesso livello, ma la fascinazione per la forma delle Norh e il buon prezzo a cui mi sono state offerte mi tentano.
Non ho idea, però, se ci sarebbe un salto di qualità udibile, o se piuttosto farei meglio a spendere i soldi che inevitabilmente esborserei, in dischi, o in una puntina migliore sin da subito (ha qualche consiglio?), oppure nell'abbandono del Cd player per passare alla musica liquida.
Insomma, se le Norh non fossero magnifiche da vedere, non so se il mio istinto all'upgrade sarebbe sollecitato allo stesso modo.
Grazie anticipatamente per le sue considerazioni,
Marco - E-mail: marco.zambrano3 (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Marco,
si vive una volta sola! Prendi le nOrh e non ne parliamo più. Suoneranno meglio delle tue One Zeta? Forse no, suoneranno diverse, credo che le nOrh abbiano un basso più solido, per esempio. Intanto te le godi un po', almeno esteticamente. Dopo un mesetto di confronti sarai in grado di decidere. Per fortuna, qualunque scelta farai, non avrai difficoltà a vendere le une o le altre, realisticamente allo stesso prezzo che le hai pagate. E se anche dovessi perderci qualche biglietto da 50€, vuoi mettere la serenità di aver provato a levarti il dubbio? E di giocare un po' con questi bellissimi oggetti? Faccio anch'io esperimenti di questo tipo, acquisto oggetti che non mi servono, per il solo gusto di studiarli e ascoltarli, per ampliare le mie conoscenze e per mettere le mani su oggetti che una volta potevo solo sognare. Trattandosi di usato, poi, son sempre libero di rivenderli senza perderci troppo.
Ciò detto, certamente nel tuo impianto la piccola Rega Carbon stona non poco e prima o poi andrà rimpiazzata, magari con una Rega di qualità superiore.
Il resto dell'impianto è ben equilibrato, invece, e lascerei tutto così, anche sul fronte delle sorgenti digitali. Se proprio dovessi aver bisogno della comodità della musica liquida, acquista uno streamer di rete. La sala d'ascolto, con le sue asimmetrie, mi pare un buon posto dove ascoltare musica.
Sono molto curioso di sapere come andrà a finire lo scontro, anche se dubito ci sarà un vincitore assoluto. Ti chiederei quindi di tenermi aggiornato!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Anacronismo del vinile
Sembra che il "vinile" ed io lo chiamo LP (perché questo è il nome corretto) abbia soppiantato l'audio digitale. Il suono del cd è pulito. E molto vicino. Appunto perché digitalmente è diretto e rende la musica estremamente viva. Io i miei cd ed i loro booklet li tengo con la massima cura. E so che riascoltandoli fra 40 anni non avranno perso la loro freschezza. Il vinile è il sogno malinconico di colui che non vuole crescere.
Fabiano - E-mail: guerzonifabiano (at) gmail.com

LC
Caro Fabiano,
questa tua mi ha fatto fare un salto indietro nel tempo fino alla fine degli anni '80/primi anni '90, quando prese di posizione fideistiche come la tua erano molto frequenti. Oggi questo dibattito è morto e sepolto. Gli LP e i CD sono media diversi, punto. Nessuno si pone più il problema, gli LP piacciono perché hanno un fascino che il CD non ha mai avuto. Questo spiega perché piacciano tanto ai giovanissimi. E i giovanissimi devono ancora crescere, quindi la tua tesi che il vinile piaccia a noi anziani perché ci ricorda la gioventù è quantomeno azzardata. Cosa poi significhi che il suono del CD sia diretto mi sfugge. Il digitale è quanto di più indiretto possa esistere. Il suono nasce analogico e per essere trasformato in digitale e poi nuovamente in analogico passa attraverso così tante manipolazioni che l'aggettivo diretto è assolutamente fuori luogo. Anche la decantata immortalità dei dischetti digitali è tutta da dimostrare: tanti lettori si sono lamentati di avere CD vecchi di 20 anni ormai illeggibili, a causa del fenomeno noto come browning. E tantissimi sono i lettori CD che a un certo punto si rifiutano di leggere i dischetti, per i motivi più diversi.
Potrei andare avanti, ma non è mia intenzione convincere nessuno. Quel che conta davvero è che ognuno sia felice delle sue scelte (io, ad esempio, uso tutti i supporti possibili) e si goda la sua musica. Pensare di essere nel giusto e credere che tutti quelli che non la pensano come noi siano in errore o, peggio, malinconici che non vogliono crescere è esso stesso un segno evidentissimo di immaturità e di chiusura mentale. Criticare un presunto fanatismo contrapponendogli un fanatismo opposto è la vera pandemia della nostra società, nella quale il diverso è visto come un pericolo o un nemico. Comunque, se ti dovesse capitare, vai a sentire un buon giradischi suonare un buon LP. Poi, magari, ne riparliamo con cognizione di causa. O non ne riparliamo affatto, ognuno felice delle proprie convinzioni. Io, però, non ne ho una precisa, perché so che sia i CD che gli LP possono suonare molto bene o molto male, entrambi. E vivo sereno comunque. Chiudo con una frase del filosofo Soren Kierkegaard, che diceva: “La certezza, l'abitudine, la prevedibilità uccidono non solo la passione (per mancanza di ostacoli) ma anche il godimento, che è parente della sorpresa”. Riflettici.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Cocktail Audio e altre considerazioni
Ciao Lucio,
è tanto che non vi scrivo e vorrei innanzitutto farvi i complimenti per il lavoro che fate con questa rivista, per la competenza e l'integrità dimostrata. Per me e per altri, credo, TNT rappresenta anche una piccola via di fuga dalla nostra quotidianità, almeno per mezz'oretta durante il weekend, grazie. Non scrivo per richieste urgenti di consulenza riguardo upgrade vari per il mio modesto impianto (Arcam Solo 2.1 + Rega R3) ma solo per segnalare una curiosità riguardo i prodotti Cocktail Audio.
Sono sempre stato attratto dai sistemi all-in-one, sia per ragioni di spazio che di convenienza nell'avere una sola “scatola”. Il mio Arcam, a cui sono molto affezionato, ha cominciato a fare le bizze recentemente; non lo uso più per farci passare anche il segnale Sky per ascoltare meglio la televisione (si surriscalda e smette di funzionare) e lo uso solo per ascoltare un po' di musica quando posso (lavoro e bambini permettendo!). Considerando inoltre che in futuro vorrei aggiungere un giradischi per ascoltare i vinili che possiedo (una 50ina) pensavo che un Cocktail Audio X35 potrebbe essere ideale. Ascolto prevalentemente classica, cantautori e hard rock. Cercando sul sito .co.uk di Cocktail Audio si resta un po' disorientati; poco professionale, difficile da navigare, etc. Poi per caso arrivo sul sito .it ed è un altro mondo; mi viene il dubbio che il produttore sia italiano. Scopro invece che in UK i prodotti Cocktail Audio sono venduti anche sotto il nome Nova Fidelity e che l'azienda fa parte di un gruppo coreano. Mi aspetterei un po' meno confusione da aziende che propongo prodotti premium. Lo aspetterò comunque usato se varrà la pena in futuro, al momento 1.600 sterline sono troppe. Se compro l'X35 poi mi verrebbe anche il tarlo di dover migliorare le casse, ma non posso spendere più di mille sterline (oltre all'X35).
Colgo l'occasione per dirti che sono stato positivamente sorpreso qualche settimana fa, quando hai sdoganato l'uso del loudness per migliorare ascolti a basso volume e quando in passato hai accennato che sistemi sub+satelliti possono anche suonare bene. La sorpresa nasce dal fatto che forse la maggior parte dei cosiddetti audiofili rabbrividirebbe al pensiero, mentre tu hai comunque pensato alle diverse necessità della tua vasta platea.
Grazie ancora per la tua passione.
Ciao,
Andrea - E-mail: andrea.spedo (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
Cocktail Audio è un marchio della Novatron Co. Ltd, che è un'azienda coreana. Quelli che hai trovato tu sono distributori nazionali. I prodotti Cocktail sono versatili, risolvono tanti problemi, rispondono a diverse esigenze e sono progettati pensando agli audiofili, senza far pesare troppo questo fatto sul prezzo finale d'acquisto. Suonano pure bene, per essere degli all-in-one così sofisticati. Certamente uno di essi potrebbe sostituire il tuo Arcam senza troppi rimpianti, facendo allo stesso tempo molte più cose!
Ti ringrazio infine per l'apprezzamento nei riguardi di ciò che scrivo: cerco di non essere troppo rigido e mi sforzo di adattare i consigli alle esigenze di chi scrive. Ora, il loudness, usato come si usava una volta, è un errore e un'aberrazione. A volumi d'ascolto normali un impianto non dovrebbe avere alcun bisogno di avere bassi e alti enfatizzati. Questi servono soltanto negli ascolti a basso volume, che purtroppo sono la quasi totale normalità, causa condomini con pareti di carta velina e vicini sempre più intolleranti. Se il loudness, per quanto impuro, riuscisse a rendere l'ascolto a basso volume più godibile, perché non usarlo? Se, invece, lo si utilizza a sproposito e lo stesso filtro dovesse intervenire anche a volumi elevati, allora sarebbe un segnale chiaro che l'impianto o l'ambiente presentano qualche problema. Oppure che le orecchie di chi ascolta sono viziate da suoni artefatti da non riuscire ad abituarsi a un suono lineare e non caratterizzato.
Idem dicasi per i sistemi sub+satelliti o, addirittura, per le soluzioni in-wall. Insomma, se uno non può permettersi il lusso di una coppia di casse grandi installate come si deve, perché dovrebbe rinunciare ad ascoltare musica in maniera accettabile? Si tratta di compromessi, talvolta pesanti, ma meglio un sistema sub+satelliti disposto in maniera decente (cosa abbastanza facile) che un diffusore importante castigato da un'installazione sbagliata.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Nuova testina
Buongiorno Sig. Cadeddu,
prima di tutto grazie per la
risposta. Torno a scriverle dopo poche settimane, mi deve perdonare. In questo ultimo periodo di tempo si sono creati in testa alcune domande su quali parametri prendere in considerazione per scegliere una testina.
Come le avevo accennato nella mail precedente sono indeciso se sostituire prima la testina oppure il giradischi. Come avrà capito non sono esperto in materia, ma nel caso della testina, un ignorante come può orientarsi nell'ampia offerta di prodotti che propone il mercato? per questo particolare oggetto è molto raro se non impossibile effettuare o trovare prove a confronto in un negozio.
Domanda: poniamo di avere di fronte due testine una MM e una MC, aventi le stesse caratteristiche tecniche, cosa ci si può attendere di diverso, se ci può essere qualche cosa di diverso. Porto un esempio: Rega EXACT e Rega ANIA, in catalogo sembrano essere una superiore all'altra (la seconda). L'ANIA ha lo stilo come la ELYS che è due gradini sotto le prime due, a questo punto da ignorante mi chiedo, perché l'ANIA dovrebbe essere così migliore delle altre due? Ha senso investire di più? Qual è il fattore discriminante nella scelta di una testina, dopo aver scremato dal mercato quelle più idonee per un certo “braccio” a cosa bisogna guardare, al tipo di motore? Al disegno dello stilo? Al produttore della testina perché credo che ogni produttore darà un “carattere” alle proprie creature. Lei nella risposta mi suggerisce che il collo di bottiglia del mio sistema sarebbero i diffusori, a parità di anzianità dei componenti sarebbero proprio loro l'elemento su cui investire per iniziare a migliorare l'impianto?
Il motivo del rinnovamento sta nel riuscire ad avere un poco tridimensionale e con una timbrica più piena, corposa. Sono orientato verso i modelli DUEVEL PLANETS e le MAGNEPLANAR PICCOLE 0.7.
Ancora grazie.
Cordiali saluti.
Giancarlo - E-mail riservato

LC
Caro Giancarlo,
purtroppo la vostra impazienza nel ricevere consulenza causa un fastidioso sfasamento nel senso delle mie risposte. Ti pregherei e vi pregherei tutti di NON scrivere nuovamente se ancora non avete ricevuto risposta. Rispondiamo a tutti, ma con tempi lunghi, perché l'arretrato è enorme. O vi adattate alla situazione o è meglio che vi rivolgiate altrove. Non esiste al mondo ragione per la quale posticipare un acquisto di un bene superfluo come un apparecchio HiFi non possa essere una buona idea. Quindi, mettetevi comodi e aspettate. Il rischio è che la pazienza si esaurisca e le mail multiple e a distanza di poco tempo finiscano nel cestino.
Ciò premesso, mai acquisterei una testina costosa come quelle indicate quando a dar voce a tutto ci sono delle vecchie Sonus Faber Concertino. Meglio sostituire queste e tenersi una testina più modesta. Proponi due alternative antitetiche, le Duevel e le Magneplanar: impostazioni e filosofie diverse e pure principio di funzionamento ed esigenze d'installazione completamente diverse. Difficile scegliere l'una o l'altra senza ascoltarle. Per mio gusto personale trovo pià complete e facili le Duevel Planets, anche se punterei a un upgrade un po' più sostanzioso, magari cercando nell'usato.
Per quanto riguarda invece la questione filosofica sulle differenze tra due testine della stessa casa, una è una MC e l'altra una MM. La MC è per sua natura più costosa, ma non necessariamente migliore. Perché Rega abbia equipaggiato la testina più costosa con uno stilo di qualità (forse) inferiore alla MM (ellittico contro Vital) avrà a che vedere con l'equilibrio timbrico che intendevano raggiungere. E, ovviamente, lo sa solo la Rega.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto troppo "aperto"?
Buongiorno direttore, ogni tanto la disturbo per dei quesiti forse banali...
Attualmente il mio impianto è composto da piatto Onkyo cp-1050, ampli Rotel RA 8408x2 (assolutamente privo di controlli di tono), casse Kef Q55e, testina Audio Technica AT 95 EX. La stanza dove è posizionato è molto piccola e mansardata (310 x 340). Mi sembra che l'impianto sia un po' sbilanciato verso le alte frequenze e vorrei cambiare la testina ma con un budget medio basso. Avrei pensato alla Ortofon 2m red ma ho paura che anche questa sia un po' troppo brillante, perciò con un po' di sacrificio opterei per la Blue. Ho anche altre due testine una Grado Gold 1 e una Denon dl 103 (MC) ma ambedue ronzano in maniera importante (ho fatto vari tentativi cambiando anche le shell, ma senza risultato). In più ho ritrovato una vecchia Pickering XV-15/625E alla quale ricordo di aver cambiato lo stilo (conico). Da tener conto che ho 66 anni perciò le alte frequenze cominciano a diventare un po' ostiche, e che ho a disposizione un sub woofer Aiwa TS W50 EZ che uso solo per le bassissime frequenze ed eventualmente un equalizzatore a dieci bande. Una cosa curiosa è che ho dovuto appiccicare una moneta da un euro dietro il peso del braccio perchè con la Denon non riuscivo a regolare il peso (questo non influisce perchè ronzava prima e dopo la modifica).
Grazie in anticipo per un suo prezioso consiglio e come sempre complimenti.
Roberto - E-mail: roberto.laus (at) hotmail.it

LC
Caro Roberto,
il problema è evidentemente altrove, perché nessuna delle testine citate ha una gamma alta in evidenza, anzi. O sbagli qualche regolazione nel set-up del braccio oppure la stanza ha qualcosa che non va. Il resto dell'impianto è incolpevole, perché i diffusori certo non sono ricchi di alte frequenze mentre il Rotel, pur non essendone avaro, di sicuro non è sbilanciato. A rendere il fenomeno ancor più bizzarro è il fatto che, con l'avanzare dell'età, si verifica il problema opposto: si fatica a sentire le alte frequenze. La prima cosa da fare è verificare il corretto montaggio delle testine e del peso di lettura, magari tramite una bilancina. Proverei ad aumentarlo anche un po', di qualche decimo di grammo, rispetto al valore consigliato. La gamma bassa dovrebbe beneficiarne. Poi verificherei i collegamenti, perché non è affatto normale che sia la Grado che la Denon ronzino in maniera significativa. È possibile che il giradischi o i cavi phono passino vicino a una fonte di disturbo, un altro apparecchio, un trasformatore...
Proverei a mettere degli anelli in ferrite intorno ai cavi di segnale del giradischi e controllerei che il cavo di terra sia ben connesso.
Infine, non mi è chiaro se questo problema sia sempre esistito con questo impianto e in questo ambiente oppure se è un fatto nuovo, recente, verificatosi a seguito di altri cambiamenti. La stanza è piccola ed essendo una mansarda di sicuro qualche problema lo crea. Bisognerebbe vedere come sono sistemati i diffusori e gli arredi, per capire meglio. Non ti consiglio una nuova testina perché ne hai già troppe - alcune pure al di sopra di ogni sospetto - quindi di sicuro il problema è altrove.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Parere su acquisto testina
Buongiorno, sono Marco di Roma, questa è la seconda volta che mi rivolgo a Lei approfittando della sua enorme generosità nel donare il suo tempo per noi appassionati. Per farla breve, ho una Stanton WOS a cui ho montato uno stilo quasi sicuramente di provenienza Jico e di cui sono soddisfatto, non avendo pretese che potesse suonare come l'originale. Vorrei sostituirlo con uno con taglio shibata al costo di circa 200€. Le alternative a quel prezzo che sto considerando sarebbero ad esempio una Goldring 2200 o una Ortofon Blue. So che giustamente non si esprime se non ha provato di persona gli apparecchi ma le chiederei comunque visto la sua esperienza, qualche sua riflessione per poter fare una scelta più coscientemente. Il pre phono è un Electrocompaniet e giradischi Thorens 321 con Cyrus arm.
Grazie mille e buone feste.
Marco- E-mail: lippi.m (at) libero.it

LC
Caro Marco,
anche a te grazie per gli auguri di Buone Feste, cui rispondo in ritardo, così magari si intuisce quale sia la mole di posta arretrata ancora da smaltire. A proposito, una preghiera per tutti: se non avete ancora ricevuto risposta, non scrivete di nuovo! Aumenta solo la fatica e la confusione. Le mail, se non tornano indietro, arrivano a destinazione. E non chiedete pareri al volo, raramente riusciamo a fornirli e, in genere, non è esattamente il tipo di richieste che amiamo di più.
Perdonami se ho approfittato della tua cortese richiesta per fare questo appello.
Per quanto riguarda il tuo quesito, posto che lo stilo di ricambio originale per la tua WOS (il CS100) è praticamente introvabile, e le rare volte che si trova costa uno sproposito, potresti secondo me prendere in seria considerazione la Goldring 2200, testina equilibrata e solida. Anche la Ortofon 2M Blue sarebbe un'ottima alternativa, forse solo leggermente più aperta in gamma alta. In ogni caso, non credo che ti faranno rimpiangere la pur buona WOS. Anche nelle testine la tecnologia fa passi avanti, coi materiali e le tolleranze di lavorazione, pertanto non è facile per un modello vecchio reggere il passo dei nuovi modelli sul mercato. Poi, certo, esistono dei classici immortali come la Denon DL103, ma sono rare eccezioni.
Spero di esserti stato utile!
Lucio Cadeddu

Impianto con problemi
Buonasera. Vi scrivo per un consiglio, in merito all'impianto stereo in mio possesso che, credo valido, anche se un po' datato. Parlo di un impianto metà anni 90, così composto:

Purtroppo, da parecchio tempo non l'ho più utilizzato per i seguenti motivi: la cinghia di trazione del giradischi Revolver, a sezione tonda, si è allentata e non è facilmente reperibile, (mi sono rivolto a un negozio HiFi di Milano per la sostituzione, per sentirmi dire dopo circa 20 giorni, quanto ho appena scritto). Il telecomando, una volta acceso l'amplificatore, mi crea problemi all'atto di abbassare il volume, ossia anziché abbassarlo, lo alza di scatto al massimo, costringendomi a spegnere l'apparecchio. Ho provato a smontarlo e lubrificare la scheda col liquido specifico e, dopo qualche tentativo con buon esito, purtroppo mi ha rifatto lo stesso scherzo e non c'è verso di evitare lo spegnimento forzato dell'amplificatore.
Considerati questi problemi, vorrei sostituire il giradischi e l'amplificatore e, in merito a quest'ultimo, gradirei conoscere un Vostro parere e un suggerimento, per fare funzionare al meglio, le casse Chario Hiper1 (se avete da indicarmi a chi rivolgermi con certezza di soluzione, a Milano e dintorni, per la sostituzione della cinghia del giradischi, ovviamente eviterei di sostituire il giradischi).
Il budget di spesa per eventuale sostituzione di entrambi i pezzi è di 800/1000€.
Grato per l'attenzione, spero di leggerVi quanto prima e colgo l'occasione per augurarVi buone feste e un sereno 2021.
Cordialità.
Roberto - E-mail: rkzano (at) libero.it

LC
Caro Roberto,
per la riparazione del tuo integrato Audiogram potresti provare a chiedere un preventivo a Uniaudio o LAF, entrambi a Milano e di grande esperienza. Il problema sembrerebbe risiedere nel telecomando, magari si tratta di sostituire un microswitch difettoso. L'importante è che la riparazione non costi più del valore residuo dell'apparecchio! Chiedi un preventivo il più possibile accurato. Per il giradischi il problema si risolve semplicemente, invece. Basta misurare la vecchia cinghia e cercarne una identica in rete o presso un qualunque negozio di elettronica generica (non HiFi!). In rete, comunque, si trovano facilmente, basta che metti “See Revolver replacement belt” su Google e trovi di tutto, da Analogue Seduction a LPgear passando per Turntable Basics e, naturalmente
Revolver Audio, che è il primo posto dove avresti dovuto guardare.
Qualora la riparazione del telecomando fosse impossibile, potresti valutare la possibilità di un amplificatore nuovo. Non spenderei tutta la cifra a tua disposizione, considerando i tuoi diffusori, anch'essi con qualche anno sulle spalle. Un Rotel A11, ad esempio, darà tutto il brio necessario alle tue Chario, ha il telecomando, un buon ingresso phono e tante altre connessioni per un'eventuale espansione digitale. Simile, ma di dimensioni più contenute (e maggiore potenza, per quel che serve) c'è anche il Pro-Ject Stereo Box DS2 oppure ancora il NAD C328, che funziona in Classe D. Questi tre amplificatori non ti faranno affatto rimpiangere il tuo Audiogram MB-1, anzi, secondo me costituiranno un passo avanti abbastanza sensibile.
Il resto del budget, magari più avanti, potresti dedicarlo a un upgrade dei diffusori, quando non dovessi più esserne soddisfatto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consiglio per acquisto amplificatore
Buongiorno,
Sono Pasquale, ho letto un po' del suo blog, sono affascinato. Già tempo fa la contattai per un consiglio ed ora lo rifaccio poiché mi rispose ed il consiglio di allora fu perfetto. Questo crea il precedente e ne approfitto di nuovo. Ho una coppia di diffusori Celestion Ditton 15, quale amplificatore mi consiglia per pilotarle? Leggendo credo sia un compromesso un Rotel ma non sono certo. Ho anche un giradischi Technics sl 1200, quale testina e puntina? Considerando la vicinanza ad uno dei due diffusori?
Sicuro della sua collaborazione, la ringrazio anticipatamente e colgo l'occasione per porgere cordiali saluti e buone feste.
Pasquale - E-mail: pasquale.latorre69 (at) libero.it

LC
Caro Pasquale,
non mi ero mai accorto di curare un blog, pensa che per oltre 25 anni sono stato convinto di gestire una rivista vera e propria! :-)
A parte gli scherzi, sono felice che il primo consiglio abbia prodotto ottimi risultati. Le tue Ditton 15 sono delle casse vintage interessanti, con qualche parentela con le
B&W DM4 che ho recensito qualche tempo fa. In particolare, utilizzano lo stesso tweeter Celestion HF1300. Nelle DM4, però, questo era aiutato dal supertweeter Coles 4001, che ne estendeva la risposta verso l'alto. Le tue Ditton 15, pertanto, hanno una gamma altissima non esattamente estesa e questo, magari, potrebbe suggerire un amplificatore che sia generoso sulle alte frequenze. In effetti, quindi, la tua idea di Rotel non è sbagliata! Non spenderei cifre importanti, anche perché questi diffusori non digeriscono bene potenze importanti, direi che anche il Rotel più piccolino (A10) le farà volare come si deve. È dotato di ingresso phono, pertanto potrai collegare il tuo 1200 senza necessità di pre fono. Per quanto riguarda la testina da installare sul tuo giradischi, tutto dipende dal budget, naturalmente. Budget che ti dimentichi di indicare. Già una Grado Black andrà benissimo, secondo me. La vicinanza di un diffusore al giradischi è sempre un problema, a prescindere dalla testina, quindi, se puoi, allontanalo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dubbi di connessione fra pre e finali
Buongiorno direttore, sono Simona, una signora appassionata di musica, ma decisamente molto poco “tecnica”. Alcuni amici mi hanno consigliato di leggere il suo sito per provare a entrare un po' più nell'argomento. Complimenti! Sono rimasta molto colpita! Non sono però riuscita a chiarire i miei dubbi. Mi permetto a questo punto di rivolgerle qualche domanda tecnica, se posso.
Sono in una situazione transitoria per il mio impianto HiFi. Una quindicina di anni fa mi ero dotata di un impiento HT comporto da sintoamplificatore Nad 751, lettore Dvd Nad T531 e diffusori Sonus Faber Signum. I miei suoceri hanno "dismesso" il loro impianto non perfettamente funzionante e più o meno con la stessa anzianità.
Il loro impianto è così composto:

In sintesi: mi piacerebbe connettere al mio 751 un giradischi. Posso utilizzare il pre Nad 1000 come "pre" per il 751 sfruttando il suo ingresso phono? Rischio di scassarlo? Come mi comporto con i due potenziometri del volume?
Ho intenzione di far riparare, poi, il 2700thx (lo accendo e in pochi istanti il suono svanisce...sarà grave?). Coronavirus, permettendo, non saprei dove portarlo a riparare. Saprebbe darmi qualche indicazione in merito? E, in ultimo la domanda finale...la sto tediando e sto scrivendo molte sciocchezze? Ha senso far riparare il 2700thx o è meglio azzerare e ricominciare?
La ringrazio e mi scuso per la lunghezza della mia email.
Le auguro buone feste e speriamo tutti in un 2021 di rinascita.
Cordialità,
Simona - E-mail: simona.tomi (at) virgilio.it

LC
Cara Simona,
grazie per gli auguri che ricambio con il solito notevole ritardo. Puoi certamente collegare il giradischi al pre NAD 1000, per sfruttarlo come pre fono. Puoi prelevare il segnale linea dall'uscita TAPE OUT, perché questa non è asservita al controllo del volume del preamplificatore. In questo modo regoli il livello d'ascolto solo dal tuo sintoampli NAD. Fai poi riparare il bel finale 2700THX, purtroppo mi è difficile monitorare a distanza quale possa essere il problema. Sembra che si inserisca qualche controllo che protegge gli altoparlanti. Un bravo tecnico saprà certamente metterci le mani. Basta digitare “centri assistenza NAD” su Google e scegliere quello più vicino alla tua zona. In alternativa, un qualunque buon tecnico dovrebbe essere in grado di metterci le mani, un finale di potenza è un oggetto molto semplice.
Infine due parole sui diffusori McIntosh. Se si tratta di un semplice problema di sospensioni sbriciolate - tipico di certi materiali dopo un po' di tempo - io le farei sostituire. Vale il discorso fatto per l'amplificatore: qualunque buon centro assistenza può eseguire lavori di questo tipo. Meglio chiedere sempre un preventivo, per valutare se l'operazione valga la pena di essere eseguita oppure no. In Italia un posto di riferimento per questo genere di lavori è Canini Altoparlanti, ma ogni grande città ha ottime alternative.
Magari i diffusori McIntosh non sono memorabili (non specifichi il modello) ma una volta riparati potranno essere messi in vendita.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Ciao Lucio,
come va? Spero bene. Ogni tanto mi fa piacere scriverti, anche solo per il piacere di darti un feedback e per ringraziare te ed i tuoi collaboratori per il prezioso lavoro che svolgete, e per la tanta passione per l'hifi che trasudate da ogni riga che scrivete, e che ci accomuna. Qualche mese fa avevi risposto ad un mio quesito sull'acquisto di un DAC (
Consiglio lettore cd/DAC, volume posta 920 del 18 aprile 2020). Ebbene, purtroppo poi non ho potuto dare seguito ai tuoi consigli perchè anche il lettore BD Sony, che avevo riesumato dalla cantina, ha cominciato a dare problemi di lettura dei dischi, ed ho quindi ritenuto di orientarmi verso l'acquisto di un nuovo lettore multifunzione. Come ti dicevo, oltre alla musica, mi piace utilizzare l'impianto per godere di un buon audio per i film. Inoltre, nel tempo, ho accumulato un discreto numero di SACD/DVD audio/BD Audio, quindi per me è fondamentale un buon lettore che possa leggere anche questi formati. A quel punto, scandagliando il mercato, che oramai non offre molto per questo tipo di apparecchi, ho trovato uno degli ultimi esemplari di Yamaha BD-A1060, e l'ho preso. Devo dire che questo lettore è davvero buono, costruito molto bene, silenzioso, e dalle prestazioni soniche tutt'altro che malvage, anzi, nel mio piccolo, lo definirei un vero piccolo gigante. La cosa che mi ha fatto propendere per l'acquisto è anche il fatto che lo Yamaha è dotato di convertitori Burr-Brown, e, pur non avendo potuto provarlo prima, fin dal primo ascolto mi sono sentito un po' a casa, ritrovando quell'impronta sonora che mi era piaciuta dei lettori Marantz che avevo prima.
Detto questo, ero abbastanza contento del suono del mio impianto, che, lo ricordo, è composto dallo Yamaha, dall'ampli Rotel RA-12 e diffusori a torre KEF Q500. Cavi di segnale Mogami 2964, cavi potenza Supra Ply 3.4. Dicevo, ero contento, però... però... come ben sai, noi audiofili non riusciamo mai a stare fermi un attimo :o) Un tarlo mi rodeva da un po': ero convinto che le KEF potessero esprimersi meglio di come facevano con il pur buono Rotel.
Le sentivo sempre un po' troppo composte, e, soprattutto in gamma bassa, mi mancava qualcosa, oltre ad un po' di profondità, ambienza e dettaglio sul medio alto. Lo so, le KEF sono note per essere dei diffusori trasparenti, assolutamente non colorati, asciutti in gamma bassa, molto "inglesi" insomma. Da molti anni oramai leggevo sulle pagine di TNT dell'epopea della classe D. Di come un pugno di piccoli amplificatori corsari, economici, in maniera quasi vergognosa, potessero sfidare i colossi, grossi, pesanti e, soprattutto mooolto costosi.
Questo tarlo lentamente ha scavato, fino a farmi prendere la decisione di voler provare un classe D. Da qui l'idea, forse un po' folle. L'integrato Rotel RA-12 ha un'uscita PRE, ed è comunque una macchina piuttosto trasparente, con una buona sezione di alimentazione, ed ho pensato quindi di utilizzarlo come PRE, aggiungendo un finale. Lo so che forse non è una soluzione ottimale, ma, per il momento, può andare, credo. Ebbene, non volevo però fare un acquisto tanto per provare, ma volevo comunque farmi un bel regalo per l'imminente Natale! :o) Spulciando tra le recensioni degli ampli in classe D, mi hanno molto colpito quelli dei Nuforce/Nuprime, anche perchè sono apparecchi dall'ottimo rapporto qualità/prezzo. In particolare, caro Lucio, la tua prova dei REF.8/9
Oramai avrai capito dove voglio andare a parare. Preso dalle tue entusiastiche parole, e, dopo aver letto altre prove e pareri in rete, ho deciso per un finale Nuprime. Un magnifico STA-9 è ora in rodaggio accanto al Rotel, che gli fa da PRE. L'STA è collegato alle KEF, che stanno "cantando" come non avevano mai fatto prima! Già appena acceso ho sentito subito la "magia" di cui è capace questo ampli. Ma ora che comincia a sciogliersi, sento sempre di più riecheggiare le tue parole. Confermo il maggior peso in gamma bassa, più articolazione, più presenza, più "spinta", che era ciò che mancava di più alle KEF.
Poi, anche maggiore aria tra gli strumenti. Maggiore "nero" di sottofondo. Migliore "visualizzazione" degli esecutori, più dettaglio, ambienza, profondità ed ampiezza della scena. Il tutto senza scadere nel fastidioso. Nessuna fatica di ascolto. Tanta trasparenza, ma con musicalità. Bellissima la luminosità sui piatti e sulle pelli della batteria.
Insomma, concludo ringraziando ancora una volta TNT che ci ha fatto conoscere questa "magia". Continuate così! :o) Più avanti tornerò sicuramente a disturbarti per chiederti consiglio su un PRE adeguato. Ma, per il momento, mi godo il "piccoletto", che non ha ancora finito il rodaggio. E chissà dove arriverà!
Un cordiale saluto e ringraziamento,
Gianluca - E-mail: corbisiero.gianluca (at) gmail.com

LC
Caro Gianluca,
ottima scelta, sono felice che il risultato sia così positivo. Io, però, avrei scelto direttamente un integrato e non un finale di potenza. A questo punto vendi il Rotel e prendi un pre/DAC ancora di NuPrime. Avrebbe più senso e, secondo me, miglioreresti ancora.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Ancora nuove uscite discografiche in questo inizio di 2021! Il 5 Febbraio esce il nuovo lavoro dei Foo Fighters, Medicine At Midnight, anticipato da questo singolo “No son of mine” dedicato alla memoria di Lemmy Kilmister, frontman e bassista dei Motorhead, scomparso il 28 dicembre 2015 e amico di Dave Grohl. Non è difficile riconoscere la “citazione” di “Ace of spades” dei Motorhead nel riff di questo nuovo brano.

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